Ricordi d'estate - parte 5
di
Alba6990
genere
sentimentali
Quella era stata un'estate molto intensa per Alba e Jacob. Avevano fatto sesso tutti i giorni, non curandosi dei giudizi di Ilaria o di provare qualche tipo di sentimento. Entrambi sapevano che si trattava di un'avventura estiva che sarebbe finita insieme al mese di Agosto, quando Alba sarebbe tornata a Milano. Ora era Marzo e Alba era in stage con la scuola a Siviglia per due settimane. Lei e Jacob avevano continuato a sentirsi ogni giorno, ma erano chat di pura amicizia o in ricordo delle loro scopate improvvisate in giro. Quella che ricordavano di più era quella fatta al concerto degli LMFAO all'Aquafan: si erano appartati nella parte del parco dove non andava nessuno, si erano nascosti dietro ad una siepe e si erano dati alla pazza gioia, facendo sesso per una trentina di minuti. E anche in piscina avevano fatto qualche porcata fra seghe e ditalini in acqua, sotto il costume. Ora che le loro scopate erano finite ed erano lontani, gli piaceva ricordare quelle serate e a volte si mandavano delle foto con solo la biancheria intima indosso. Una volta, quando Alba era riuscita a rimediare il portatile di suo padre, si erano chiamati su Skype e lei gli aveva fatto un piccolo spogliarello. Tutte queste cose venivano riferite a Christian, Alba voleva sempre tenerlo al corrente di ogni cosa che faceva. Sentiva che lui era davvero speciale e che si poteva fidare ciecamente. Sapeva perfino com'era fatto il pene di Jacob talmente erano dettagliate le descrizioni di Alba riguardanti le volte in cui gliel'aveva preso in bocca e aveva potuto studiare con cura ogni suo lato. E anche adesso a Siviglia, Alba e Jacob si stavano sentendo su whatsapp, lei gli aveva mandato una foto di lei con un reggiseno leopardato che aveva appena comprato nel pomeriggio. Ad un certo punto, lui venne fuori con una domanda: "Ma io e te allora stiamo insieme?" Alba ci rimase un attimo, non se l'aspettava proprio. Sì, si sentivano sempre e sempre ricordavano con gioia i momenti trascorsi insieme, ma lei non voleva diventare la sua ragazza. Lo considerava un amico con cui si era divertita un'estate e credeva che anche lui pensasse questa cosa. Non lo avrebbe illuso e per questo gli disse che era stata bene con lui, ma che non se la sentiva di diventare la sua ragazza, soprattutto perché lei non credeva nelle relazioni a distanza. Lui comprese e tornarno amici come prima. Una volta finito, la prima cosa che pensò fu di raccontare tutto a Christian, così gli telefonò. Stava passeggiando per le strade di Siviglia insieme ad un paio di amiche quando lui rispose. Stranamente lei non gli disse niente di Jacob, se n'era...scordata. Lui aveva iniziato a farla ridere raccontandole i fatti divertenti che erano avvenuti quel giorno a Marotta, più alcune cose sue personali. Alba veniva sempre incantata dalla risata di Christian, una risata spensierata e piena di vita che sapeva tirarla sempre su di morale quando ne aveva bisogno. Nella foga del riso e della telefonata, Alba se ne uscì con una frase che non aveva mai detto a nessuno: "Mi fai troppo ridere! Quanto ti voglio bene!" Lei quasi non si era resa conto di averla detta, ma la sua amica Gaia sì. Infatti si girò verso di lei con uno sguardo incredulo. Quando Alba finì la conversazione, Gaia le disse subito: "Da quando dici "ti voglio bene"?"
"Boh, non lo so...mi è uscito così!"
"Ti vuoi scopare quello che stavi sentendo adesso?"
"Ma va! È il mio migliore amico!"
"Beh...allora deve piovere dopo questa tua dimostrazione di affetto." E detto ciò, le sorrise e continuò a camminare. Alba si fermò un momento. In effetti l'unica a cui aveva mai dato dimostrazioni concrete di affetto era la sua gatta. Guardò il telefono, pensando a quel "ti voglio bene". Chissà perché le era venuto di dirlo in quel momento? Una smorfia simile a un sorriso le comparve sul viso.
"Boh, non lo so...mi è uscito così!"
"Ti vuoi scopare quello che stavi sentendo adesso?"
"Ma va! È il mio migliore amico!"
"Beh...allora deve piovere dopo questa tua dimostrazione di affetto." E detto ciò, le sorrise e continuò a camminare. Alba si fermò un momento. In effetti l'unica a cui aveva mai dato dimostrazioni concrete di affetto era la sua gatta. Guardò il telefono, pensando a quel "ti voglio bene". Chissà perché le era venuto di dirlo in quel momento? Una smorfia simile a un sorriso le comparve sul viso.
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