Sera d'estate
di
Malena N
genere
masturbazione
È il 30 luglio. Sono le sei del pomeriggio e fa troppo caldo. Odio l'estate, odio l'afa. Odio questa pelle appiccicosa e sudata, odio questa schiena che riesce a bagnarsi almeno quanto me. Giro per casa quasi completamente nuda, non mi va di uscire, non sono dell'umore adatto. In realtà non lo sono mai. Ma poi per fare che, per fare cosa?Sono tutti così maledettamente spensierati! Le persone sembrano avere stampato in volto un sorriso stupido. Io le invidio mentre sogno la pioggia addosso e l'aria fresca che mi fa sentire viva. È così che mi sento al mondo! Tutto è più lento, guardo la strada attraverso le fessure dell'imposta. Perché non solo io quella ragazza che, poggiata alla macchina, chiacchiera divertita con la sua amica? Perché non sono io la donna ben vestita che è appena passata? Avrà un appuntamento, chissà con chi. Non sono io quella ragazza, ne quella donna, ne nessun'altra. Non sono io perché fanculo le amiche! Non sono io perché non me ne fotte un cazzo degli appuntamenti! Non sono io perché io cammino sola con le mie mutande di lycra e la fottuta voglia che sento fa le cosce! Voglio fare l'amore. Voglio averti dentro, in bocca, addosso. Apro il frigo per dissetarmi e bevo così avidamente che l'acqua scorre sulle mie tette grandi e libere da qualsiasi indumento. Mi piace questo fresco sulla pelle ma non saranno queste gocce fredde a spegnere il mio corpo in fiamme. Voglio scoparmi. Voglio ficcarmi le dita dentro e godere mentre guardo la gente che passeggia in questa sera d'estate. Mi riavvicino al balcone e schiaccio i seni nudi nel ferro delle imposte chiuse. Sento i capezzoli indurirsi, chiudo gli occhi, voglio sentire le voci di questi sconosciuti. Sposto appena le mutandine, voglio sentire la mia carne morbida e gonfia di eccitazione. Bagno le labbra con la lingua, la mia bocca è affamata di cazzo. Voglio scoparti qui, in piedi. Non voglio sentire parole dolci, non voglio carezze, non voglio baci. Non voglio niente di ciò che non vuoi darmi. Voglio essere sbattuta nel muro, voglio essere scopata come si scopano le puttane. Voglio farti sentire che sono la più puttana di tutte. Perché io sono la più puttana di tutte! Affondo due dita dentro ma non le sento. Sono così bagnata che potrei infilarmi dentro la mano intera. Mi muovo ritmicamente mentre mi abbandono al piacere che il mio corpo mi sta implorando di dargli. Poggio le spalle al muro. Alzo una coscia, la porto al petto e la blocco con la mano. Non mi toglierò le mutande. Spostale se vuoi o stracciale, ma mettimelo dentro. Mi eccita da morire sai essere scopata mentre ho ancora l'intimo addosso, mi fa sentire più troia. Sposto appena la stoffa ormai zuppa dei miei umori e mi penetro con forza. Sono dannatamente persa, il vociferare che arriva dalla strada mi manda fuori di testa! Perché Malena, perché? Sei qui sola a torturare il tuo corpo voglioso, sei così aperta, così viva! Sento l'aria impreganrsi del mio odore, porto le dita alla bocca e succhio tutto il mio nettare. Guardo il divano di fronte. È così grande, comodo ma non cambio idea, io ti voglio qui e ora. Voglio farmi male, voglio sentire il dolore mentre i tuoi colpi decisi e sicuri non mi lasciano scampo. Il tuo corpo sul mio, il tuo fiato in bocca, le mani sul culo e le tette che sbattono forte sul tuo petto. Pelle contro pelle. Carne contro carne. L'orgasmo monta mentre sono intenta a riempire tutti i miei buchi. Godo, mentre con movimenti armoniosi danzo sulle mie dita, maestre, a scoparmi insieme culo e fica. Ti sento addosso. Sento il calore, l'odore. Mi sento bagnata, del tuo sudore, della tua saliva. Sniffo nell'aria l'inebriante profumo del tuo sesso umido e selvaggio. Respiro affannosamente mentre un calore intenso invade ogni centimetro di questa donna così forte eppure così fragile. Vengo nel corpo e nella mente. È un orgasmo violento che mi annienta nel momento in cui mi ritrovo a leccare le mie dita sporche della mia dannata voglia. O forse mi sto solo leccando le ferite! Sfinita mi accascio sul pavimento, sono esausta, distrutta. Do ancora un'occhiata alla strada..chi passerà, dove andrà?
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