La piccola Ilaria (la sveltina)

di
genere
tradimenti

Questo racconto è a sè, non fa parte della serie "la sorellina della mia ragazza".
Apro la porta. Tu sei lì, davanti allo specchio, a truccarti. Ti volti e il tuo sguardo è un misto di sorpresa ed eccitazione. Sei vestita per la festa, con un abito rosa pallido che arriva sopra la mezza coscia, e un fiore nero fra i capelli biondi. Il leggero trucco che hai appena applicato fa risaltare i tuoi occhi verde chiaro. Rimaniamo fermi immobili, con un silenzio assordante intorno a noi. Non indugio oltre. Chiudo a chiave la porta, e mi avvicino a te. Le tue labbra vanno subito a cercare le mie, in una danza appassionata e traditrice. Tua sorella è nella stanza accanto, ma io non riesco a resisterti. Ti appoggi al lavandino, mentre io ti palpo la coscia e le nostre lingue si inseguono e il lucida si sparge sul mio viso. Pieghi una gamba dietro la mia schiena e io vado a palparti il culo, mentre le tue dita esperte armeggiano con la mia cintura.
Infili una mano dentro i pantaloni, e afferri il mio cazzo, costretto nelle mutande. La nostra eccitazione è altissima, e sento che hai le mutandine bagnate. Chissà da quanto aspettavi questo momento, ma alla fine hai vinto tu. Non resisto più. Mi abbassò i pantaloni, e tiro fuori il mio cazzo. Ti metti in ginocchio davanti a me e me lo afferri saldamente. Ti sistemi una ciocca dietro i capelli e dischiudi le labbra, pronte ad accogliere il mio membro. Inizi lentamente, baciando e leccando la punta del glande, mentre mi guardi negli occhi. Inizi a ruotare la lingua intorno alla cappella, sorridendo alla vista dell'effetto che mi fai. Vedo l'ombra di tua sorella passare davanti alla porta, ma non te ne curi. Hai aspettato troppo questo momento, e io ormai mi sono arreso a te nel momento in cui sono entrato da quella porta. Apri leggermente di più le labbra e incominci a succhiarmi tutto il cazzo. Ti appoggio un mano dietro la testa dandoti il ritmo. Sei più brava di quanto credessi, e tu mi confessi che ti sei esercitata con degli amici, aspettando questo momento. Continui a succhiarmi il cazzo per ancora qualche minuto, ma abbiamo poco tempo, e nessuno dei due vuole accontentarsi di un pompino. Ti alzi in piedi sorridente, e io ti bacio, assaporando le tue labbra ancora gonfie per il pompino. Ti giri e ti pieghi a 90 sul lavandino guardandomi dal riflesso dello specchio e sorridendomi come una troia. Ti alzo il vestito, e ti tiro giù il tanga. Mi afferro il cazzo e te lo faccio strusciare sulla figa, facendoti bagnare ancora di più. Mi implori sottovoce di scoparti, e io non aspetto altro. Comincio a penetrarti lentamente, facendotelo sentire in tutta la sua lunghezza. Cominci ad ansimare e tenti di reprimere i gemiti. Io aumento il ritmo, e comincio a sbatterti con violenza, tanto da far tremare il mobile del bagno. Mi chino su di te andando a baciarti le spalle e il collo, mentre con una mano vado a titillare il clitoride. Questo ti provoca un orgasmo che mette a dura la tua volontà di non urlare tutto il tuo godimento. Mi fermo un attimo per farti riprendere fiato, poi ricomincio con la stessa forza di prima, e questa volta intendo arrivare fino in fondo. Continuo a sbatterti con tutta la forza che ho in corpo, fino al limite. Sento esplodermi il cazzo. Mi preghi di non venirti dentroIo estraggo il cazzo, e tu ti inginocchi con la bocca aperta e la lingua di fuori. Mi faccio una sega per qualche secondo, e poi ti sborro in faccia, sulle labbra, sulla lingua, tremando da capo a piedi. Ti lecchi le labbra e ti pulisci il viso, con un sorriso trionfante. Ti guardi allo specchio, e ti rimetti il lucidalabbra. Ti avvicini a me, mi baci con passione e mi dici "ci vediamo stanotte, in camera mia". Mi sorridi ancora una volta, e esci dal bagno, infilandomi il tuo tanga in tasca..
scritto il
2015-03-06
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