L'ultima notte in spa
di
yuba
genere
etero
La stanza allestita per il suo arrivo: candele accese ovunque, incenso al patchouli per aromatizzare la stanza, petali di rosa sciolti sul pavimento e sul letto…un contenitore con ghiaccio con un buon vino bianco frizzantino a rinfrescarsi dentro, 2 coppe in cristallo…., tartine con burro e caviale, musica celtica come sottofondo a volume bassissimo.
Presentarsi con la migliore biancheria intima che hai: corpetto in raso e pizzo bianco con reggi calze , collant autoreggenti, brasiliana coordinata, vestaglietta in chiffon bianco trasparente, rigorosamente tacco 12, profumo, spruzzato ovunque
Alle 23…. Sento bussare alla porta, apro senza esitare e lui è li davanti alla porta….. “brutta bestiolina cattiva, le mia ultima ora è stata la più difficile di tutte……..” in effetti sono stata un po’ cattivella con lui, lasciandolo in quella situazione ma…. credo che le cose attese e desiderate in fondo sono poi le migliori!!
Sogghigno e lo faccio entrare, “caspita e tutto così perfetto, non mi dai neanche una bacio?” mi sussurra nell’orecchio.
Lo invito a sedersi……. aumento leggermente il volume della musica e inizio a muovermi davanti a lui seguendo il ritmo della musica ondeggio , mi chino divaricando le gambe, mi risollevo accarezzandomi le gambe, le cosce, gli passo vicino e mi struscio contro di lui, mi chino di nuovo e tenendo le sue mani le faccio scorrere sul mio corpo, mi sfilo le scarpe, lasciandole sul pavimento e sollevo una gamba e la appoggio tesa sulla sua spalla, mi accarezzo la gamba e poi sgancio la calza dal reggi calze e la faccio rotolare fino al piede e la faccio afferrare da Pierre con i denti fino a toglierla definitivamente , così anche per la seconda calza.
I suoi occhi mi guardano senza muoversi…. Mi avvicino a lui e mi siedo a cavalcioni su di lui, mi strofino sul suo membro, mi rialzo subito dopo sempre a ritmo di musica mi tolgo la vestaglietta facendogliela cadere sui piedi.
Ora è il momento del corpetto…. Mi faccio sfilare le bretelline e tirare giù la lampo, i miei seni rimangono nudi come quando si toglie un guscio ad un frutto…. alza la mano per accarezzarmi ma mi retraggo….. “ devi aspettare ancora un po’!!” continuo a ballare ondeggiando, accarezzandomi con le mani i seni, i fianchi, le cosce, risalgo mi sfioro la vulva ancora velata dalla mutandina trasparente….. vedo che si nasconde gli occhi con le mani, imbarazzato e poi mi guarda tra gli spazi che si creano tra le dita leggermente aperte….
Prendo un tocchetto di burro dal piatto delle tartine e me lo faccio scorrere sui capezzoli, talmente caldi che il burro si scioglie appena ne viene a contatto, mi avvicino e lo invito ad assaggiarmi….. mentre lui mi lecca e ora del caviale mi faccio scorrere con il dito lo spazio tra i due seni, fino all’ombelico e poi ancora più giù…. La sua lingua scorre veloce dietro alla scia che ho lasciato, si intrufola nell’elastico delle mutandine alla ricerca del caviale….. lo fermo…. gli sfilo la camicia e gli sgancio i pantaloni.. lo aiuto a sollevarsi e lo faccio sdraiare sul letto…. Salgo a cavalcioni su di lui, sedendomi sule sue cosce e inizio a disegnare il suo corpo spalmandolo di burro e caviale……
Il burro è scivoloso, ma la mia mano scorre veloce sulla sua pelle, gli passa intorno ai suoi capezzoli poi scivola sull’addome e poi gli riempio l’ombelico, il tocchetto di burro adesso gli scorre sul pene… forse ancora dritto da quando l’ho lasciato…. lo faccio scorrere tutto intorno, ormai quasi totalmente sciolto afferrò il suo pene con ambedue le mani e lo faccio scorrere dentro ad esse come se lo stessi impastando….Pierre trema e geme…..
Verso il caviale con il cucchiaino sul suo addome, e sul suo pene, lo massaggiandolo . Appena lo sfioro lui si retrae per il freddo…… mi fa impazzire vederlo contorcere dal piacere……
Si alza e mi afferra dalla schiena e questa volta sono io ad essere spiaggiata……. “ monella non puoi divertirti solo tu a farmi soffrire” mi dice…. Mi sfila le mutandine e incomincia a scivolare con le dita inzuppate nel caviale sul bordo delle grandi labbra, poi si spinge nel meato della mia vagina e mi disegna con dei cerchi intorno senza penetrarmi, poi scorre sul clitoride……. che pulsa, pulsa e pulsa……
Afferra un cubetto di ghiaccio dal contenitore del vino e me lo preme sul clitoride, poi scende nuovamente sul meato e allargandomi leggermente le piccole labbra lo fa scorrere dentro e fuori… con l’altra mano mi massaggia un seno e fa scorrere la sua mano aperta sui miei capezzoli turgidi che puntano sotto ad essa……….. “ho voglia” gli urlo……
Adesso giochiamo ancora un po’…… mentre mi “tortura la vulva”, riesco ad afferrare un altro pezzo di burro e lo faccio scorrere sui testicoli, si irrigidiscono e pulsano al tocco della mia mano….
“Voglio nutrirmi di te”… mi dice, “ voglio che ci nutriamo insieme…. Non dobbiamo sprecare nulla” gli dico io, si gira su di me, il suo pene e disteso davanti alla mia bocca, mi allarga e mi flette le gambe, sento il peso del suo corpo sul mio… la sua lingua inizia a raccogliere il burro e il caviale sulle grande labbra, poi si infila tra le piccole labbra e poi succhia e lecca il mio clitoride, anch’esso ricoperto …. poi si affonda nel meato e la spinge dentro muovendosi e pennellandolo, mi succhia e mi lecca….
Il suo pene ha un buon profumo, lo afferro con le mani e inizia a nutrirmi di lui, lo lecco, lo succhio, la lingua pulisce ogni piccolo angolo della sua pelle, affondo la lingua nel suo meato e la spingo dentro….. poi gli mordo il glande , faccio scorrere ancora le mani insieme sul pene tirando su e giù la sua pelle….. la sua lingua, lascia il posto ad un dito che entra ed esce dalla mia vagina, mentre la sua bocca ormai localizzata sul clitoride lo preme e lo risucchia…. e ancora, ancora
.. gli premo la faccio sulla mia vulva, mentre il suo pene rimane intrappolato nella mia bocca che lo serra stretta……. Sento riempirmi la bocca del suo liquido caldo, mentre gemo e e vengo …….
Tramortiti, rimaniamo abbracciati, sdraiati uno accanto all’altro……nel buio della stanza illuminata dai rimasugli di candele ancora accese e delle note della musica celtica……
Presentarsi con la migliore biancheria intima che hai: corpetto in raso e pizzo bianco con reggi calze , collant autoreggenti, brasiliana coordinata, vestaglietta in chiffon bianco trasparente, rigorosamente tacco 12, profumo, spruzzato ovunque
Alle 23…. Sento bussare alla porta, apro senza esitare e lui è li davanti alla porta….. “brutta bestiolina cattiva, le mia ultima ora è stata la più difficile di tutte……..” in effetti sono stata un po’ cattivella con lui, lasciandolo in quella situazione ma…. credo che le cose attese e desiderate in fondo sono poi le migliori!!
Sogghigno e lo faccio entrare, “caspita e tutto così perfetto, non mi dai neanche una bacio?” mi sussurra nell’orecchio.
Lo invito a sedersi……. aumento leggermente il volume della musica e inizio a muovermi davanti a lui seguendo il ritmo della musica ondeggio , mi chino divaricando le gambe, mi risollevo accarezzandomi le gambe, le cosce, gli passo vicino e mi struscio contro di lui, mi chino di nuovo e tenendo le sue mani le faccio scorrere sul mio corpo, mi sfilo le scarpe, lasciandole sul pavimento e sollevo una gamba e la appoggio tesa sulla sua spalla, mi accarezzo la gamba e poi sgancio la calza dal reggi calze e la faccio rotolare fino al piede e la faccio afferrare da Pierre con i denti fino a toglierla definitivamente , così anche per la seconda calza.
I suoi occhi mi guardano senza muoversi…. Mi avvicino a lui e mi siedo a cavalcioni su di lui, mi strofino sul suo membro, mi rialzo subito dopo sempre a ritmo di musica mi tolgo la vestaglietta facendogliela cadere sui piedi.
Ora è il momento del corpetto…. Mi faccio sfilare le bretelline e tirare giù la lampo, i miei seni rimangono nudi come quando si toglie un guscio ad un frutto…. alza la mano per accarezzarmi ma mi retraggo….. “ devi aspettare ancora un po’!!” continuo a ballare ondeggiando, accarezzandomi con le mani i seni, i fianchi, le cosce, risalgo mi sfioro la vulva ancora velata dalla mutandina trasparente….. vedo che si nasconde gli occhi con le mani, imbarazzato e poi mi guarda tra gli spazi che si creano tra le dita leggermente aperte….
Prendo un tocchetto di burro dal piatto delle tartine e me lo faccio scorrere sui capezzoli, talmente caldi che il burro si scioglie appena ne viene a contatto, mi avvicino e lo invito ad assaggiarmi….. mentre lui mi lecca e ora del caviale mi faccio scorrere con il dito lo spazio tra i due seni, fino all’ombelico e poi ancora più giù…. La sua lingua scorre veloce dietro alla scia che ho lasciato, si intrufola nell’elastico delle mutandine alla ricerca del caviale….. lo fermo…. gli sfilo la camicia e gli sgancio i pantaloni.. lo aiuto a sollevarsi e lo faccio sdraiare sul letto…. Salgo a cavalcioni su di lui, sedendomi sule sue cosce e inizio a disegnare il suo corpo spalmandolo di burro e caviale……
Il burro è scivoloso, ma la mia mano scorre veloce sulla sua pelle, gli passa intorno ai suoi capezzoli poi scivola sull’addome e poi gli riempio l’ombelico, il tocchetto di burro adesso gli scorre sul pene… forse ancora dritto da quando l’ho lasciato…. lo faccio scorrere tutto intorno, ormai quasi totalmente sciolto afferrò il suo pene con ambedue le mani e lo faccio scorrere dentro ad esse come se lo stessi impastando….Pierre trema e geme…..
Verso il caviale con il cucchiaino sul suo addome, e sul suo pene, lo massaggiandolo . Appena lo sfioro lui si retrae per il freddo…… mi fa impazzire vederlo contorcere dal piacere……
Si alza e mi afferra dalla schiena e questa volta sono io ad essere spiaggiata……. “ monella non puoi divertirti solo tu a farmi soffrire” mi dice…. Mi sfila le mutandine e incomincia a scivolare con le dita inzuppate nel caviale sul bordo delle grandi labbra, poi si spinge nel meato della mia vagina e mi disegna con dei cerchi intorno senza penetrarmi, poi scorre sul clitoride……. che pulsa, pulsa e pulsa……
Afferra un cubetto di ghiaccio dal contenitore del vino e me lo preme sul clitoride, poi scende nuovamente sul meato e allargandomi leggermente le piccole labbra lo fa scorrere dentro e fuori… con l’altra mano mi massaggia un seno e fa scorrere la sua mano aperta sui miei capezzoli turgidi che puntano sotto ad essa……….. “ho voglia” gli urlo……
Adesso giochiamo ancora un po’…… mentre mi “tortura la vulva”, riesco ad afferrare un altro pezzo di burro e lo faccio scorrere sui testicoli, si irrigidiscono e pulsano al tocco della mia mano….
“Voglio nutrirmi di te”… mi dice, “ voglio che ci nutriamo insieme…. Non dobbiamo sprecare nulla” gli dico io, si gira su di me, il suo pene e disteso davanti alla mia bocca, mi allarga e mi flette le gambe, sento il peso del suo corpo sul mio… la sua lingua inizia a raccogliere il burro e il caviale sulle grande labbra, poi si infila tra le piccole labbra e poi succhia e lecca il mio clitoride, anch’esso ricoperto …. poi si affonda nel meato e la spinge dentro muovendosi e pennellandolo, mi succhia e mi lecca….
Il suo pene ha un buon profumo, lo afferro con le mani e inizia a nutrirmi di lui, lo lecco, lo succhio, la lingua pulisce ogni piccolo angolo della sua pelle, affondo la lingua nel suo meato e la spingo dentro….. poi gli mordo il glande , faccio scorrere ancora le mani insieme sul pene tirando su e giù la sua pelle….. la sua lingua, lascia il posto ad un dito che entra ed esce dalla mia vagina, mentre la sua bocca ormai localizzata sul clitoride lo preme e lo risucchia…. e ancora, ancora
.. gli premo la faccio sulla mia vulva, mentre il suo pene rimane intrappolato nella mia bocca che lo serra stretta……. Sento riempirmi la bocca del suo liquido caldo, mentre gemo e e vengo …….
Tramortiti, rimaniamo abbracciati, sdraiati uno accanto all’altro……nel buio della stanza illuminata dai rimasugli di candele ancora accese e delle note della musica celtica……
0
voti
voti
valutazione
0
0
Continua a leggere racconti dello stesso autore
racconto precedente
Un week end in spa 2racconto sucessivo
L'ultimo pensiero
Commenti dei lettori al racconto erotico