Tamara e l'iniziazione Sadomaso. Capitolo quindicesimo

di
genere
sadomaso

Dopo l'avventura a Roma, con la gang e con il nero, durante il mese successivo, avevo scoperto che Tamy cominciava ad apprezzare i giochi sadomaso. Era una cosa nuova, dato che nel passato, non aveva mai condiviso questi giochi, nonostante io ci avessi provato. Non saprei dire cosa fosse successo, non so se si trattava di una curiosità o di un senso di liberazione per sensi di colpa. Finì che alcune sere la sculacciavo e frustavo per bene. Piaceva a lei ed io mi eccitavo tantissimo, tanto da venire immediatamente. Acquistai un paio di frustini da siti sexy shop che arrivarono puntualmente dopo qualche giorno. Li sperimentai su di lei, ma erano finti, non facevano male, tanto per giocare. Una di quelle sere la frustai con tre cinghiate nelle natiche, provò tanto dolore, fino alle lacrime, ma sembrò essere attratta da quel tipo di pratiche. Avevamo Iniziato una nuova esperienza. Dopo le sculacciate o le cinghiate, il suo culetto bianco, diventava rossissimo, poco dopo, con lividi sul nero. Una sera ci chiamo Samuele, il mio amico di Milano con il quale avevamo trascorso una bella esperienza sessuale. Sentiva la nostra mancanza e voleva venire a trascorrere qualche giorno da noi. In realtà, voleva scopare Tamy. La cosa, un po, mi infastidiva, perché volevo essere sempre io a condurre il gioco, ma data l'amicizia, dovetti accettare. Per il fine settimana fu da noi. La prima sera, all'arrivo, cenammo a casa. Poi bevemmo qualcosa. All'ora di dormire, sapevo già cosa volevano entrambi, e gli offrii di dormire in camera con mia moglie mentre io avrei dormito in quella degli ospiti. Non so perché ma quella notte mi andava così. Lei avrebbe goduto tranquillamente senza le mie interferenze, tanto l'avevo vista tante volte scopare con altri, già ero abituato. Scoparono per molte ore, sentivo gemiti, risate, rumori. Era una circostanza nuova che infondeva un misto di eccitazione e rabbia. Venne il giorno dopo e preparai la colazione per tutti da buon cornutone.«Vi siete divertiti senza di me, vero?» dissi ad entrambi. Samuele, timidamente, rispose: «l'abbiamo fatto solo perché hai insistito, in caso contrario non se ne faceva niente». In effetti le cose stavano così. Durante la giornata facemmo una piccola gita, pranzammo e cenammo fuori bevendo un paio di bottiglie di vino con bicchierone di Averna e ghiaccio in finale, che tanto piace a Tamy. Eravamo in zona di mare e approfittammo per fare una passeggiata a piedi fino a raggiungere un posto isolato, vicino ad un casolare. Presi Tamy con forza e la baciai, sempre per i capelli, la feci mettere in ginocchio davanti a Samuele.«Si strappano le calze!» esclamo lei.«non fa niente» risposi« in ginocchio!». «Che fai?» disse Samuele,«esci fuori il cazzo e mettiglielo in bocca» gli risposi, senza indugio. Lui un po restio, ma obbedì. Il cazzo sporco da una giornata, sicuramente puzzolente di piscio, era li a disposizione di Tamy, che prima lo puliva con lingua e saliva e poi lo imboccò praticandogli un bel pompino. Eravamo al buio, con la sola luce delle stelle. La feci alzare e la sbattei sulla parete del casolare, con il culo rivolto verso di noi. Le abbassai con forza collant e mutande, alzandole la gonna, mi inginocchiai e le sputai sulla figa per lubrificarla, le passai le mani per qualche secondo, ed invitai Samuele a penetrarla. Lei a pecorina, con le mani appoggiate sul casolare, porgeva il culo a quell'uomo che la penetrava con vigore in figa.«Girati porca!» esclamai. Li feci staccare, le diedi le prime due sculacciate. Samuele rimase stupito.«A terra , Samuele, siediti» lui obbedì.«Tu sopra di lui» ordinai a Tamy. Si mise a cavalcioni e si godeva il suo cazzo. Ormai Samuele era disteso a terra, e lei su di lui, godeva, mi tolgo la cinghia e la colpisco, prima nel culo, poi nelle spalle, Samuele , disorientato «no.... no... ». Gli rispondo di continuare e di non preoccuparsi. Intanto colpisco Tamy con la cinghia prima piano e poi sempre con più violenza, una ventina di cinghiate, «dentro Samuele, vieni dentro»: queste sono le ultime parole che pronuncia Tamy, prima di raggiungere l'orgasmo, continuando a prendere cinghiate fino a farle apparire lividi di sangue. Mi calmo e mi do un contegno, avevo il cazzo durissimo, lei ancora sopra lui, mi abbasso la cerniera e le metto il cazzo in bocca, in pochi secondi vengo. Lei, con senso di soffocamento sputa tutto fuori. Samuele è allibito,« voi siete matti» esclama, sorridendo. Ci rimettiamo a posto , lei si toglie e lascia li le calze ormai strappate, una pulita con i fazzolettini e ritorniamo a casa. Facemmo tutti una doccia. Tamy chiese che le passassi una crema rinfrescante sul corpo pieno di lividi, nelle natiche e nelle spalle. Era stata frustata per bene.«Ora ti inculiamo» le dissi.«Basta, sono sfinita» rispose. Chiamai Samuele in stanza da letto e insieme, le passavamo la crema sul corpo. Non potevamo non eccitarci. Ormai era profumatissima, mi lanciai sul suo culetto ben fatto, lo leccai per bene. Presi il lubrificante che non mancava mai e cominciai a cospargerlo dentro e fuori alla fessura del culo. «no, no» esclamò lei. Presi un dildo particolare dal cassetto. Si trattava di un arnese a forma di pene, di modeste dimensioni, che si poteva riempire di liquido. Io l'avevo riempito di lubrificante. Come altre volte lo appoggiai nel suo culo e mentre continuavamo a massaggiarla lo penetrai dentro di lei, spruzzando il lubrificante. Poco dopo invitai Samuele a penetrarla. Lei continuava a dire di no, ma Samuele le alzo leggermente il culetto e la prese da dietro mentre lei rimaneva quasi distesa. Entro facilmente, due botte ed aveva il cazzo imbrattato di una striscia di merda. Ora capivo perché Tamy continuava a dire di no, ma incitai Samuele a continuare mentre offrivo il mio cazzo nelle mani di Tamy. Samuele la mette a pecorina e la prende in culo come una cagna. Ad un certo punto lei fa una smorfia come a volere finire, Samuele pompa, fino a venirle dentro.... esce il cazzo ed è strisciato di merda, c'è puzza, un attimo e lei fa fuoriuscire uno stronzetto tra le lenzuola. E' presa dalla vergogna scappa in bagno, e resta li per mezzora. Sicuramente era stato l'effetto del lubrificante che le avevo pompato dentro il culo, accompagnato dalla sborrata di Samuele: comunque provavo una certa soddisfazione ad averla fatta cagare davanti a Samuele. Come se l'avessi umiliata. Dopo che Samuele ritornò dall'altro bagno, ben pulito, togliemmo le lenzuola e le cambiammo con altre. Con lui andammo in salotto a vedemmo un film. Tamy andò a letto da sola. Sul tardi feci scegliere a Samuele dove volesse dormire, lui preferì la stanza degli ospiti, io andai a dormire con Tamy. Ancora una volta avevamo passato due giorni veramente fantastici.....
scritto il
2017-04-23
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