Cosa sono per te? Volume 2
di
valchiria96
genere
zoofilia
Forse molti si chiederanno che razza di perversioni io abbia, cosa mi ha veramente spinta a superare quella linea di confine. Non credo di essere in grado di fornire una risposta precisa, almeno non al momento. Tutto ciò che mi viene in mente è che forse ho solo voluto iniziare a scrivere un nuovo capitolo della mia vita. Una sotto trama che alcuni di sicuro non apprezzeranno e io di certo non posso biasimare nessuno.
La sera del venti giugno si concluse in modo inaspettato, la mia inibizione spazzata via, l’emozione incessante, l’incredulità di essere riuscita a fare tanto.
Tutto questo restò nella mia testa per diversi giorni, ho ancora molte domande e poche risposte.
Pensai che la cosa più sensata da fare fosse raccontare a Giorgia di quanto accaduto quella sera. Certo, la paura ovviamente non tardò ad arrivare, il timore di un rifiuto e di un commento sprezzante non mi permisero di arrivare subito al punto. Dovevo cogliere il motivo di quella sua proposta, era forse una sua fantasia? Voleva provocarmi? O era una semplice battuta?. Per molti la risposta potrebbe essere banale, ma se invece non fosse una inutile battuta?, se veramente volesse provocarmi? Cosa in lei l’avrebbe portata a pensare che avrei in qualche modo accolto la sua proposta? A quel punto nulla aveva un senso, l’unica verità è che non mi sentivo per nulla pentita, ero soddisfatta e volevo andare avanti.
Il ventisei giugno avrei ospitato nuovamente Giorgia per una intensa giornata di studio, dovevo assolutamente parlarle, dovevo capire. Quel giorno la mia compagna arrivò puntuale come sempre alle nove, ero tesa e per nulla capace di concentrarmi sul lavoro da fare, morivo dalla voglia di dirle tutto ma mi costrinsi a restare calma, cercai di non pensarci facendo finta di nulla per tutto il tempo.
Come da tradizione la invitai a restare anche per la notte e finito di studiare, impossibilitate a leggere anche una sola parola in più di quei testi, ricominciammo con I soliti pettegolezzi. Non avevo la minima idea di come riprendere il discorso, non potevo essere troppo diretta e neanche prenderla troppo alla larga visto mi avrebbe solo portato a parlare di cose del tutto fuori tema, pazientai quindi ancora e ancora, sperando che lei stessa tirasse fuori l’argomento una seconda volta. All’improvviso ebbi una idea fantastica, provai a dimostrare tutta la mia frustrazione derivata dal fatto che non avevo avuto alcun tipo di rapporto da ormai diverso tempo. All’inizio fù del tutto inutile, tutto ciò che ottenni furono battute idiote e senza senso, iniziavo a spazientirmi convinta che non sarei mai riuscita a confidarmi. A quel punto però Giorgia mi sorprese, me la buttò lì ancora una volta, diretta come un proiettile, “hai Pog , dovresti seriamente prenderlo in considerazione!” , non mi feci scappare l’occasione e a mia volta le chiesi il perchè di questa sua insistenza in merito. Sarò forse sembrata emozionata o turbata, ciò nonostante la mia compagna colse qualcosa nella risposta, forse dal tono o dalla mia espressione. Lei rimase in silenzio per qualche secondo, perse quel tono scherzoso che fu invece rimpiazzato da un sospetto atteggiamento malizioso. Che avesse capito tutto? Impossibile. No, voleva scavare, sapeva che nascondevo qualcosa, era palese ormai, escludo con assoluta certezza che potesse immaginare a che punto fossi arrivata.
Ciò che Giorgia affermò, con assoluta fermezza, fu che per lei avevo già preso in considerazione la cosa.
Come un cecchino intuì con perfetta precisione in miei intenti di quella sera, la mia idea tanto geniale , mostrarmi affranta dalla mia vita sessuale si rivelò una vera e propria arma a doppio taglio. Mi chiesi come fosse possibile tutto ciò, era chiaro che la sua non fù una semplice battuta, sapeva che mi avrebbe toccata l’idea di stare con Pog. Perchè questa certezza? Perchè indurmi a lasciarmi andare con il mio cane?, Che razza di idea si era fatta di me? .
A tutto ciò non ho ancora dato una risposta, il dubbio c’è e credo rimarrà tale ancora per molto tempo.
Fui colta dal panico, intimorita da come stava evolvendo la cosa, cercai di sviare il discorso, mi ritirai clamorosamente non avendo la forza di espormi tanto.
Fortunatamente per me, la serata si concluse nei migliori dei modi, lasciammo perdere tutto per il momento.
Passò qualche giorno e l’idea di ripetere l’esperienza del venti si faceva sempre più forte, nonostante il mio entusiasmo, non mi sentivo ancora pronta a lasciarmi del tutto andare con il mio cane. Dovevo solo spingermi un po’ oltre l’ultima volta e quindi decisi che avrei provato a far approcciare Pog alla mia più profonda intimità senza però indurlo in gesti troppo avventati. L’idea mi stuzzicava moltissimo, non sapevo se avrebbe funzionato, certo I cani tendono ad infilare il naso nei posti più improbabili e Pog fa non eccezione, più di una volta ha cercato di annusare il mio sesso e io non l’ho mai assecondato. Morivo dalla voglia di scoprire quale sarebbe stata la sua reazione, ma ancora di più quale sarebbe stata la mia. Non restava altro che trovare la giusta occasione e di servirgli la mia micetta su un piatto d’argento.
Il ventinove giugno, rientrando a casa dall’università decisi che era arrivato il momento giusto. Portai subito fuori Pog, restai fuori con lui giusto dieci minuti. Tornammo subito a casa, ero talmente emozionata dall’idea che non sapevo come comportarmi. Mi andai a fare una doccia, per l’occasione decisi anche di depilarmi, non so cosa mi passasse per la testa, in effetti sembra una cosa un po’ stupida, sembrava veramente un appuntamento galante e con doppi fini.
Mentre sono sotto la doccia, mi assale quella sensazione di ansia positiva, il cuore che batte, l’emozione e in ogni modo io tocchi il mio corpo la voglia di chiudere l’acqua e di correre in camera cresce in modo incontrollato. Finalmente finisco, mi asciugo, avvolgo I capelli nell’asciugamano, indosso culotte e maglietta e rientro in camera. Pog è ovviamente già appollaiato sul mio letto, mi metto comoda di fianco a lui come al solito, non so bene come dovrei approcciarmi alla cosa. Intuisco che forse sarebbe meglio non stuzzicarlo, voglio evitare che si ecciti troppo, oggi sperimento solo su di me. Istintivamente, senza pensarci troppo, sfilo le culotte e le appoggio proprio vicino al suo bel musino grigio. Dovrà pur sentire il mio odore, penso, se dovesse piacergli forse potrebbe decidere di trovarne la fonte. Non funziona, sarà forse perchè le culotte sono fresche di cassetto. Improvviso un piano di riserva, sempre convinta che Il mio odore possa stuzzicarlo, decido di iniziare a toccarmi, devo solo fare in modo di bagnare le mie dita quel tanto che basta per attirare l’attenzione di Pog. Non perdo tempo ed inizio subito con la mano a massaggiarmi tra le cosce e le dita tra le mie labbra, in poco tempo, colta dalla forte eccitazione, Il nettare del mio fiore inizia a bagnare I miei morbidi petali rosa e come api su un fiore, le mie dita raccolgono il frutto della mia libido. Porto le dita proprio sotto il naso di Pog che, senza esitazione, decide di leccare; quel gesto così istintivo riflette, su di me, una spinta enorme che mi porta, con assoluta disinibizione, ad accogliere il mio cane lupo nella la sorgente di tutta quella passione.
Cerco di studiare la posizione migliore da assumere, ma devo anche fare in modo che Pog si sposti e che trovi posto proprio tra le mie gambe.
Riesco a spingerlo ai piedi del letto, mi metto, quindi, comodamente sdraiata a pancia in sù, il cuscino sotto la testa, le gambe aperte e il cane ai miei piedi.
Il mio fido compagno, non sembra destare interesse ignaro dei miei intenti pensa solo a mordicchiarmi le dita dei piedi. Riprendo a toccarmi, devo incuriosirlo e farlo avvicinare. Certo, quello spettacolo per lui non è una novità, mi ha vista in simili atteggiamenti più e più volte. Ma voglio renderlo partecipe, voglio che sia lui a rimpiazzare le mie dita,
Faccio di tutto, lo chiamo, cerco, con I piedi, di indirizzare il suo lo sguardo verso di me. Rifletto, eppure I miei umori devono essergli in qualche modo piaciuti, la soluzione è chiara! Mi tiro sù, ancora una volta avvicino le mia dita al suo naso per attirarlo sempre di più finchè finalmente prende ad annusarmi proprio dove ho sempre impedito che lo facesse. Sento il suo caldo e umido respiro sulla mia pelle, il mio cuore riprende a battere all’impazzata, è solo questione di istanti prima che capisca che io sono la sua preda. Mi lascio nuovamente cadere all’indietro sul letto, questa volta mi appoggio sui gomiti per poterlo osservare mentre scopre tutto il mio desiderio. Nello stesso momento in cui mi adagio all’indietro, Pog inizia a leccare le mie labbra ormai bollenti e cariche di quel dolce miele, la sua lingua rugosa ricopre ogni singolo centimetro del mio sesso ed il mio respiro,lentamente, si fa sempre più pesante, mi sento sopraffatta dalla sua foga incessante mentre il mio clitoride trema sotto ogni suo colpo. Pog non sembra eccitato, non so cosa gli passi per la testa, sicuramente deve piacergli il mio sapore, non da cenno di tregua e sono convinta che non si fermerà fino a che non avrà raccolto fino all’ultima goccia dei mie bollenti umori.
Per la testa mi passano mille pensieri, mi chiedo se dovessi all’improvviso decidere di permettegli di farmi sua completamente. Non posso pensare a questo, mi dico, sarebbe stupido e affrettato ma sopratutto il mio pensiero, in questo momento, non è razionale.
Svuoto la mente, mi concentro sulo su quell’attimo, chiudo gli occhi per lasciare che siano gli altri sensi a portarmi al limite. Il cuore è ormai incontrollabile, il mio respiro è inconfondibilemte carico di erotismo. Non riesco più a tenermi sui gomiti e mi lascio andare distendendomi sul letto e afferrando entrambi I miei piccoli seni. Li stringo, mentre quel lupo meastoso mi accompagna verso il più grande dei piaceri. Sono ormai al limite, il mio orgmasmo cresce sempre di più dentro di me, quella scossa inconfondibile mi attraversa la schiena, I miei capezzoli ormai turgidi tanto da scoppiare. Non lo trattengo, sento che sto per venire.
Il fiato si spezza, la schiena si inarca e sento un gemito che sale incontrastato dalla mia gola, non riesco a trattenerlo mi lascio andare, mi senta il mondo intero, non importa perchè questo è un vero magnifico e straordinariamente intenso orgasmo. Mai sono venuta con una simile intensità, sarà perchè in un modo completamente fuori dagli schemi, sarà il mio forte desiderio, non lo so ma è mio e so che potrò averlo ogni volta che vorrò.
Continua.
La sera del venti giugno si concluse in modo inaspettato, la mia inibizione spazzata via, l’emozione incessante, l’incredulità di essere riuscita a fare tanto.
Tutto questo restò nella mia testa per diversi giorni, ho ancora molte domande e poche risposte.
Pensai che la cosa più sensata da fare fosse raccontare a Giorgia di quanto accaduto quella sera. Certo, la paura ovviamente non tardò ad arrivare, il timore di un rifiuto e di un commento sprezzante non mi permisero di arrivare subito al punto. Dovevo cogliere il motivo di quella sua proposta, era forse una sua fantasia? Voleva provocarmi? O era una semplice battuta?. Per molti la risposta potrebbe essere banale, ma se invece non fosse una inutile battuta?, se veramente volesse provocarmi? Cosa in lei l’avrebbe portata a pensare che avrei in qualche modo accolto la sua proposta? A quel punto nulla aveva un senso, l’unica verità è che non mi sentivo per nulla pentita, ero soddisfatta e volevo andare avanti.
Il ventisei giugno avrei ospitato nuovamente Giorgia per una intensa giornata di studio, dovevo assolutamente parlarle, dovevo capire. Quel giorno la mia compagna arrivò puntuale come sempre alle nove, ero tesa e per nulla capace di concentrarmi sul lavoro da fare, morivo dalla voglia di dirle tutto ma mi costrinsi a restare calma, cercai di non pensarci facendo finta di nulla per tutto il tempo.
Come da tradizione la invitai a restare anche per la notte e finito di studiare, impossibilitate a leggere anche una sola parola in più di quei testi, ricominciammo con I soliti pettegolezzi. Non avevo la minima idea di come riprendere il discorso, non potevo essere troppo diretta e neanche prenderla troppo alla larga visto mi avrebbe solo portato a parlare di cose del tutto fuori tema, pazientai quindi ancora e ancora, sperando che lei stessa tirasse fuori l’argomento una seconda volta. All’improvviso ebbi una idea fantastica, provai a dimostrare tutta la mia frustrazione derivata dal fatto che non avevo avuto alcun tipo di rapporto da ormai diverso tempo. All’inizio fù del tutto inutile, tutto ciò che ottenni furono battute idiote e senza senso, iniziavo a spazientirmi convinta che non sarei mai riuscita a confidarmi. A quel punto però Giorgia mi sorprese, me la buttò lì ancora una volta, diretta come un proiettile, “hai Pog , dovresti seriamente prenderlo in considerazione!” , non mi feci scappare l’occasione e a mia volta le chiesi il perchè di questa sua insistenza in merito. Sarò forse sembrata emozionata o turbata, ciò nonostante la mia compagna colse qualcosa nella risposta, forse dal tono o dalla mia espressione. Lei rimase in silenzio per qualche secondo, perse quel tono scherzoso che fu invece rimpiazzato da un sospetto atteggiamento malizioso. Che avesse capito tutto? Impossibile. No, voleva scavare, sapeva che nascondevo qualcosa, era palese ormai, escludo con assoluta certezza che potesse immaginare a che punto fossi arrivata.
Ciò che Giorgia affermò, con assoluta fermezza, fu che per lei avevo già preso in considerazione la cosa.
Come un cecchino intuì con perfetta precisione in miei intenti di quella sera, la mia idea tanto geniale , mostrarmi affranta dalla mia vita sessuale si rivelò una vera e propria arma a doppio taglio. Mi chiesi come fosse possibile tutto ciò, era chiaro che la sua non fù una semplice battuta, sapeva che mi avrebbe toccata l’idea di stare con Pog. Perchè questa certezza? Perchè indurmi a lasciarmi andare con il mio cane?, Che razza di idea si era fatta di me? .
A tutto ciò non ho ancora dato una risposta, il dubbio c’è e credo rimarrà tale ancora per molto tempo.
Fui colta dal panico, intimorita da come stava evolvendo la cosa, cercai di sviare il discorso, mi ritirai clamorosamente non avendo la forza di espormi tanto.
Fortunatamente per me, la serata si concluse nei migliori dei modi, lasciammo perdere tutto per il momento.
Passò qualche giorno e l’idea di ripetere l’esperienza del venti si faceva sempre più forte, nonostante il mio entusiasmo, non mi sentivo ancora pronta a lasciarmi del tutto andare con il mio cane. Dovevo solo spingermi un po’ oltre l’ultima volta e quindi decisi che avrei provato a far approcciare Pog alla mia più profonda intimità senza però indurlo in gesti troppo avventati. L’idea mi stuzzicava moltissimo, non sapevo se avrebbe funzionato, certo I cani tendono ad infilare il naso nei posti più improbabili e Pog fa non eccezione, più di una volta ha cercato di annusare il mio sesso e io non l’ho mai assecondato. Morivo dalla voglia di scoprire quale sarebbe stata la sua reazione, ma ancora di più quale sarebbe stata la mia. Non restava altro che trovare la giusta occasione e di servirgli la mia micetta su un piatto d’argento.
Il ventinove giugno, rientrando a casa dall’università decisi che era arrivato il momento giusto. Portai subito fuori Pog, restai fuori con lui giusto dieci minuti. Tornammo subito a casa, ero talmente emozionata dall’idea che non sapevo come comportarmi. Mi andai a fare una doccia, per l’occasione decisi anche di depilarmi, non so cosa mi passasse per la testa, in effetti sembra una cosa un po’ stupida, sembrava veramente un appuntamento galante e con doppi fini.
Mentre sono sotto la doccia, mi assale quella sensazione di ansia positiva, il cuore che batte, l’emozione e in ogni modo io tocchi il mio corpo la voglia di chiudere l’acqua e di correre in camera cresce in modo incontrollato. Finalmente finisco, mi asciugo, avvolgo I capelli nell’asciugamano, indosso culotte e maglietta e rientro in camera. Pog è ovviamente già appollaiato sul mio letto, mi metto comoda di fianco a lui come al solito, non so bene come dovrei approcciarmi alla cosa. Intuisco che forse sarebbe meglio non stuzzicarlo, voglio evitare che si ecciti troppo, oggi sperimento solo su di me. Istintivamente, senza pensarci troppo, sfilo le culotte e le appoggio proprio vicino al suo bel musino grigio. Dovrà pur sentire il mio odore, penso, se dovesse piacergli forse potrebbe decidere di trovarne la fonte. Non funziona, sarà forse perchè le culotte sono fresche di cassetto. Improvviso un piano di riserva, sempre convinta che Il mio odore possa stuzzicarlo, decido di iniziare a toccarmi, devo solo fare in modo di bagnare le mie dita quel tanto che basta per attirare l’attenzione di Pog. Non perdo tempo ed inizio subito con la mano a massaggiarmi tra le cosce e le dita tra le mie labbra, in poco tempo, colta dalla forte eccitazione, Il nettare del mio fiore inizia a bagnare I miei morbidi petali rosa e come api su un fiore, le mie dita raccolgono il frutto della mia libido. Porto le dita proprio sotto il naso di Pog che, senza esitazione, decide di leccare; quel gesto così istintivo riflette, su di me, una spinta enorme che mi porta, con assoluta disinibizione, ad accogliere il mio cane lupo nella la sorgente di tutta quella passione.
Cerco di studiare la posizione migliore da assumere, ma devo anche fare in modo che Pog si sposti e che trovi posto proprio tra le mie gambe.
Riesco a spingerlo ai piedi del letto, mi metto, quindi, comodamente sdraiata a pancia in sù, il cuscino sotto la testa, le gambe aperte e il cane ai miei piedi.
Il mio fido compagno, non sembra destare interesse ignaro dei miei intenti pensa solo a mordicchiarmi le dita dei piedi. Riprendo a toccarmi, devo incuriosirlo e farlo avvicinare. Certo, quello spettacolo per lui non è una novità, mi ha vista in simili atteggiamenti più e più volte. Ma voglio renderlo partecipe, voglio che sia lui a rimpiazzare le mie dita,
Faccio di tutto, lo chiamo, cerco, con I piedi, di indirizzare il suo lo sguardo verso di me. Rifletto, eppure I miei umori devono essergli in qualche modo piaciuti, la soluzione è chiara! Mi tiro sù, ancora una volta avvicino le mia dita al suo naso per attirarlo sempre di più finchè finalmente prende ad annusarmi proprio dove ho sempre impedito che lo facesse. Sento il suo caldo e umido respiro sulla mia pelle, il mio cuore riprende a battere all’impazzata, è solo questione di istanti prima che capisca che io sono la sua preda. Mi lascio nuovamente cadere all’indietro sul letto, questa volta mi appoggio sui gomiti per poterlo osservare mentre scopre tutto il mio desiderio. Nello stesso momento in cui mi adagio all’indietro, Pog inizia a leccare le mie labbra ormai bollenti e cariche di quel dolce miele, la sua lingua rugosa ricopre ogni singolo centimetro del mio sesso ed il mio respiro,lentamente, si fa sempre più pesante, mi sento sopraffatta dalla sua foga incessante mentre il mio clitoride trema sotto ogni suo colpo. Pog non sembra eccitato, non so cosa gli passi per la testa, sicuramente deve piacergli il mio sapore, non da cenno di tregua e sono convinta che non si fermerà fino a che non avrà raccolto fino all’ultima goccia dei mie bollenti umori.
Per la testa mi passano mille pensieri, mi chiedo se dovessi all’improvviso decidere di permettegli di farmi sua completamente. Non posso pensare a questo, mi dico, sarebbe stupido e affrettato ma sopratutto il mio pensiero, in questo momento, non è razionale.
Svuoto la mente, mi concentro sulo su quell’attimo, chiudo gli occhi per lasciare che siano gli altri sensi a portarmi al limite. Il cuore è ormai incontrollabile, il mio respiro è inconfondibilemte carico di erotismo. Non riesco più a tenermi sui gomiti e mi lascio andare distendendomi sul letto e afferrando entrambi I miei piccoli seni. Li stringo, mentre quel lupo meastoso mi accompagna verso il più grande dei piaceri. Sono ormai al limite, il mio orgmasmo cresce sempre di più dentro di me, quella scossa inconfondibile mi attraversa la schiena, I miei capezzoli ormai turgidi tanto da scoppiare. Non lo trattengo, sento che sto per venire.
Il fiato si spezza, la schiena si inarca e sento un gemito che sale incontrastato dalla mia gola, non riesco a trattenerlo mi lascio andare, mi senta il mondo intero, non importa perchè questo è un vero magnifico e straordinariamente intenso orgasmo. Mai sono venuta con una simile intensità, sarà perchè in un modo completamente fuori dagli schemi, sarà il mio forte desiderio, non lo so ma è mio e so che potrò averlo ogni volta che vorrò.
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