Tamara e l'iniziazione all'enormità. Capitolo sedicesimo
di
emiliosex
genere
sadomaso
Il mio amico Samuele era stato ospite a casa mia e non avevamo pero occasione per scopare, insieme, mia moglie. Qualche giorno dopo, su internet, visitai alcuni sexy shop. Avevo scoperto l'esistenza di guaine falliche e strapon enormi. In passato avevo comprato la guaina fallica di Rocco Siffredi che ultimamente avevo utilizzato su di lei, ma volevo qualcosa di più dei soliti 20 centimetri. Comprai un arnese a forma di cazzo nero, circa 30 centimetri diametro 7, un altro di circa 25 centimetri diametro 5. Due mostri. Ben sagomati con la forma dei testicoli. Quello da 30 aveva anche la ventosa per appiccicarlo a terra o a muro e farla auto-scopare. Si infilavano in una cinghia con anelli, allacciata alla vita e da li si potevano usare come fossero il tuo cazzo. Appena arrivarono non persi tempo per usarli su di lei. Dopo la doccia, venne in camera. Le feci indossare delle calze a rete bianche. Sulla sua pelle bianca e lentigginosa non esaltano, però la rendono incredibilmente sensuale. La feci distendere a pancia in giù. I capelli biondi e ondulati sulle spalle. Iniziai a leccarla e ad accarezzarla ovunque. Lubrificante a non finire, per consentire alla mia mano di allargarla per bene in figa e nel culo. La giro e la rigiro a mio piacimento. Il mio cazzo e durissimo e qualora introdotto sarebbe durato qualche secondo. Decido di introdurre il dildo da 30 diametro 7 che è come due lattine di coca sovrapposte. La forma affusolata, però, permette la penetrazione. Come al solito, prima delle nostre serate riscaldavo i dildo e il lubrificante. Allo scopo utilizzavo una borsa d'acqua elettrica, di quelle che vendono dai cinesi. A Tamy piace molto il lubrificante caldo e se deve essere penetrata artificialmente, preferisce un dildo tiepido e non freddo. Indossai il mostro. Lei era a pecorina, con le ginocchia a terra e la pancia appoggiata sul letto. Mi avvicinai e appoggiai la punta sulla sua figa ben preparata.«E' grosso» disse.«Per niente, stai ferma» risposi. Senza darle il tempo di reagire introdussi una decina di centimetri e lei ebbe un dolore forte, che la fece ritrarre. «Stai ferma!» esclamai , nuovamente. Altro lubrificante e continuo a scassarla, lei si ritrae.«Adesso di punisco». In un gioco perverso, comincio a colpire le sue natiche con le mie mani, mi alzo prendo la cinghia e le mollo tre colpi violenti. Lei grida di dolore, io tra le gambe ho quell'attrezzo nero che deve entrare. Ancora lubrificante in figa, la metto sul letto a pecorina e cosce larghe. Un colpo di cinghia , una spinta. Un altro colpo di cinghia , un'altra spinta. Riesco a penetrarle metà di quell'enorme attrezzo e adesso faccio avanti ed indietro facilmente, poco a poco entra abbondante, adesso vedo fuori solo un pezzetto di quei trenta centimetri iniziali. Sono soddisfatto. La penetro a fondo e lei gode in un misto di piacere e dolore. Le pratico un fisting, continuo con le mani. Lubrificante a non finire, Ora il mio pugno è dentro la sua figa! Poco dopo la lascio tremante, distesa sul letto, il tempo di indossare l'altro strapon diametro 5, lubrificante nel culo e via a spaccarglielo per bene. Tutti i 25 centimetri entrano in quella pecorina fantastica. La mia intera mano ficcata nella, figa, dildo in culo. Presi il pezzo da trenta ed ormai ben allargata lo ficco nella figa. Dopo averla scopata per bene, pur gradendo, non ebbe orgasmi. Esco da lei, il pezzo da 30, con la ventosa, lo appiccico sull'armadio. Le ordino di auto-penetrarsi a pecorina. Lei obbedisce ed a poco a poco lo infila nella figa godendo da sola. Lei in ginocchio mentre fa avanti ed indietro su quell'enorme attrezzo, che la spacca in due, infilo il mio cazzo nella sua bocca fino a farla soffocare. Ormai, Tamy si era abituata e traeva piacere dai giochi violenti. La tenevo per i capelli biondi, la schiaffeggiavo e le facevo imboccare il cazzo. Raccolgo la cinghia sul letto, e mentre mi spompina la frusto sulle spalle, più la colpivo e più leccava, il cazzo, le palle, il mio culo, nel frattempo si rompeva la figa con quell'attrezzo appiccicato nell'armadio. Le ordino di prendersi il dildo nel culo. Lei prova da sola, ma quell'arnese è troppo grosso, lei stenta un po. Le ordino di continuare, ma vista la sua indecisione, la aiuto affinché sia penetrata . Ci siamo, lo strapon è entrato nel culo per almeno 20 centimetri, sono 7 di larghezza. Lei fa avanti indietro e si rompe il culo da sola, in una morsa di dolore e godimento. Le rimetto il cazzo in bocca. La colpisco con la cinghia, ad un certo punto vengo dentro, le ordino di ingoiare e lei obbedisce.
Lei è esausta si butta a terra mollando quell'enorme dildo, che la ventosa teneva ben saldo nell'armadio.
Non so da dove era venuta, quella rabbia ed a lei quella necessità di sottomettersi e provare dolore. Ma un sospetto fugò la mia mente: forse i giochi cuckold ci avevano causato un trauma, io sentivo di doverla punire, lei sentiva l'esigenza di farsi punire. Anche in questo avevamo trovato l'equilibrio.
Lei è esausta si butta a terra mollando quell'enorme dildo, che la ventosa teneva ben saldo nell'armadio.
Non so da dove era venuta, quella rabbia ed a lei quella necessità di sottomettersi e provare dolore. Ma un sospetto fugò la mia mente: forse i giochi cuckold ci avevano causato un trauma, io sentivo di doverla punire, lei sentiva l'esigenza di farsi punire. Anche in questo avevamo trovato l'equilibrio.
0
voti
voti
valutazione
0
0
Continua a leggere racconti dello stesso autore
racconto precedente
Tamara e l'iniziazione Sadomaso. Capitolo quindicesimoracconto sucessivo
Tamara e l'iniziazione TIR
Commenti dei lettori al racconto erotico