Anna la mia (nave) autoscuola
di
Enrico
genere
prime esperienze
Avevo appena compiuto 18 anni e mi ero iscritto presso l'autoscuola vicino casa per prendere finalmente la mia agognata patente. Le passioni giovanili se interessanti portano ad un chiaro ed approfondito studio della materia e per questo ero considerato uno dei migliori allievi.
A circa metà corso prima di sostenere la prova teorica mi venne a prendere mio padre, maresciallo dei carabinieri, per accompagnarmi a casa ed insieme a lui c'era un signore che abitava di fronte al nostro stabile ed aveva chiesto se potevo studiare insieme a sua moglie visto che ero molto bravo. Chiedeva ciò affinchè la moglie si impegnasse e non fosse distratta da altre preoccupazioni in quanto una sessione precedente, circa un anno fa a causa del figlio da poco nato non aveva più sostenuto l'esame di pratica ed ora era costretta a ripetere il tutto. Inoltre perchè si fidava oltre che dalla divisa che indossava mio padre anche per averlo apprezzato sul lavoro come professionista ed inoltre perchè, essendo dirimpettai, la moglie conosceva bene mia madre e con l'occasione me la presentò.
Durante le lezioni teoriche era la femmina che tutti i maschi guardavamo perchè era la più bona di tutte con due cosce ben tornite un viso angelico, due seni prorompenti ed il resto lo si immaginava e spesso i maschietti, quelli più grandi di me la corteggiavano.
I corsi si tenevano il lunedì, mercoledì e venerdì dalle 17 alle 18,30 ed Il giorno dopo la presentazione di Anna terminata la lezione decidemmo di studiare, sempre a casa sua i giorni dispari dalle 18.30 alle 20 circa orario che era libera dai figli e dal marito e che poteva dedicare allo studio.
Il primo giorno mi fece accomodare in cucina, dove avevamo a disposizione il tavolo per poggiare i libri e le schede dei quiz, chiedendomi cinque minuti affinchè si potesse cambiare per stare più comoda. Si diresse verso la camera da letto e dalla posizione in cui ero non riuscivo a vedere nulla a causa della rientranza del corridoio per cui silenziosamente mi avvicinai verso tale stanza dove notai la porta metà chiusa e la magnifica Anna che iniziò a togliersi prima la gonna, poi la camicetta durante queste fasi il mio uccello iniziò ad indurirsi e quando la vidi che si slacciava il reggiseno per sostituirlo con un'altro tirai fuori dalle mutande il mio ben amato uccello, nella speranza che lo vedesse, inviandole baci con le mani. Quando si infilò la vestaglia riposi rapidamente nel suo alloggio il mio amichetto e mi diressi verso la cucina e subito venne anche lei, dette uno sguardo verso il mio amichetto e disse hai il box aperto e con le mani afferrò la cerniera per chiuderla. Non l'avesse mai fatto in quel momento mi afferrai il cazzo tra le mani da sopra i pantaloni mentre improvvisamente sborravo. Mamma mia disse ti sei bagnato e sporcato togliti tutto se no cosa deve dire tua madre e come mi deve giudicare. Piano piano mi sollevò la camicia e la canotta per non farla sporcare, mi abbassò i calzoni che appena si era sporcati e poi disse ti do' un paio di mutande di mio marito così ti lavo queste, mi invitò a reggermi la camicia e la canotta, mi tolse le mutande e, provvide a lavarmi il cazzo poi l'asciugò e ci mise il borotalco dicendomi adesso sembri un vecchietto con i peli bianchi e l'uccello a riposo e scoppiammo a ridere. Mi passò i boxer del marito che mi andavano larghi e con ago e filo li strinse in vita in modo che non mi cadessero dicendo che si vergognava di quello che era successo e che comunque avrebbe provveduto a lavare la mia biancheria intima e ci saremmo incontrati il giorno dopo per restituirmela e con l'occasione avremmo continuato a studiare.
Il giorno dopo mi consegno le mutande che andai ad infilarmele nel bagno, ma mi accorsi che oltre a lavarle e stirale aveva rammendato una parte di esse per cui la chiamai dicendole che mi aveva cucito la parte anteriore, appositamente lasciata aperta per i maschietti. Non ti preoccupare mi sfilò rapidamente l'indumento e vista la mia erezione disse mentre io sfilo l'imbastito tu metti a riposo il tuo pisello per non sporcarti nuovamente. Fu veloce nell'eseguire la sfilatura e mi consegnò la biancheria intima mentre io ero intendo a farmi una sega, si avvicinò e mi accarezzò la fronte e subito venne una copiosa sborra. Visto che non mi lavavo mi invitò a lavarmelo cosa che si adoperò a farmi e mentre me lo lavava io la palpavo e l'accarezzavo. Mi rimise il borotalco e disse ecco sei diventato nuovamente vecchietto.
Lo studio proseguì per diversi giorni senza che accadesse nulla salvo l'andare in bagno per farmi delle meravigliose seghe al fine di ammosciare il mio cazzo. Un giorno mentre si studiava fui più fortunato degli altri giorni in quanto potevo vedere dalla scollatura della vestaglia il suo bel seno prosperoso tanto che mi distrassi dallo studio ed Anna mi diedi un piccolo ceffone dicendomi "porcellino che fai mi guardi le tettine" provvedendo a sistemarsi l'accappatoio in modo da oscurare la meravigliosa visione ed io scusa vado in bagno. Al ritorno mi chiese come mai mi eccitavo tanto a vederla visto che era molto più grande di me e che poi non era un granché di donna. Diventai rosso in viso dicendole che non riuscivo a comprendere le motivazioni.
Pochi giorni dopo iniziammo a fare con l'istruttore la pratica di guida e nel pomeriggio mentre studiavamo Anna mi disse che lei aveva difficoltà con l'inserimento delle marce in quanto si confondeva ed io come risposta e mimando le dissi è semplice 1 - 2 - 3 - 4 e retro marcia. Subito mi rispose per voi maschietti è facile potete fare allenamento con la vostra asta spostandola come si spostano le marce per noi invece no.
Le risposi puoi sempre provare con tuo marito e lei quello si scoccia, si gira e si mette a dormire.
Lo studio continuò per qualche giorno ancora (non avevo compreso o ero molto timido che Anna voleva esercitarsi con me) quando improvvisamente mi disse sai ho proprio difficoltà con le marce e visto che qui stiamo studiando posso fare esercitazioni con la tua asta, visto che l'ho già vista. Rosso in viso le dissi di si, ci recammo in camera da letto mi aiutò a spogliarmi, poi mi fece sdraiare sul letto ed io e tu non ti svesti e lei io mica ho le marce ed io le marce no ma gli ammortizzatori si ed anche quelli vanno studiati e ripetuti, piccola risata e si tolse l'accappatoio che femmina due cosce belle sode e slanciate, un fisico da pin-up, veramente una bellissima donna poi si slacciò il reggiseno mostrando finalmente una parte del meglio che aveva due ammortizzatori ben sodi e si mise sul letto ed io ed il resto non lo togli e lei per oggi facciamo solo pratica delle marce e degli ammortizzatori.
Mi prese l'asta ed iniziò prima- seconda - terza - quarta e così via fino alla retromarcia dove per inserirla bisognava scappellarla e poi spostarla, mentre io nel contempo le palpavo il seno, glielo accarezzavo, le solleticavo i capezzoli ben turgidi quando ad un tratto mentre inseriva la retromarcia ebbi una meravigliosa sborrata che la colpì sul corpo, in mano ed in parte in faccia. Si bloccò dicendomi peccato il motore si è fuso ed iniziò a spalmarsi la mia sborra su tutto il suo corpo e mentre io le accarezzavo i seni mi ringraziò per l'esercitazione e mi diede un favoloso bacio in bocca con la lingua dicendomi la prossima volta dovremo ripetere anche lo studio pratico oltre a quello teorico, oggi non possiamo continuare tra poco arriva la truppa (marito e figli).
Nel riprendere lo studio nel giorno concordato decidemmo di ripassare prima la pratica per poi passare alla teoria per cui Anna doveva esercitarsi sui cambi ed io invece su parte del motore. Ci spogliammo e ci adagiammo sul letto, come il giorno prima lei non si tolse le mutandine ed iniziò ad usare l'asta come cambio, poi d'improvviso si tolse le mutande e disse ora proviamo a mettere la macchina nel box dove la macchina era la mia asta ed il box la sua fica, (una fica calda bella liscia con peli ben curati) ed iniziano le grandi manovre. L'auto penetra nel box e sento dire attenzione ancora si ammacca, vai piano fai attenzione che c'é poco spazio non vorrei portarla dal carrozziere e mentre dice ciò io spingo con la massima potenza dicendole che bisogna entrare ed uscire per eseguire bene le manovre. Dalle parole passiamo ai gridolini di piacere e mi dice se stai per venire non mi sborrare in fica non ho preso l'anticoncezionale e poco dopo mi stacco per sborrarle sul corpo. Ci baciamo, ci stringiamo e poco dopo andiamo in bagno a farci una doccia purificatrice.
La mia asta è diventata nuovamente dura ed Anna dice ora studiamo il pistone e la camera a scoppio.
Per prima cosa puliamo e lubrifichiamo il pistone lo prende e con avidità lo succhia con la lingua lo lecca dalla base fino alla punta, poi prende a giocare col filetto. Mi passa la lingua su tutto il glande la sua bocca entra ed esce dalla mia asta si stacca un attimo il tempo di respirare ed io le dico ora esaminiamo la camera di combustione e Lei si la prepariamo per la prossima volta così proviamo le fasi aspirazione, compressione, scoppio e scarico e decidemmo di marinare la lezioni teorica di ripetizione che si tenevano presso l'autoscuola e di ripetere il programma da soli a casa di Anna.
Iniziammo subito con le lezioni pratiche sul motore, ammortizzatori, pistone, camera di scoppio, aspirazione, compressione, scoppio e scarico, frecce di direzione ecc.
Dopo esserci spogliati entrambi ci baciammo con passione, le nostre labbra si unirono per dare libero sfogo alle nostre lingue che si incontravano, mentre le nostre mani stringevano con forza i rispettivi corpi. Iniziai subito a posare la mia lingua sulla sua magnifica carrozzeria, le mordicchiavo i lobi delle orecchie per poi passare la mia lingua prima sul collo, poi sul suo meraviglioso seno ben sodo con due turgidi capezzoli che ciucciai per qualche secondo, poi scesi lentamente leccandola fino a raggiungere l'ombelico e qui mi soffermai per scendere poi a leccarle la fica. Con due dita le apro la vulva, le apro le grandi labbra ed inizio a sfiorare le piccole labbra, le massaggio il clitoride poi inizio a leccarla dall'alto verso il basso e viceversa, da destra a sinistra, le mordicchio le grandi labbra e massaggio nuovamente il clitoride con piacere lei emette suoni gutturali, poi dice ancora, dai OHH, AHH ed infine la camera a scoppio spruzza lentamente i suoi umori vaginali che io lecco, trattengo e subito li trasmetto ad Anna baciandola in bocca. Lei non è da meno mi afferra il pistone lo scappella con la sua bocca, lo lecca e se lo ficca in bocca fino a raggiungere quasi la gola ripetendo l'operazione più volte poi mi dice ora che pistone e camera di compressione sono stati ben lubrificati proviamo le fasi. Con la sua mano dolcemente mi infila il cazzo nella sua fica ed io inizio con il mio pistone a comprimere e ritirareo con sempre maggiore velocità ormai siamo su di giri ci avvinghiamo sempre con più intensità e lei non uscire vieni riempimi, appagami, soddisfami, saziami sono qui per raccogliere il meglio della tua produzione e mentre diceva queste parole un caldo liquido da me prodotto le penetrò con una forte pressione nella sua bella, stupenda, splendida, favolosa, straordinaria ed incantevole fica contemporaneamente la vidi tremare tutta, aveva i brividi, stava per avere l'orgasmo non capiva più niente, e lo ebbe cosi forte e possente che spruzzò due volte un liquido che le usciva dalla vagina facendomi uscire, dalla pressione, il mio pene che in quel momento stava sborrando. Mi strinse forte a sé e disse con voce tremula “non riesco a fermarmi è bellissimo, oh si, si, sono andata troppo su di giri, è meraviglioso sei il primo uomo che mi ha fatto provare il piacere dello squirting" ed all'unisono dicemmo queste fasi del motore le dobbiamo provare più spesso.
In breve sostenemmo gli esami di teoria e di pratica ed ottenemmo nello stesso giorno l'agognata patente decidendo che le lezioni sia teoriche ma soprattutto quelle pratiche dovevano essere da noi sempre ripetute per conoscere bene i nostri motori.
A circa metà corso prima di sostenere la prova teorica mi venne a prendere mio padre, maresciallo dei carabinieri, per accompagnarmi a casa ed insieme a lui c'era un signore che abitava di fronte al nostro stabile ed aveva chiesto se potevo studiare insieme a sua moglie visto che ero molto bravo. Chiedeva ciò affinchè la moglie si impegnasse e non fosse distratta da altre preoccupazioni in quanto una sessione precedente, circa un anno fa a causa del figlio da poco nato non aveva più sostenuto l'esame di pratica ed ora era costretta a ripetere il tutto. Inoltre perchè si fidava oltre che dalla divisa che indossava mio padre anche per averlo apprezzato sul lavoro come professionista ed inoltre perchè, essendo dirimpettai, la moglie conosceva bene mia madre e con l'occasione me la presentò.
Durante le lezioni teoriche era la femmina che tutti i maschi guardavamo perchè era la più bona di tutte con due cosce ben tornite un viso angelico, due seni prorompenti ed il resto lo si immaginava e spesso i maschietti, quelli più grandi di me la corteggiavano.
I corsi si tenevano il lunedì, mercoledì e venerdì dalle 17 alle 18,30 ed Il giorno dopo la presentazione di Anna terminata la lezione decidemmo di studiare, sempre a casa sua i giorni dispari dalle 18.30 alle 20 circa orario che era libera dai figli e dal marito e che poteva dedicare allo studio.
Il primo giorno mi fece accomodare in cucina, dove avevamo a disposizione il tavolo per poggiare i libri e le schede dei quiz, chiedendomi cinque minuti affinchè si potesse cambiare per stare più comoda. Si diresse verso la camera da letto e dalla posizione in cui ero non riuscivo a vedere nulla a causa della rientranza del corridoio per cui silenziosamente mi avvicinai verso tale stanza dove notai la porta metà chiusa e la magnifica Anna che iniziò a togliersi prima la gonna, poi la camicetta durante queste fasi il mio uccello iniziò ad indurirsi e quando la vidi che si slacciava il reggiseno per sostituirlo con un'altro tirai fuori dalle mutande il mio ben amato uccello, nella speranza che lo vedesse, inviandole baci con le mani. Quando si infilò la vestaglia riposi rapidamente nel suo alloggio il mio amichetto e mi diressi verso la cucina e subito venne anche lei, dette uno sguardo verso il mio amichetto e disse hai il box aperto e con le mani afferrò la cerniera per chiuderla. Non l'avesse mai fatto in quel momento mi afferrai il cazzo tra le mani da sopra i pantaloni mentre improvvisamente sborravo. Mamma mia disse ti sei bagnato e sporcato togliti tutto se no cosa deve dire tua madre e come mi deve giudicare. Piano piano mi sollevò la camicia e la canotta per non farla sporcare, mi abbassò i calzoni che appena si era sporcati e poi disse ti do' un paio di mutande di mio marito così ti lavo queste, mi invitò a reggermi la camicia e la canotta, mi tolse le mutande e, provvide a lavarmi il cazzo poi l'asciugò e ci mise il borotalco dicendomi adesso sembri un vecchietto con i peli bianchi e l'uccello a riposo e scoppiammo a ridere. Mi passò i boxer del marito che mi andavano larghi e con ago e filo li strinse in vita in modo che non mi cadessero dicendo che si vergognava di quello che era successo e che comunque avrebbe provveduto a lavare la mia biancheria intima e ci saremmo incontrati il giorno dopo per restituirmela e con l'occasione avremmo continuato a studiare.
Il giorno dopo mi consegno le mutande che andai ad infilarmele nel bagno, ma mi accorsi che oltre a lavarle e stirale aveva rammendato una parte di esse per cui la chiamai dicendole che mi aveva cucito la parte anteriore, appositamente lasciata aperta per i maschietti. Non ti preoccupare mi sfilò rapidamente l'indumento e vista la mia erezione disse mentre io sfilo l'imbastito tu metti a riposo il tuo pisello per non sporcarti nuovamente. Fu veloce nell'eseguire la sfilatura e mi consegnò la biancheria intima mentre io ero intendo a farmi una sega, si avvicinò e mi accarezzò la fronte e subito venne una copiosa sborra. Visto che non mi lavavo mi invitò a lavarmelo cosa che si adoperò a farmi e mentre me lo lavava io la palpavo e l'accarezzavo. Mi rimise il borotalco e disse ecco sei diventato nuovamente vecchietto.
Lo studio proseguì per diversi giorni senza che accadesse nulla salvo l'andare in bagno per farmi delle meravigliose seghe al fine di ammosciare il mio cazzo. Un giorno mentre si studiava fui più fortunato degli altri giorni in quanto potevo vedere dalla scollatura della vestaglia il suo bel seno prosperoso tanto che mi distrassi dallo studio ed Anna mi diedi un piccolo ceffone dicendomi "porcellino che fai mi guardi le tettine" provvedendo a sistemarsi l'accappatoio in modo da oscurare la meravigliosa visione ed io scusa vado in bagno. Al ritorno mi chiese come mai mi eccitavo tanto a vederla visto che era molto più grande di me e che poi non era un granché di donna. Diventai rosso in viso dicendole che non riuscivo a comprendere le motivazioni.
Pochi giorni dopo iniziammo a fare con l'istruttore la pratica di guida e nel pomeriggio mentre studiavamo Anna mi disse che lei aveva difficoltà con l'inserimento delle marce in quanto si confondeva ed io come risposta e mimando le dissi è semplice 1 - 2 - 3 - 4 e retro marcia. Subito mi rispose per voi maschietti è facile potete fare allenamento con la vostra asta spostandola come si spostano le marce per noi invece no.
Le risposi puoi sempre provare con tuo marito e lei quello si scoccia, si gira e si mette a dormire.
Lo studio continuò per qualche giorno ancora (non avevo compreso o ero molto timido che Anna voleva esercitarsi con me) quando improvvisamente mi disse sai ho proprio difficoltà con le marce e visto che qui stiamo studiando posso fare esercitazioni con la tua asta, visto che l'ho già vista. Rosso in viso le dissi di si, ci recammo in camera da letto mi aiutò a spogliarmi, poi mi fece sdraiare sul letto ed io e tu non ti svesti e lei io mica ho le marce ed io le marce no ma gli ammortizzatori si ed anche quelli vanno studiati e ripetuti, piccola risata e si tolse l'accappatoio che femmina due cosce belle sode e slanciate, un fisico da pin-up, veramente una bellissima donna poi si slacciò il reggiseno mostrando finalmente una parte del meglio che aveva due ammortizzatori ben sodi e si mise sul letto ed io ed il resto non lo togli e lei per oggi facciamo solo pratica delle marce e degli ammortizzatori.
Mi prese l'asta ed iniziò prima- seconda - terza - quarta e così via fino alla retromarcia dove per inserirla bisognava scappellarla e poi spostarla, mentre io nel contempo le palpavo il seno, glielo accarezzavo, le solleticavo i capezzoli ben turgidi quando ad un tratto mentre inseriva la retromarcia ebbi una meravigliosa sborrata che la colpì sul corpo, in mano ed in parte in faccia. Si bloccò dicendomi peccato il motore si è fuso ed iniziò a spalmarsi la mia sborra su tutto il suo corpo e mentre io le accarezzavo i seni mi ringraziò per l'esercitazione e mi diede un favoloso bacio in bocca con la lingua dicendomi la prossima volta dovremo ripetere anche lo studio pratico oltre a quello teorico, oggi non possiamo continuare tra poco arriva la truppa (marito e figli).
Nel riprendere lo studio nel giorno concordato decidemmo di ripassare prima la pratica per poi passare alla teoria per cui Anna doveva esercitarsi sui cambi ed io invece su parte del motore. Ci spogliammo e ci adagiammo sul letto, come il giorno prima lei non si tolse le mutandine ed iniziò ad usare l'asta come cambio, poi d'improvviso si tolse le mutande e disse ora proviamo a mettere la macchina nel box dove la macchina era la mia asta ed il box la sua fica, (una fica calda bella liscia con peli ben curati) ed iniziano le grandi manovre. L'auto penetra nel box e sento dire attenzione ancora si ammacca, vai piano fai attenzione che c'é poco spazio non vorrei portarla dal carrozziere e mentre dice ciò io spingo con la massima potenza dicendole che bisogna entrare ed uscire per eseguire bene le manovre. Dalle parole passiamo ai gridolini di piacere e mi dice se stai per venire non mi sborrare in fica non ho preso l'anticoncezionale e poco dopo mi stacco per sborrarle sul corpo. Ci baciamo, ci stringiamo e poco dopo andiamo in bagno a farci una doccia purificatrice.
La mia asta è diventata nuovamente dura ed Anna dice ora studiamo il pistone e la camera a scoppio.
Per prima cosa puliamo e lubrifichiamo il pistone lo prende e con avidità lo succhia con la lingua lo lecca dalla base fino alla punta, poi prende a giocare col filetto. Mi passa la lingua su tutto il glande la sua bocca entra ed esce dalla mia asta si stacca un attimo il tempo di respirare ed io le dico ora esaminiamo la camera di combustione e Lei si la prepariamo per la prossima volta così proviamo le fasi aspirazione, compressione, scoppio e scarico e decidemmo di marinare la lezioni teorica di ripetizione che si tenevano presso l'autoscuola e di ripetere il programma da soli a casa di Anna.
Iniziammo subito con le lezioni pratiche sul motore, ammortizzatori, pistone, camera di scoppio, aspirazione, compressione, scoppio e scarico, frecce di direzione ecc.
Dopo esserci spogliati entrambi ci baciammo con passione, le nostre labbra si unirono per dare libero sfogo alle nostre lingue che si incontravano, mentre le nostre mani stringevano con forza i rispettivi corpi. Iniziai subito a posare la mia lingua sulla sua magnifica carrozzeria, le mordicchiavo i lobi delle orecchie per poi passare la mia lingua prima sul collo, poi sul suo meraviglioso seno ben sodo con due turgidi capezzoli che ciucciai per qualche secondo, poi scesi lentamente leccandola fino a raggiungere l'ombelico e qui mi soffermai per scendere poi a leccarle la fica. Con due dita le apro la vulva, le apro le grandi labbra ed inizio a sfiorare le piccole labbra, le massaggio il clitoride poi inizio a leccarla dall'alto verso il basso e viceversa, da destra a sinistra, le mordicchio le grandi labbra e massaggio nuovamente il clitoride con piacere lei emette suoni gutturali, poi dice ancora, dai OHH, AHH ed infine la camera a scoppio spruzza lentamente i suoi umori vaginali che io lecco, trattengo e subito li trasmetto ad Anna baciandola in bocca. Lei non è da meno mi afferra il pistone lo scappella con la sua bocca, lo lecca e se lo ficca in bocca fino a raggiungere quasi la gola ripetendo l'operazione più volte poi mi dice ora che pistone e camera di compressione sono stati ben lubrificati proviamo le fasi. Con la sua mano dolcemente mi infila il cazzo nella sua fica ed io inizio con il mio pistone a comprimere e ritirareo con sempre maggiore velocità ormai siamo su di giri ci avvinghiamo sempre con più intensità e lei non uscire vieni riempimi, appagami, soddisfami, saziami sono qui per raccogliere il meglio della tua produzione e mentre diceva queste parole un caldo liquido da me prodotto le penetrò con una forte pressione nella sua bella, stupenda, splendida, favolosa, straordinaria ed incantevole fica contemporaneamente la vidi tremare tutta, aveva i brividi, stava per avere l'orgasmo non capiva più niente, e lo ebbe cosi forte e possente che spruzzò due volte un liquido che le usciva dalla vagina facendomi uscire, dalla pressione, il mio pene che in quel momento stava sborrando. Mi strinse forte a sé e disse con voce tremula “non riesco a fermarmi è bellissimo, oh si, si, sono andata troppo su di giri, è meraviglioso sei il primo uomo che mi ha fatto provare il piacere dello squirting" ed all'unisono dicemmo queste fasi del motore le dobbiamo provare più spesso.
In breve sostenemmo gli esami di teoria e di pratica ed ottenemmo nello stesso giorno l'agognata patente decidendo che le lezioni sia teoriche ma soprattutto quelle pratiche dovevano essere da noi sempre ripetute per conoscere bene i nostri motori.
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