Dentro fino al collo
di
Malena N
genere
etero
"Sono una puttana troia ma, ti prego, ora scopami" sussurro con la voce rotta dal desiderio.
E' così che mi sento. E' così che mi sono sentita dal primo istante in cui ho accettato il tuo gioco malato. Una puttana. Continui a filmarmi seguendo col telefono i miei movimenti sinuosi. Ti guardo, guardo la tua faccia che mi sta già penetrando. Ho un lago fra le cosce e chiudo gli occhi per godere del rumore che fanno le dita a contatto con la mia intimità fradicia di umori.
"Senti quanto sono bagnata?" Le parole muoiono in gola, non parlo, sospiro appena.
"Lo senti il mio piacere? Riesci a sentirne l'odore? Non annuire, cazzo! Rispondi!"
Mi piace questo gioco, questo gioco perverso. Ho battuto il marciapiede davanti al tuo parcheggio, stasera, solo perché volevi andare a puttane. Ti ho succhiato il cazzo a mestiere appena mi hai caricata in macchina. Volevi giocare e io ho giocato. Ti ho aspettato con ansia, sai? Ho tremato, sudato, ho avuto paura ma ho goduto. Ho goduto di ogni minuto, di ogni secondo, di ogni istante. Dentro o fuori mi avevi detto. Eccomi qui, dentro, fino al collo. Ti puoi divertire stanotte, tutta la notte. Puoi usare me, il mio corpo. Puoi entrarmi dove vuoi e quando vuoi e con la stessa intensità con cui mi entri in testa ogni volta.
Finalmente metti via il telefono e sbottoni i jeans che non ce la fanno più a contenere la tua erezione. Abbassi appena le mutande liberando il tuo cazzo duro e pronto.
Vuoi che lo guardi? Vuoi che lo brami? Vuoi che sbavi agognando il tuo corpo sul mio? Ti accendi una sigaretta, il tuo fottutissimo rituale! Sono ancora qui, io, stretta nel mio corpetto di raso, aspetto. Ti piace tenermi sulle spine. Ti piace vedermi consumare nel desiderio, guardarmi mentre con ogni centimetro di pelle ti imploro di farmi tua! Spingo la testa nel muro inarcando la schiena. Mi penetro ancora e poi ancora e poi ancora il culo. Te lo voglio ricordare. Faccio tutto, io.
Mi passo le mani nei capelli, mi sfioro il viso, sorrido. Hai appena spento la sigaretta, so che è ora. Vieni verso di me e istintivamente il mio corpo aderisce alla parete quasi a voler fare dei passi indietro che non può fare. Sei di fronte a me, posso respirare il tuo respiro e toccare la tua eccitazione. Ti pieghi sulle ginocchia e un brivido di piacere mi attraversa prepotente appena sento la tua lingua risalire la mia carne umida e vogliosa. Eccoti fra le mie cosce, a succhiare e a bere ogni traccia dei miei orgasmi vecchi e nuovi. Mi alzi la gonna, già quasi sui fianchi, sono nella tua bocca audace, sono fra i tuoi denti.
Ti afferro la testa per spingerti dentro più a fondo ma ti liberi dalla mia presa afferrandomi i polsi. Ti alzi strusciando il corpo contro il mio, sento il tuo cazzo duro addosso, sento il jeans e i bottoni di metallo graffiarmi la pelle.
"Quanto hai detto che ti prendi per una notte intera?"
Ti guardo negli occhi tenendo testa al tuo sguardo mentre sento il tuo fiato nel mio.
"500 euro, 500. Ma te l'ho detto mi faccio scopare anche il culo."
"Sei una puttana!"
Avvicini le labbra alle mie, mi mordi. Sento il tuo sapore, il mio sapore.
Ti infilo la lingua nella bocca che è ancora sporca di me, te la scopo. Voglio riprendermi ogni goccia delle gocce che avidamente hai succhiato dalla mia fonte.
"Sei la mia puttana stanotte, la mia puttana."
Mi sfiori l'orecchio e mi perdo nel tuo respiro affannato mentre ti fai strada dentro di me. Lo appoggi piano, poi spingi e spingi ancora fino a riempirmi della tua carne turgida e nervosa. Godo di ogni colpo deciso e violento, ti sento ovunque. Stendi le mie braccia in alto, sul muro, sono sempre bloccate, non posso muovermi. Ti ho addosso, ti ho dentro. Non voglio muovermi.
"Che scarpe da troia! Voglio scoparti solo con queste!"
Mi giri di spalle mentre mi liberi i polsi indolenziti per slacciarmi il corpetto. Sono senza fiato. Affondo la testa nella tua spalla mentre crolla ogni barriera che separa la mia pelle dalla tua. Afferri i miei seni caldi stringendo i capezzoli duri fra le dita insolenti. Mi stringi a te con forza piegandomi leggermente in avanti.
"Cosa vuoi ora? Me lo devi dire"
"Lo sai cosa voglio"
"Lo voglio sentire, dimmelo!"
"Lo voglio nel culo, scopami il culo!"
"Ecco..brava la mia puttana! Dillo ancora"
"Ti voglio nel culo, cazzo! Ora!"
La mia voce è spezzata dall'eccitazione folle, lo sento entrare subito e con violenza.
Mi scopi con foga mentre ad ogni colpo mi tiri a te stringendomi con forza. Il mio corpo soccombe al piacere, non sento dolore. Mi sento piena del tuo cazzo, lo voglio ancora, così duro, così dentro. Nel culo. Con una mano mi appoggio alla parete per ritrovare un briciolo dell'equilibrio che ormai ho perso. Il mio orgasmo arriva veloce e intenso. E' un orgasmo lacerante, in tutti i sensi. Resto fra le tue braccia, mi sento molle, sfinita dal piacere. Mi baci il collo, mi respiri addosso. Ti sento dietro, ancora eccitato.
"Andiamo in camera ora. Mi costi 500 euro e non voglio sprecare neanche un minuto."
E' così che mi sento. E' così che mi sono sentita dal primo istante in cui ho accettato il tuo gioco malato. Una puttana. Continui a filmarmi seguendo col telefono i miei movimenti sinuosi. Ti guardo, guardo la tua faccia che mi sta già penetrando. Ho un lago fra le cosce e chiudo gli occhi per godere del rumore che fanno le dita a contatto con la mia intimità fradicia di umori.
"Senti quanto sono bagnata?" Le parole muoiono in gola, non parlo, sospiro appena.
"Lo senti il mio piacere? Riesci a sentirne l'odore? Non annuire, cazzo! Rispondi!"
Mi piace questo gioco, questo gioco perverso. Ho battuto il marciapiede davanti al tuo parcheggio, stasera, solo perché volevi andare a puttane. Ti ho succhiato il cazzo a mestiere appena mi hai caricata in macchina. Volevi giocare e io ho giocato. Ti ho aspettato con ansia, sai? Ho tremato, sudato, ho avuto paura ma ho goduto. Ho goduto di ogni minuto, di ogni secondo, di ogni istante. Dentro o fuori mi avevi detto. Eccomi qui, dentro, fino al collo. Ti puoi divertire stanotte, tutta la notte. Puoi usare me, il mio corpo. Puoi entrarmi dove vuoi e quando vuoi e con la stessa intensità con cui mi entri in testa ogni volta.
Finalmente metti via il telefono e sbottoni i jeans che non ce la fanno più a contenere la tua erezione. Abbassi appena le mutande liberando il tuo cazzo duro e pronto.
Vuoi che lo guardi? Vuoi che lo brami? Vuoi che sbavi agognando il tuo corpo sul mio? Ti accendi una sigaretta, il tuo fottutissimo rituale! Sono ancora qui, io, stretta nel mio corpetto di raso, aspetto. Ti piace tenermi sulle spine. Ti piace vedermi consumare nel desiderio, guardarmi mentre con ogni centimetro di pelle ti imploro di farmi tua! Spingo la testa nel muro inarcando la schiena. Mi penetro ancora e poi ancora e poi ancora il culo. Te lo voglio ricordare. Faccio tutto, io.
Mi passo le mani nei capelli, mi sfioro il viso, sorrido. Hai appena spento la sigaretta, so che è ora. Vieni verso di me e istintivamente il mio corpo aderisce alla parete quasi a voler fare dei passi indietro che non può fare. Sei di fronte a me, posso respirare il tuo respiro e toccare la tua eccitazione. Ti pieghi sulle ginocchia e un brivido di piacere mi attraversa prepotente appena sento la tua lingua risalire la mia carne umida e vogliosa. Eccoti fra le mie cosce, a succhiare e a bere ogni traccia dei miei orgasmi vecchi e nuovi. Mi alzi la gonna, già quasi sui fianchi, sono nella tua bocca audace, sono fra i tuoi denti.
Ti afferro la testa per spingerti dentro più a fondo ma ti liberi dalla mia presa afferrandomi i polsi. Ti alzi strusciando il corpo contro il mio, sento il tuo cazzo duro addosso, sento il jeans e i bottoni di metallo graffiarmi la pelle.
"Quanto hai detto che ti prendi per una notte intera?"
Ti guardo negli occhi tenendo testa al tuo sguardo mentre sento il tuo fiato nel mio.
"500 euro, 500. Ma te l'ho detto mi faccio scopare anche il culo."
"Sei una puttana!"
Avvicini le labbra alle mie, mi mordi. Sento il tuo sapore, il mio sapore.
Ti infilo la lingua nella bocca che è ancora sporca di me, te la scopo. Voglio riprendermi ogni goccia delle gocce che avidamente hai succhiato dalla mia fonte.
"Sei la mia puttana stanotte, la mia puttana."
Mi sfiori l'orecchio e mi perdo nel tuo respiro affannato mentre ti fai strada dentro di me. Lo appoggi piano, poi spingi e spingi ancora fino a riempirmi della tua carne turgida e nervosa. Godo di ogni colpo deciso e violento, ti sento ovunque. Stendi le mie braccia in alto, sul muro, sono sempre bloccate, non posso muovermi. Ti ho addosso, ti ho dentro. Non voglio muovermi.
"Che scarpe da troia! Voglio scoparti solo con queste!"
Mi giri di spalle mentre mi liberi i polsi indolenziti per slacciarmi il corpetto. Sono senza fiato. Affondo la testa nella tua spalla mentre crolla ogni barriera che separa la mia pelle dalla tua. Afferri i miei seni caldi stringendo i capezzoli duri fra le dita insolenti. Mi stringi a te con forza piegandomi leggermente in avanti.
"Cosa vuoi ora? Me lo devi dire"
"Lo sai cosa voglio"
"Lo voglio sentire, dimmelo!"
"Lo voglio nel culo, scopami il culo!"
"Ecco..brava la mia puttana! Dillo ancora"
"Ti voglio nel culo, cazzo! Ora!"
La mia voce è spezzata dall'eccitazione folle, lo sento entrare subito e con violenza.
Mi scopi con foga mentre ad ogni colpo mi tiri a te stringendomi con forza. Il mio corpo soccombe al piacere, non sento dolore. Mi sento piena del tuo cazzo, lo voglio ancora, così duro, così dentro. Nel culo. Con una mano mi appoggio alla parete per ritrovare un briciolo dell'equilibrio che ormai ho perso. Il mio orgasmo arriva veloce e intenso. E' un orgasmo lacerante, in tutti i sensi. Resto fra le tue braccia, mi sento molle, sfinita dal piacere. Mi baci il collo, mi respiri addosso. Ti sento dietro, ancora eccitato.
"Andiamo in camera ora. Mi costi 500 euro e non voglio sprecare neanche un minuto."
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