Persi nella passione
di
C_
genere
esibizionismo
Quella mattina Veruska si era svegliata vogliosa di cavalcare incessantemente e con forza un ragazzo.
Ma lui non c'era, era come volatizzato.
Più tardi, era lì che passeggiava tra le onde del mare inquieto e d'un tratto, lo vide: era lui, che si faceva un bagno tutto solo.
Finalmente, lui intercettò lo sguardo di Veruska e si mise in piedi. La ragazza camminò svelta verso di lui e lui fece lo stesso. A pochi centimetri di distanza, si fermarono: Veruska allungò la mano verso la guancia di lui, la accarezzò lentamente.
Ramon accennò un timido sorriso e la tirò verso di sé. Le baciò il collo, le guance e infine...Arrivò alle carnose labbra della giovane. In quel preciso istante, Veruska sentì il divampare di mille fiamme fra le gambe e d'istinto circondò i fianchi di Ramon con le proprie gambe.
Senza indugi, gli abbassò il costume e scostò il proprio, offrendosi senza pudore.
"Prendimi, adesso".
Ramon non se lo fece ripetere due volte e sferrò un colpo deciso.
L'acqua del mare li ricopriva fin quasi alle spalle e qualche bagnante perspicace capì che non si trattava di un semplice abbraccio.
I due si stavano amando nell'unico modo in cui potevano e sapevano farlo, dopodiché avrebbero continuato le loro vite ignorandosi a vicenda.
Le guance premute l'una sull'altra, i cuori che battevano uno appresso all'altro, un bacio lungo e passionale.
"Veruska, io...", ma lei lo interruppe: "Per una volta non serve parlare, spiegare, definire...Noi siamo nati per goderci a vicenda, questo è tutto.
Non c'è bisogno dell'amore, se già questa passione ci trasporta nella dimensione nel Noi...Anche quando siamo distanti, siamo uno sulla pelle dell'altro, ecco perché non soffro mai la tua mancanza".
Gli occhi di Ramon si inumidirono di lacrime, per nascondersi la abbracciò stretta.
Vennero insieme, sciolsero l'inossidabile legame di quell'abbraccio e proseguirono per qualche metro a camminare nell'acqua, le mani distanti, i cuori palpitanti.
"Ciao, a presto" disse lei e lui, dopo aver fissato l'orizzonte, si voltò verso di lei e le sorrise.
Ma lui non c'era, era come volatizzato.
Più tardi, era lì che passeggiava tra le onde del mare inquieto e d'un tratto, lo vide: era lui, che si faceva un bagno tutto solo.
Finalmente, lui intercettò lo sguardo di Veruska e si mise in piedi. La ragazza camminò svelta verso di lui e lui fece lo stesso. A pochi centimetri di distanza, si fermarono: Veruska allungò la mano verso la guancia di lui, la accarezzò lentamente.
Ramon accennò un timido sorriso e la tirò verso di sé. Le baciò il collo, le guance e infine...Arrivò alle carnose labbra della giovane. In quel preciso istante, Veruska sentì il divampare di mille fiamme fra le gambe e d'istinto circondò i fianchi di Ramon con le proprie gambe.
Senza indugi, gli abbassò il costume e scostò il proprio, offrendosi senza pudore.
"Prendimi, adesso".
Ramon non se lo fece ripetere due volte e sferrò un colpo deciso.
L'acqua del mare li ricopriva fin quasi alle spalle e qualche bagnante perspicace capì che non si trattava di un semplice abbraccio.
I due si stavano amando nell'unico modo in cui potevano e sapevano farlo, dopodiché avrebbero continuato le loro vite ignorandosi a vicenda.
Le guance premute l'una sull'altra, i cuori che battevano uno appresso all'altro, un bacio lungo e passionale.
"Veruska, io...", ma lei lo interruppe: "Per una volta non serve parlare, spiegare, definire...Noi siamo nati per goderci a vicenda, questo è tutto.
Non c'è bisogno dell'amore, se già questa passione ci trasporta nella dimensione nel Noi...Anche quando siamo distanti, siamo uno sulla pelle dell'altro, ecco perché non soffro mai la tua mancanza".
Gli occhi di Ramon si inumidirono di lacrime, per nascondersi la abbracciò stretta.
Vennero insieme, sciolsero l'inossidabile legame di quell'abbraccio e proseguirono per qualche metro a camminare nell'acqua, le mani distanti, i cuori palpitanti.
"Ciao, a presto" disse lei e lui, dopo aver fissato l'orizzonte, si voltò verso di lei e le sorrise.
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