I miei due zii - Capitolo 4
di
Aramis
genere
gay
Lo zio Berto non chiamò il fine settimana seguente e rimasi deluso. Mia madre mi disse che non lo aveva promesso ma io avevo aspettato per una settimana pensando che stavo per avere il cazzo come il suo, grosso! Mia madre non lo sentì durante il fine settimana, si accorse che ero triste e mi disse di dimenticarlo dato che era sempre inattendibile. Mi agitai, le dissi che non l’avrei mai dimenticato, che lui era speciale e che sapevo che mi avrebbe portato al cinema come aveva detto. Lei alzò le spalle disse: “Vedremo” e nient’altro, ma io ero infelice.
Ogni sera ed ogni mattina quando mi svegliavo mi facevo una sega pensando a lui mentre mi infilavo un dito nel buco. Non ricordo che giorno fu ma ricordo che ero tornato a casa da scuola, mia madre mi disse che zio Berto aveva chiamato, aveva detto che mi avrebbe portato al cinema sabato e che lei era d'accordo dato che non avevo scuola il giorno seguente. Inoltre dopo il film se volevo potevo ritornare o rimanere per la notte a casa sua. Devo aver sorriso molto perché mia madre disse che sembravo molto lieto ma dovevo prometterle che sarei stato bravo ed avrei fatto quello che diceva lo zio. Io glielo promisi ma sono sicuro che lei non stava pensando la stessa cosa a cui pensavo io. Quando lo zio mi chiamò al sabato, io avevo preparato una piccola borsa con dentro dei vestiti che lui controllò e, dopo aver parlato brevemente con mia madre, ce ne andammo mentre sentivamo le parole finali di mia madre: “Fai il bravo e fai quello che ti dice lo zio.”
Mentre camminavamo lui mi mise una mano sulla spalla e disse: “Tua mamma si preoccupa troppo. Tu stai diventando un giovanotto e più grosso, non è vero?” Lo guardai, lui mi fece l'occhiolino e sorridemmo. Quando arrivammo al cinema mi comprò una bibita e del gelato ed io mi sentii veramente fortunato di avere uno zio così. C'erano molte persone ma appena le luci si spensero tutti si sedettero e guardarono il film.
A quel punto sentii la sua gamba contro la mia e poi la sua mano sulla mia gamba e la punta delle dita sulla gamba dei miei pantaloncini. Io guardavo il film ma il mio cazzo divenne subito duro così aprii la cintura dei pantaloncini e sentii la mano dello zio entrarci. Gli diedi un’occhiata ma lui stava guardando il film mentre mi teneva il pene e, ricordando quello che avevamo fatto sull'autobus, misi la mia mano nella sua tasca, solo che questa volta la spinsi in giù a trovare il suo cazzo. Sentii il cotone delle sue mutande ma, in qualche modo, era riuscito a tirate il suo cazzo fuori della patta così fu facile per me prenderlo. La mia mano non riusciva a circondare un uccello così grosso che sembrava enorme mentre mi pulsava in mano. Ricordo anche che era bagnato ed appiccicoso ma lui non aveva sborrato ed ora naturalmente so che era solamente pre eiaculazione quello stava fluendo dal suo pene. Tolse la mano dai miei shorts, mi fece togliere la mano dalla sua tasca e mentre lo faceva mi disse sottovoce: “Più tardi.”
Io ero felice perché avevo capito che avremmo continuato più tardi. Continuammo a guardare il film ma lui non fece più niente, ne fui deluso ma non gli chiesi il perché, mi chiesi invece se avevo fatto qualche cosa di male. Quando uscimmo dal cinema era tardi e mio zio mi chiese se ero stanco, io dissi di sì, un po’, allora disse che saremmo tornati a casa sua in taxi e saremmo andati a letto. Prendere un taxi era una festa per me; mentre eravamo seduti dietro mi circondò con un braccio e ricordo il suo odore virile mentre mi stringeva a se, misi la testa contro il suo torace ed appoggiai una mano sulla sua gamba. Gli piacque e disse: “Non addormentarti ora, tra poco ci siamo.” Pagò il tassista, entrammo e chiuse la porta dicendo: “Ora siamo finalmente solo noi due per la notte.” Appoggiò a terra la mia borsa e disse: “Vieni. E’ ora di andare a letto e per guadagnare tempo possiamo fare la doccia insieme.” Stavamo per fare la doccia insieme! Ora avrei potuto vedere tutto di lui. Non potevo crederci. Ero un poco spaventato ma eccitato allo stesso tempo. Ci spogliammo in camera da letto e lo seguii in bagno. Lui non era alto circa un metro e settantacinque ma era in buona forma e le sue braccia e gambe sembravano forti.
Accese la doccia e si assicurò che non fosse troppo calda, poi si girò verso di me e disse: “Vieni sotto ed insaponati.” Era la prima volta che lo vedevo nudo ed il mio cazzo cominciò a diventare duro senza che lo toccassi. Stavo guardando le sue palle, erano grosse e pendenti, senza peli, il suo cazzo non era duro, lo era solo a metà e la testa pendeva un po’ come le sue palle e sembrava muoversi un po’ su e giù mentre mi guardava. Il suo pene in qualche modo sembrava minaccioso, ora sembrava di almeno venti centimetri e quindi molto più lungo del mio e grosso! Mi prese la mano e rimanemmo fermi sotto l’acqua. Quando fummo bagnati disse che mi avrebbe lavato e poi io avrei potuto lavare lui. Mi insaponò tutto, pose molta attenzione alle mie gambe e quando le sue mani insaponate si spostarono sul mio cazzo e le mie palle, la sensazione fu meravigliosa. Nella tappa successiva spostò la mano insaponata sulle mie palle, contemporaneamente l’altra mano mi insaponava il culo, continuava a far correre le dita tra le mie natiche e strofinava una punta sulle labbra del mio buco. Tentai di muovermi ma non riuscii perché lui continuava a tenermi le palle e mi disse di rilassarmi. Lo feci ed il suo dito scivolò dentro di me, lo lasciò là dicendo: “Là, non è così male, vero?” Gli dissi di no e lui chiese se qualcuno me l’avesse già fatto, dato che non sapeva dello zio Giovanni, gli dissi di no. Lui ne sembrò felice e mi disse che sarebbe stato meglio se avessi fatto quello che mi diceva. Strofinandomi con altro sapone mi disse di stare in piedi sotto la doccia e togliermi il sapone. Mentre lo facevo si insaponò e poi mi disse di lavarlo come lui aveva fatto con me.
Sapevo quello che voleva, mi mossi sulle sue gambe e, inginocchiatomi feci correre le mani tremanti sul cazzo e sulle palle. Il suo pene ora era duro e diritto di fronte a lui e sembrava enorme. La testa sembrava mostruosa, aveva una cresta spessa e dietro un’asta molto venata che aveva un aspetto minaccioso ed anche bello allo stesso tempo. Mi disse di lavargli il culo ed io provai a fare quello che lui aveva fatto a me ma non riuscivo a prendere in mano le sue palle, erano troppo grosse così le tenni appoggiate ad una mano mentre l’altra si spostava sul suo culo. Mi disse di infilarla nella sua fessura e sentire il buco. Quando lo feci mi sentii eccitato e poi vi spinsi dentro un dito. Lui non si mosse quando lo feci, era caldo dentro ed io lo sentii contrarsi ed afferrarmela. Dopo poco disse: “E’ abbastanza. Lasciami togliere questo sapone poi ci asciugheremo ed andremo a letto.”
Uscimmo dalla doccia, mi avvolse in un asciugamano, mi asciugò e poi si asciugò. Vidi che il suo cazzo ora non era duro ma semi duro ed aveva veramente un bel profumo per il sapone. Prese la mia mano e disse: “Vieni figliolo, andiamo a letto e dormiamo”, andammo nella sua camera da letto. C'era solamente un letto nella stanza così capii che avremmo dormito insieme. Presi la mia borsa e mi misi il pigiama. Lo zio mi guardò e sorrise e disse: “Io non porto pigiama Claudio, spero che non ci siano problemi?” Io stavo pensando che avremmo dormito insieme, il mio cazzo stava di nuovo diventando duro e speravo che non lo vedesse sotto il pigiama. Mi limitai a rispondere: “No, è ok zio. Me lo tolgo anch’io.” Mi sentivo imbarazzato ma lui disse “No. Tienilo se ti piace e se avrai troppo caldo potrò aiutarti a togliertelo.”
Tirò indietro la coperta, andammo a letto e lui spense la luce. Le pesanti tende alla finestra bloccavano la luce esterna e la stanza era nell’oscurità totale.
Sentivo il suo calore vicino a me e mi sentivo tranquillo e sicuro. Quando mi mossi disse: “Tutto OK?” ed io risposi: “Sì. E’ bello!”
Lo sentii muovere un braccio e la sua mano toccò la mia spalla mentre diceva: “Lascia che ti coccoli, è sempre bello, non è vero?” E mi tirò contro sé, ora aveva un braccio intorno a me e stava spingendo la mia schiena verso di lui. Sentivo il suo calore e mentre si spingeva contro di me sentii il suo cazzo che strofinava contro il cotone del mio pigiama. La sua mano strofinò il mio torace e io cominciavo a sentire caldo.
Lo zio naturalmente lo capiva e disse “Hai caldo ragazzo. Lascia che ti aiuti a toglierti la giacca” e dicendolo mi sbottonò la giacca del pigiama aprendola e togliendomela! Devo ammettere che mi sentivo bene, ora potevo sentire il suo torace contro la mia schiena ed era bello. Restammo così per quelli che sembrarono secoli ma probabilmente fu solo un minuto, poi sentii la sua mano muoversi verso il basso davanti a me, fermarsi quando arrivò al cazzo e stringerlo sopra il cotone. Spinsi indietro e dissi: “Oh zio” “Ti piace ragazzo?” e tutto quello che riuscii a dire fu: “Oh sì” mentre lo sentivo appiccicarsi a me.
Spostò la mano dal mio cazzo, la mise sopra la cintura del mio pigiama e disse: “Penso che è ora di toglierlo, non è vero? Guarda quello che dobbiamo fare.” Così dicendo aveva trascinato in giù i miei pantaloni del pigiama e muovendo una delle sue gambe li aveva portati oltre le caviglie con un piede. Gettò indietro le coperte, lo sentii muoversi ed improvvisamente ci fu una luce al lato del letto. La luce era fioca ed ora lo vedevo appoggiato ad un gomito che mi guardava con i suoi scintillanti occhi blu sorridendomi e disse: “Così, molto meglio senza.” E prese il mio uccello e le mie palle in una mano e le strinse.
Era meraviglioso che lui mi rivolgesse tanta attenzione e gli afferrai il pene. Quando le mie dita lo toccarono sentii che era bagnato sulla punta così lo strinsi. Sembrava così grosso ed in qualche modo vivo per come pulsava nella mia mano. Sentivo lo zio che ora strofinava il mio cazzo mentre giocava con le mie palle, faceva scivolare una mano tra le mie gambe ed era bello. Mi disse: “Hai un bel cazzo e lo zio ti aiuterà a farlo diventare più grosso, vedrai”
Ero felice che non avesse dimenticato quello che lui mi aveva detto, che mi avrebbe aiutato a far diventare il mio cazzo più grosso. Gli dissi “Zio, ti lecco il cazzo come ho fatto sull'autobus” “Sì ma leccami anche le palle. Mi piace. Ma fallo bene.” e mi tirò su di sé, stavo davanti ai suoi piedi ed il mio cazzo era sul suo torace.
“Così. Prendi il ‘persuasore’ dello zio e leccalo quanto vuoi ma leccami anche le palle, non dimenticarti.”
Mi curvai in avanti e, con una mano di fianco a lui per mantenere l’equilibrio, mi misi sopra il suo “persuasore” come l'aveva chiamato e, tenendo il suo cazzo stretto nella mia mano, vi misi sopra la bocca. Feci scivolare indietro il prepuzio con le labbra, la testa era di un profondo rosso, praticamente porpora, e la sua fessura si apriva e chiudeva colando pre eiaculazione. Leccai la testa, lasciai che la mia lingua scivolasse sulla fessura e la sentii aprirsi colando sopra la mia lingua. Andai ulteriormente giù sulla sua lunghezza finché non sentii la testa colpire il fondo della mia gola, Cominciai a muovermi su e giù.
Mentre lo stavo facendo lo sentii che mi muoveva le gambe ed iniziava ad allargarmi le natiche. Mentre ancora una volta scendevo sul suo cazzo sentii qualche cosa di bagnato nella mia fessura e compresi era la sua lingua! Mentre io succhiavo il suo cazzo lui continuava a leccare la mia fessura, poi sentii la sua lingua leccare l'orlo del mio buco! Era fantastico e lui disse: “Non dimenticare le palle. Mettici sopra la bocca”
Mi mossi in giù per seppellire la faccia nelle sue palle, sentii il suo duro cazzo bagnato sul mio collo e leccai il suo scroto. Quando fu eccitato dal mio leccare, spalancai la bocca, riuscii a prendere una delle sue palle in bocca, la succhiai delicatamente e lasciai che la mia lingua ci rotolasse sopra. Mentre lo facevo lo sentii anelare di piacere e contemporaneamente pigiare la bocca contro il mio buco, Sentii la sua lingua cominciare a bagnarlo. Era così meraviglioso ed io non avevo mai provato prima una cosa così. Sentii il mio buco rispondere a questa attenzione e sensazione nuova; la sua lingua penetrava sempre più profondamente stuzzicando i miei nervi e poi la mosse piano dentro e fuori quasi come la lingua di un serpente. Dovetti smettere di leccargli le palle per il troppo piacere.
“Lecca il mio ‘persuasore’!” Comandò e così io ritornai al suo cazzo per dargli altra attenzione con la bocca.
Insieme alla sua lingua che continuava a penetrarmi, sentii qualche cosa di più duro ed indovinai che fosse un dito ma ero rilassato, il mio buco era così bagnato e lui mi stava dando tanto piacere che fu facile penetrarmi. Sentii il suo dito che strofinava in qualche punto dentro di me ed il mio cazzo sembrò improvvisamente diventare molto più duro.
Lo zio mi allontanò da sé e disse: ”Lasciami dare una bella occhiata. Sdraiati sulla pancia.”
Feci come mi diceva e quando fui in posizione lui si inginocchiò dalla parte della mia testa e disse: “Ti piace il cazzo dello zio, Claudio.” Nella luce fioca sembrava grosso ma bello e dissi: “Oh sì, zio. È così grosso!”
“Così ti piacerebbe avere un cazzo come questo.” Continuò e mentre accennavo col capo e dicevo: “Sì, ma come?” Lui rispose: “E’ facile. Dovrai fare come dico. Io dovrò seminarti col mio seme e ti diventerà più grosso.”
Avevo un'idea di quello che voleva dire e dissi: “Così se ingoio il tuo seme mi diventerà più grosso?” Ma lui sorrise e disse “Oh no. Non funzionerà così. Io devo piantare il mio seme dentro di te.”
Strofinò il suo cazzo lungo la mia faccia, era bello ma ora sapevo casa intendesse e dissi: “Non so zio. È così grosso. È così grosso e lungo!”
Ora aveva una mano sul mio culo. Lo carezzava e faceva correre le sue dita nella mia fessura. “Sarà tutto ok, fai come ti dico io e sarà facile, lo prometto.”
Non ne ero ancora sicuro e dissi: “Ma zio è così lungo. Dammene solo un po’, uh?”
Ora sentivo un dito penetrare il mio buco immaginai fino alla prima nocca. “Ok” disse: “Ma rilassati ed io ti darò solamente quello che puoi prendere. Forza.”
Si mosse tra le mie gambe e le allargò! Mise le due mani sul mio culo ed allargò le natiche. Io ero impaurito e stavo cominciando a pentirmi di quello che avevo detto ma sapevo che non potevo dire di no.
Lo sentii muoversi ed ancora una volta la sua bocca era contro il mio buco e la sua lingua stava penetrando nel mio buco già bagnato facendomi ancora una volta contorcere di piacere.
Ero sdraiato sul letto, dopo poco si spostò, mi disse di inginocchiarmi e mettere le ginocchia contro il mio torace. Feci come mi diceva, lui mi prese e mi alzò un po’ dicendo: “Stringi il buco e poi rilassalo” Tentai di fare come chiedeva e lui disse “Così va bene. Dannazione, hai un così bel buco. Così dannatamente stretto. Stringilo e rilassalo per lo zio”
Mentre lo facevo lo sentii muovere un dito dentro e fuori molte volte e poi un dito stava strofinando contro le labbra del mio buco. Sembrava qualche cosa di più ed era evidente che si trattava di due dita ed io mi tesi.
“Rilassati baby, Lo stai facendo benissimo.” Tentai di rilassarmi il meglio che potevo e sembrò diventare tutto più facile.
Lo sentii muoversi ed ora sentivo il bagnato della testa dura e calda del suo cazzo contro il mio buco. Ero spaventato ed aspettavo che mi penetrasse. Avevo la faccia seppellita in un cuscino e sentivo il mio buco stretto che si tendeva mentre la cappella cominciava ad entrare.
Si fermò e disse “Tutto ok?” Attraverso il cuscino tentai di dire: “Sì ma fa male” ma tutto quello che lui sentì fu sì e disse: “Bravo ragazzo” ed andò più profondamente.
Ora mi sentivo pieno del suo cazzo, mi sentivo allargato completamente e dissi: “Non posso prenderne di più, zio. Per favore. Non di più. Sei troppo grosso. Seminami.”
Le sue mani mi strinsero mentre diceva: “Spingi, figliolo, spingi. Ce n’è solo un poco ancora!”
Mentre tentavo di spingere lui mi teneva e spinse contro di me! Mi sentii ancora più allargato mentre la testa andava più profondamente ed improvvisamente mi sentii stringermi intorno al suo cazzo, ora sentivo il suo uccello duro e lungo che batteva in qualche luogo profondamente dentro di me. Mi stava facendo male e volevo che uscisse!
Scossi la testa ed afferrai il cuscino dicendo: “No zio. Basta. Per favore toglilo. Mi fa male” Tentai di appiattirmi sul letto ma le sue mani mi trattenevano e non lo fece.
“Respira profondamente. Respira profondamente!”
Presi alcuni respiri profondi ed il dolore diminuì mentre cominciavo a rilassarmi.
“Non è stato poi così doloroso, vero?” Disse “Ora lascia che lo zio ti semini e ti aiuti ad avere un cazzo grosso.”
Lui retrocesse ed io afferrai il cuscino mentre lui si ritrasferiva dentro: “Dannazione, il tuo buco è così stretto che mi sta afferrando l’uccello!”
Lo volevo e tentai di rilassarmi più che potevo ma mi sentivo ripieno del suo ‘persuasore', il suo cazzo gigantesco, anche se ora il dolore stava passando e stavo cominciando a provare piacere.
Quando spinse dentro di nuovo sentii le sue palle dondolare sotto di me, capii che lo stavo prendendo tutto e non quello che riuscivo a prendere come aveva promesso ma non ero incazzato, mi sentivo in qualche modo orgoglioso di riuscire a prendere tanto cazzo dentro di me!
Sentivo la cresta del suo uccello che strofinava contro il muscolo interno del mio buco che si stirava prima che entrasse e poi improvvisamente lo estraeva! Nel momento in cui stavo pensando che mi sarei sentito vuoto lui tornava a sbatterlo dentro, con forza e profondamente mentre mi tirava contro di sé come se stesse tentando di andare ancora più profondamente. Mentre lo faceva lo sentii dire “Arghhhhhhhhhhhhh. Sssssiiiiiii. Prendilo tutto ragazzo. Prendilo da tuo zio”
Sentii il suo cazzo che pulsava pompando profondamente dentro di me e capii che mi stava sborrando dentro quando sentii il flusso caldo del suo sperma.
Sentii il suo torace caldo sulla mia schiena e lui mi spinse giù sul letto. Con lui ancora dentro rotolammo su di un fianco e lui afferrò il cazzo duro. Mi leccò il collo e disse “Bravo ragazzo. Ora dai a tuo zio il tuo regalo, fammi sentire che vieni.”
Il suo cazzo ora non era più così duro, dovette carezzare solo poche volte il mio, io venni e lui disse: “Così figliolo. Vienimi in mano. Dammelo!”
Mentre le mie palle si contraevano lui tirò il mio prepuzio sulla cappella e lo strinse! Il mio sperma stava fluendo gonfiando il prepuzio fino a che finalmente lo lasciò andare lasciando che si versasse nella sua mano e tirò indietro il mio prepuzio facendo bagnare di nuovo il mio cazzo e le mie palle nel mio sperma!
Mentre eravamo sdraiati disse: “Ti è piaciuto, non è vero?” ed io dovetti confessargli che: “Sì, mi è piaciuto.”
Il suo cazzo era ancora dentro di me e lui disse che dovevo tentare di tenere il suo seme dentro se volevo che il cazzo mi diventasse grosso e quando scivolò fuori dal mio buco bagnato, io strinsi il culo tentando di tenere il suo sperma dentro mentre ci addormentavamo.
Quando ci svegliammo lo zio mi disse che mi avrebbe portato a casa e naturalmente, se volevo che il mio cazzo diventasse veramente più grosso, mi avrebbe seminato ogni qualvolta avessi voluto. La notte era stata piacevole ma non ero troppo sicuro e semplicemente gli dissi che gli avrei fatto sapere. Misi una mano sul suo cazzo sotto le coperte ed era duro. Gettò indietro le coperte e sorrise dicendo: “Ti piace?”
Io sorrisi: “Sì zio. È il più grosso che abbia visto!”
Mi abbracciò e disse: “Bene, sai dov’è quando lo vuoi. È tuo. Ora facciamo la doccia, ci vestiamo e facciamo colazione. Devo andare al lavorare”
Saltò fuori dal letto, si mise un accappatoio ed andò alla doccia.
Quando lasciammo la sua casa mi abbracciò e tenendosi l’inguine disse: “Non dimenticare, Claudio. Quando vuoi farlo di nuovo sai dov’è. Ok?”
Gli gettai le braccia al collo, lo abbracciai: “Lo ricorderò, zio!”
E ci incamminammo verso casa.
Ogni sera ed ogni mattina quando mi svegliavo mi facevo una sega pensando a lui mentre mi infilavo un dito nel buco. Non ricordo che giorno fu ma ricordo che ero tornato a casa da scuola, mia madre mi disse che zio Berto aveva chiamato, aveva detto che mi avrebbe portato al cinema sabato e che lei era d'accordo dato che non avevo scuola il giorno seguente. Inoltre dopo il film se volevo potevo ritornare o rimanere per la notte a casa sua. Devo aver sorriso molto perché mia madre disse che sembravo molto lieto ma dovevo prometterle che sarei stato bravo ed avrei fatto quello che diceva lo zio. Io glielo promisi ma sono sicuro che lei non stava pensando la stessa cosa a cui pensavo io. Quando lo zio mi chiamò al sabato, io avevo preparato una piccola borsa con dentro dei vestiti che lui controllò e, dopo aver parlato brevemente con mia madre, ce ne andammo mentre sentivamo le parole finali di mia madre: “Fai il bravo e fai quello che ti dice lo zio.”
Mentre camminavamo lui mi mise una mano sulla spalla e disse: “Tua mamma si preoccupa troppo. Tu stai diventando un giovanotto e più grosso, non è vero?” Lo guardai, lui mi fece l'occhiolino e sorridemmo. Quando arrivammo al cinema mi comprò una bibita e del gelato ed io mi sentii veramente fortunato di avere uno zio così. C'erano molte persone ma appena le luci si spensero tutti si sedettero e guardarono il film.
A quel punto sentii la sua gamba contro la mia e poi la sua mano sulla mia gamba e la punta delle dita sulla gamba dei miei pantaloncini. Io guardavo il film ma il mio cazzo divenne subito duro così aprii la cintura dei pantaloncini e sentii la mano dello zio entrarci. Gli diedi un’occhiata ma lui stava guardando il film mentre mi teneva il pene e, ricordando quello che avevamo fatto sull'autobus, misi la mia mano nella sua tasca, solo che questa volta la spinsi in giù a trovare il suo cazzo. Sentii il cotone delle sue mutande ma, in qualche modo, era riuscito a tirate il suo cazzo fuori della patta così fu facile per me prenderlo. La mia mano non riusciva a circondare un uccello così grosso che sembrava enorme mentre mi pulsava in mano. Ricordo anche che era bagnato ed appiccicoso ma lui non aveva sborrato ed ora naturalmente so che era solamente pre eiaculazione quello stava fluendo dal suo pene. Tolse la mano dai miei shorts, mi fece togliere la mano dalla sua tasca e mentre lo faceva mi disse sottovoce: “Più tardi.”
Io ero felice perché avevo capito che avremmo continuato più tardi. Continuammo a guardare il film ma lui non fece più niente, ne fui deluso ma non gli chiesi il perché, mi chiesi invece se avevo fatto qualche cosa di male. Quando uscimmo dal cinema era tardi e mio zio mi chiese se ero stanco, io dissi di sì, un po’, allora disse che saremmo tornati a casa sua in taxi e saremmo andati a letto. Prendere un taxi era una festa per me; mentre eravamo seduti dietro mi circondò con un braccio e ricordo il suo odore virile mentre mi stringeva a se, misi la testa contro il suo torace ed appoggiai una mano sulla sua gamba. Gli piacque e disse: “Non addormentarti ora, tra poco ci siamo.” Pagò il tassista, entrammo e chiuse la porta dicendo: “Ora siamo finalmente solo noi due per la notte.” Appoggiò a terra la mia borsa e disse: “Vieni. E’ ora di andare a letto e per guadagnare tempo possiamo fare la doccia insieme.” Stavamo per fare la doccia insieme! Ora avrei potuto vedere tutto di lui. Non potevo crederci. Ero un poco spaventato ma eccitato allo stesso tempo. Ci spogliammo in camera da letto e lo seguii in bagno. Lui non era alto circa un metro e settantacinque ma era in buona forma e le sue braccia e gambe sembravano forti.
Accese la doccia e si assicurò che non fosse troppo calda, poi si girò verso di me e disse: “Vieni sotto ed insaponati.” Era la prima volta che lo vedevo nudo ed il mio cazzo cominciò a diventare duro senza che lo toccassi. Stavo guardando le sue palle, erano grosse e pendenti, senza peli, il suo cazzo non era duro, lo era solo a metà e la testa pendeva un po’ come le sue palle e sembrava muoversi un po’ su e giù mentre mi guardava. Il suo pene in qualche modo sembrava minaccioso, ora sembrava di almeno venti centimetri e quindi molto più lungo del mio e grosso! Mi prese la mano e rimanemmo fermi sotto l’acqua. Quando fummo bagnati disse che mi avrebbe lavato e poi io avrei potuto lavare lui. Mi insaponò tutto, pose molta attenzione alle mie gambe e quando le sue mani insaponate si spostarono sul mio cazzo e le mie palle, la sensazione fu meravigliosa. Nella tappa successiva spostò la mano insaponata sulle mie palle, contemporaneamente l’altra mano mi insaponava il culo, continuava a far correre le dita tra le mie natiche e strofinava una punta sulle labbra del mio buco. Tentai di muovermi ma non riuscii perché lui continuava a tenermi le palle e mi disse di rilassarmi. Lo feci ed il suo dito scivolò dentro di me, lo lasciò là dicendo: “Là, non è così male, vero?” Gli dissi di no e lui chiese se qualcuno me l’avesse già fatto, dato che non sapeva dello zio Giovanni, gli dissi di no. Lui ne sembrò felice e mi disse che sarebbe stato meglio se avessi fatto quello che mi diceva. Strofinandomi con altro sapone mi disse di stare in piedi sotto la doccia e togliermi il sapone. Mentre lo facevo si insaponò e poi mi disse di lavarlo come lui aveva fatto con me.
Sapevo quello che voleva, mi mossi sulle sue gambe e, inginocchiatomi feci correre le mani tremanti sul cazzo e sulle palle. Il suo pene ora era duro e diritto di fronte a lui e sembrava enorme. La testa sembrava mostruosa, aveva una cresta spessa e dietro un’asta molto venata che aveva un aspetto minaccioso ed anche bello allo stesso tempo. Mi disse di lavargli il culo ed io provai a fare quello che lui aveva fatto a me ma non riuscivo a prendere in mano le sue palle, erano troppo grosse così le tenni appoggiate ad una mano mentre l’altra si spostava sul suo culo. Mi disse di infilarla nella sua fessura e sentire il buco. Quando lo feci mi sentii eccitato e poi vi spinsi dentro un dito. Lui non si mosse quando lo feci, era caldo dentro ed io lo sentii contrarsi ed afferrarmela. Dopo poco disse: “E’ abbastanza. Lasciami togliere questo sapone poi ci asciugheremo ed andremo a letto.”
Uscimmo dalla doccia, mi avvolse in un asciugamano, mi asciugò e poi si asciugò. Vidi che il suo cazzo ora non era duro ma semi duro ed aveva veramente un bel profumo per il sapone. Prese la mia mano e disse: “Vieni figliolo, andiamo a letto e dormiamo”, andammo nella sua camera da letto. C'era solamente un letto nella stanza così capii che avremmo dormito insieme. Presi la mia borsa e mi misi il pigiama. Lo zio mi guardò e sorrise e disse: “Io non porto pigiama Claudio, spero che non ci siano problemi?” Io stavo pensando che avremmo dormito insieme, il mio cazzo stava di nuovo diventando duro e speravo che non lo vedesse sotto il pigiama. Mi limitai a rispondere: “No, è ok zio. Me lo tolgo anch’io.” Mi sentivo imbarazzato ma lui disse “No. Tienilo se ti piace e se avrai troppo caldo potrò aiutarti a togliertelo.”
Tirò indietro la coperta, andammo a letto e lui spense la luce. Le pesanti tende alla finestra bloccavano la luce esterna e la stanza era nell’oscurità totale.
Sentivo il suo calore vicino a me e mi sentivo tranquillo e sicuro. Quando mi mossi disse: “Tutto OK?” ed io risposi: “Sì. E’ bello!”
Lo sentii muovere un braccio e la sua mano toccò la mia spalla mentre diceva: “Lascia che ti coccoli, è sempre bello, non è vero?” E mi tirò contro sé, ora aveva un braccio intorno a me e stava spingendo la mia schiena verso di lui. Sentivo il suo calore e mentre si spingeva contro di me sentii il suo cazzo che strofinava contro il cotone del mio pigiama. La sua mano strofinò il mio torace e io cominciavo a sentire caldo.
Lo zio naturalmente lo capiva e disse “Hai caldo ragazzo. Lascia che ti aiuti a toglierti la giacca” e dicendolo mi sbottonò la giacca del pigiama aprendola e togliendomela! Devo ammettere che mi sentivo bene, ora potevo sentire il suo torace contro la mia schiena ed era bello. Restammo così per quelli che sembrarono secoli ma probabilmente fu solo un minuto, poi sentii la sua mano muoversi verso il basso davanti a me, fermarsi quando arrivò al cazzo e stringerlo sopra il cotone. Spinsi indietro e dissi: “Oh zio” “Ti piace ragazzo?” e tutto quello che riuscii a dire fu: “Oh sì” mentre lo sentivo appiccicarsi a me.
Spostò la mano dal mio cazzo, la mise sopra la cintura del mio pigiama e disse: “Penso che è ora di toglierlo, non è vero? Guarda quello che dobbiamo fare.” Così dicendo aveva trascinato in giù i miei pantaloni del pigiama e muovendo una delle sue gambe li aveva portati oltre le caviglie con un piede. Gettò indietro le coperte, lo sentii muoversi ed improvvisamente ci fu una luce al lato del letto. La luce era fioca ed ora lo vedevo appoggiato ad un gomito che mi guardava con i suoi scintillanti occhi blu sorridendomi e disse: “Così, molto meglio senza.” E prese il mio uccello e le mie palle in una mano e le strinse.
Era meraviglioso che lui mi rivolgesse tanta attenzione e gli afferrai il pene. Quando le mie dita lo toccarono sentii che era bagnato sulla punta così lo strinsi. Sembrava così grosso ed in qualche modo vivo per come pulsava nella mia mano. Sentivo lo zio che ora strofinava il mio cazzo mentre giocava con le mie palle, faceva scivolare una mano tra le mie gambe ed era bello. Mi disse: “Hai un bel cazzo e lo zio ti aiuterà a farlo diventare più grosso, vedrai”
Ero felice che non avesse dimenticato quello che lui mi aveva detto, che mi avrebbe aiutato a far diventare il mio cazzo più grosso. Gli dissi “Zio, ti lecco il cazzo come ho fatto sull'autobus” “Sì ma leccami anche le palle. Mi piace. Ma fallo bene.” e mi tirò su di sé, stavo davanti ai suoi piedi ed il mio cazzo era sul suo torace.
“Così. Prendi il ‘persuasore’ dello zio e leccalo quanto vuoi ma leccami anche le palle, non dimenticarti.”
Mi curvai in avanti e, con una mano di fianco a lui per mantenere l’equilibrio, mi misi sopra il suo “persuasore” come l'aveva chiamato e, tenendo il suo cazzo stretto nella mia mano, vi misi sopra la bocca. Feci scivolare indietro il prepuzio con le labbra, la testa era di un profondo rosso, praticamente porpora, e la sua fessura si apriva e chiudeva colando pre eiaculazione. Leccai la testa, lasciai che la mia lingua scivolasse sulla fessura e la sentii aprirsi colando sopra la mia lingua. Andai ulteriormente giù sulla sua lunghezza finché non sentii la testa colpire il fondo della mia gola, Cominciai a muovermi su e giù.
Mentre lo stavo facendo lo sentii che mi muoveva le gambe ed iniziava ad allargarmi le natiche. Mentre ancora una volta scendevo sul suo cazzo sentii qualche cosa di bagnato nella mia fessura e compresi era la sua lingua! Mentre io succhiavo il suo cazzo lui continuava a leccare la mia fessura, poi sentii la sua lingua leccare l'orlo del mio buco! Era fantastico e lui disse: “Non dimenticare le palle. Mettici sopra la bocca”
Mi mossi in giù per seppellire la faccia nelle sue palle, sentii il suo duro cazzo bagnato sul mio collo e leccai il suo scroto. Quando fu eccitato dal mio leccare, spalancai la bocca, riuscii a prendere una delle sue palle in bocca, la succhiai delicatamente e lasciai che la mia lingua ci rotolasse sopra. Mentre lo facevo lo sentii anelare di piacere e contemporaneamente pigiare la bocca contro il mio buco, Sentii la sua lingua cominciare a bagnarlo. Era così meraviglioso ed io non avevo mai provato prima una cosa così. Sentii il mio buco rispondere a questa attenzione e sensazione nuova; la sua lingua penetrava sempre più profondamente stuzzicando i miei nervi e poi la mosse piano dentro e fuori quasi come la lingua di un serpente. Dovetti smettere di leccargli le palle per il troppo piacere.
“Lecca il mio ‘persuasore’!” Comandò e così io ritornai al suo cazzo per dargli altra attenzione con la bocca.
Insieme alla sua lingua che continuava a penetrarmi, sentii qualche cosa di più duro ed indovinai che fosse un dito ma ero rilassato, il mio buco era così bagnato e lui mi stava dando tanto piacere che fu facile penetrarmi. Sentii il suo dito che strofinava in qualche punto dentro di me ed il mio cazzo sembrò improvvisamente diventare molto più duro.
Lo zio mi allontanò da sé e disse: ”Lasciami dare una bella occhiata. Sdraiati sulla pancia.”
Feci come mi diceva e quando fui in posizione lui si inginocchiò dalla parte della mia testa e disse: “Ti piace il cazzo dello zio, Claudio.” Nella luce fioca sembrava grosso ma bello e dissi: “Oh sì, zio. È così grosso!”
“Così ti piacerebbe avere un cazzo come questo.” Continuò e mentre accennavo col capo e dicevo: “Sì, ma come?” Lui rispose: “E’ facile. Dovrai fare come dico. Io dovrò seminarti col mio seme e ti diventerà più grosso.”
Avevo un'idea di quello che voleva dire e dissi: “Così se ingoio il tuo seme mi diventerà più grosso?” Ma lui sorrise e disse “Oh no. Non funzionerà così. Io devo piantare il mio seme dentro di te.”
Strofinò il suo cazzo lungo la mia faccia, era bello ma ora sapevo casa intendesse e dissi: “Non so zio. È così grosso. È così grosso e lungo!”
Ora aveva una mano sul mio culo. Lo carezzava e faceva correre le sue dita nella mia fessura. “Sarà tutto ok, fai come ti dico io e sarà facile, lo prometto.”
Non ne ero ancora sicuro e dissi: “Ma zio è così lungo. Dammene solo un po’, uh?”
Ora sentivo un dito penetrare il mio buco immaginai fino alla prima nocca. “Ok” disse: “Ma rilassati ed io ti darò solamente quello che puoi prendere. Forza.”
Si mosse tra le mie gambe e le allargò! Mise le due mani sul mio culo ed allargò le natiche. Io ero impaurito e stavo cominciando a pentirmi di quello che avevo detto ma sapevo che non potevo dire di no.
Lo sentii muoversi ed ancora una volta la sua bocca era contro il mio buco e la sua lingua stava penetrando nel mio buco già bagnato facendomi ancora una volta contorcere di piacere.
Ero sdraiato sul letto, dopo poco si spostò, mi disse di inginocchiarmi e mettere le ginocchia contro il mio torace. Feci come mi diceva, lui mi prese e mi alzò un po’ dicendo: “Stringi il buco e poi rilassalo” Tentai di fare come chiedeva e lui disse “Così va bene. Dannazione, hai un così bel buco. Così dannatamente stretto. Stringilo e rilassalo per lo zio”
Mentre lo facevo lo sentii muovere un dito dentro e fuori molte volte e poi un dito stava strofinando contro le labbra del mio buco. Sembrava qualche cosa di più ed era evidente che si trattava di due dita ed io mi tesi.
“Rilassati baby, Lo stai facendo benissimo.” Tentai di rilassarmi il meglio che potevo e sembrò diventare tutto più facile.
Lo sentii muoversi ed ora sentivo il bagnato della testa dura e calda del suo cazzo contro il mio buco. Ero spaventato ed aspettavo che mi penetrasse. Avevo la faccia seppellita in un cuscino e sentivo il mio buco stretto che si tendeva mentre la cappella cominciava ad entrare.
Si fermò e disse “Tutto ok?” Attraverso il cuscino tentai di dire: “Sì ma fa male” ma tutto quello che lui sentì fu sì e disse: “Bravo ragazzo” ed andò più profondamente.
Ora mi sentivo pieno del suo cazzo, mi sentivo allargato completamente e dissi: “Non posso prenderne di più, zio. Per favore. Non di più. Sei troppo grosso. Seminami.”
Le sue mani mi strinsero mentre diceva: “Spingi, figliolo, spingi. Ce n’è solo un poco ancora!”
Mentre tentavo di spingere lui mi teneva e spinse contro di me! Mi sentii ancora più allargato mentre la testa andava più profondamente ed improvvisamente mi sentii stringermi intorno al suo cazzo, ora sentivo il suo uccello duro e lungo che batteva in qualche luogo profondamente dentro di me. Mi stava facendo male e volevo che uscisse!
Scossi la testa ed afferrai il cuscino dicendo: “No zio. Basta. Per favore toglilo. Mi fa male” Tentai di appiattirmi sul letto ma le sue mani mi trattenevano e non lo fece.
“Respira profondamente. Respira profondamente!”
Presi alcuni respiri profondi ed il dolore diminuì mentre cominciavo a rilassarmi.
“Non è stato poi così doloroso, vero?” Disse “Ora lascia che lo zio ti semini e ti aiuti ad avere un cazzo grosso.”
Lui retrocesse ed io afferrai il cuscino mentre lui si ritrasferiva dentro: “Dannazione, il tuo buco è così stretto che mi sta afferrando l’uccello!”
Lo volevo e tentai di rilassarmi più che potevo ma mi sentivo ripieno del suo ‘persuasore', il suo cazzo gigantesco, anche se ora il dolore stava passando e stavo cominciando a provare piacere.
Quando spinse dentro di nuovo sentii le sue palle dondolare sotto di me, capii che lo stavo prendendo tutto e non quello che riuscivo a prendere come aveva promesso ma non ero incazzato, mi sentivo in qualche modo orgoglioso di riuscire a prendere tanto cazzo dentro di me!
Sentivo la cresta del suo uccello che strofinava contro il muscolo interno del mio buco che si stirava prima che entrasse e poi improvvisamente lo estraeva! Nel momento in cui stavo pensando che mi sarei sentito vuoto lui tornava a sbatterlo dentro, con forza e profondamente mentre mi tirava contro di sé come se stesse tentando di andare ancora più profondamente. Mentre lo faceva lo sentii dire “Arghhhhhhhhhhhhh. Sssssiiiiiii. Prendilo tutto ragazzo. Prendilo da tuo zio”
Sentii il suo cazzo che pulsava pompando profondamente dentro di me e capii che mi stava sborrando dentro quando sentii il flusso caldo del suo sperma.
Sentii il suo torace caldo sulla mia schiena e lui mi spinse giù sul letto. Con lui ancora dentro rotolammo su di un fianco e lui afferrò il cazzo duro. Mi leccò il collo e disse “Bravo ragazzo. Ora dai a tuo zio il tuo regalo, fammi sentire che vieni.”
Il suo cazzo ora non era più così duro, dovette carezzare solo poche volte il mio, io venni e lui disse: “Così figliolo. Vienimi in mano. Dammelo!”
Mentre le mie palle si contraevano lui tirò il mio prepuzio sulla cappella e lo strinse! Il mio sperma stava fluendo gonfiando il prepuzio fino a che finalmente lo lasciò andare lasciando che si versasse nella sua mano e tirò indietro il mio prepuzio facendo bagnare di nuovo il mio cazzo e le mie palle nel mio sperma!
Mentre eravamo sdraiati disse: “Ti è piaciuto, non è vero?” ed io dovetti confessargli che: “Sì, mi è piaciuto.”
Il suo cazzo era ancora dentro di me e lui disse che dovevo tentare di tenere il suo seme dentro se volevo che il cazzo mi diventasse grosso e quando scivolò fuori dal mio buco bagnato, io strinsi il culo tentando di tenere il suo sperma dentro mentre ci addormentavamo.
Quando ci svegliammo lo zio mi disse che mi avrebbe portato a casa e naturalmente, se volevo che il mio cazzo diventasse veramente più grosso, mi avrebbe seminato ogni qualvolta avessi voluto. La notte era stata piacevole ma non ero troppo sicuro e semplicemente gli dissi che gli avrei fatto sapere. Misi una mano sul suo cazzo sotto le coperte ed era duro. Gettò indietro le coperte e sorrise dicendo: “Ti piace?”
Io sorrisi: “Sì zio. È il più grosso che abbia visto!”
Mi abbracciò e disse: “Bene, sai dov’è quando lo vuoi. È tuo. Ora facciamo la doccia, ci vestiamo e facciamo colazione. Devo andare al lavorare”
Saltò fuori dal letto, si mise un accappatoio ed andò alla doccia.
Quando lasciammo la sua casa mi abbracciò e tenendosi l’inguine disse: “Non dimenticare, Claudio. Quando vuoi farlo di nuovo sai dov’è. Ok?”
Gli gettai le braccia al collo, lo abbracciai: “Lo ricorderò, zio!”
E ci incamminammo verso casa.
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