Tamara, Mi ritorna in mente. Capitolo diciottesimo

La notte prima, Tamy era stata scopata come una puttana, da 12 camionisti che avevano scambiato lei per una prostituta e me per un pappone. Quando il primo di loro mi chiese quanto prendeva, non resistetti alla tentazione e fissai la tariffa. Da li si avvicinarono gli altri e prima di scoparla pagavano il dovuto, in base al servizio richiesto. Ancora mi ritornavano in mente, le scene raccapriccianti che avevo visto in quell'area di sosta. Qualcuno se l'era fatta in cabina, qualcun altro fuori dal TIR, appoggiata sulla scocca, vicino alla cabina e perfino dietro ad un albero. Fuori, la presero quasi tutti a pecorina tranne un paio. La facevano girare, si appoggiava, le abbassavano calze e mutande e dentro, come una cagna, nel culo o nella figa. Uno l'ha sbattuta sul paraurti, le ha strappato le calze, ficcandogliela in piedi, un cazzo perfetto che si adattava all'angolatura della figa, poi l'ha sollevata tra le sue braccia, per le gambe, e ben allargata lo fece arrivare sino in gola. Colpi violentissimi, a rompergli la schiena schiacciata sul davanti della motrice. Un altro sempre in piedi, la scopo davanti a me e altri camionisti improvvisando uno spettacolino, senza vergognarsi per niente. La sollevò e in un battibaleno le penetrò con il cazzo duro nella figa. Un maschio di un metro e ottanta, possente, lei al suo cospetto, con i suoi 55 chili e l'altezza di un metro e sessanta, sembrava una bambina. Dopo qualche minuto, la gira e a pecorina le sfonda il culo come una vacca, ora la prende la verticalizza e la solleva con il suo cazzo, lei ha i piedi staccati da terra, è tenuta ferma con un abbraccio possente, lui usa il suo buco del culo, fa avanti e indietro, per almeno 10 minuti, la spacca, tra le sue grida ed il suo godimento. Alla fine viene dentro, quando esce il cazzo ha il preservativo tutto strappato, l'aveva riempita di sborra che le colava, abbondante, per le gambe. Prima di farsi scopare dagli altri, si abbassa vergognosamente, per espellere il liquido dal culo e si da una pulita con un fazzoletto. Altri la scoparono in cabina. Nei TIR c'è un lettino proprio dietro ai sedili, era li che alcuni la prendevano. L'ultimo che la scopò era un nero. Dopo mezz'ora che la prendeva, in cabina, bussai perché mi stavo scocciando ad aspettare fuori. L'energumeno risposte«che vuoi?» ed apri lo sportello del veicolo. «entra» mi disse. Mi sedetti sul sedile del passeggero e lui, come se niente fosse continuo a scassare mia moglie per un'altra mezzora. Era senza preservativo. Quella cretina si faceva scopare senza, nella sua perdizione, non badava neanche alla sua salute. Quel nero aveva una resistenza infinita, non veniva mai. Le sfondò il culo fino a fare alzare puzza di merda nella cabina. Alla fine le ficcò in bocca il cazzo sporco e venne sul suo viso. La venuta di sperma sembrava non finire mai, e colava da tutte le parti. Alla fine lui le spalmo lo sperma in viso, anche nei capelli biondi. Penso che quel camionista aveva intuito che lei non fosse una puttana e che io fossi più che un pappone. Una puttana non gode come faceva Tamy. Uscimmo dalla cabina, lei era davvero una pezza. Capelli intrisi di sperma, sudata, calze strappate, disfatta, un vero schifo, meritava di essere abbandonata per strada. Quella notte aveva avuto un orgasmo dopo l'altro era totalmente in estasi. Avevo provato soddisfazione a vederla trattata come una troia da tanti uomini, spesso puzzolenti, ma allo stesso tempo provavo una sorta di rabbia nell'averla vista godere senza scrupoli. Mi aveva cornificato senza farsi alcun problema. Quando veniva scopata da altri uomini, vedendomi nei dintorni, aveva l'abitudine di farmi il segno delle corna, sopratutto quando andava in orgasmo. Di quella notte mi resto una intima voglia di punirla e dato che lei cominciava ad apprezzare i giochi sadomaso, potevo farlo liberamente e pensai di farlo a modo mio...... con la frusta....... continua......