Il mio autostoppista - Capitolo 3
di
Aramis
genere
gay
L’anno nuovo
Mi svegliai e sentii delle voci, mi guardai intorno e vidi che la televisione era ancora accesa, io ero sdraiato sul pavimento. Hitch aveva la testa appoggiata al mio torace e mi stringeva. Cominciai a ricordare cosa era accaduto la notte precedente.
Hitch ed io stavamo festeggiando l’anno nuovo ed eravamo andati in un bar. La musica picchiava nelle nostre orecchie, il battito era ossessionante. Prima di andare al bar per un drink avevamo cenato fuori. Il cibo era buono e dopo la cena avevamo cominciato a fare piani per l'anno che stava arrivando. Discutemmo delle vacanze e Hitch sembrava entusiasta. Lui andò al banco per prendere un paio di drink per noi. Lo guardai mentre si allontanava. I suoi jeans erano stretti ed abbracciavano il suo corpo. Sapevo cosa c’era sotto i vestiti ed avrei voluto che stessimo a casa invece che lì. Dovette leggere nella mia mente, perché mi chiese se potevamo andare a casa dopo un drink.
Una volta a casa, accendemmo la televisione per vedere la palla cadere in Time Square. Ci sdraiammo sul pavimento di fronte alla televisione. Hitch prese coperte e cuscini e disse: “Ora è molto meglio.“ Tirò su la coperta e si accocolò. Quando gli ero vicino amava appoggiare la testa sul mio torace. Per la maggior parte delle sere si addormentava mentre ascoltava il battito del mio cuore.
Mi sbottonò la camicia e mi accarezzò il torace. Si fermò al mio capezzolo e ci giocò, amava farlo ed io amavo che me lo facessero. Mi baciò mentre la sua mano giocava coi pochi peli che avevo sul torace. Mi tolsi la camicia e gli tolsi la sua. Ignorammo la televisione mentre cominciavamo a fare l’amore. Ci togliemmo tutto eccetto la biancheria intima e le nostre braccia e gambe si avvolsero intorno all'altro. Lui fece scivolare una mano sotto le mutande. Mi fece delicatamente un ditalino al buco del culo mentre con l’altra mano cercava e trovava il mio cazzo duro e lo stringeva.
Il mio pensiero ritornò dal nostro primo incontro fino al presente. Amavo questo uomo e volevo stare sempre con lui. Come in trance lo guidai, tutto si muoveva lentamente mentre mi toglieva le mutande e mi lubrificava il buco del culo. Mi strinse con forza mentre mi penetrava e lentamente mi inculava. Sentii ogni spinta, ogni bacio ed assaporai i momenti. Mentre mi fotteva, io manipolavo il mio uccello con movimenti lenti che coincidevano coi suoi. Il suo pene ed i miei movimenti erano come una cosa sola. Sentii il suo corpo pronto ad eiaculare ed io lo ero altrettanto. Alcune scosse al mio cazzo, improvvisamente lo sentii venire ed io sparai il mio carico. Lui tolse la verga e mi baciò per un tempo che mi sembrò infinito. Poi prese le nostre mutande che erano sul pavimento e le usò per asciugarci. Quindi riprese la sua posizione con la testa sul mio torace e si accocolò. Ci coprii con una coperta e lo abbracciai forte.
Mentre mi addormentavo sentii alla televisione: “10… 9… 8…”
Ora era mattina. Spensi la televisione col telecomando. Hitch era nella sua solita posizione con la testa sul mio torace. Mi ricordai del vecchio detto: “Quello che fai all’inizio del nuovo anno, lo farai tutto l’anno.” Se quel detto è vero, sarebbe stato un grande anno.
Vacanza
L'aereo decollò, eravamo in vacanza, destinazione Maui, Hawaii. Guardammo il depliant durante il volo e lui cominciò a giocare ad un gioco chiamato ‘Dove lo vuoi fare'. Ognuno di noi a turno sceglievamo un posto dove fare sesso. Lui stava scegliendo tutti i posti segnati sulla mappa.
Il pilota annunciò che stavamo atterrando. La nostra eccitazione crebbe quando vedemmo l'isola avvicinarsi sempre più. L’atterraggio fu tranquillo, prendemmo i nostri bagagli ed andammo a prendere la nostra macchina a noleggio.
Il tempo era caldo per essere gennaio, specialmente se lo si confrontava con i rigidi inverni delle nostre parti. Ci dirigemmo verso l’albergo e ci stupimmo ad ogni curva per gli splendidi panorami dell'oceano o delle montagne. Tutto era lussureggiante e verde.
Il nostro albergo era il Kaanapali Beach Resort e la nostra stanza dominava l'oceano. Andammo immediatamente sul balcone a goderci il panorama, potevamo vedere in lontananza il dorso delle balene che danzavano nell'acqua. Lui mise il suo braccio intorno a me: “Sediamoci per qualche minuto e godiamoci questa vista.”
Tolse i cuscini dalle due sdraio e li mise sul pavimento. Si sdraiò e mi fece sdraiare di fronte a sè. Guardammo il panorama, lui mi avvolse con le sue braccia e mi prese la mano. Il sole del pomeriggio era piacevole. Faceva caldo sul balcone. Alzò la mia mano e la baciò. Io mi voltai, mi chinai e lo baciai sulle labbra.
Cominciò a spogliarmi, non ci volle molto prima che fossimo sdraiati nudi. Mi girai verso di lui e ci avvolgemmo braccia e gambe. Lo baciai a lungo e forte, la mia lingua cercò la sua e la trovò. Cominciai a baciargli il collo, lui si appoggiò indietro e mi si arrese. Mi spostai in giù alla sua ascella. Leccai i peli biondi e lasciai che la mia lingua esplorasse l'area. Alzò il braccio più in alto e respirò profondamente a più riprese mentre io continuavo a leccare.
Mi baciò sopra la testa, io mi spostai al suo torace e ci feci correre sopra la lingua in giù verso il suo cazzo. Lui mi prese la testa e mi guidò al suo uccello eretto. Affamato lo presi in bocca. Dopo un po' sentii le sue mani prendermi, si sedette e mi spostò dove poter raggiungere il mio pene. Si sdraiò di nuovo sul cuscino e prese il mio uccello in bocca. Le sue mani mi strinsero il sedere e cullò le mie anche mentre mi divorava l’uccello.
Gli piaceva prendere il mio cazzo profondamente in bocca, affondava la faccia nel mio pube prima di retrocedere e poi immergerlo di nuovo più profondamente. Io continuavo a tenere il suo facendo turbinare la lingua intorno alla cappella.
Gli affondai un dito nel sedere e lui aumentò il movimento dondolante. Venne per primo. Sentii lo sperma colpire la mia bocca. Io ingoiai rapidamente e mi preparai per il colpo seguente. Poi sentii il mio uccello fare lo stesso. Bevemmo lo sperma uno dell’altro.
Tornai a sdraiarmi guardando giù dal balcone, vedemmo ragazzi che facevano surf ed il dorso delle balene. Lui disse: “Questo è il numero 1.” Mi ricordai del nostro gioco sull’aereo. Se avesse tenuto fede al suo elenco, sarebbe stata una vacanza piena di occupazioni.
Ci svegliammo prima dell’alba ed andammo al Haleakala Crater per vedere l'aurora. Lui dormì in macchina per la maggior parte del viaggio. Percorremmo strada che serpeggiave verso la cima del vulcano inattivo, andammo sul ponte di osservazione, faceva notevolmente freddo. Mi stette vicino, soprattutto per scadarsi. Mise il suo braccio intorno al mio e le nostre dita si attorcigliarono. Eravamo vestiti molto leggeri e qualche cosa di più pesante sarebbe stato ben accetto. Quando il sole sorse a est, vedemmo che era valsa la pena del viaggio. La cupola del vulcano apparve presto di fronte a noi, era deserto con nient’altro che coni di scorie rossi ed ocra. Dopo aver fatto fotografie ed avere goduto dell'aurora, andammo in macchina per scaldarci un po’.
La bellezza del cono era incredibile. Lui disse: “Ora capisco perché hai messo questo posto in alto nel tuo elenco dove fare sesso.” “Sì, ma fa troppo freddo. Mi piacerebbe andare sulla cima per farlo.” Si chinò su di me e mi bisbigliò in un orecchio: “Forse possiamo sempre farlo.”
Cominciò a mordicchiarmi il lobo dell'orecchio, mi slacciò la giacca, mise le mani sotto la camicia e mi strofinò il torace. Mosse verso il basso la mano e la fece scivolare nei miei pantaloni. Mi spostai sul sedile per dargli più spazio. Al primo secondo che la sua lingua toccò il mio orecchio, il mio cazzo balzò in vita.
Mi slacciò i pantaloni ed io alzai le anche per permettere che cadessero alle mie ginocchia. Si mosse rapidamente e prese il mio cazzo in bocca. La sua mano si mosse a prenderlo, lo strinse un po’ e lo menò.
Lo stavamo facendo sul vulcano, la vista era magnifica, la bellezza della zona circostante incredibile. Lui mi stava leccando l’asta dalla base alla punta. Con la bocca percorse su e giù la parte inferiore del mio cazzo. Strinse l’uccello alla base e lo spinse profondamente nella sua bocca. Esitò poi cominciò a succhiare.
Io guardavo le isole che apparivano in lontananza, capii cosa voleva dire stare in paradiso. Continuò a succhiarmi sempre più velocemente, sentivo che stavo sempre più avvicinandomi all’orgasmo. Gli misi una mano sulla testa mentre lui continuava a muoversi su e giù. Alla fine lasciai andare il mio carico di sperma. Lui aspettò finché non ebbi finito completamente e lo bevve tutto. Tolse la bocca dal mio uccello, ne baciò la punta, leccò via la sborra che vi era rimasta e poi lo baciò un'ultima volta. Si mise a sedere e si asciugò la bocca col dorso della mano.
Si spostò verso di me e mi abbracciò. Ancora una volta mi mordicchiò il lobo dell'orecchio e disse: “Ti amo!.” Mi avvolse tra le sue braccia, fece scivolare le dita verso la mia mano e le nostre dita si attorcigliarono. Posò la testa sulla mia spalla e guardammo il sole salire nel cielo. Era l'inizio di un giorno meraviglioso.
Eravamo a Hana che è sul lato orientale di Maui, per arrivarci c’erano 80 chilometri di strada tortuosa ma il viaggio ha le grandi viste dell'oceano, giungla, e cascate. La nostra prima sosta fu a Seven Sacred Pools, lui fu preso dalla bellezza pura e semplice del posto. Scendemmo alla linea costiera e guardammo gli uccelli piombare nella spuma.
Trovammo un sentiero e lo prendemmo, con nostro stupore entrò in una foresta di bambù. Il vento soffiava attraverso la foresta ed il suono era come di 1000 campane che suonassero contemporaneamente. Il sentiero usciva dalla foresta e vedemmo la cascata in lontananza. Era una visione magica.
Ci arrivammo e scoprimmo che era possibile andare dietro all'acqua dove c'era una caverna. L'acqua formava una tenda, la luce del sole ballava sull'acqua e formava piccoli arcobaleni.
Io avevo un asciugamano da spiaggia nel mio zaino e lo posai su un'area erbosa dietro l'acqua. Potevamo vedere fuori e giù nella valle. Hitch voleva attraversare lo spruzzo d’acqua. Si spogliò rapidamente restando con le mutande e corse sotto l'acqua. Mi mi fece cenno di raggiungerlo, anch’io mi spogliai e mi unii a lui. Mi spruzzò e continuò finché non gli bloccai le braccia e cademmo nell'acqua. Io caddi sulla schiena e guardando in alto vedevo l'acqua che precipitava dalla rupe sopra di noi. Era una visione magnifica.
Lo persi di vista, mi guardai intorno ma non lo vedevo. Improvvisamente uscì dall'acqua, mi abbracciò e vi precipitammo di nuovo. Piantò un bacio sulle mie labbra e mi strinse. Ci sdraiammo nell’acqua poco profonda. I nostri slip erano incollati al nostro corpo. Andammo sulla coperta e ce li togliemmo. Mi sdraiai per primo e vidi la luce del sole riflettersi sul suo corpo. La sua pelle brillava. Non l’avevo mai visto così bello come in quel momento. Il suo cazzo era duro ed eretto. Si sdraiò su di me e mi baciò.
Mi alzò le gambe e strofinò l’uccello contro la fessura del mio sedere. Mentre mi baciava fece scivolare dentro l’uccello e mi penetrò. Era bello sentire il suo pene dentro di me. Mise le braccia massicce intorno alle mie gambe, le tenne alte, spinse le sue anche ed io sentii il suo cazzo dentro di me.
Guardavo il suo torace muscoloso e le braccia mentre spingeva. Lo guardai fare l'amore con me mentre la cascata piombava sotto di noi. Tentai di prendermi il cazzo ma lui afferrò le mie braccia e le unì sopra la mia testa. La sua faccia era a pochi centimetri dalla mia. Mi diede un bacio appassionato e lungo e poi venne. Sentii il suo carico riempirmi. Quando ebbe finito si mosse lentamente scendendo al mio uccello e lo prese in bocca.
Io ero vicino a sborrare ma ora volevo resistere e godermi quel momento. Lui usava il mio cazzo con frenesia, non riuscii a resistere di più e venni. Quando finii allargai le braccia e Hitch precipitò nel mio abbraccio. Restammo sdraiati bevendo quel momento, godendo della vista e dei rumori che ci circondavano.
Non appena iniziò il volo lui afferrò una coperta dall'assistente di volo, la drappeggiò su di noi e cominciò a dormire. Stavamo tornando da quella che era stata una delle migliori vacanze. Si accoccolò vicino a me e mi circondò con le sue braccia. Lo baciai sulla cima della testa, meritava di dormire, avevamo avuto un ultimo giorno abbastanza occupato alle Hawaii.
Tutto era cominciato all'alba, dopo averla ammirata andammo in spiaggia. Trovammo un posto appartato. La sensazione del sole sui nostri corpi era grande. Lui prese la lozione abbronzante e l'applicò al mio corpo. Lo fece lentamente e coprì ogni centimetro del mio torace. Quando arrivò ai miei Speedo, si assicurò di applicarla alla mia linea di abbronzatura. Le sue dita scesero e giunsero al mio cazzo. Lo carezzò a sufficienza per coprire l’intera lunghezza della mia asta. Il mio uccello crebbe e si posò di lato.
Dopo di che passò alle mie gambe e quando raggiunse ancora una volta gli Speedo, andò oltre la linea di abbronzatura e strisciò contro le palle. Si attardò a sufficienza facendo correre le dita attraverso il mio pube. Ero eccitato. Lui rise mentre afferrava il mio braccio e se lo avvolgeva attorno. Mi baciò sulla guancia. Sapeva che non potevo fare nulla dato che eravamo sulla spiaggia dove era probabile che altri vedessero.
Lo alzai e lo trascinai in acqua. Andammo a guado finché l'acqua non ci coprì le spalle. Misi le mani nel suo costume ed afferrai il suo cazzo e le palle. Ce l’aveva già duro come una pietra. Lui mi tirò giù il costume ed afferrò il mio uccello. Ci baciammo mentre giocavamo l'uno con il cazzo dell'altro. Avevo trovato un luogo sicuro. Ci masturbammo finché non sparammo i nostri carichi nell'acqua. Ci stringemmo e ci baciammo.
Ci tirammo su i costumi e ci avviammo verso il nostro asciugamano. Ci sdraiammo sotto i raggi del sole. Lui si addormentò. Ad un certo punto si girò e mi avvolse. La sua testa cercava un posto dove appoggiarsi, abbassai il braccio e lasciai che lui gli si appoggiasse.
Quel pomeriggio andammo in stanza per prepararci per la cena. Lavai via la sabbia dal mio corpo, mi misi delle mutande pulite e decisi di fare un sonnellino mentre lui si lavava. Quando mi svegliai era addormentato vicino a me nudo, la testa appoggiata al mio torace. Lo baciai sulla testa, lui si svegliò e sbadigliò. Mi vide sdraiato vicino a sè e mi baciò sulla guancia dicendo: “Ti amo!”
Abbassò la mano alle mie mutande e la appoggiò sul mio cazzo. Mi sentii rimescolare ed il mio uccello crebbe. Lui mise la mano sotto le mutande e mi manipolò il pene finché non fui completamente eretto. Si mise a sedere e mi tolse le mutande, poi si mise a gambe divaricate su di me ed appoggiò il mio cazzo tra le sue natiche. Mi diede un bacio lungo e forte. Spostò dietro di sè una mano, guidò l’uccello al suo sedere e lasciò che lo penetrassi. Io rimasi sdraiato guardandolo salire e scendere sul mio pene. Il suo cazzo era completamente eretto, si chinò in avanti e mi baciò.
Alzai le anche e spinsi il mio uccello profondamente dentro di lui. Lui continuò mentre io lo inculavo. Quando fui prossimo ad eiaculare il pene scivolò fuori dal suo sedere. Hitch lo afferrò e mi masturbò fino a che non ne uscì un bianco colpo di sperma. Mentre accadeva io presi il suo cazzo e lo carezzai. Il suo uccello sparò il suo carico sul mio corpo mescolandosi al mio. Quando ebbe finito di sborrare si accoccolò vicino a me avvolgendomi con le sue braccia. Respirandomi nell’orecchio disse: “Ti amo!”
La luci dell'aeroplano furono spente, Hitch mise la testa sotto il mio braccio. Io tirai la coperta su di noi per tenerci caldi. Lo abbracciai, lo baciai sulla testa e mi addormentai.
Con il terzo capitolo finisce questo racconto, come ho detto alla fine del primo capitolo non ne sono completamente soddisfatto ed il numero relativamente basso di lettori me ne ha dato conferma, ma non tutte le ciambelle riescono col buco. Spero che dall’archivio esca qualche cosa di migliore.
Comunque attendo come sempre i vostri commenti.
Mi svegliai e sentii delle voci, mi guardai intorno e vidi che la televisione era ancora accesa, io ero sdraiato sul pavimento. Hitch aveva la testa appoggiata al mio torace e mi stringeva. Cominciai a ricordare cosa era accaduto la notte precedente.
Hitch ed io stavamo festeggiando l’anno nuovo ed eravamo andati in un bar. La musica picchiava nelle nostre orecchie, il battito era ossessionante. Prima di andare al bar per un drink avevamo cenato fuori. Il cibo era buono e dopo la cena avevamo cominciato a fare piani per l'anno che stava arrivando. Discutemmo delle vacanze e Hitch sembrava entusiasta. Lui andò al banco per prendere un paio di drink per noi. Lo guardai mentre si allontanava. I suoi jeans erano stretti ed abbracciavano il suo corpo. Sapevo cosa c’era sotto i vestiti ed avrei voluto che stessimo a casa invece che lì. Dovette leggere nella mia mente, perché mi chiese se potevamo andare a casa dopo un drink.
Una volta a casa, accendemmo la televisione per vedere la palla cadere in Time Square. Ci sdraiammo sul pavimento di fronte alla televisione. Hitch prese coperte e cuscini e disse: “Ora è molto meglio.“ Tirò su la coperta e si accocolò. Quando gli ero vicino amava appoggiare la testa sul mio torace. Per la maggior parte delle sere si addormentava mentre ascoltava il battito del mio cuore.
Mi sbottonò la camicia e mi accarezzò il torace. Si fermò al mio capezzolo e ci giocò, amava farlo ed io amavo che me lo facessero. Mi baciò mentre la sua mano giocava coi pochi peli che avevo sul torace. Mi tolsi la camicia e gli tolsi la sua. Ignorammo la televisione mentre cominciavamo a fare l’amore. Ci togliemmo tutto eccetto la biancheria intima e le nostre braccia e gambe si avvolsero intorno all'altro. Lui fece scivolare una mano sotto le mutande. Mi fece delicatamente un ditalino al buco del culo mentre con l’altra mano cercava e trovava il mio cazzo duro e lo stringeva.
Il mio pensiero ritornò dal nostro primo incontro fino al presente. Amavo questo uomo e volevo stare sempre con lui. Come in trance lo guidai, tutto si muoveva lentamente mentre mi toglieva le mutande e mi lubrificava il buco del culo. Mi strinse con forza mentre mi penetrava e lentamente mi inculava. Sentii ogni spinta, ogni bacio ed assaporai i momenti. Mentre mi fotteva, io manipolavo il mio uccello con movimenti lenti che coincidevano coi suoi. Il suo pene ed i miei movimenti erano come una cosa sola. Sentii il suo corpo pronto ad eiaculare ed io lo ero altrettanto. Alcune scosse al mio cazzo, improvvisamente lo sentii venire ed io sparai il mio carico. Lui tolse la verga e mi baciò per un tempo che mi sembrò infinito. Poi prese le nostre mutande che erano sul pavimento e le usò per asciugarci. Quindi riprese la sua posizione con la testa sul mio torace e si accocolò. Ci coprii con una coperta e lo abbracciai forte.
Mentre mi addormentavo sentii alla televisione: “10… 9… 8…”
Ora era mattina. Spensi la televisione col telecomando. Hitch era nella sua solita posizione con la testa sul mio torace. Mi ricordai del vecchio detto: “Quello che fai all’inizio del nuovo anno, lo farai tutto l’anno.” Se quel detto è vero, sarebbe stato un grande anno.
Vacanza
L'aereo decollò, eravamo in vacanza, destinazione Maui, Hawaii. Guardammo il depliant durante il volo e lui cominciò a giocare ad un gioco chiamato ‘Dove lo vuoi fare'. Ognuno di noi a turno sceglievamo un posto dove fare sesso. Lui stava scegliendo tutti i posti segnati sulla mappa.
Il pilota annunciò che stavamo atterrando. La nostra eccitazione crebbe quando vedemmo l'isola avvicinarsi sempre più. L’atterraggio fu tranquillo, prendemmo i nostri bagagli ed andammo a prendere la nostra macchina a noleggio.
Il tempo era caldo per essere gennaio, specialmente se lo si confrontava con i rigidi inverni delle nostre parti. Ci dirigemmo verso l’albergo e ci stupimmo ad ogni curva per gli splendidi panorami dell'oceano o delle montagne. Tutto era lussureggiante e verde.
Il nostro albergo era il Kaanapali Beach Resort e la nostra stanza dominava l'oceano. Andammo immediatamente sul balcone a goderci il panorama, potevamo vedere in lontananza il dorso delle balene che danzavano nell'acqua. Lui mise il suo braccio intorno a me: “Sediamoci per qualche minuto e godiamoci questa vista.”
Tolse i cuscini dalle due sdraio e li mise sul pavimento. Si sdraiò e mi fece sdraiare di fronte a sè. Guardammo il panorama, lui mi avvolse con le sue braccia e mi prese la mano. Il sole del pomeriggio era piacevole. Faceva caldo sul balcone. Alzò la mia mano e la baciò. Io mi voltai, mi chinai e lo baciai sulle labbra.
Cominciò a spogliarmi, non ci volle molto prima che fossimo sdraiati nudi. Mi girai verso di lui e ci avvolgemmo braccia e gambe. Lo baciai a lungo e forte, la mia lingua cercò la sua e la trovò. Cominciai a baciargli il collo, lui si appoggiò indietro e mi si arrese. Mi spostai in giù alla sua ascella. Leccai i peli biondi e lasciai che la mia lingua esplorasse l'area. Alzò il braccio più in alto e respirò profondamente a più riprese mentre io continuavo a leccare.
Mi baciò sopra la testa, io mi spostai al suo torace e ci feci correre sopra la lingua in giù verso il suo cazzo. Lui mi prese la testa e mi guidò al suo uccello eretto. Affamato lo presi in bocca. Dopo un po' sentii le sue mani prendermi, si sedette e mi spostò dove poter raggiungere il mio pene. Si sdraiò di nuovo sul cuscino e prese il mio uccello in bocca. Le sue mani mi strinsero il sedere e cullò le mie anche mentre mi divorava l’uccello.
Gli piaceva prendere il mio cazzo profondamente in bocca, affondava la faccia nel mio pube prima di retrocedere e poi immergerlo di nuovo più profondamente. Io continuavo a tenere il suo facendo turbinare la lingua intorno alla cappella.
Gli affondai un dito nel sedere e lui aumentò il movimento dondolante. Venne per primo. Sentii lo sperma colpire la mia bocca. Io ingoiai rapidamente e mi preparai per il colpo seguente. Poi sentii il mio uccello fare lo stesso. Bevemmo lo sperma uno dell’altro.
Tornai a sdraiarmi guardando giù dal balcone, vedemmo ragazzi che facevano surf ed il dorso delle balene. Lui disse: “Questo è il numero 1.” Mi ricordai del nostro gioco sull’aereo. Se avesse tenuto fede al suo elenco, sarebbe stata una vacanza piena di occupazioni.
Ci svegliammo prima dell’alba ed andammo al Haleakala Crater per vedere l'aurora. Lui dormì in macchina per la maggior parte del viaggio. Percorremmo strada che serpeggiave verso la cima del vulcano inattivo, andammo sul ponte di osservazione, faceva notevolmente freddo. Mi stette vicino, soprattutto per scadarsi. Mise il suo braccio intorno al mio e le nostre dita si attorcigliarono. Eravamo vestiti molto leggeri e qualche cosa di più pesante sarebbe stato ben accetto. Quando il sole sorse a est, vedemmo che era valsa la pena del viaggio. La cupola del vulcano apparve presto di fronte a noi, era deserto con nient’altro che coni di scorie rossi ed ocra. Dopo aver fatto fotografie ed avere goduto dell'aurora, andammo in macchina per scaldarci un po’.
La bellezza del cono era incredibile. Lui disse: “Ora capisco perché hai messo questo posto in alto nel tuo elenco dove fare sesso.” “Sì, ma fa troppo freddo. Mi piacerebbe andare sulla cima per farlo.” Si chinò su di me e mi bisbigliò in un orecchio: “Forse possiamo sempre farlo.”
Cominciò a mordicchiarmi il lobo dell'orecchio, mi slacciò la giacca, mise le mani sotto la camicia e mi strofinò il torace. Mosse verso il basso la mano e la fece scivolare nei miei pantaloni. Mi spostai sul sedile per dargli più spazio. Al primo secondo che la sua lingua toccò il mio orecchio, il mio cazzo balzò in vita.
Mi slacciò i pantaloni ed io alzai le anche per permettere che cadessero alle mie ginocchia. Si mosse rapidamente e prese il mio cazzo in bocca. La sua mano si mosse a prenderlo, lo strinse un po’ e lo menò.
Lo stavamo facendo sul vulcano, la vista era magnifica, la bellezza della zona circostante incredibile. Lui mi stava leccando l’asta dalla base alla punta. Con la bocca percorse su e giù la parte inferiore del mio cazzo. Strinse l’uccello alla base e lo spinse profondamente nella sua bocca. Esitò poi cominciò a succhiare.
Io guardavo le isole che apparivano in lontananza, capii cosa voleva dire stare in paradiso. Continuò a succhiarmi sempre più velocemente, sentivo che stavo sempre più avvicinandomi all’orgasmo. Gli misi una mano sulla testa mentre lui continuava a muoversi su e giù. Alla fine lasciai andare il mio carico di sperma. Lui aspettò finché non ebbi finito completamente e lo bevve tutto. Tolse la bocca dal mio uccello, ne baciò la punta, leccò via la sborra che vi era rimasta e poi lo baciò un'ultima volta. Si mise a sedere e si asciugò la bocca col dorso della mano.
Si spostò verso di me e mi abbracciò. Ancora una volta mi mordicchiò il lobo dell'orecchio e disse: “Ti amo!.” Mi avvolse tra le sue braccia, fece scivolare le dita verso la mia mano e le nostre dita si attorcigliarono. Posò la testa sulla mia spalla e guardammo il sole salire nel cielo. Era l'inizio di un giorno meraviglioso.
Eravamo a Hana che è sul lato orientale di Maui, per arrivarci c’erano 80 chilometri di strada tortuosa ma il viaggio ha le grandi viste dell'oceano, giungla, e cascate. La nostra prima sosta fu a Seven Sacred Pools, lui fu preso dalla bellezza pura e semplice del posto. Scendemmo alla linea costiera e guardammo gli uccelli piombare nella spuma.
Trovammo un sentiero e lo prendemmo, con nostro stupore entrò in una foresta di bambù. Il vento soffiava attraverso la foresta ed il suono era come di 1000 campane che suonassero contemporaneamente. Il sentiero usciva dalla foresta e vedemmo la cascata in lontananza. Era una visione magica.
Ci arrivammo e scoprimmo che era possibile andare dietro all'acqua dove c'era una caverna. L'acqua formava una tenda, la luce del sole ballava sull'acqua e formava piccoli arcobaleni.
Io avevo un asciugamano da spiaggia nel mio zaino e lo posai su un'area erbosa dietro l'acqua. Potevamo vedere fuori e giù nella valle. Hitch voleva attraversare lo spruzzo d’acqua. Si spogliò rapidamente restando con le mutande e corse sotto l'acqua. Mi mi fece cenno di raggiungerlo, anch’io mi spogliai e mi unii a lui. Mi spruzzò e continuò finché non gli bloccai le braccia e cademmo nell'acqua. Io caddi sulla schiena e guardando in alto vedevo l'acqua che precipitava dalla rupe sopra di noi. Era una visione magnifica.
Lo persi di vista, mi guardai intorno ma non lo vedevo. Improvvisamente uscì dall'acqua, mi abbracciò e vi precipitammo di nuovo. Piantò un bacio sulle mie labbra e mi strinse. Ci sdraiammo nell’acqua poco profonda. I nostri slip erano incollati al nostro corpo. Andammo sulla coperta e ce li togliemmo. Mi sdraiai per primo e vidi la luce del sole riflettersi sul suo corpo. La sua pelle brillava. Non l’avevo mai visto così bello come in quel momento. Il suo cazzo era duro ed eretto. Si sdraiò su di me e mi baciò.
Mi alzò le gambe e strofinò l’uccello contro la fessura del mio sedere. Mentre mi baciava fece scivolare dentro l’uccello e mi penetrò. Era bello sentire il suo pene dentro di me. Mise le braccia massicce intorno alle mie gambe, le tenne alte, spinse le sue anche ed io sentii il suo cazzo dentro di me.
Guardavo il suo torace muscoloso e le braccia mentre spingeva. Lo guardai fare l'amore con me mentre la cascata piombava sotto di noi. Tentai di prendermi il cazzo ma lui afferrò le mie braccia e le unì sopra la mia testa. La sua faccia era a pochi centimetri dalla mia. Mi diede un bacio appassionato e lungo e poi venne. Sentii il suo carico riempirmi. Quando ebbe finito si mosse lentamente scendendo al mio uccello e lo prese in bocca.
Io ero vicino a sborrare ma ora volevo resistere e godermi quel momento. Lui usava il mio cazzo con frenesia, non riuscii a resistere di più e venni. Quando finii allargai le braccia e Hitch precipitò nel mio abbraccio. Restammo sdraiati bevendo quel momento, godendo della vista e dei rumori che ci circondavano.
Non appena iniziò il volo lui afferrò una coperta dall'assistente di volo, la drappeggiò su di noi e cominciò a dormire. Stavamo tornando da quella che era stata una delle migliori vacanze. Si accoccolò vicino a me e mi circondò con le sue braccia. Lo baciai sulla cima della testa, meritava di dormire, avevamo avuto un ultimo giorno abbastanza occupato alle Hawaii.
Tutto era cominciato all'alba, dopo averla ammirata andammo in spiaggia. Trovammo un posto appartato. La sensazione del sole sui nostri corpi era grande. Lui prese la lozione abbronzante e l'applicò al mio corpo. Lo fece lentamente e coprì ogni centimetro del mio torace. Quando arrivò ai miei Speedo, si assicurò di applicarla alla mia linea di abbronzatura. Le sue dita scesero e giunsero al mio cazzo. Lo carezzò a sufficienza per coprire l’intera lunghezza della mia asta. Il mio uccello crebbe e si posò di lato.
Dopo di che passò alle mie gambe e quando raggiunse ancora una volta gli Speedo, andò oltre la linea di abbronzatura e strisciò contro le palle. Si attardò a sufficienza facendo correre le dita attraverso il mio pube. Ero eccitato. Lui rise mentre afferrava il mio braccio e se lo avvolgeva attorno. Mi baciò sulla guancia. Sapeva che non potevo fare nulla dato che eravamo sulla spiaggia dove era probabile che altri vedessero.
Lo alzai e lo trascinai in acqua. Andammo a guado finché l'acqua non ci coprì le spalle. Misi le mani nel suo costume ed afferrai il suo cazzo e le palle. Ce l’aveva già duro come una pietra. Lui mi tirò giù il costume ed afferrò il mio uccello. Ci baciammo mentre giocavamo l'uno con il cazzo dell'altro. Avevo trovato un luogo sicuro. Ci masturbammo finché non sparammo i nostri carichi nell'acqua. Ci stringemmo e ci baciammo.
Ci tirammo su i costumi e ci avviammo verso il nostro asciugamano. Ci sdraiammo sotto i raggi del sole. Lui si addormentò. Ad un certo punto si girò e mi avvolse. La sua testa cercava un posto dove appoggiarsi, abbassai il braccio e lasciai che lui gli si appoggiasse.
Quel pomeriggio andammo in stanza per prepararci per la cena. Lavai via la sabbia dal mio corpo, mi misi delle mutande pulite e decisi di fare un sonnellino mentre lui si lavava. Quando mi svegliai era addormentato vicino a me nudo, la testa appoggiata al mio torace. Lo baciai sulla testa, lui si svegliò e sbadigliò. Mi vide sdraiato vicino a sè e mi baciò sulla guancia dicendo: “Ti amo!”
Abbassò la mano alle mie mutande e la appoggiò sul mio cazzo. Mi sentii rimescolare ed il mio uccello crebbe. Lui mise la mano sotto le mutande e mi manipolò il pene finché non fui completamente eretto. Si mise a sedere e mi tolse le mutande, poi si mise a gambe divaricate su di me ed appoggiò il mio cazzo tra le sue natiche. Mi diede un bacio lungo e forte. Spostò dietro di sè una mano, guidò l’uccello al suo sedere e lasciò che lo penetrassi. Io rimasi sdraiato guardandolo salire e scendere sul mio pene. Il suo cazzo era completamente eretto, si chinò in avanti e mi baciò.
Alzai le anche e spinsi il mio uccello profondamente dentro di lui. Lui continuò mentre io lo inculavo. Quando fui prossimo ad eiaculare il pene scivolò fuori dal suo sedere. Hitch lo afferrò e mi masturbò fino a che non ne uscì un bianco colpo di sperma. Mentre accadeva io presi il suo cazzo e lo carezzai. Il suo uccello sparò il suo carico sul mio corpo mescolandosi al mio. Quando ebbe finito di sborrare si accoccolò vicino a me avvolgendomi con le sue braccia. Respirandomi nell’orecchio disse: “Ti amo!”
La luci dell'aeroplano furono spente, Hitch mise la testa sotto il mio braccio. Io tirai la coperta su di noi per tenerci caldi. Lo abbracciai, lo baciai sulla testa e mi addormentai.
Con il terzo capitolo finisce questo racconto, come ho detto alla fine del primo capitolo non ne sono completamente soddisfatto ed il numero relativamente basso di lettori me ne ha dato conferma, ma non tutte le ciambelle riescono col buco. Spero che dall’archivio esca qualche cosa di migliore.
Comunque attendo come sempre i vostri commenti.
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