A casa della zia Serena
di
IL Dottore
genere
dominazione
Salve a tutti, mi presento sono Monica, 20 anni, subito dopo il diploma, mi trasferii da mia zia Serena in Liguria. La zia Serena è la sorella di mia madre più giovane di dieci anni, ogni estate come finiva la scuola andavo sempre da lei, e vi rimanevo fin quando non ricominciava.
Come arrivai la zia mi fece un gran festa e ci abbracciamo e baciammo calorosamente. Come fummo tutte e due dentro la sua villa, e dopo avere posato i miei bagagli in quella che è sempre stata la mia camera, ci recammo sotto il patio per stare più fresche e comode. La zia, indossava un top a fascia bianco, ed una minigonna nera con dei sandali infradito con il tacco dieci anche essi di colore bianco. Io invece avevo un top a canotta bianco, un paio di calzoncini corti blu ed un paio di sandaletti infradito con il laccetto dietro il tallone rossi.
Non appena ci accomodiamo sulle poltroncine parlo io per prima chiedendole: Serena allora come va? Cosa mi racconti, amori conquiste? Vedo la zia che diventa rossa come un peperone e, subito dopo mi dice: sai Monica, sono due anni che mi sono trasferita con il lavoro, poi una cosa ed un altra e... E male Serena, mooooooooolto male, ma guardati che gnocca che sei, anzi sei una grandissima gnocca. Ma da questo momento assumo io il controllo della situazione, e da questo momento farai tutto quello che ti dirò di fare chiaro Serena? Si, si cosa? Farò tutto quello che mi dirai tu di fare Monica.
Bene, fila subito nell'ingresso e aspettami li. La zia esegue senza fiatare, io invece attendo qualche altro minuto e poi vado . Come arrivo le impartisco subito un ordine che non ammette repliche, spogliati.
La zia, toglie subito il top a fascia mettendo così in risalto la sua quinta di seno a fiaschetto, subito dopo toglie la minigonna nera, e subito a seguire il minuscolo string azzurro di tulle. Gambe divaricate mani alla nuca le ordino e lei esegue prontamente, come è in quella posizione, la lascio così per alcuni minuti e dopo inizio una minuziosa ispezione intima partendo dalle orecchie, naso, gola, ascelle, scendendo lentamente fino al pube e poi alla vagina ed infine all'ano. Bene Serena, esordisco io, con l'igiene ci siamo, adesso andiamo in camera tua perché voglio vedere solitamente cosa indossi per andare al lavoro.
In camera la zia mi mostra il suo guardaroba, è il classico guardaroba di donna che lavora in ufficio, giacca e pantalone di vari colori. Serena, da domani si cambia, e andrai in ufficio come stavi prima, minigonna nera, i sandaletti, ed ora vediamo il reparto camice. Nel settore camice le tiro fuori tutte e le scelgo io cosa dovrà indossare per il giorno dopo, le tiro fuori una camicia bianca aderente che le fa risaltare il seno, per il resto va bene quello che indossava prima. Mentre le preparo tutto con molta cura, il mio sguardo va su di un biglietto che è sotto al portagioie sul comò, è un biglietto con un appuntamento presso uno studio medico, e lo studio è di una mia amica che ci conosciamo da sempre, l'appuntamento è per oggi pomeriggio alle ore 16,30. Serena, da quanto tempo è che vai da Vanessa? Da quando mi sono trasferita con il lavoro, quindi due anni esatti. Bene, voglio essere presente alla visita, ci andremo insieme, rivestiti come eri prima e non discutere.
Mentre la zia torna all'ingresso per rivestirsi, io invio subito un SMS alla mia amica Vanessa, avvisandola che sono arrivata oggi, e che alla visita sarò presente anche io. Dopo neanche trenta secondi lei mi risponde dicendomi che è felicissima che io sia arrivata e che ci vedremo da lei a studio.
LA VISITA
Arriviamo al centro medico con dieci minuti di anticipo, chiediamo alla ragazza delle informazioni dove è lo studio della dottoressa Vanessa S, lei ci indica un corridoio alla sua destra dicendoci che l'ultima porta sulla destra.
La zia tiene in mano una cartellina rossa dove dentro ci sono degli esiti di esami clinici che le erano stati prescritti.
Alle 16,30 in punto, dallo studio esce una splendida donna bionda, occhi azzurri, alta, snella, fisico da indossatrice, e dopo pochi secondi veniamo chiamate tramite il numero. Come entriamo, Vanessa mi fa una grandissima festa, poi rivolta alla zia le dice: Serena, fatti gli esami che ti avevo prescritto la volta scorsa, sei sempre stitica, o risolto anche quel problema? Dalla tua scheda vedo che ci siamo viste esattamente quatto mesi fa.
La zia risponde che gli esami sono stati fatti e che nella cartellina vi sono i referti, e le porge il tutto, ed aggiunge che è risolto anche il problema della stitichezza. Vanessa apre la cartellina ed inizia con il leggere con molta attenzione i dati che vi sono scritti. Bene, bene, bene, prima ancora di alzare gli occhi dalla cartellina dice rivolta alla zia: Serena spogliati che ti visito come al solito. Così inizia a spogliarsi, toglie il top a fascia, rimanendo a seno nudo, poi la mini gonna, ed in fine il perizoma color azzurro, in fine toglie anche i sandali, e come al solito si reca alla bilancia. Il peso è ok, ora inizia la visita vera e propria, le fa divaricare le gambe e flettere in avanti per controllarle la schiena la zia con le dita delle mani si tocca i piedi, facendo ballonzolare le sue bellissime tette a fiaschetto Vanessa passando le palpa le tette, poi sul lettino le ausculta i polmoni, il cuore, prima di iniziare la palpazione del seno mi chiama dicendomi: Monica, per cortesia, tieni in alto e ben fermi i polsi di Serena, perché devo controllarle le tette, ed essendo grosse sono più sensibili, non aveva finito ancora la frase che già avevo immobilizzato i polsi della zia. Prima ancora che inizi la visita al seno, rivolta alla mia amica le dico: Vanessa scusami prima di iniziare vorrei farti una domanda. dimmi pure Monica, risponde lei, ma ti pare possibile che un gran bel pezzo di figa come Serena, non scopi da ben due anni se non di più? No, scusa cosa, cosa? Serena ma è vero quello che sta dicendo Monica? Si, dottoressa, male, male, molto male, ma tra poco provvedo io tranquilla. Iniziò subito con il controllarle il seno, lunga palpazione delle tette, quando arrivò che doveva controllare l'elasticità dei capezzoloni, se ne uscì dicendo: senti qua, sono già turgidi sembrano due sassi quanto sono duri, Serena, disse il medico, ma non è che ti ecciti quando ti visito? Non è che vieni da e perché ti piace farti masturbare la fica e ti ecciti quando ti tocco le tette e i capezzoli? La zia arrossì dalla vergogna adesso controlliamo il pancino, anche qui venne eseguita una lunga palpazione del ventre.
Anche qui tutto ok esordì Vanessa, ora viene il bello, e nel dir così si infilò un guanto bianco monouso ed inserì il dito indice della mano destra nella vagina, ed iniziò un lungo va e vieni prima piano e poi aumentando sempre di più la velocità. Monica, guarda e senti come è sensibile, anzi oserei dire super sensibile, poi inserì anche il medio, aumentando ulteriormente la velocità e facendole avere un violentissimo orgasmo ,e uno schizzo di pipì bagnò la manica destra del camice del medico. Serena dissi io, cosa combini, che figure mi fai fare con la dottoressa mia carissima amica?, sappi che non la passi liscia. Terminata la masturbazione le venne dato il permesso di alzarsi e come fu in piedi, ricevete dieci sculaccioni da parte di Vanessa, e dopo che fu terminata la battuta le disse: questo magnifico culo sembra fatto apposta per essere battuto, poi ottenne il permesso di rivestirsi. Mentre stava rivestendosi Vanessa disse: questa sera vengo a casa tua Serena per l'aperitivo e mi fermo a cena. Benissimo dissi io, così potremo raccontarci le cose che ci sono accadute in questo anno, poi rivolta a mia zia le dissi: Serena, vedi di non farmi fare brutta figura con la tua dottoressa non che carissima amica mia, ed ora andiamo a fare la spesa e nel dir così le assesto uno sculaccione bello forte sulla natica destra. Andiamo al centro commerciale per fare la spesa e prendere gli aperitivi, arrivate a casa, mettiamo la macchina in garage e portiamo la spesa in casa, io sistemo il tutto in frigorifero gli aperitivi, mentre la zia, che è una eccellente cuoca prepara la cena.
Io invece mi do da fare preparando tutto con cura nei minimi particolari, l'aperitivo sotto il porticato, mentre la cena in sala da pranzo.
Mentre sono intenta nella preparazione, mi arriva un SMS, da parte di Vanessa dove mi dice che, sarà li per le 19,00 in punto.
LA CENA
Quando tutto è pronto, spedisco la zia sotto la doccia, dicendole che devo sentire l'odore del sapone e non del sudore. Quando mi torna in sala sento un buonissimo odore di bagno schiuma alla lavanda, è perfetta proprio come voglio io. Calza sempre i sandali dorati con tacco a stilo dieci. io seduta sul divano la osservo in silenzio, dopo poco vengo riportata alla realtà dal suono del citofono.
Serenaaaaaaaaaaa, vai al cancello ad aprire muovitiiiiiiii, la zia non se lo fece ripetere due volte e si recò subito verso il cancello della villa che dista ben trecento metri ed è in salita. la zia è abbastanza lontana e non può sentirmi, quindi tramite il citofono avviso Vanessa che Serena sta andando a riceverla al cancello.
Dopo poco, vedo che tornano verso casa insieme, ma la zia precede la nostra ospite.
Quando arrivano la zia si mette alla sinistra di Vanessa e le apre la porta dicendole, prego dottoressa si accomodi. Vanessa entra e ringrazia, poi rivolta a me dice, come mai Serena è nature? Beh, rispondo io, è in punizione, e poi così si risparmia nel lavare i panni, stenderli e stirarli no? Giustissimo risponde lei, ma in punizione per cosa? Per come si è comportata questo pomeriggio durante la visita, avendoti sporcato la manica del camice con lo schizzo di pipì. Sei mai stata a cena qui in questi due anni? No mai, ma ricordo benissimo che Serena è una eccellente cuoca, Verissimo. Serena, servi gli aperitivi, dopo poco, viene con il carrello dove nelle apposite vaschette sono stati preparati gli stuzzichini, e successivamente viene con il vassoio dove sono stati sistemati i bicchieri con gli aperitivi freddi, ma rigorosamente analcolici. Dopo avere servito prima la nostra ospite, e poi me, fa tre passi indietro e porta le mani dietro la schiena. Noi ci gustiamo gli stuzzichini e ci centelliniamo il nostro analcolico bello ghiacciato. quando i nostri bicchieri sono completamente vuoti facciamo portare via il tutto.
Successivamente, ci trasferiamo in sala da pranzo per gustare la magnifica cena, servita in modo in peccabile dalla zia. Mentre ceniamo noto che Vanessa non stacca mai gli occhi dalla zia, in un primo momento faccio finta di nulla, più avanti però le dico: Vanessa, ti piace Serena? Per tutta la cena non le hai tolto gli occhi di dosso. Cosa vuoi, lei è proprio figa, anzi è un gran bel pezzo di figa quindi, la ritengo una cosa normale, poi con quelle bellissime tette che si ritrova, certamente la ragazza non passa inosservata, del resto ribadisco quello detto questa mattina a studio, che è una gran bella gnocca. Sai che da questa mattina dovrà fare esclusivamente quello che io le dirò di fare? Ma dai? Si, si, se vuoi puoi chiederlo a lei. Serena è vero quello che sta dicendo ora Monica? si, signora dottoressa è vero. Ne approfitterò anche io qualche volta, sempre che tu Monica me lo permetterai. Ma figurati, certo che te lo permetterò. Bene, adesso trasferiamoci in soggiorno, tu Serena, sparecchia, carica la lavastoviglie e poi raggiungici. Dopo venti minuti ci raggiunge anche la zia, verso le 23,00 Vanessa decide che è giunto il momento di lasciarci per tornare a casa sua, visto che domani è sabato, ne approfitto per sistemare alcuni appunti di lavoro ed altre cose, prima di uscire però mi consegna una ricetta di un ricostituente per la zia, sono due scatole di un medicinale che deve prendere, ed è a base di punture, più delle vitamine effervescenti, che è bene prenda in questo periodo e in inverno. Prendo le chiavi di casa e tutte e tre ci dirigiamo verso il cancello. La zia apre il cancello e si fa da parte per far passare la dottoressa, esco anche io, Vanessa mi saluta baciandomi sulla bocca come al solito, e mi bisbiglia una cosa all'orecchio, ed io le rispondo certo perché no! Quindi Vanessa dice: Serena , accompagnami alla mia vettura, e portami la borsa e il notebook.. L'auto di Vanessa era distante trecento metri dal cancello della villa, quando giunsero al veicolo, vedo la mia amica tirare fuori dalla giacca il telecomando per aprire, subito dopo la sua accompagnatrice le apre lo sportello e le bacia la mano la dottoressa con tutta calma poggia la borsa sul sedile accanto al conducente, poi vedo che dice qualcosa alla zia che alza le braccia, e subito dopo inizia con il farle il solletico, e successivamente passa al ventre, dopo che Vanessa è salita in auto, le richiude la portiera, subito dopo si abbassa il vetro dello sportello e vedo la mano di Vanessa che sbuca fuori ed esige che venga baciata nuovamente, la zia esegue prontamente la richiesta, e come ringraziamento Vanessa le accarezza il ventre e poi le fa il solletico, sa bene che quella è una zona erogena, se non la più erogena del corpo della zia. La zia attende che la dottoressa parta con la sua auto e poi, quando è sparita dalla visuale torna indietro. rientriamo insieme tutte e due, ed una volta giunte in casa le dico: bene, molto bene, ma prima di andare a nanna, dieci minuti faccia al muro, mani alla nuca ed in ginocchio su i ceci senza discutere. Passati dieci minuti la mando a nanna, permettendole di indossare solo il minuscolo perizoma e basta, e per poterla controllare meglio, dormo con lei nella sua stanza, così se si tocca, me ne accorgo subito.
Come arrivai la zia mi fece un gran festa e ci abbracciamo e baciammo calorosamente. Come fummo tutte e due dentro la sua villa, e dopo avere posato i miei bagagli in quella che è sempre stata la mia camera, ci recammo sotto il patio per stare più fresche e comode. La zia, indossava un top a fascia bianco, ed una minigonna nera con dei sandali infradito con il tacco dieci anche essi di colore bianco. Io invece avevo un top a canotta bianco, un paio di calzoncini corti blu ed un paio di sandaletti infradito con il laccetto dietro il tallone rossi.
Non appena ci accomodiamo sulle poltroncine parlo io per prima chiedendole: Serena allora come va? Cosa mi racconti, amori conquiste? Vedo la zia che diventa rossa come un peperone e, subito dopo mi dice: sai Monica, sono due anni che mi sono trasferita con il lavoro, poi una cosa ed un altra e... E male Serena, mooooooooolto male, ma guardati che gnocca che sei, anzi sei una grandissima gnocca. Ma da questo momento assumo io il controllo della situazione, e da questo momento farai tutto quello che ti dirò di fare chiaro Serena? Si, si cosa? Farò tutto quello che mi dirai tu di fare Monica.
Bene, fila subito nell'ingresso e aspettami li. La zia esegue senza fiatare, io invece attendo qualche altro minuto e poi vado . Come arrivo le impartisco subito un ordine che non ammette repliche, spogliati.
La zia, toglie subito il top a fascia mettendo così in risalto la sua quinta di seno a fiaschetto, subito dopo toglie la minigonna nera, e subito a seguire il minuscolo string azzurro di tulle. Gambe divaricate mani alla nuca le ordino e lei esegue prontamente, come è in quella posizione, la lascio così per alcuni minuti e dopo inizio una minuziosa ispezione intima partendo dalle orecchie, naso, gola, ascelle, scendendo lentamente fino al pube e poi alla vagina ed infine all'ano. Bene Serena, esordisco io, con l'igiene ci siamo, adesso andiamo in camera tua perché voglio vedere solitamente cosa indossi per andare al lavoro.
In camera la zia mi mostra il suo guardaroba, è il classico guardaroba di donna che lavora in ufficio, giacca e pantalone di vari colori. Serena, da domani si cambia, e andrai in ufficio come stavi prima, minigonna nera, i sandaletti, ed ora vediamo il reparto camice. Nel settore camice le tiro fuori tutte e le scelgo io cosa dovrà indossare per il giorno dopo, le tiro fuori una camicia bianca aderente che le fa risaltare il seno, per il resto va bene quello che indossava prima. Mentre le preparo tutto con molta cura, il mio sguardo va su di un biglietto che è sotto al portagioie sul comò, è un biglietto con un appuntamento presso uno studio medico, e lo studio è di una mia amica che ci conosciamo da sempre, l'appuntamento è per oggi pomeriggio alle ore 16,30. Serena, da quanto tempo è che vai da Vanessa? Da quando mi sono trasferita con il lavoro, quindi due anni esatti. Bene, voglio essere presente alla visita, ci andremo insieme, rivestiti come eri prima e non discutere.
Mentre la zia torna all'ingresso per rivestirsi, io invio subito un SMS alla mia amica Vanessa, avvisandola che sono arrivata oggi, e che alla visita sarò presente anche io. Dopo neanche trenta secondi lei mi risponde dicendomi che è felicissima che io sia arrivata e che ci vedremo da lei a studio.
LA VISITA
Arriviamo al centro medico con dieci minuti di anticipo, chiediamo alla ragazza delle informazioni dove è lo studio della dottoressa Vanessa S, lei ci indica un corridoio alla sua destra dicendoci che l'ultima porta sulla destra.
La zia tiene in mano una cartellina rossa dove dentro ci sono degli esiti di esami clinici che le erano stati prescritti.
Alle 16,30 in punto, dallo studio esce una splendida donna bionda, occhi azzurri, alta, snella, fisico da indossatrice, e dopo pochi secondi veniamo chiamate tramite il numero. Come entriamo, Vanessa mi fa una grandissima festa, poi rivolta alla zia le dice: Serena, fatti gli esami che ti avevo prescritto la volta scorsa, sei sempre stitica, o risolto anche quel problema? Dalla tua scheda vedo che ci siamo viste esattamente quatto mesi fa.
La zia risponde che gli esami sono stati fatti e che nella cartellina vi sono i referti, e le porge il tutto, ed aggiunge che è risolto anche il problema della stitichezza. Vanessa apre la cartellina ed inizia con il leggere con molta attenzione i dati che vi sono scritti. Bene, bene, bene, prima ancora di alzare gli occhi dalla cartellina dice rivolta alla zia: Serena spogliati che ti visito come al solito. Così inizia a spogliarsi, toglie il top a fascia, rimanendo a seno nudo, poi la mini gonna, ed in fine il perizoma color azzurro, in fine toglie anche i sandali, e come al solito si reca alla bilancia. Il peso è ok, ora inizia la visita vera e propria, le fa divaricare le gambe e flettere in avanti per controllarle la schiena la zia con le dita delle mani si tocca i piedi, facendo ballonzolare le sue bellissime tette a fiaschetto Vanessa passando le palpa le tette, poi sul lettino le ausculta i polmoni, il cuore, prima di iniziare la palpazione del seno mi chiama dicendomi: Monica, per cortesia, tieni in alto e ben fermi i polsi di Serena, perché devo controllarle le tette, ed essendo grosse sono più sensibili, non aveva finito ancora la frase che già avevo immobilizzato i polsi della zia. Prima ancora che inizi la visita al seno, rivolta alla mia amica le dico: Vanessa scusami prima di iniziare vorrei farti una domanda. dimmi pure Monica, risponde lei, ma ti pare possibile che un gran bel pezzo di figa come Serena, non scopi da ben due anni se non di più? No, scusa cosa, cosa? Serena ma è vero quello che sta dicendo Monica? Si, dottoressa, male, male, molto male, ma tra poco provvedo io tranquilla. Iniziò subito con il controllarle il seno, lunga palpazione delle tette, quando arrivò che doveva controllare l'elasticità dei capezzoloni, se ne uscì dicendo: senti qua, sono già turgidi sembrano due sassi quanto sono duri, Serena, disse il medico, ma non è che ti ecciti quando ti visito? Non è che vieni da e perché ti piace farti masturbare la fica e ti ecciti quando ti tocco le tette e i capezzoli? La zia arrossì dalla vergogna adesso controlliamo il pancino, anche qui venne eseguita una lunga palpazione del ventre.
Anche qui tutto ok esordì Vanessa, ora viene il bello, e nel dir così si infilò un guanto bianco monouso ed inserì il dito indice della mano destra nella vagina, ed iniziò un lungo va e vieni prima piano e poi aumentando sempre di più la velocità. Monica, guarda e senti come è sensibile, anzi oserei dire super sensibile, poi inserì anche il medio, aumentando ulteriormente la velocità e facendole avere un violentissimo orgasmo ,e uno schizzo di pipì bagnò la manica destra del camice del medico. Serena dissi io, cosa combini, che figure mi fai fare con la dottoressa mia carissima amica?, sappi che non la passi liscia. Terminata la masturbazione le venne dato il permesso di alzarsi e come fu in piedi, ricevete dieci sculaccioni da parte di Vanessa, e dopo che fu terminata la battuta le disse: questo magnifico culo sembra fatto apposta per essere battuto, poi ottenne il permesso di rivestirsi. Mentre stava rivestendosi Vanessa disse: questa sera vengo a casa tua Serena per l'aperitivo e mi fermo a cena. Benissimo dissi io, così potremo raccontarci le cose che ci sono accadute in questo anno, poi rivolta a mia zia le dissi: Serena, vedi di non farmi fare brutta figura con la tua dottoressa non che carissima amica mia, ed ora andiamo a fare la spesa e nel dir così le assesto uno sculaccione bello forte sulla natica destra. Andiamo al centro commerciale per fare la spesa e prendere gli aperitivi, arrivate a casa, mettiamo la macchina in garage e portiamo la spesa in casa, io sistemo il tutto in frigorifero gli aperitivi, mentre la zia, che è una eccellente cuoca prepara la cena.
Io invece mi do da fare preparando tutto con cura nei minimi particolari, l'aperitivo sotto il porticato, mentre la cena in sala da pranzo.
Mentre sono intenta nella preparazione, mi arriva un SMS, da parte di Vanessa dove mi dice che, sarà li per le 19,00 in punto.
LA CENA
Quando tutto è pronto, spedisco la zia sotto la doccia, dicendole che devo sentire l'odore del sapone e non del sudore. Quando mi torna in sala sento un buonissimo odore di bagno schiuma alla lavanda, è perfetta proprio come voglio io. Calza sempre i sandali dorati con tacco a stilo dieci. io seduta sul divano la osservo in silenzio, dopo poco vengo riportata alla realtà dal suono del citofono.
Serenaaaaaaaaaaa, vai al cancello ad aprire muovitiiiiiiii, la zia non se lo fece ripetere due volte e si recò subito verso il cancello della villa che dista ben trecento metri ed è in salita. la zia è abbastanza lontana e non può sentirmi, quindi tramite il citofono avviso Vanessa che Serena sta andando a riceverla al cancello.
Dopo poco, vedo che tornano verso casa insieme, ma la zia precede la nostra ospite.
Quando arrivano la zia si mette alla sinistra di Vanessa e le apre la porta dicendole, prego dottoressa si accomodi. Vanessa entra e ringrazia, poi rivolta a me dice, come mai Serena è nature? Beh, rispondo io, è in punizione, e poi così si risparmia nel lavare i panni, stenderli e stirarli no? Giustissimo risponde lei, ma in punizione per cosa? Per come si è comportata questo pomeriggio durante la visita, avendoti sporcato la manica del camice con lo schizzo di pipì. Sei mai stata a cena qui in questi due anni? No mai, ma ricordo benissimo che Serena è una eccellente cuoca, Verissimo. Serena, servi gli aperitivi, dopo poco, viene con il carrello dove nelle apposite vaschette sono stati preparati gli stuzzichini, e successivamente viene con il vassoio dove sono stati sistemati i bicchieri con gli aperitivi freddi, ma rigorosamente analcolici. Dopo avere servito prima la nostra ospite, e poi me, fa tre passi indietro e porta le mani dietro la schiena. Noi ci gustiamo gli stuzzichini e ci centelliniamo il nostro analcolico bello ghiacciato. quando i nostri bicchieri sono completamente vuoti facciamo portare via il tutto.
Successivamente, ci trasferiamo in sala da pranzo per gustare la magnifica cena, servita in modo in peccabile dalla zia. Mentre ceniamo noto che Vanessa non stacca mai gli occhi dalla zia, in un primo momento faccio finta di nulla, più avanti però le dico: Vanessa, ti piace Serena? Per tutta la cena non le hai tolto gli occhi di dosso. Cosa vuoi, lei è proprio figa, anzi è un gran bel pezzo di figa quindi, la ritengo una cosa normale, poi con quelle bellissime tette che si ritrova, certamente la ragazza non passa inosservata, del resto ribadisco quello detto questa mattina a studio, che è una gran bella gnocca. Sai che da questa mattina dovrà fare esclusivamente quello che io le dirò di fare? Ma dai? Si, si, se vuoi puoi chiederlo a lei. Serena è vero quello che sta dicendo ora Monica? si, signora dottoressa è vero. Ne approfitterò anche io qualche volta, sempre che tu Monica me lo permetterai. Ma figurati, certo che te lo permetterò. Bene, adesso trasferiamoci in soggiorno, tu Serena, sparecchia, carica la lavastoviglie e poi raggiungici. Dopo venti minuti ci raggiunge anche la zia, verso le 23,00 Vanessa decide che è giunto il momento di lasciarci per tornare a casa sua, visto che domani è sabato, ne approfitto per sistemare alcuni appunti di lavoro ed altre cose, prima di uscire però mi consegna una ricetta di un ricostituente per la zia, sono due scatole di un medicinale che deve prendere, ed è a base di punture, più delle vitamine effervescenti, che è bene prenda in questo periodo e in inverno. Prendo le chiavi di casa e tutte e tre ci dirigiamo verso il cancello. La zia apre il cancello e si fa da parte per far passare la dottoressa, esco anche io, Vanessa mi saluta baciandomi sulla bocca come al solito, e mi bisbiglia una cosa all'orecchio, ed io le rispondo certo perché no! Quindi Vanessa dice: Serena , accompagnami alla mia vettura, e portami la borsa e il notebook.. L'auto di Vanessa era distante trecento metri dal cancello della villa, quando giunsero al veicolo, vedo la mia amica tirare fuori dalla giacca il telecomando per aprire, subito dopo la sua accompagnatrice le apre lo sportello e le bacia la mano la dottoressa con tutta calma poggia la borsa sul sedile accanto al conducente, poi vedo che dice qualcosa alla zia che alza le braccia, e subito dopo inizia con il farle il solletico, e successivamente passa al ventre, dopo che Vanessa è salita in auto, le richiude la portiera, subito dopo si abbassa il vetro dello sportello e vedo la mano di Vanessa che sbuca fuori ed esige che venga baciata nuovamente, la zia esegue prontamente la richiesta, e come ringraziamento Vanessa le accarezza il ventre e poi le fa il solletico, sa bene che quella è una zona erogena, se non la più erogena del corpo della zia. La zia attende che la dottoressa parta con la sua auto e poi, quando è sparita dalla visuale torna indietro. rientriamo insieme tutte e due, ed una volta giunte in casa le dico: bene, molto bene, ma prima di andare a nanna, dieci minuti faccia al muro, mani alla nuca ed in ginocchio su i ceci senza discutere. Passati dieci minuti la mando a nanna, permettendole di indossare solo il minuscolo perizoma e basta, e per poterla controllare meglio, dormo con lei nella sua stanza, così se si tocca, me ne accorgo subito.
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