I ragazzi del coro - Capitolo 4
di
Aramis
genere
gay
Capitolo quattro
Passeggiata e Pompino
Andammo in centro e fui sorpreso per le occhiate che ricevevamo da gruppi di ragazzi, accompagnate da fischi. La cosa mi piaceva ed imparai come camminare, o andare più sciolto come mi disse lui, gettavo sguardi maliziosi ai carini che non mi sembrava si sentissero imbarazzati quando fissavo i loro inguini.
Molti di loro sorridevano furbescamente e se lo strofinavano. Naturalmente fingevamo di essere scioccati, poi modestamente distoglievamo lo sguardo e ridacchiavamo, ci mettevamo le dita sulle labbra e quando tornavamo a guardare, loro ci stavano guardando ancora. Sapete, i teenager vedono i segnali.
Ok... ora potevo vedere i cazzi della popolazione etero a cui William stava puntando e che stavano aspettando che i segnali fossero lanciati, ed era magnifico.
Decidemmo di andare a zonzo per il parco e vedere cosa era possibile trovare. Una coppia di ragazzi ci puntò e si avvicinarono lentamente.
Indossavano jeans corti e t-shirt, William li guardò modestamente poi si rivolse a me e bisbigliò: “Voglio tentare qualche cosa, seguimi.” La cosa poteva essere interessante.
Uno di loro era alto con lunghi capelli biondi, ben abbronzato e ben fatto e l'altro era un po’ più alto di noi, capelli neri, un corpo medio, ambedue avevano delle protuberanze non male.
“Ciao ragazze! Come va?” Chiese il ragazzo alto.
William gli guardò l’inguine e sorrise: “Non molto bene da quello che vedo!”
Lui guardò il suo amico curiosamente, poi ghignò e si strinse l’inguine: “Bene, potrebbe andare, io sono Teddy e lui è Benny, e voi chi siete?”
William sorrise ritroso: “Io sono Laura e lei è Samantha.” Ragazzi quanto era rapido ad inventare!
Teddy mise il palmo sulla sua protuberanza e disse astutamente: “Forse potreste aiutarci.”
William mi guardò, poi gli sorrise girandosi verso di lui: “Forse potreste farci dare una sbirciatina e vedremo se siamo interessate”
Si guardarono l’un l’altro e poi rapidamente intorno, slacciarono le patte ed allargarono le falde dei pantaloni mettendo in mostra il loro pube e qualche centimetro della base dei loro uccelli.
Teddy aveva dei peli biondi disordinati, Benny era liscio, strinsero tra pollice ed indice l’asta che stavano mostrando e se la menarono lentamente.
William si girò di fianco a loro e fece scivolare in su la gonna mostrando la giarrettiera e
l’anca nuda: “Beh, sembra interessante, forse dovremmo andare dietro quel palco per vedere se è veramente interessante.”
Loro erano chiaramente eccitati e seguirono noi che esageravamo la nostra andatura. William strofinò le dita sulla natica nuda ed io, che copiavo tutte le sue mosse, feci lo stesso. Quando arrivammo ci fermammo, ci girammo verso di loro, facemmo salire le gonne e cominciammo a massaggiare le chiappe nude, poi facemmo correre le dita sul nastro nelle nostre fessure.
William disse: “Vi piace?”
Mantenemmo alte le gonne, loro si spostarono dietro di noi ed io sentii le mani di Teddy stringere e strofinare le mie natiche e far correre un dito su e giù nella mia fessura. Fortunatamente le mie mutandine erano strette perché ce l’avevo davvero duro.
Ci girammo e quando Benny gli mise la mano sull’interno della coscia, William la tirò via. Benny sembrò confuso: “Non devo toccare?”
Il mio amico lo fece distrarre rapidamente tracciandogli con le dita il pube e spremendogli la base dell’asta. Io giocherellai coi peli di Teddy ed anch’io gli spremetti l’asta dura.
“Hmmmm... Cos’hai li Benny? Sembra un grosso serpente. Hmmmm... perché non gli fai prendere aria? Ed anche al tuo Teddy?”
Erano veramente eccitati ma ancora un po’ esitanti, fecero una pausa, si guardarono l'un l'altro, poi scrollarono le spalle. Dopo avere dato un rapido sguardo intorno, lasciarono cadere gli shorts alle ginocchia! I loro cazzi duri balzarono su, naturalmente non erano grossi come quello di William, Teddy ce l’aveva della dimensione del mio ma più magro con una grande cappella che gonfiava il prepuzio mentre quello di Benny era più corto e circonciso.
“Oh miodio! Non sono serpenti, sono i loro serpenti!” Disse William afferrando l’uccello di Benny e cominciando a muoverglielo lentamente. Io presi quello di Teddy e cominciai a muoverlo facendo entrare ed uscire la cappella dal suo prepuzio. Ragazzi, era la seconda volta in due giorni che avevo la mano su un cazzo duro. Non era bello come quello di William ma era un cazzo duro!
“Possiamo farvi venire? Ci piace guardare dei cazzi sborrare, specialmente grossi come le vostre bellezze!” Chiese timidamente William, poi gli accarezzò le palle: “Oohh... siiii e le tue palle enormi sono così piene di sborra cremosa!”
Accennarono col capo, poi Teddy chiese: “Che ne dici di un pompino?”
Tutto stava accadendo in modo terribilmente rapido, dopo esserci solo segati l'un l'altro, ma ricordavo il gusto dello sperma di William così quando lui mi guardò, io scrollai le spalle. Lui tornò a guardare Benny: “Bene, vogliamo vederti schizzare. Ma ti dico che ci piacerebbe assaggiare anche il tuo cazzo duro, così gli daremo una succhiata e potrai mostrare ai tuoi amici il rossetto che ci lasceremo, allora ti masturberemo per vedere quanto riesci a sprizzare. E non toccate le nostre parrucche, sono troppo costose. Ok?”
Sembrò che la cosa gli piacesse perché ora erano veramente duri ed arrapati.
Ci piegammo e, non avendo molta pratica, succhiammo la cappella un paio di volte come fosse un lecca lecca. Poi ci spostammo accanto a loro e cominciammo a menarglielo. Teddy chiuse gli occhi, alzò il torace, fece correre verso il basso la mano sul suo stomaco nudo e strofinò i pochi peli biondi del pube. Poi prese il suo grosso set di palle che ballonzolavano mentre io continuavo a segarlo. William mi guardò e sorrise mentre lavorava la punta di Benny.
Io smisi di masturbarlo e feci correre il pollice sul tenero filetto della cappella facendolo rabbrividire, quindi continuai con la sega e sentii che la sua asta dura cominciava a pulsare.
Lui lasciò cadere la testa indietro e cominciò a lamentarsi, poi si drizzò per lanciare ancora indietro il capo: “Aaahhh... uh... uhhhh... Aaaggghhh!” ed un fiotto di sborra di ragazzo fu sparato in alto per dieci centimetri, dopo di che ne pompò rapidamente fuori cinque o sei più corti che caddero sul mio pugno. Non male come carico!
In quel momento vidi che Benny lasciava cadere indietro la testa e cominciava a muovere le anche: “Uhh... uhhh... nooo.. oohhhhhhhhhhh... siiii... uh... uhh... uhh!” e schizzò un fiotto di cinque centimetri mentre altri gocciolarono fuori dalla cappella sulla mano di William. Non una cosa impressionante ma da non disprezzare.
“O mio dio, venite magnificamente, avete dei super cazzi!” Disse William solleticando il loro ego maschile.
Naturalmente i loro cazzi cominciarono ad appassire e si sentirono leggermente imbarazzati (Sapete come si perde interesse dopo essere venuti), si tirarono su i pantaloncini, ripiegarono dentro i loro cazzi appiccicosi e ci salutarono con la mano mentre si affrettavano ad andarsene.
William mi sorrise mentre leccava via la sborra dalla mano: “Beh è stato divertente, non è vero! Ma tu sei venuto meglio!”
Mi guardò timidamente tracciandomi la guancia con un dito: “Tu sei il mio bimbo così bello!”
Si strinse a me e cominciò a baciarmi mentre metteva le mani sotto la mia gonna e strofinava le mie natiche nude. Io feci lo stesso, era bello accarezzargli il culo e sentivo sotto la gonna la sua durezza che strofinava contro la mia durezza.
Mi spinse indietro e mosse la mano sul davanti della sua gonna: “Ragazzo, oh ragazzo, sento il carico nelle mie palle e penso che il mio cazzo erutterà. Ho dannatamente bisogno di venire, vuoi aiutarmi?”
“Oh, ci puoi scommettere, sto morendo del desiderio di mettere di nuovo le mani sul tuo vestito, sentire la tua topa e vedere quello che si può fare!” Ridacchiai: “Ricordo la prima volta che ti ho toccato il clitoride, era magnifico e non era ancora duro!”
Lui indicò ridendo i gabinetti, io lo seguii e quando si diresse verso quelli degli uomini, gli afferrai il braccio; lui mi guardò interrogativo ed io accennai col capo verso quelli delle donne, sorrise ed entrammo. Wow...
Un paio di ragazze si stavano truccando davanti allo specchio e ci sorrisero quando entrammo nel bagno per gli handicappati e chiudemmo la porta a chiave. Lasciammo cadere rapidamente gonne e mutande ed i nostri cazzi pulsanti si ersero.
“La cappella di Teddy aveva un buon sapore ed adesso voglio provare un pompino completo!” Disse inginocchiandosi, prese in mano la mia erezione, fece scivolare indietro la pelle e stuzzicò la cappella tenera con la lingua.
Io rabbrividii, poi ci fece scivolare sopra le labbra e cominciò a succhiarlo.
Ragazzi! Fu bello quando cominciò a scivolare su e giù, stringendo le labbra mentre succhiava e tirava le mie palle piene. Sentivo il suo palato e la sua lingua mentre scendeva fino a che la mia cappella non colpì la sua gola. Appoggiai una mano sulla sua parrucca, lui mi teneva le anche e comincio ad andare su e giù sul mio cazzo gonfio.
Non ci volle molto perché il mio carico cominciasse a salire e quando mormorai: “Sto... Sto per venire!” Lui continuò a succhiare, io mi inclinai in avanti e rabbrividii lasciando andare il primo colpo mentre gemevo rumorosamente: “Aaaaaahhhh... Uuhhhhhggggg!” e lui ingoiava e continuava a succhiare.
Mi pizzicavo le natiche ogni volta che spedivo un fiotto nella sua gola e finalmente mi rilassai mentre lui succhiava fuori le ultime gocce.
Si alzò sorridendo e si leccò le labbra, il mio sperma fresco gocciolava sul suo mento: “Ragazzo, mi piace il sapore del tuo cazzo e specialmente la tua crema calda di ragazzo. E, ragazzi! È stata una sborrata enorme, pensavo di affogare!”
Mi inginocchiai, afferrai il suo cazzo enorme e guardai in su: “È stata la miglior sborrata che abbia mai fatto, hai delle labbra eccezionali! Ora voglio che tu mi riempia la bocca col tuo succo.”
Avvolsi la mano intorno al suo grosso bastone e lentamente feci scivolare in giù la pelle dell’asta, scoprendo il premio luccicante che stava gocciolando un po' di liquido pre seminale. Lo colpii leggermente con la punta della lingua, trascinandola poi sulla parte inferiore della cappella fino al tenero filetto; lui rabbrividì ed afferrò la mia parrucca. Leccai eccitato un paio di volte poi strinsi le labbra sulla cappella gonfia e non compresi quanto grossa fosse fino a che non mi riempì la bocca e la succhiai.
La sua asta era così grossa che quando strinsi le labbra e cominciai a muovermi verso il basso, potevo sentire la grossa cresta scivolare sulla mia lingua. Mi raschiò il palato fino a che la cappella non mi arrivò in gola, quasi soffocai ed eravamo solo a metà strada.
Gli afferrai il culo e cominciai a muovermi su e giù; gli pizzicavo le chiappe ogni volta che mi tiravo indietro e gli succhiavo la cappella. Lui gettò indietro la testa e cominciò a lamentarsi rumorosamente stringendo le natiche e la sua grossa asta pulsava: “Ooohhh... Ssssiiii... oh caaaazzooooo... aahhggg” Strinse la mia testa fra le sue mani mentre un fiotto cadeva sulla mia lingua e nella mia gola; rimase fermo mentre un altro paio di fiotti venivano sparati.
Io ingoiai il suo sperma caldo ma continuava ad uscirne, uscì tra le mie labbra e la sua asta e corse giù sul mio mento. Finalmente si rilassò ed io ingoiai e succhiai fuori le ultime gocce. Lo estrassi, lo guardai e vidi che era ad occhi chiusi.
Li aprì lentamente e sorrise, la sua sborra fresca colava sul mio mento: “O mio dio! È stato incredibile! Non avevo mai provato una cosa del genere! Ragazzi! Sei un grande succhia cazzi!”
Mi alzai e sorrisi mentre mi leccavo le labbra, mi asciugavo il mento col dorso della mano e la leccavo: “Ragazzi! Mi è piaciuto ma che carico avevi nelle palle! Pensavo di affogare!”
Ci asciugammo le facce con della carta igienica, ci tirammo su le mutande e ci aggiustammo gonne e parrucche; lui mi prese sottobraccio e ci avviammo verso la porta.
“Dobbiamo essere stati rumorosi quando siamo venuti, mi è venuto in mente di divertirci ancora di più”
Lo guardai curioso mentre lui apriva la sua borsa, frugava e poi estrasse quello che sembrava un cazzo lungo 15 centimetri! Sorrise dimenandolo in aria e poi lo succhiò.
“Si chiama dildo. Te ne parlerò più tardi.”
Aprii la porta, uscimmo e lui continuò a chiacchierare tenendo la borsa aperta ed il dildo nell'altra mano, pronto a metterlo via. Poi guardai le ragazze che si stavano avviando ad andarsene e vidi un'espressione sorpresa sulla loro faccia, ci guardavano a bocca aperta.
Lui sorrise ambiguamente e carezzò il dildo, poi lo lasciò cadere nella borsa: “È veramente una cosa eccezionale! Dovreste provarlo!”
Le ragazze sembrarono scioccate e mentre si affrettavano ad uscire, noi scoppiammo a ridere!
“Credo di averle veramente sconvolte!” Disse sempre ridendo ed andammo ai lavandini. Mi rifece il trucco e mi rinfrescò il rossetto, poi si sistemò.
Entrarono un paio di ragazze, noi sorridemmo ed una ci disse: “Ciao ragazze, non ci siamo già viste?”
Avete ragione pensai mentre William rispondeva rapidamente: “No, siamo appena arrivate e stiamo cercando solo bei ragazzi.”
Si aggiustò il reggiseno e si strinse i seni finti mentre la ragazza diceva: “Oh sì, spero che tu incontri Teddy, è un gran fusto alto e biondo, veramente carino e ha anche un bel pacco grosso! Mi piacerebbe scoprirglielo e farmelo!” Aveva uno sguardo trasognato e si passava una mano sull’inguine.
William mi fece l'occhiolino e mentre uscivamo si fermò, guardò indietro e disse: “Oh, a proposito, noi l’abbiamo incontrato, è grosso, veramente grosso e anche lungo. Le mie dita riuscivano a mala pena a circondarlo. Le sue palle erano morbide, contenevano un carico enorme e ha schizzato ad almeno... 10 centimetri, vero Samantha?”
“Oh sì, almeno, tu gliene hai pompati fuori almeno 3 fiotti. Io li ho pompati fuori al piccolo Benny, i suoi sono arrivati solo a 5 centimetri, l’altro paio erano gocce. Le sue palle sono più piccole e la sua sborra non è così buona!” Sembravo un po’ disgustato mentre le salutavo con la mano.
Sembravano atterrite e mentre uscivamo William si girò e passò una mano sulla parte anteriore della gonna: “Oh sì, gli è piaciuto come ho aggiustato la mia topa e come mi sono bagnata rapidamente quando mi ha titillato il clitoride. Vuole che ci rivediamo perché vuole leccarmi la fica e vuole anche che succhi fuori la sborra dal suo cazzo duro.”
Uscimmo e ridendo William disse: “Accidenti, hai visto che espressione sulle loro facce? Povero Teddy, si chiederà perché lo guardano stranamente la prossima volta che si incontreranno.”
“Come sai di clitoridi, di essere bagnati e roba del genere?”
Mi diede una lunga occhiata: “Sorelle e cugini.”
Ragazzi! Mi piaceva e non mi aspettavo che fosse così!
Andammo allo snack bar e nel tragitto facemmo moine ai ragazzi che incontravamo. Comprammo dei ghiaccioli, ci sedemmo su di una panchina e sorridevamo ai ragazzi che ci guardavano. Due si fermarono davanti a noi, guardammo i loro inguini come affamati e William li stuzzicò facendo gola profonda col suo ghiacciolo.
Com’è divertente essere vestiti da ragazza, puoi vedere i cazzi raddrizzarsi anche se sono etero! Un cazzo rigido non sa che lo fa per dei gay.
Poi decidemmo di tornare a casa di William e tagliammo attraverso il parco. Mentre chiacchieravamo William vide Arnaldo che parlava con un ragazzo alto e magro: “Cristo Santo c'è Arnaldo! È nel coro con noi, sarà meglio evitarlo, potrebbe riconoscerci!”
“Ehi William, Claudio!”
“Merda, ci ha riconosciuti, mi chiedo come ha fatto.”
Passeggiata e Pompino
Andammo in centro e fui sorpreso per le occhiate che ricevevamo da gruppi di ragazzi, accompagnate da fischi. La cosa mi piaceva ed imparai come camminare, o andare più sciolto come mi disse lui, gettavo sguardi maliziosi ai carini che non mi sembrava si sentissero imbarazzati quando fissavo i loro inguini.
Molti di loro sorridevano furbescamente e se lo strofinavano. Naturalmente fingevamo di essere scioccati, poi modestamente distoglievamo lo sguardo e ridacchiavamo, ci mettevamo le dita sulle labbra e quando tornavamo a guardare, loro ci stavano guardando ancora. Sapete, i teenager vedono i segnali.
Ok... ora potevo vedere i cazzi della popolazione etero a cui William stava puntando e che stavano aspettando che i segnali fossero lanciati, ed era magnifico.
Decidemmo di andare a zonzo per il parco e vedere cosa era possibile trovare. Una coppia di ragazzi ci puntò e si avvicinarono lentamente.
Indossavano jeans corti e t-shirt, William li guardò modestamente poi si rivolse a me e bisbigliò: “Voglio tentare qualche cosa, seguimi.” La cosa poteva essere interessante.
Uno di loro era alto con lunghi capelli biondi, ben abbronzato e ben fatto e l'altro era un po’ più alto di noi, capelli neri, un corpo medio, ambedue avevano delle protuberanze non male.
“Ciao ragazze! Come va?” Chiese il ragazzo alto.
William gli guardò l’inguine e sorrise: “Non molto bene da quello che vedo!”
Lui guardò il suo amico curiosamente, poi ghignò e si strinse l’inguine: “Bene, potrebbe andare, io sono Teddy e lui è Benny, e voi chi siete?”
William sorrise ritroso: “Io sono Laura e lei è Samantha.” Ragazzi quanto era rapido ad inventare!
Teddy mise il palmo sulla sua protuberanza e disse astutamente: “Forse potreste aiutarci.”
William mi guardò, poi gli sorrise girandosi verso di lui: “Forse potreste farci dare una sbirciatina e vedremo se siamo interessate”
Si guardarono l’un l’altro e poi rapidamente intorno, slacciarono le patte ed allargarono le falde dei pantaloni mettendo in mostra il loro pube e qualche centimetro della base dei loro uccelli.
Teddy aveva dei peli biondi disordinati, Benny era liscio, strinsero tra pollice ed indice l’asta che stavano mostrando e se la menarono lentamente.
William si girò di fianco a loro e fece scivolare in su la gonna mostrando la giarrettiera e
l’anca nuda: “Beh, sembra interessante, forse dovremmo andare dietro quel palco per vedere se è veramente interessante.”
Loro erano chiaramente eccitati e seguirono noi che esageravamo la nostra andatura. William strofinò le dita sulla natica nuda ed io, che copiavo tutte le sue mosse, feci lo stesso. Quando arrivammo ci fermammo, ci girammo verso di loro, facemmo salire le gonne e cominciammo a massaggiare le chiappe nude, poi facemmo correre le dita sul nastro nelle nostre fessure.
William disse: “Vi piace?”
Mantenemmo alte le gonne, loro si spostarono dietro di noi ed io sentii le mani di Teddy stringere e strofinare le mie natiche e far correre un dito su e giù nella mia fessura. Fortunatamente le mie mutandine erano strette perché ce l’avevo davvero duro.
Ci girammo e quando Benny gli mise la mano sull’interno della coscia, William la tirò via. Benny sembrò confuso: “Non devo toccare?”
Il mio amico lo fece distrarre rapidamente tracciandogli con le dita il pube e spremendogli la base dell’asta. Io giocherellai coi peli di Teddy ed anch’io gli spremetti l’asta dura.
“Hmmmm... Cos’hai li Benny? Sembra un grosso serpente. Hmmmm... perché non gli fai prendere aria? Ed anche al tuo Teddy?”
Erano veramente eccitati ma ancora un po’ esitanti, fecero una pausa, si guardarono l'un l'altro, poi scrollarono le spalle. Dopo avere dato un rapido sguardo intorno, lasciarono cadere gli shorts alle ginocchia! I loro cazzi duri balzarono su, naturalmente non erano grossi come quello di William, Teddy ce l’aveva della dimensione del mio ma più magro con una grande cappella che gonfiava il prepuzio mentre quello di Benny era più corto e circonciso.
“Oh miodio! Non sono serpenti, sono i loro serpenti!” Disse William afferrando l’uccello di Benny e cominciando a muoverglielo lentamente. Io presi quello di Teddy e cominciai a muoverlo facendo entrare ed uscire la cappella dal suo prepuzio. Ragazzi, era la seconda volta in due giorni che avevo la mano su un cazzo duro. Non era bello come quello di William ma era un cazzo duro!
“Possiamo farvi venire? Ci piace guardare dei cazzi sborrare, specialmente grossi come le vostre bellezze!” Chiese timidamente William, poi gli accarezzò le palle: “Oohh... siiii e le tue palle enormi sono così piene di sborra cremosa!”
Accennarono col capo, poi Teddy chiese: “Che ne dici di un pompino?”
Tutto stava accadendo in modo terribilmente rapido, dopo esserci solo segati l'un l'altro, ma ricordavo il gusto dello sperma di William così quando lui mi guardò, io scrollai le spalle. Lui tornò a guardare Benny: “Bene, vogliamo vederti schizzare. Ma ti dico che ci piacerebbe assaggiare anche il tuo cazzo duro, così gli daremo una succhiata e potrai mostrare ai tuoi amici il rossetto che ci lasceremo, allora ti masturberemo per vedere quanto riesci a sprizzare. E non toccate le nostre parrucche, sono troppo costose. Ok?”
Sembrò che la cosa gli piacesse perché ora erano veramente duri ed arrapati.
Ci piegammo e, non avendo molta pratica, succhiammo la cappella un paio di volte come fosse un lecca lecca. Poi ci spostammo accanto a loro e cominciammo a menarglielo. Teddy chiuse gli occhi, alzò il torace, fece correre verso il basso la mano sul suo stomaco nudo e strofinò i pochi peli biondi del pube. Poi prese il suo grosso set di palle che ballonzolavano mentre io continuavo a segarlo. William mi guardò e sorrise mentre lavorava la punta di Benny.
Io smisi di masturbarlo e feci correre il pollice sul tenero filetto della cappella facendolo rabbrividire, quindi continuai con la sega e sentii che la sua asta dura cominciava a pulsare.
Lui lasciò cadere la testa indietro e cominciò a lamentarsi, poi si drizzò per lanciare ancora indietro il capo: “Aaahhh... uh... uhhhh... Aaaggghhh!” ed un fiotto di sborra di ragazzo fu sparato in alto per dieci centimetri, dopo di che ne pompò rapidamente fuori cinque o sei più corti che caddero sul mio pugno. Non male come carico!
In quel momento vidi che Benny lasciava cadere indietro la testa e cominciava a muovere le anche: “Uhh... uhhh... nooo.. oohhhhhhhhhhh... siiii... uh... uhh... uhh!” e schizzò un fiotto di cinque centimetri mentre altri gocciolarono fuori dalla cappella sulla mano di William. Non una cosa impressionante ma da non disprezzare.
“O mio dio, venite magnificamente, avete dei super cazzi!” Disse William solleticando il loro ego maschile.
Naturalmente i loro cazzi cominciarono ad appassire e si sentirono leggermente imbarazzati (Sapete come si perde interesse dopo essere venuti), si tirarono su i pantaloncini, ripiegarono dentro i loro cazzi appiccicosi e ci salutarono con la mano mentre si affrettavano ad andarsene.
William mi sorrise mentre leccava via la sborra dalla mano: “Beh è stato divertente, non è vero! Ma tu sei venuto meglio!”
Mi guardò timidamente tracciandomi la guancia con un dito: “Tu sei il mio bimbo così bello!”
Si strinse a me e cominciò a baciarmi mentre metteva le mani sotto la mia gonna e strofinava le mie natiche nude. Io feci lo stesso, era bello accarezzargli il culo e sentivo sotto la gonna la sua durezza che strofinava contro la mia durezza.
Mi spinse indietro e mosse la mano sul davanti della sua gonna: “Ragazzo, oh ragazzo, sento il carico nelle mie palle e penso che il mio cazzo erutterà. Ho dannatamente bisogno di venire, vuoi aiutarmi?”
“Oh, ci puoi scommettere, sto morendo del desiderio di mettere di nuovo le mani sul tuo vestito, sentire la tua topa e vedere quello che si può fare!” Ridacchiai: “Ricordo la prima volta che ti ho toccato il clitoride, era magnifico e non era ancora duro!”
Lui indicò ridendo i gabinetti, io lo seguii e quando si diresse verso quelli degli uomini, gli afferrai il braccio; lui mi guardò interrogativo ed io accennai col capo verso quelli delle donne, sorrise ed entrammo. Wow...
Un paio di ragazze si stavano truccando davanti allo specchio e ci sorrisero quando entrammo nel bagno per gli handicappati e chiudemmo la porta a chiave. Lasciammo cadere rapidamente gonne e mutande ed i nostri cazzi pulsanti si ersero.
“La cappella di Teddy aveva un buon sapore ed adesso voglio provare un pompino completo!” Disse inginocchiandosi, prese in mano la mia erezione, fece scivolare indietro la pelle e stuzzicò la cappella tenera con la lingua.
Io rabbrividii, poi ci fece scivolare sopra le labbra e cominciò a succhiarlo.
Ragazzi! Fu bello quando cominciò a scivolare su e giù, stringendo le labbra mentre succhiava e tirava le mie palle piene. Sentivo il suo palato e la sua lingua mentre scendeva fino a che la mia cappella non colpì la sua gola. Appoggiai una mano sulla sua parrucca, lui mi teneva le anche e comincio ad andare su e giù sul mio cazzo gonfio.
Non ci volle molto perché il mio carico cominciasse a salire e quando mormorai: “Sto... Sto per venire!” Lui continuò a succhiare, io mi inclinai in avanti e rabbrividii lasciando andare il primo colpo mentre gemevo rumorosamente: “Aaaaaahhhh... Uuhhhhhggggg!” e lui ingoiava e continuava a succhiare.
Mi pizzicavo le natiche ogni volta che spedivo un fiotto nella sua gola e finalmente mi rilassai mentre lui succhiava fuori le ultime gocce.
Si alzò sorridendo e si leccò le labbra, il mio sperma fresco gocciolava sul suo mento: “Ragazzo, mi piace il sapore del tuo cazzo e specialmente la tua crema calda di ragazzo. E, ragazzi! È stata una sborrata enorme, pensavo di affogare!”
Mi inginocchiai, afferrai il suo cazzo enorme e guardai in su: “È stata la miglior sborrata che abbia mai fatto, hai delle labbra eccezionali! Ora voglio che tu mi riempia la bocca col tuo succo.”
Avvolsi la mano intorno al suo grosso bastone e lentamente feci scivolare in giù la pelle dell’asta, scoprendo il premio luccicante che stava gocciolando un po' di liquido pre seminale. Lo colpii leggermente con la punta della lingua, trascinandola poi sulla parte inferiore della cappella fino al tenero filetto; lui rabbrividì ed afferrò la mia parrucca. Leccai eccitato un paio di volte poi strinsi le labbra sulla cappella gonfia e non compresi quanto grossa fosse fino a che non mi riempì la bocca e la succhiai.
La sua asta era così grossa che quando strinsi le labbra e cominciai a muovermi verso il basso, potevo sentire la grossa cresta scivolare sulla mia lingua. Mi raschiò il palato fino a che la cappella non mi arrivò in gola, quasi soffocai ed eravamo solo a metà strada.
Gli afferrai il culo e cominciai a muovermi su e giù; gli pizzicavo le chiappe ogni volta che mi tiravo indietro e gli succhiavo la cappella. Lui gettò indietro la testa e cominciò a lamentarsi rumorosamente stringendo le natiche e la sua grossa asta pulsava: “Ooohhh... Ssssiiii... oh caaaazzooooo... aahhggg” Strinse la mia testa fra le sue mani mentre un fiotto cadeva sulla mia lingua e nella mia gola; rimase fermo mentre un altro paio di fiotti venivano sparati.
Io ingoiai il suo sperma caldo ma continuava ad uscirne, uscì tra le mie labbra e la sua asta e corse giù sul mio mento. Finalmente si rilassò ed io ingoiai e succhiai fuori le ultime gocce. Lo estrassi, lo guardai e vidi che era ad occhi chiusi.
Li aprì lentamente e sorrise, la sua sborra fresca colava sul mio mento: “O mio dio! È stato incredibile! Non avevo mai provato una cosa del genere! Ragazzi! Sei un grande succhia cazzi!”
Mi alzai e sorrisi mentre mi leccavo le labbra, mi asciugavo il mento col dorso della mano e la leccavo: “Ragazzi! Mi è piaciuto ma che carico avevi nelle palle! Pensavo di affogare!”
Ci asciugammo le facce con della carta igienica, ci tirammo su le mutande e ci aggiustammo gonne e parrucche; lui mi prese sottobraccio e ci avviammo verso la porta.
“Dobbiamo essere stati rumorosi quando siamo venuti, mi è venuto in mente di divertirci ancora di più”
Lo guardai curioso mentre lui apriva la sua borsa, frugava e poi estrasse quello che sembrava un cazzo lungo 15 centimetri! Sorrise dimenandolo in aria e poi lo succhiò.
“Si chiama dildo. Te ne parlerò più tardi.”
Aprii la porta, uscimmo e lui continuò a chiacchierare tenendo la borsa aperta ed il dildo nell'altra mano, pronto a metterlo via. Poi guardai le ragazze che si stavano avviando ad andarsene e vidi un'espressione sorpresa sulla loro faccia, ci guardavano a bocca aperta.
Lui sorrise ambiguamente e carezzò il dildo, poi lo lasciò cadere nella borsa: “È veramente una cosa eccezionale! Dovreste provarlo!”
Le ragazze sembrarono scioccate e mentre si affrettavano ad uscire, noi scoppiammo a ridere!
“Credo di averle veramente sconvolte!” Disse sempre ridendo ed andammo ai lavandini. Mi rifece il trucco e mi rinfrescò il rossetto, poi si sistemò.
Entrarono un paio di ragazze, noi sorridemmo ed una ci disse: “Ciao ragazze, non ci siamo già viste?”
Avete ragione pensai mentre William rispondeva rapidamente: “No, siamo appena arrivate e stiamo cercando solo bei ragazzi.”
Si aggiustò il reggiseno e si strinse i seni finti mentre la ragazza diceva: “Oh sì, spero che tu incontri Teddy, è un gran fusto alto e biondo, veramente carino e ha anche un bel pacco grosso! Mi piacerebbe scoprirglielo e farmelo!” Aveva uno sguardo trasognato e si passava una mano sull’inguine.
William mi fece l'occhiolino e mentre uscivamo si fermò, guardò indietro e disse: “Oh, a proposito, noi l’abbiamo incontrato, è grosso, veramente grosso e anche lungo. Le mie dita riuscivano a mala pena a circondarlo. Le sue palle erano morbide, contenevano un carico enorme e ha schizzato ad almeno... 10 centimetri, vero Samantha?”
“Oh sì, almeno, tu gliene hai pompati fuori almeno 3 fiotti. Io li ho pompati fuori al piccolo Benny, i suoi sono arrivati solo a 5 centimetri, l’altro paio erano gocce. Le sue palle sono più piccole e la sua sborra non è così buona!” Sembravo un po’ disgustato mentre le salutavo con la mano.
Sembravano atterrite e mentre uscivamo William si girò e passò una mano sulla parte anteriore della gonna: “Oh sì, gli è piaciuto come ho aggiustato la mia topa e come mi sono bagnata rapidamente quando mi ha titillato il clitoride. Vuole che ci rivediamo perché vuole leccarmi la fica e vuole anche che succhi fuori la sborra dal suo cazzo duro.”
Uscimmo e ridendo William disse: “Accidenti, hai visto che espressione sulle loro facce? Povero Teddy, si chiederà perché lo guardano stranamente la prossima volta che si incontreranno.”
“Come sai di clitoridi, di essere bagnati e roba del genere?”
Mi diede una lunga occhiata: “Sorelle e cugini.”
Ragazzi! Mi piaceva e non mi aspettavo che fosse così!
Andammo allo snack bar e nel tragitto facemmo moine ai ragazzi che incontravamo. Comprammo dei ghiaccioli, ci sedemmo su di una panchina e sorridevamo ai ragazzi che ci guardavano. Due si fermarono davanti a noi, guardammo i loro inguini come affamati e William li stuzzicò facendo gola profonda col suo ghiacciolo.
Com’è divertente essere vestiti da ragazza, puoi vedere i cazzi raddrizzarsi anche se sono etero! Un cazzo rigido non sa che lo fa per dei gay.
Poi decidemmo di tornare a casa di William e tagliammo attraverso il parco. Mentre chiacchieravamo William vide Arnaldo che parlava con un ragazzo alto e magro: “Cristo Santo c'è Arnaldo! È nel coro con noi, sarà meglio evitarlo, potrebbe riconoscerci!”
“Ehi William, Claudio!”
“Merda, ci ha riconosciuti, mi chiedo come ha fatto.”
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