La vecchietta e...il nuovo lavoro
di
yuba
genere
comici
( chiedo scusa per le scritte in lingua Piemontese perché non credo che siano corrette ma trascritte come si pronunciano….mi sun nen buna io non sono brava)
Felicina è una vecchietta che vive in una frazione di 20 case in un paesello di montagna, in Piemonte. Ha sempre vissuto lì fin dalla sua nascita, non ha mai frequentato la scuola, e ha sempre dedicato completamente la sua vita ai campi, e all’accudire i suoi animali….
Una casa senza riscaldamento, con un putagè (stufa a legna) con il quale scaldarsi e cucinare…non si è mai sposata e forse non ha mai visto un uomo da vicino….o meglio come un uomo è fatto sotto le mutande…il ritmo delle sue giornate, cadenzato dalle stesse identiche attività da sempre. Sveglia prestissimo al mattino, raccolta nei campi di ortaggi e frutta, un passaggio nella stalla per raccogliere uova e nutrire i suoi adorati animali….riempire le due ceste appese al suo adorato asino ( unico mezzo di trasporto) e partire fino al paese che dista circa 10 km di distanza per vendere il tutto al mercato.
L’andata a piedi per non caricare oltre il suo amico, mentre il ritorno in groppa……un pranzo povero a base di polenta, patate, pane fatto in casa, castagne, uova e tanta verdura, e occasionalmente la carne dei suoi animali quando vanno a miglior vita, non avendo il coraggio di sopprimerli.
Si è sempre dedicata da sola della gestione di tutto ma con l’invecchiare e l’aumentare dei doloretti qui e la, non riesce più a stare dietro a tutti i lavori e avrebbe bisogno di un garzone, per essere aiutata ma non ha i soldi per poterlo pagare….un giorno un sua compaesana anch’essa di una certa età, le racconta che ha sentito che in paese cercano donne per un lavoretto semplice e ben retribuito…”vai a vedere magari riesci a trovare i soldi per assumere qualcuno…”
Così il giorno dopo di mattina presto, dopo avere svolto i suoi lavori abituali, e avere caricato il ciucco, si presenta in paese , e dopo aver venduto tutto il contenuto delle sue ceste, e legato stretto il suo amico Felicina si presenta all’indirizzo indicatole dalla sua vicina….
Dopo l’ingresso, un bancone, delle sedie e poi intorno tante porte…”Buongiorno sono venuta per quel lavoro che state proponendo”, il proprietario la guarda dall’alto in basso… pensa che non rappresenta proprio il tipo di donna che stanno esattamente cercando…per l’età, l’abbigliamento…insomma …è diversa dalle altre donne selezionate, ma diamole una possibilità…. “
Sempre riflettendo tra se e se, non è vista da nessuno, il lavoro in fondo si svolge all’interno di una stanza, da cui puoi accedere da una delle tante porte all’ingresso.
Il proprietario la invita a seguirlo per spiegare bene cosa deve fare…..all’interno della stanza una poltroncina, un tavolino con acqua da bere, un pacco di salviette umidificate profumate, un ambiente riscaldato e confortevole… “devi sederti qui di fronte a questo muro… dopo che senti bussare, vedrai uscire da questi sportelli dei soldi, se escono a sinistra devono essere 20 euro e devi lavorare con le mani, se escono da destra e devono essere 50 euro devi lavorare con la bocca”
Felicina lo guarda senza avere capito nulla “ma lavorare cosa, e questi buchi nel muro cosa servono?”
“Adesso ti spiego meglio…il cliente arriva bussa al tuo sportello, perché ha scelto te e la tua stanza, e poi decide lui cosa vuole che tu faccia, se vuole che fai un lavoretto con le mani, inserisce 20 euro e introduce il suo pene nel foro che preferisce, tu devi toccarlo, accarezzarlo, insomma fai cosa vuoi con le mani basta che il cliente vada via soddisfatto, se invece vuole un lavoretto con la bocca , inserisce 50 euro, introduce il suo pene nel foro che preferisce e tu devi baciarlo, leccarlo, mordicchiarlo, insomma fai quello che vuoi tu con la bocca basta che il cliente vada via soddisfatto…mi sono spiegato??”…..si credo di si… faccio cosa voglio o con le mani o con la bocca…..basta che il cliente sia felice….””esatto, ci vediamo tra 4 ore e mi racconti come è andata…ah dimenticavo lo stipendio è un fisso e una provvigione a seconda dei clienti che ti scelgono…..”
Felicina rimasta sola…pensa che in realtà non ha capito proprio nulla, e poi sto pene che devono mettere dentro a questo buco che caspita è? A circa mezz’ora dall’inizio del suo turno ….due colpi sul suo sportello…. lei si siede sulla poltrona, e attende di vedere da quale parte arrivano i soldi…un biglietto da 20 euro viene spinto nella fessura di sinistra….. “ sinistra + 20 euro devo giocare con le mani”… e adesso attendiamo questo pene…da li a pochi secondi il pene del cliente viene infilato nel buco in basso……un cosetto molliccio lasciato a penzoloni giù dal buco….. “beicha ” ( guarda)ma sto pene “ale propi un frubi” (è proprio un giocattolino) si mette gli occhiali sul naso e si avvicina per guardarlo meglio da vicino….con un dito inizia a tocchignarlo e a scuoterlo per vedere se si tratta di qualcosa di vivo o di morto… caldo è caldo…..lo annusa ..un odore acre… “a va bin parei” ( va bene così) adesso inizio a lavorare, si arrotola le maniche dell’abito in fustagno che indossa, si mette dell’olio che ha sul tavolino e lo afferra versandolo sulle sue mani robuste, nodose e massicce….
……lo sobbalza passandolo da una mano all’altra…..e l’oggetto molliccio inizia a prendere consistenza….aumentano di diametro e di lunghezza…. Beicha mac, se lo supatu asmia pi grand” ( guarda solo, se lo scuoto, sembra più grande), insiste da destra a sinistra dall’alto in basso…..torturandolo….fino al raggiungimento del piacere e il cliente soddisfatto sfila il suo pene ritornato come al suo arrivo e se ne va…
Dopo poco, qualcuno bussa e un biglietto da 50 euro viene infilato nello sportello di destra ( 50 euro + destra devo lavorare con la bocca).. questa volta il membro è già turgido, e Felicina si domanda come mai questo non è molliccio come un baccello svuotato dei suoi semi ma già duro e compatto….sposta la sedia proprio sotto al foro e lo agguanta con la bocca aperta , serrandola di colpo…..il gusto è intenso umido e caldo…..non apre mai la bocca come se fosse stato bloccato in una morsa……stretta….il cliente batte dei pugni sul muro….non so dal troppo piacere o dal volersi liberare e così fino a liberare nella bocca una crema densa e compatta…..
Il membro fustigato e svuotato, viene liberato e il cliente pienamente soddisfatto lo sfila dal foro ed esce…. Così per tutte le quattro ore, guadagnando per la prima giornata 140 euro, il proprietario particolarmente stupito….
Felicina soddisfatta con quei soldi può pagare il garzone…così mentre lei lavora seduta al caldo lui può occuparsi dei suoi animali e della campagna……oltretutto non è neanche un lavoro faticoso…forse un po' noioso ma non faticoso
Tutti i giorni stesso rituale, con un aumento giornaliero del numero dei clienti, fino ad arrivare ad una guadagno di 400 euro, il passa parola scorre veloce nel paese, e nei paesi vicini….con grande soddisfazione generale….il proprietario incredulo, ma incredibilmente felice, non riesce però a darsi una ragione e decide di mettersi anche lui in coda per provare in realtà quello che lei fa….
Bussa e introduce 20 euro, poi deposita il suo pene nel primo foro…proprio non riesce a farlo inturgidire, pensando a lei dall’altra parte…in pochi secondi viene sollevato in una mano, che lo stringe serrandolo…. la sua pelle spessa arsa del sole, crea attrito sulla pelle del membro, lo scuote passandolo da una mano all’altra e lo strofina facendolo scorrere tra le mani, tenuto stretto e fatto roteare dal palmo alle dita e viceversa, senza fermarsi e con un ritmo incessante frenetico….poi afferrandolo dal punto di uscita del foro fino al glande, trascinando la pelle in ogni suo centimetro, e scambiandosi le mani una dopo l’altra fino a scatenare una violenta eiaculazione…
Il proprietario rimane particolarmente soddisfatto del trattamento ricevuto.
Il giorno successivo inserisce un biglietto da 50 euro e inserisce il suo membro nel buco…lei esegue il suo rituale e sposta la sedia sotto al foro….agguanta il membro nella bocca , tenendolo serrato, stretto prigioniero senza possibilità di fuga….movimento lenti cadenzati e ritmici, lo spinge in fondo e trascina la pelle con veemenza senza mai aprire la bocca ….. per un po' di volte lasciando l’uomo tramortito…
Capisco come mai tutti la cercano è davvero brava…domani le chiederò senza farle capire che mi sono finto cliente, che cosa esattamente fa
Il giorno seguente, lei pronta ad accogliere i clienti, lui le chiede di poterla osservare mentre lavora… il solito tran tran, afferra il pene e lo serra tra le mani facendolo sobbalzare e roteare come esegue a tutti i clienti, alla fine dell’amplesso, e il cliente defilato, inizia a porgerle una serie di domande per capire e soprattutto sapere dove lei ha imparato
…… lei con tutta la naturalezza “ mi pare, mi mare, mi nonu e mi nona lan sempre feit parei, co mi quandu a leru cita” ( mio padre, mia madre, mio nonno e mia nonna l’hanno sempre fatto così, anche io quando ero piccola) in che senso chiede lui disorientato “ mi nonu as setava su uno scagnot, e piava il frubi e lu tirava, sgnacava, masagiava…co mi fasia parei da cita, mi marea fasia parei….” ( mio nonno si sedeva su uno sgabello e prendeva il giocattolino e lo tirava, lo schiacciava, lo massaggiava, anche io facevo così da bimba e anche mia madre faceva così). Ma questa è una famiglia di pervertiti, pensava tra se e se….
“Stu travai lo fasiu a tuti, un dop l’aut” ( questo lavoro lo facevamo a tutti uno dopo l’altro) mi sun impratichime, parei ( mi sono impraticata, così)… sono senza parole, faccio finta di non avere capito, e le chiedo di nuovo, ma esattamente cosa facevate?
“Lon che fan tuti, lur si setau in sima a un scagnot, e tirava, sgnacava, masagiava la pupa dla vaca per musila, nla vaca dop l’auta” ( lo fanno tutti, loro si sedevano sopra ad uno sgabello , e tirava, schiacciava e massaggiava la puppa della mucca per mungerla, una vacca dopo l’altra)….
Il proprietario esplode in una sonora risata…..pensando che ambedue hanno frainteso le cose…. mentre sta ridendo bussano, e un biglietto da 50 euro viene inserito nello sportello…Felicina sposta lo sgabello, si posiziona sotto al foro, si infila due dita in bocca estrae la dentiera, per riporla in un bicchiere pieno di acqua, agguanta il membro del mal capitato che se lo sente serrato e avvinghiato….e trascinato come in una morsa tra le gengive umide e calde della donna…
…. ecco, forse era meglio non sapere, viene assalito da un conato di vomito pensando al servizio subito dal suo “Walter” il giorno prima….
forse dopo tutto non è importante sapere cosa si fa ma è il risultato quello che conta…….. e la soddisfazione del cliente e………………. se il cliente non sa è ancora meglio…..
Felicina è una vecchietta che vive in una frazione di 20 case in un paesello di montagna, in Piemonte. Ha sempre vissuto lì fin dalla sua nascita, non ha mai frequentato la scuola, e ha sempre dedicato completamente la sua vita ai campi, e all’accudire i suoi animali….
Una casa senza riscaldamento, con un putagè (stufa a legna) con il quale scaldarsi e cucinare…non si è mai sposata e forse non ha mai visto un uomo da vicino….o meglio come un uomo è fatto sotto le mutande…il ritmo delle sue giornate, cadenzato dalle stesse identiche attività da sempre. Sveglia prestissimo al mattino, raccolta nei campi di ortaggi e frutta, un passaggio nella stalla per raccogliere uova e nutrire i suoi adorati animali….riempire le due ceste appese al suo adorato asino ( unico mezzo di trasporto) e partire fino al paese che dista circa 10 km di distanza per vendere il tutto al mercato.
L’andata a piedi per non caricare oltre il suo amico, mentre il ritorno in groppa……un pranzo povero a base di polenta, patate, pane fatto in casa, castagne, uova e tanta verdura, e occasionalmente la carne dei suoi animali quando vanno a miglior vita, non avendo il coraggio di sopprimerli.
Si è sempre dedicata da sola della gestione di tutto ma con l’invecchiare e l’aumentare dei doloretti qui e la, non riesce più a stare dietro a tutti i lavori e avrebbe bisogno di un garzone, per essere aiutata ma non ha i soldi per poterlo pagare….un giorno un sua compaesana anch’essa di una certa età, le racconta che ha sentito che in paese cercano donne per un lavoretto semplice e ben retribuito…”vai a vedere magari riesci a trovare i soldi per assumere qualcuno…”
Così il giorno dopo di mattina presto, dopo avere svolto i suoi lavori abituali, e avere caricato il ciucco, si presenta in paese , e dopo aver venduto tutto il contenuto delle sue ceste, e legato stretto il suo amico Felicina si presenta all’indirizzo indicatole dalla sua vicina….
Dopo l’ingresso, un bancone, delle sedie e poi intorno tante porte…”Buongiorno sono venuta per quel lavoro che state proponendo”, il proprietario la guarda dall’alto in basso… pensa che non rappresenta proprio il tipo di donna che stanno esattamente cercando…per l’età, l’abbigliamento…insomma …è diversa dalle altre donne selezionate, ma diamole una possibilità…. “
Sempre riflettendo tra se e se, non è vista da nessuno, il lavoro in fondo si svolge all’interno di una stanza, da cui puoi accedere da una delle tante porte all’ingresso.
Il proprietario la invita a seguirlo per spiegare bene cosa deve fare…..all’interno della stanza una poltroncina, un tavolino con acqua da bere, un pacco di salviette umidificate profumate, un ambiente riscaldato e confortevole… “devi sederti qui di fronte a questo muro… dopo che senti bussare, vedrai uscire da questi sportelli dei soldi, se escono a sinistra devono essere 20 euro e devi lavorare con le mani, se escono da destra e devono essere 50 euro devi lavorare con la bocca”
Felicina lo guarda senza avere capito nulla “ma lavorare cosa, e questi buchi nel muro cosa servono?”
“Adesso ti spiego meglio…il cliente arriva bussa al tuo sportello, perché ha scelto te e la tua stanza, e poi decide lui cosa vuole che tu faccia, se vuole che fai un lavoretto con le mani, inserisce 20 euro e introduce il suo pene nel foro che preferisce, tu devi toccarlo, accarezzarlo, insomma fai cosa vuoi con le mani basta che il cliente vada via soddisfatto, se invece vuole un lavoretto con la bocca , inserisce 50 euro, introduce il suo pene nel foro che preferisce e tu devi baciarlo, leccarlo, mordicchiarlo, insomma fai quello che vuoi tu con la bocca basta che il cliente vada via soddisfatto…mi sono spiegato??”…..si credo di si… faccio cosa voglio o con le mani o con la bocca…..basta che il cliente sia felice….””esatto, ci vediamo tra 4 ore e mi racconti come è andata…ah dimenticavo lo stipendio è un fisso e una provvigione a seconda dei clienti che ti scelgono…..”
Felicina rimasta sola…pensa che in realtà non ha capito proprio nulla, e poi sto pene che devono mettere dentro a questo buco che caspita è? A circa mezz’ora dall’inizio del suo turno ….due colpi sul suo sportello…. lei si siede sulla poltrona, e attende di vedere da quale parte arrivano i soldi…un biglietto da 20 euro viene spinto nella fessura di sinistra….. “ sinistra + 20 euro devo giocare con le mani”… e adesso attendiamo questo pene…da li a pochi secondi il pene del cliente viene infilato nel buco in basso……un cosetto molliccio lasciato a penzoloni giù dal buco….. “beicha ” ( guarda)ma sto pene “ale propi un frubi” (è proprio un giocattolino) si mette gli occhiali sul naso e si avvicina per guardarlo meglio da vicino….con un dito inizia a tocchignarlo e a scuoterlo per vedere se si tratta di qualcosa di vivo o di morto… caldo è caldo…..lo annusa ..un odore acre… “a va bin parei” ( va bene così) adesso inizio a lavorare, si arrotola le maniche dell’abito in fustagno che indossa, si mette dell’olio che ha sul tavolino e lo afferra versandolo sulle sue mani robuste, nodose e massicce….
……lo sobbalza passandolo da una mano all’altra…..e l’oggetto molliccio inizia a prendere consistenza….aumentano di diametro e di lunghezza…. Beicha mac, se lo supatu asmia pi grand” ( guarda solo, se lo scuoto, sembra più grande), insiste da destra a sinistra dall’alto in basso…..torturandolo….fino al raggiungimento del piacere e il cliente soddisfatto sfila il suo pene ritornato come al suo arrivo e se ne va…
Dopo poco, qualcuno bussa e un biglietto da 50 euro viene infilato nello sportello di destra ( 50 euro + destra devo lavorare con la bocca).. questa volta il membro è già turgido, e Felicina si domanda come mai questo non è molliccio come un baccello svuotato dei suoi semi ma già duro e compatto….sposta la sedia proprio sotto al foro e lo agguanta con la bocca aperta , serrandola di colpo…..il gusto è intenso umido e caldo…..non apre mai la bocca come se fosse stato bloccato in una morsa……stretta….il cliente batte dei pugni sul muro….non so dal troppo piacere o dal volersi liberare e così fino a liberare nella bocca una crema densa e compatta…..
Il membro fustigato e svuotato, viene liberato e il cliente pienamente soddisfatto lo sfila dal foro ed esce…. Così per tutte le quattro ore, guadagnando per la prima giornata 140 euro, il proprietario particolarmente stupito….
Felicina soddisfatta con quei soldi può pagare il garzone…così mentre lei lavora seduta al caldo lui può occuparsi dei suoi animali e della campagna……oltretutto non è neanche un lavoro faticoso…forse un po' noioso ma non faticoso
Tutti i giorni stesso rituale, con un aumento giornaliero del numero dei clienti, fino ad arrivare ad una guadagno di 400 euro, il passa parola scorre veloce nel paese, e nei paesi vicini….con grande soddisfazione generale….il proprietario incredulo, ma incredibilmente felice, non riesce però a darsi una ragione e decide di mettersi anche lui in coda per provare in realtà quello che lei fa….
Bussa e introduce 20 euro, poi deposita il suo pene nel primo foro…proprio non riesce a farlo inturgidire, pensando a lei dall’altra parte…in pochi secondi viene sollevato in una mano, che lo stringe serrandolo…. la sua pelle spessa arsa del sole, crea attrito sulla pelle del membro, lo scuote passandolo da una mano all’altra e lo strofina facendolo scorrere tra le mani, tenuto stretto e fatto roteare dal palmo alle dita e viceversa, senza fermarsi e con un ritmo incessante frenetico….poi afferrandolo dal punto di uscita del foro fino al glande, trascinando la pelle in ogni suo centimetro, e scambiandosi le mani una dopo l’altra fino a scatenare una violenta eiaculazione…
Il proprietario rimane particolarmente soddisfatto del trattamento ricevuto.
Il giorno successivo inserisce un biglietto da 50 euro e inserisce il suo membro nel buco…lei esegue il suo rituale e sposta la sedia sotto al foro….agguanta il membro nella bocca , tenendolo serrato, stretto prigioniero senza possibilità di fuga….movimento lenti cadenzati e ritmici, lo spinge in fondo e trascina la pelle con veemenza senza mai aprire la bocca ….. per un po' di volte lasciando l’uomo tramortito…
Capisco come mai tutti la cercano è davvero brava…domani le chiederò senza farle capire che mi sono finto cliente, che cosa esattamente fa
Il giorno seguente, lei pronta ad accogliere i clienti, lui le chiede di poterla osservare mentre lavora… il solito tran tran, afferra il pene e lo serra tra le mani facendolo sobbalzare e roteare come esegue a tutti i clienti, alla fine dell’amplesso, e il cliente defilato, inizia a porgerle una serie di domande per capire e soprattutto sapere dove lei ha imparato
…… lei con tutta la naturalezza “ mi pare, mi mare, mi nonu e mi nona lan sempre feit parei, co mi quandu a leru cita” ( mio padre, mia madre, mio nonno e mia nonna l’hanno sempre fatto così, anche io quando ero piccola) in che senso chiede lui disorientato “ mi nonu as setava su uno scagnot, e piava il frubi e lu tirava, sgnacava, masagiava…co mi fasia parei da cita, mi marea fasia parei….” ( mio nonno si sedeva su uno sgabello e prendeva il giocattolino e lo tirava, lo schiacciava, lo massaggiava, anche io facevo così da bimba e anche mia madre faceva così). Ma questa è una famiglia di pervertiti, pensava tra se e se….
“Stu travai lo fasiu a tuti, un dop l’aut” ( questo lavoro lo facevamo a tutti uno dopo l’altro) mi sun impratichime, parei ( mi sono impraticata, così)… sono senza parole, faccio finta di non avere capito, e le chiedo di nuovo, ma esattamente cosa facevate?
“Lon che fan tuti, lur si setau in sima a un scagnot, e tirava, sgnacava, masagiava la pupa dla vaca per musila, nla vaca dop l’auta” ( lo fanno tutti, loro si sedevano sopra ad uno sgabello , e tirava, schiacciava e massaggiava la puppa della mucca per mungerla, una vacca dopo l’altra)….
Il proprietario esplode in una sonora risata…..pensando che ambedue hanno frainteso le cose…. mentre sta ridendo bussano, e un biglietto da 50 euro viene inserito nello sportello…Felicina sposta lo sgabello, si posiziona sotto al foro, si infila due dita in bocca estrae la dentiera, per riporla in un bicchiere pieno di acqua, agguanta il membro del mal capitato che se lo sente serrato e avvinghiato….e trascinato come in una morsa tra le gengive umide e calde della donna…
…. ecco, forse era meglio non sapere, viene assalito da un conato di vomito pensando al servizio subito dal suo “Walter” il giorno prima….
forse dopo tutto non è importante sapere cosa si fa ma è il risultato quello che conta…….. e la soddisfazione del cliente e………………. se il cliente non sa è ancora meglio…..
1
voti
voti
valutazione
2
2
Continua a leggere racconti dello stesso autore
racconto precedente
..l'autolavaggio a gettoni....racconto sucessivo
.....dalle pelle al cuore
Commenti dei lettori al racconto erotico