Adolfo

di
genere
zoofilia

Spero che questa volta il racconto di zoofilia mi viene pubblicato. Qualche tempo fa avevo ospitato una coppia che aveva perso casa e lavoro. Avevamo formato un trio che andava in perfetto accordo, completa armonia e piacere assicurato. Lei vent`anni lui trentotto ed io cinquantuno sembravamo tre ragazzi sempre pronti a godere. Lei supina allargava le cosce e mostrava una fica senza grilletto e senza grandi labbra perche` infibulata ed esibiva un`eccitantissima vagina larga e capiente dentro cui tuffavo il viso alla ricerca dell`umnore dolciatro e cremoso. A volte succhiavo i mandarini schiacciati dagli affondi del nerissimo cazzo del marito e succhiavo il succo misto a sborra ed umore. Non si puo` descrivere il nettare che colava tra le cosce nere della ragazza. Mentre succhiavo quel bendidio il marito ingoiava il mio seme. Per un anno intero il nostro sodalizio fu perfetto. La posizione preferita era quella di me che chiavavo la donna in fica o alla pecorina e suo marito che mi sodomizzava. La sodomia fa parte della loro cultura al punto che appena adolescente un bambino viene preparato in tal senso. La donna e` solo un ricettacolo di sperma per fare figli e per evitarle di godere le recidono barbaramente clitoride e grandi labbra. Per fortuna non tutti i Paesi perpetrano queste barbarie ma la coppia mia ospite faceva parte di questa aberrante cultura. Io ero felice quando venivo inculato e che chiavassi la donna era solo un dettaglio. Il mio legame coll`uomo si fece sempre piu` stretto tanto che dormivamo col suo cazzo fisso nel mio sfintere. Trascuravamo la femmina soddisfatti della nostra passione: a me piaceva essere inculato a lui piaceva incularmi. La donna non posso neanche accusarla di aver taciuto la sofferenza perche` non aveva voce in capitolo, non aveva diritto alla parola ne` tantomeno al pensiero. Lei poteva ricevere solo le nostre attenzioni e prestare la sua vagina al nostro piacere. Io ero contrario ma infine non era la mia moglie per cui abbassai la testa e piegata la schiena presentavo volentieri il buco del culo alla penetrazione. In casa c`era un altro ospite, il mio cane Adolfo. Adolfo il cui nome ricordava quello di un illustre famigerato cane. Un giorno che il mio amico mi stava prendendo come se fossi stata una donna e sul letto c`era sua moglie chiaramente eccitata lui le suggeri` di masturbare il cane visibilmente eccitato. Forse per rabbia forse per dispetto forse perche` era eccitata troppo sta di fatto che allungo` la mano afferro` il cazzo gonfio e lo meno` fino a che venne fuori rosso e duro. Smanetto` a lungo ed ecco che uno schizzo di liquido acquoso lordo` le lenzuola. Fu il battesimo del fuoco. Da quel giorno fu prassi normale assistere alla donna che dava piacere al cane. Era eccitante vedere questa donnetta esile e minuta con due tette d`ebano distendersi sulle bianche lenzuola e portare al godimento Adolfo che dopo la prima volta non chiedeva altro. Era eccitante vedere questa donnetta che mentre smanettava il cane si penetrava la fica colle dita. Non nascondeva l`orgasmo. Ma quando dietro suggerimento di suo marito strizzo` la patata del cazzo del cane e glielo prese in bocca e vidi colare sul mento lo sperma di Adolfo che le aveva annaffiata la bocca, ebbene , ne ebbi schifo e da quella volta non volli piu` saperne di lei. Lei, nella cui fica avevo riversato litri di vino per suggerlo misto al suo unmore vaginale, lei, dalla cui fica avevo mangiato i mandarini schiacciati o le banane o pere maciullate dagli affondi del marito e succhiato conditi di umore di lei e di sborra di lui Ora non piu`. Mi fece schifo vedere lo sperma puzzolente del cane colarle dalle labbra rigarle il mento e lei che lo raccoglieva per spalmare i seni. Non ebbi il coraggio di rimproverarle nul;la sia perche` la vedevo godere felice sia perche` vedevo il piacere del cane. Non passo` molto che la vidi inginocchio con Adolfo che la penetrava in fica aiutata da suo marito. La situazione era eccitante ma non avrei mai potuto sopportare di entrare in quella vagina dove era penetrato un cazzo di cane. Riusciva, sempre pero` aiutata dal marito, ad infilare la patata in modo che il cazzo restava agganciato come un arpione e che lei godesse lo dimostravano i gridolini i sospiri ed i gemiti. Dalla fica colava l`abbondante sborra del cane e quello spettacolo seguente alla sborrata fatta dal cane mi faceva star male ed avevo una forte voglia di vomitare. Negli ultimi sei mesi del nostro sodalizio praticamente fui sostituito dal mio cane. feci coppia fissa col marito e per sei mesi non ho mai penetrata una vagina. Cominciavo pero` a sentirne la mancanza. A me piace il cazzo ma la fica resta sempre la meta del desiderio. Non c`e` nulla che possa equivalere una bella vagina larga aperta accogliente calda e profumata. Cominciavo in particolare ad aver voglia di succhiare un clitoride e giocare colla cresta di un paio di grandi labbra. Capito` un giorno che mise nella stessa pentola patate carote ed altre verdure ed un pollo senza svuotarlo. Dopo un po` galleggiavano interiora e merda di gallina al punto che buttai via tutto alzando la voce. Dopo qualche settimana la loro madre fece sapere di essere ammalata, pagai loro il biglietto di aereo per solo andata colla promessa che avrei spedito loro i soldi per il ritorno ed appena uscii dall`aeroporto cambiai il numero del cellulare. Non li ho visti piu` e sinceramente non ne sentio la mancanza. Fino a che non l`ho vista godere con un animale, che per altro amo, sopportavo tutto. Non critico lo zoofilo, ognuno goda come crede basta pero` che non mi abblighi a partecipare. Potrei diventare violento.
di
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2011-01-18
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