Mia figlia - 5 - Di quando gli ho dato il culo
di
Cuck 2014
genere
incesti
-E poi.....papà,ti sei ripreso potente e vigoroso più di prima.
Mi hai dapprima leccata come mai nessuno mi aveva mai fatto e tenendomi sdraiata sulla tua scrivania,mi hai penetrata con dolcezza.
Poi mi hai sollevata e mentre io mi stringevo con le braccia intorno al tuo collo,tu tenendomi le mani sotto i glutei,mi hai fatta volare.
E volavo....volavo con la mente affollata di pensieri meravigliosi mentre dentro il mio corpo il tuo potente ariete mi scavava sino al cuore scuotendomi e regalandomi sublimi,impagabili attimi di piacere.
Sai papà,se ripenso a quei momenti,mi chiedo come davvero tu possa reggere il peso del mio corpo in quei frangenti in cui,in preda all'orgasmo,perdo ogni controllo di me agitandomi in modo scomposto ed aumentando di mille volte il mio peso.
Sei davvero forte papà e......non per niente sei il mio papà e.....il mio amore.....in tutti i sensi!
Come mi chiavavi.....come mi facevi l'amore e....come mi facevi godere sentendoti dentro di me!
Sai papà,non ricordo bene come avevo fatto quella volta a farti superare quel terribile e sconfortante primo rifiuto.
Temevo proprio di non riuscire ad abbattere quella barriera di pregiudizi che avevi eretto tra noi.
Ricordo però come fosse ora,ogni tua parola,ogni tuo gemito,ogni goccia di sudore sgorgato dal tuo per il mio piacere.
E ricordo ogni contrazione dei miei nervi,ogni sussulto del mio corpo ogni spasmo del tuo membro dentro di me quando gridando parole inconsuete per te,ti scioglievi coi tuoi potenti e caldi fiotti.
E le molte espressioni che assumeva il tuo volto;D'amore....di passione....di piacere....di gratitudine.....di stupore....sino al corrugamento finale che ti trasformava in una maschera di libidine e di potenza esplosiva.
Dio se mi hai fatta godere quella volta!
Ho goduto e sono stata trascinata sino ai limiti estremi della trasgressione erotica se sono persino riuscita a coinvolgere te in qualcosa che non aveva mai fatto prima.
Era già sera e l'ora di tornare a casa era minacciosamente vicina.
Tu eri già venuto tre volte ed io avevo perso il conto di quanti orgasmi avevo avuto.
Eri nudo e sbracato sul divano col membro molle svuotato dalla tua ultima prodezza quando mi ero inginocchiata ai tuoi piedi ed avevo riconciato a succhiartelo.
Ma come,farfugliavo tra me e me:
-Ha qui a sua completa disposizione sua figlia e lui che fa,invece di approfittarne per darle una prova di gratitudine facendola godere ancora,giace come fosse completamente vinto?!-
Lo so,il mio era un pensiero esageratamente egoistico.
Avrei dovuto distendermi e baciargli i piedi per quello che mi aveva fatto provare ed invece.....
Fatto sta,che mentre mi gustavo il suo cazzo anche se molle,il ricordo di quello che era successo nelle ultime sei ore,mi stava facendo rimontare una carica di libidine irrazionale ma incontrollabile.
D'improvviso un'idea pazzesca mi era balenata nella mente.
Con un balzo felino,mi sono tolta dalla postura ai suoi piedi e mi sono accucciata accanto lui stretta al suo corpo,con la bocca vicina al suo orecchio e con una mano stretta intorno al suo salsicciotto addormentato:
-Grazie papà...questo è il giorno più bello della mia vita......tuttavia ho qualcosa che mi amareggia.-
-Che cosa Marina?-
Aveva risposto mio padre con un tono preoccupato.
-Papà.......mi amareggia il fatto di averti dato due parti del mio corpo già usati....ah.ah.ah-
Avevo riso e,subito dopo aver colto il senso della mia,battuta,aveva riso anche lui.
Poi tornando seria:
-Papà....averei voluto che i miei primi baci fossero i tuoi e..... che fossi tu il primo nella mia bocca e....avrei dovuto regalare a te la mia verginità e invece.....-
Mentre gli dicevo queste cose mi stringevo di più a lui del quale percepivo il respiro pesante e le pulsazioni del cuore.
Anch'io tremavo alle mie stesse parole.
-Papà.....voglio regalare a te la cosa più preziosa che mi è rimasta!-
-Che vuoi dire Marina?-
-Papà....prendimi dietro....prenditi la mia verginità anale.....fallo adesso papà...ti prego!-
A quelle mie parole,mio padre era rimasto muto ma,in sua vece aveva parlato il suo membro che si era svegliato contraendosi più volte tra le mie dita.
Senza attendere la sua risposta ero corsa in bagno ed avevo preso la sua schiuma da barba poi,inginocchiandomi ancora davanti a lui,con la bocca gli avevo risvegliato la verga che ora svettava ancora vigoroso come alcune ore prima.
Dopo averlo ben spalmato,mi sono insaponata io stessa mentre mio padre mi si inginocchiava dietro per prendermi a pecora.
Lui si era subito mostrato molto esperto in quel genere di cose.
Mi aveva dapprima massaggiato tutta la zona anale spalmandomi bene e facendo in modo che rilassassi un po i muscoli.
Poi mi aveva infilato un dito roteandolo per favorire l'apertura del forellino ancora ben chiuso.
Quell'innaturale inserzione mi faceva un po male e mi stimolava della contrazioni di rigetto.
Con molta calma,vi aveva infilato un secondo dito e poi un terzo continuando a lubrificarmi ed a massaggiarmi provocandomi comunque,sempre la stessa reazione di rigetto e di stimolo come se dovessi evacuare.
Infine,dopo essersi assicurato che stessi bene e che lo volessi fare ancora,mi aveva puntato la cappella ed aveva cominciato a spingere.
-Marina...amore mio.....adesso comincio a spingere...se hai dolore dimmelo che mi fermo.....tu però,per facilitare l'introduzione ed avere meno male,mentre io spingo,tu devi cercare di aprirti sforzandoti come se dovessi defecare.-
In effetti,spingendo come se dovessi evacuare,sentivo meno il fastidio di quel corpo estraneo che spingeva per profanare il mio sfintere anale.
Via via che lo sentivo entrare,la sensazione di dolore aumentava sino a che,sentendomi come se mi avessero pugnalato l'ano,avevo emesso un fortissimo grido di dolore perdendo per qualche istante i sensi.
Al mio "ritorno" con un dolore atroce nel culo,sentivo la voce di mio padre che mi diceva:
-E' fatta bambina....è fatta....sono dentro di te e vi resto fermo sinché non me lo dici tu e se vuoi mi tolgo.-
Il dolore era insopportabile ma ancora di più,lo era l'idea di darmi per vinta e dirgli di levarmi quel piolo da dentro.
Oramai il glande aveva varcato l'anello dello sfintere anale ed il dolore non poteva certo aumentare.
E così è stato,quando ad un mio cenno mio padre aveva ripreso a spingere dentro di me e quando poi,aveva cominciato a cavalcarmi,il dolore era sparito ed al suo posto era subentrata una nuova sensazione di piacere.
Mentre mio padre rantolando mi inculava,io con una mano mi masturbavo.
Ho raggiunto il piacere prima che godesse anche lui inabissandomi mentre si scaricava nelle mie visceri,in quello che avevo percepito come il mio primo orgasmo anale.
Era stato davvero meraviglioso ed era stato come se ci fossimo scambiati un reciproco,prezioso regalo.
Il finale di quella esperienza era stato una via di mezzo tra il comico e il disgustoso,colla verga di mio padre ricoperta da una schifosa patina marrone e mentre correvo in bagno con una mano tra le natiche,dal mio buco profanato colavano nauseanti filamenti delle mie deiezioni.
Un finale schifoso per una giornata memorabile.
Nonostante tutto non avremmo mai potuto dire:-Una giornata di merda-
segue
Mi hai dapprima leccata come mai nessuno mi aveva mai fatto e tenendomi sdraiata sulla tua scrivania,mi hai penetrata con dolcezza.
Poi mi hai sollevata e mentre io mi stringevo con le braccia intorno al tuo collo,tu tenendomi le mani sotto i glutei,mi hai fatta volare.
E volavo....volavo con la mente affollata di pensieri meravigliosi mentre dentro il mio corpo il tuo potente ariete mi scavava sino al cuore scuotendomi e regalandomi sublimi,impagabili attimi di piacere.
Sai papà,se ripenso a quei momenti,mi chiedo come davvero tu possa reggere il peso del mio corpo in quei frangenti in cui,in preda all'orgasmo,perdo ogni controllo di me agitandomi in modo scomposto ed aumentando di mille volte il mio peso.
Sei davvero forte papà e......non per niente sei il mio papà e.....il mio amore.....in tutti i sensi!
Come mi chiavavi.....come mi facevi l'amore e....come mi facevi godere sentendoti dentro di me!
Sai papà,non ricordo bene come avevo fatto quella volta a farti superare quel terribile e sconfortante primo rifiuto.
Temevo proprio di non riuscire ad abbattere quella barriera di pregiudizi che avevi eretto tra noi.
Ricordo però come fosse ora,ogni tua parola,ogni tuo gemito,ogni goccia di sudore sgorgato dal tuo per il mio piacere.
E ricordo ogni contrazione dei miei nervi,ogni sussulto del mio corpo ogni spasmo del tuo membro dentro di me quando gridando parole inconsuete per te,ti scioglievi coi tuoi potenti e caldi fiotti.
E le molte espressioni che assumeva il tuo volto;D'amore....di passione....di piacere....di gratitudine.....di stupore....sino al corrugamento finale che ti trasformava in una maschera di libidine e di potenza esplosiva.
Dio se mi hai fatta godere quella volta!
Ho goduto e sono stata trascinata sino ai limiti estremi della trasgressione erotica se sono persino riuscita a coinvolgere te in qualcosa che non aveva mai fatto prima.
Era già sera e l'ora di tornare a casa era minacciosamente vicina.
Tu eri già venuto tre volte ed io avevo perso il conto di quanti orgasmi avevo avuto.
Eri nudo e sbracato sul divano col membro molle svuotato dalla tua ultima prodezza quando mi ero inginocchiata ai tuoi piedi ed avevo riconciato a succhiartelo.
Ma come,farfugliavo tra me e me:
-Ha qui a sua completa disposizione sua figlia e lui che fa,invece di approfittarne per darle una prova di gratitudine facendola godere ancora,giace come fosse completamente vinto?!-
Lo so,il mio era un pensiero esageratamente egoistico.
Avrei dovuto distendermi e baciargli i piedi per quello che mi aveva fatto provare ed invece.....
Fatto sta,che mentre mi gustavo il suo cazzo anche se molle,il ricordo di quello che era successo nelle ultime sei ore,mi stava facendo rimontare una carica di libidine irrazionale ma incontrollabile.
D'improvviso un'idea pazzesca mi era balenata nella mente.
Con un balzo felino,mi sono tolta dalla postura ai suoi piedi e mi sono accucciata accanto lui stretta al suo corpo,con la bocca vicina al suo orecchio e con una mano stretta intorno al suo salsicciotto addormentato:
-Grazie papà...questo è il giorno più bello della mia vita......tuttavia ho qualcosa che mi amareggia.-
-Che cosa Marina?-
Aveva risposto mio padre con un tono preoccupato.
-Papà.......mi amareggia il fatto di averti dato due parti del mio corpo già usati....ah.ah.ah-
Avevo riso e,subito dopo aver colto il senso della mia,battuta,aveva riso anche lui.
Poi tornando seria:
-Papà....averei voluto che i miei primi baci fossero i tuoi e..... che fossi tu il primo nella mia bocca e....avrei dovuto regalare a te la mia verginità e invece.....-
Mentre gli dicevo queste cose mi stringevo di più a lui del quale percepivo il respiro pesante e le pulsazioni del cuore.
Anch'io tremavo alle mie stesse parole.
-Papà.....voglio regalare a te la cosa più preziosa che mi è rimasta!-
-Che vuoi dire Marina?-
-Papà....prendimi dietro....prenditi la mia verginità anale.....fallo adesso papà...ti prego!-
A quelle mie parole,mio padre era rimasto muto ma,in sua vece aveva parlato il suo membro che si era svegliato contraendosi più volte tra le mie dita.
Senza attendere la sua risposta ero corsa in bagno ed avevo preso la sua schiuma da barba poi,inginocchiandomi ancora davanti a lui,con la bocca gli avevo risvegliato la verga che ora svettava ancora vigoroso come alcune ore prima.
Dopo averlo ben spalmato,mi sono insaponata io stessa mentre mio padre mi si inginocchiava dietro per prendermi a pecora.
Lui si era subito mostrato molto esperto in quel genere di cose.
Mi aveva dapprima massaggiato tutta la zona anale spalmandomi bene e facendo in modo che rilassassi un po i muscoli.
Poi mi aveva infilato un dito roteandolo per favorire l'apertura del forellino ancora ben chiuso.
Quell'innaturale inserzione mi faceva un po male e mi stimolava della contrazioni di rigetto.
Con molta calma,vi aveva infilato un secondo dito e poi un terzo continuando a lubrificarmi ed a massaggiarmi provocandomi comunque,sempre la stessa reazione di rigetto e di stimolo come se dovessi evacuare.
Infine,dopo essersi assicurato che stessi bene e che lo volessi fare ancora,mi aveva puntato la cappella ed aveva cominciato a spingere.
-Marina...amore mio.....adesso comincio a spingere...se hai dolore dimmelo che mi fermo.....tu però,per facilitare l'introduzione ed avere meno male,mentre io spingo,tu devi cercare di aprirti sforzandoti come se dovessi defecare.-
In effetti,spingendo come se dovessi evacuare,sentivo meno il fastidio di quel corpo estraneo che spingeva per profanare il mio sfintere anale.
Via via che lo sentivo entrare,la sensazione di dolore aumentava sino a che,sentendomi come se mi avessero pugnalato l'ano,avevo emesso un fortissimo grido di dolore perdendo per qualche istante i sensi.
Al mio "ritorno" con un dolore atroce nel culo,sentivo la voce di mio padre che mi diceva:
-E' fatta bambina....è fatta....sono dentro di te e vi resto fermo sinché non me lo dici tu e se vuoi mi tolgo.-
Il dolore era insopportabile ma ancora di più,lo era l'idea di darmi per vinta e dirgli di levarmi quel piolo da dentro.
Oramai il glande aveva varcato l'anello dello sfintere anale ed il dolore non poteva certo aumentare.
E così è stato,quando ad un mio cenno mio padre aveva ripreso a spingere dentro di me e quando poi,aveva cominciato a cavalcarmi,il dolore era sparito ed al suo posto era subentrata una nuova sensazione di piacere.
Mentre mio padre rantolando mi inculava,io con una mano mi masturbavo.
Ho raggiunto il piacere prima che godesse anche lui inabissandomi mentre si scaricava nelle mie visceri,in quello che avevo percepito come il mio primo orgasmo anale.
Era stato davvero meraviglioso ed era stato come se ci fossimo scambiati un reciproco,prezioso regalo.
Il finale di quella esperienza era stato una via di mezzo tra il comico e il disgustoso,colla verga di mio padre ricoperta da una schifosa patina marrone e mentre correvo in bagno con una mano tra le natiche,dal mio buco profanato colavano nauseanti filamenti delle mie deiezioni.
Un finale schifoso per una giornata memorabile.
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