Una calza velata, un tacco 12 e ...che il gioco abbia inizio
di
yuba
genere
etero
La via centrale brulica di gente affaccendata, non siamo più capaci di fare delle passeggiate con calma, guardare vetrine, senza farci trascinare dalla fretta, e ci si spinge per arrivare prima , per raggiungere per prima chissà bene che cosa…boh!!
E’ un venerdì caratterizzato dagli sconti… tutti propongono sconti, ti serve un profumo, un televisore, un nuovo paio di scarpe, un libro….tutto è scontato…
Una mia amica mi ha lasciata da sola all’ultimo minuto “ non mi sento molto bene, ti va se facciamo un'altra volta??” “certo!”. Dopo alcuni minuti in realtà le aspettative di questa serata prendono il sopravvento e decido di andare da sola.
Cammino costeggiando le vetrine….ho già lasciato il cuore in un negozio di scarpe…eleganti, raffinante e coloratissime scarpe…le immagino già ai miei piedi le mie gambe ricoperte da un velatissimo collant e vederle scivolare una dopo l’altra…fino ad averle provate tutte….un bimbo piange disperato davanti ad una vetrina di un negozio di giocattoli, battendo i suoi pugni contro la vetrata “lo voglio, lo voglio”, il padre lo trascina rammaricato da fatto che tutti lo stanno guardando con fastidio, io sorrido…..pensando che anche io sarei impazzita davanti ad una vetrina così come non lo si può capire….un mondo fantastico, dietro ad una vetrata lucidissima….
Le scarpe continuano a torturarmi la mente…. entro in un bar, fuori fa freddo, qualcosa di caldo mi darà la forza per continuare a girovagare …” un marocchino grazie”, “ vuole anche il cioccolato sopra?” ”certo che si, caldo, abbondante, tanta schiuma e cioccolato”.
Il barista è un uomo molto interessante, di mezza età con un fare seducente e ammiccante, mi guarda con insistenza “ come mai una donna bella come te è seduta qui da sola….o aspetti qualcuno?”
Lo guardo fisso negli occhi neri come il carbone, “si sono sola, ho deciso di fare un giro per negozi alla ricerca di offerte”, “peccato che ne ho ancora per due ore, potrei accompagnarti… se vuoi possiamo vederci dopo sempre se ti va”, mi mette un foglietto in mano con un numero di telefono…. “chiamami”
Lo guardo in silenzio, lo esploro, la sua camicia azzurra tira sulla sua muscolatura, i suoi pantaloni neri elasticizzati sono così aderenti che gli scolpiscono ogni muscolo del corpo e risaltano il suo membro stretto dentro di loro…la pelle è olivastra e il suo volto è incorniciato da una barbetta appena cresciuta leggermente brizzolata come i suoi folti capelli….
Non smette di guardare la mia scollatura, che mostra il mio seno morbido e generoso…….”guardare e non toccare”……anche se lo so che due delle tue ditine scorrerebbero volentieri nello spazio per sprofondarsi oltre…. guarda pure in fondo piace anche a me …” Mi alzo e senza dirgli nulla mi dirigo verso l’uscita, lui mi guarda senza distogliere lo sguardo….lo sento, mi fermo sulla porta che suona al mio passaggio mi volto fissandolo dritto negli occhi, mi bacio una mano e lo soffio dritto verso di lui, esco senza parlare…
Adesso i miei pensieri sono alternati le scarpe, il barista e di nuovo le scarpe….una coppietta cammina davanti a me, lui avvolge il corpo di lei con un braccio, tenendosela stretta, e lei appoggia la sua testa sulla sua spalla….dolci, amanti appassionati, lei solleva il volto e lo bacia frettolosamente ma lui la ferma senza pensare a nulla, come se il mondo intorno a loro non esistesse, come se ci fossero solo loro, appoggia le sue labbra su quelle di lei, le fa coincidere con le sue, e affonda la sua lingua calda e vogliosa, muovendola ingordamente…riesco ad evitarli per un pelo, a guardarli mi rabbrividisco e sento un forte peso nel cuore…è da molto che non provo emozioni così …..i loro genitali bramarsi, pulsare, umettarsi, il volersi ad ogni costo…..cammino e poi mi volto per un breve attimo e loro sono ancora lì avvinghiati e avvolti….
…un cagnolino abbia come un disperato a un gatto sotto ad una autovettura, liberando il mio pensiero..
Un artista di strada sta creando delle statue con la sabbia, la spruzza con l’acqua e dopo averla bagnata la lavora velocemente, creando….un sirena, sdraiata su una scogliera……accanto un altro suona una fisarmonica, resto li ad ammirare, senza respirare estasiata, mi chino gettando nel loro piattino della moneta e poi riprendo la mia strada, ma questa volta verso il ritorno
……la sera sta calando e i lampioni iniziano ad accendersi e a illuminare con la loro luce fioca..…tenuta viva dalla luce delle vetrine, continuo a pensare a quei due ragazzi, e senza accorgermene sono davanti al negozio di scarpe….. “adesso entro…”
Un giovane commesso mi accoglie alla porta, si sente il profumo della pelle, del cuoio, e un forte profumo di incenso…..mi accomodo su una poltroncina, descrivo il tipo di scarpe che vorrei provare “ che numero hai?” il 38 non importa il colore l’importante che il tacco sia alto, adoro i tacchi alti” …dopo pochi istanti tutto lo spazio davanti a me viene occupato da scatole e scarpe, scarpe e ancora scarpe….mi solleva dolcemente la gamba, per aiutarmi e il mio vestito scorre e scivola verso l’inguine scoprendo la mia coscia, mi sfila con le sue calde mani la scarpa che indosso e mi accarezza il piede, creando un leggero attrito con la calza velata che ricopre la mia pelle…mi fa solletico, “hai un bel piede, così affusolato…hai un collo così allungato , la volta da ballerina… qualsiasi scarpa non può che risaltare con un piede così” penso tra me e me che nessuno mi ha mai fatto i complimenti ai piedi, e la cosa mi incuriosisce molto
Apre i coperchi di alcune scatole …..”partiamo da questo decolté blu, elegante e raffinato”, afferra la scarpa e mi aiuta ad indossarla, accompagna le mie dita, e di seguito introduce, sempre accarezzando il resto del piede…avvolge la caviglia in un cinghietto, dopo averlo fatto girare più volte, intorno ad essa, si china sfiorandomi con il torace le gambe per riuscire a fermare la chiusura, sollevandola ancora un po' di più, e scoprendo il mio autoreggente…..percepisco il peso e il calore di lui sulla mia pelle, che si attiva e si accende assettata e affamata.
Dopo diversi tentativi, esulta per esserci riuscito e mentre alza lo sguardo, si rende conto di avermi scoperto le gambe dall’abito….arrossisce sprofondando con i suoi occhi sulla mia coscia sollevata, lo abbassa per un attimo intimidito ma incuriosito si insinua nella profondità oltre alla fascia della calza….si spinge aggrottando gli occhi come volesse mettere bene a fuoco…. le sue mani tremano, sono calde e sudate….mi posa il piede a terra ”preferisci provarle tutte due, sai normalmente abbiamo un piede più gonfio”… mi risiedo, sollevando l’altra gamba, stavolta sono io ad alzarla quanto basta per mostrare le mie gambe, l’accavallo sulla prima, e l’autoreggente di pizzo si mostra sulla coscia proprio sotto la mia natica…..deglutisce, è impacciato, il suo volto è ancora più arrossato di prima, è talmente agitato che mi guarda, si volta, mi riguarda….lo sguardo scivola caldo appassionato sulla natica, disegnandone il contorno, e si introduce nello spazio che separa le due parti del lato B alla scoperta del punto in cui nasce la mia fessura nascosta…..facendo finta di nulla “ in realtà così faccio credere” ruoto il mio bacino verso l’esterno, facilitando l’esposizione della mutandina che gli mostra tra il pizzo il nudo umido e caldo della mia vulva, in questa posizione non riesco però a chiudere il cinturino, raddrizzo il mio corpo, appoggio ambedue i piedi a terra, tenendo le gambe leggermente divaricate …… mi chino con il busto in avanti per provare da sola, e il mio seno morbido sborda nella scollatura…
….accovacciato davanti alle mie gambe, si immerge completamente nei miei genitali, si umetta le labbra, si mordicchia come se volesse nutrirsi di me delle mie labbra, umido e caldo scorre prima sopra e poi sotto al tessuto, disegna i petali dei fiori, le foglie del pizzo, mi solletica, mi stuzzica, mi accarezza…..se solleva leggermente la testa si tuffa nella scollatura, completamente occupata, li sento, ingordamente alla ricerca dei miei capezzoli che si nascondono…..
I suoi pantaloni iniziano a mostrare un membro aumentato, che tira strozzato nel suo pantalone, cerca di spostarselo con le mani, pensando che io non lo stia osservando….sogghigno in silenzio, un uomo così giovane, trascinato in un vortice di emozioni e desiderio che non riesce a controllare….cerca di distrarmi parlando dell’ultima moda in arrivo dall’ America…..si libera la maglia dall’interno del pantalone per farla scivolare fuori e nascondere quello invece io ho già notato e mi stuzzica l’appetito…e la fantasia…chissà se i suoi peli sono ramati come i suoi capelli…..chissà se gli tirassi giù la zip adesso ora, riuscirei a farlo impazzire senza che nessun cliente se ne accorga…..
“prova a guardarti allo specchio, ritorno subito e sparisce”….mi alzo, mi guardo , provo a camminare, sono belle….e le gambe appaiono ancora più aggraziate, giro su me stessa, sollevo leggermente l’abito per immaginarle con una gonna corta…..” si mi piacciono, eleganti, seducenti, mi piaccio”, guardo fuori dalla vetrata ormai è buio, un uomo appoggiato al muretto della vetrina guarda dentro, o forse sta guardando me…. non so da quanto….le luci dei faretti nella vetrina mi impediscono di mettere bene a fuoco il suo volto…sono curiosa
Il commesso rientra….la maglia è di nuovo dentro al pantalone ….forse una pausa liberatoria, lo immagino correre trafelato nei servizi, la chiusura rapida della serratura, la mano sudata tremante afferrare la zip, veloce, la smania, la voglia….giù e poi scoprire dal suo pantalone e dallo slip la sua asta dritta, umida calda e vogliosa….sfiorarla, sentirla pulsare e poi non resistere afferrarla strofinarla, energicamente, trascinare la pelle fino alla base e poi riaccompagnarla, il respiro caldo e pacato, aumentare trasformarsi in rantolo, il glande arrossato, bagnato….una iniziale colata calda anticipa la fuoriuscita copiosa di una abbondante crema che scivola sulla mano…… gli occhi chiusi ancora ad assaporare ogni secondo di questo violento e insolito orgasmo……
..”Tutto bene?” “benissimo….. e non sai quanto, scusa l’attesa” “le prendo e vorrei provare ancora quelle stringate di pelle marrone…. il suono della porta avvisa l’ingresso di un nuovo cliente, il commesso si volta per accogliere la persona, sollevo lo sguardo e l’uomo appoggiato al muretto non c’è più e…. sull’uscio della porta il barista… entra e mi sorride, mi guarda con uno sguardo penetrante e voglioso, e si accomoda su una seduta di fronte a me….”ho visto tutto sai?” “tutto cosa?” ”sei una profonda provocatrice non ho perso neanche un millimetro della pelle delle tue gambe….ero li fuori da un pezzo….””hai fatto bene ad entrare, seduto in quella postazione puoi vedere meglio….””non mi voglio perdere nulla…stupiscimi”….
Si mette leggermente sdraiato con la schiena appoggiata, le gambe accavallate, si sorregge la testa con la mano…mi chino e accarezzo con movimenti appena percettibili la calza scorrendo dalla caviglia, e andando su lentamente….affondo le dita tra i laccetti della scarpa facendo scorrere le mie dita calde, le umetto leggermente con la lingua e le sollevo, affondo le dita del piede nella scarpa ma non riesco a penetrare … il commesso pronto chinato davanti a me , aiuta a spingere con un calzascarpe, spinge, preme afferra la mia caviglia, e ripreme, il suo volto affaticato e accaldato….poi di colpo il piede penetra si espande si diffonde, si adatta….”forse una mezza misura in più non sarebbe male”…..
…..il piede avvolto in una scarpa morbida e sensuale, la pelle diventa la mia seconda pelle, mentre il commesso va alla ricerca della mezza misura in più…..rimango ferma, non abbasso lo sguardo dagli occhi del mio osservatore…. “adesso iniziamo a giocare…“
Le gambe piegate e divaricate, un movimento rotatorio del tacco a spillo sul pavimento, cadenza il tempo a ritmo del mio respiro, mi eccita l’idea che lui mi sta guardando…vorrei potergli mostrare ogni cosa, vederlo lentamente cedere sotto il desiderio irrefrenabile di possedermi….. l’altro piede velato dalla calza appoggia al pavimento… allargo il più possibile le gambe, ed elegantemente accarezzo le mie calze con i polpastrelli delle dita… prima fatti penetrare nella bocca , succhiati e pennellati con la lingua calda e umida, movimenti lenti……ben visibili…..poi così gocciolanti scorrere sulla calza, sull’autoreggente…e intrufolarsi sotto la fascia…. sollevarla…..e disegnare il bordo intorno alla coscia…..l’uomo del muretto cambia spesso posizione come se la sua seduta fosse invasa di spilli….scorro veloce…(il commesso può ritornare)…su fino alla mutandina…la mia vulva è talmente bagnata che ha intriso del mio umore il pizzo bianco che appare lucido….mi accarezzo a mano aperta per un po' di volte, lui mi guarda….”guardami…il gioco è appena iniziato…peccato che non puoi toccarmi…mi piacerebbe sai…magari dopo…da soli”…infilo il dito indice sotto il bordino, e lo faccio scorrere sulle grandi labbra, scoprendole dal pizzo…..sono calda, il mio bottone pulsa è turgido vuole che lo accarezzi…..sollevo leggermente il sedere e con un atto fulmineo mi libero delle mutande ….gli mostro la mia natura nuda, bagnata aperta davanti a lui….deglutisce…” ti sta pulsando vero?? Come vorrei sfiorarlo per vedere se veramente ciò che vedi ti piace?” la mano si insinua nello spazio tra le grandi e le piccole labbra, il clitoride viene pigiato e spremuto tra due dite….ho voglia di penetrarmi…..accarezzo le labbra e un dito si ferma sul clitoride, premendolo, tirandolo….i miei umori escono abbondanti…..vorrei urlare…..mi piace….voglio penetrarmi…un dito impavido sprofonda nella grotta mentre l’altra mano divarica le labbra…entra e esce e preme, fino a dove si può spingere ad entrare…..fuoriesce scorrendo sul clitoride….. un gemito silenzioso mentre tuto il corpo sta tremando…per un orgasmo mai provato prima…..
Non ho mai abbassato lo sguardo da lui…che si è immerso nel mio mondo diventando la mia saliva, il mio umore, il mio dito….il suo volto arrossato….e sudato….il suo membro pulsare, crescere….la sua mano muoversi sforzando nello spazio angustio della tasca…per riuscire a toccarlo…per assecondarlo per accarezzarlo, per placarlo………
“scusa il ritardo”, ho trovato la mezza misura, era in un magazzino….mi sistemo l’abito, mi alzo in piedi, e mentre indosso le mie nuove stringate, l’uomo del muretto si alza….” Io andrei, si è fatto tardi, magari ritorno domani”, si avvicina alla porta ed esce…. “Ma come va via?”, sento il cuore battere all’impazzata non può finire così… prendo le scarpe mi dirigo velocemente alla cassa….il mio corpo sta ancora fremendo e ho il suo sguardo e i suoi occhi scuri lucidi e vogliosi stampati dentro i miei…”perché sei andato via….no non posso perderlo adesso”……pago, lascio una lauta mancia al commesso…e scappo fuori….
Mi guardo intorno…non lo vedo, mi sposto dal negozio verso un vicolo…le luci dei faretti mi abbagliano…sono confusa, desolata…non c’è…rimango li ferma pensando a cosa fare….una mano calda e forte mi afferra da un braccio, il mio cuore batte veloce, sono spaventata…sto per urlare quando il mio corpo è avvolto dalle braccia possenti di lui che mi stringono, facendomi mancare anche il respiro…mi guarda fisso senza parlare, mi appoggia su una parete e morbosamente la sua lingua si avventa nella mia bocca….la sua saliva calda, invade la mia bocca, la lingua si avvolge alla mia la pennella, l’accarezza….china la testa e mi lecca ogni centimetro del collo…scivola sulla mia clavicola mentre le sue mani scendono lungo la mia schiena fino a raggiungere le natiche… il mio corpo freme….solleva l’abito e i miei glutei nudi sono sotto le sue mani….li sfiora, li preme, si insinua con le dita passando da dietro fino a sfiorare la mia fessura vogliosa e umida…….”dalla voglia che ho potrei morire adesso…..ma non ora…un'altra volta…e questa volta il gioco lo piloto io”……
E’ un venerdì caratterizzato dagli sconti… tutti propongono sconti, ti serve un profumo, un televisore, un nuovo paio di scarpe, un libro….tutto è scontato…
Una mia amica mi ha lasciata da sola all’ultimo minuto “ non mi sento molto bene, ti va se facciamo un'altra volta??” “certo!”. Dopo alcuni minuti in realtà le aspettative di questa serata prendono il sopravvento e decido di andare da sola.
Cammino costeggiando le vetrine….ho già lasciato il cuore in un negozio di scarpe…eleganti, raffinante e coloratissime scarpe…le immagino già ai miei piedi le mie gambe ricoperte da un velatissimo collant e vederle scivolare una dopo l’altra…fino ad averle provate tutte….un bimbo piange disperato davanti ad una vetrina di un negozio di giocattoli, battendo i suoi pugni contro la vetrata “lo voglio, lo voglio”, il padre lo trascina rammaricato da fatto che tutti lo stanno guardando con fastidio, io sorrido…..pensando che anche io sarei impazzita davanti ad una vetrina così come non lo si può capire….un mondo fantastico, dietro ad una vetrata lucidissima….
Le scarpe continuano a torturarmi la mente…. entro in un bar, fuori fa freddo, qualcosa di caldo mi darà la forza per continuare a girovagare …” un marocchino grazie”, “ vuole anche il cioccolato sopra?” ”certo che si, caldo, abbondante, tanta schiuma e cioccolato”.
Il barista è un uomo molto interessante, di mezza età con un fare seducente e ammiccante, mi guarda con insistenza “ come mai una donna bella come te è seduta qui da sola….o aspetti qualcuno?”
Lo guardo fisso negli occhi neri come il carbone, “si sono sola, ho deciso di fare un giro per negozi alla ricerca di offerte”, “peccato che ne ho ancora per due ore, potrei accompagnarti… se vuoi possiamo vederci dopo sempre se ti va”, mi mette un foglietto in mano con un numero di telefono…. “chiamami”
Lo guardo in silenzio, lo esploro, la sua camicia azzurra tira sulla sua muscolatura, i suoi pantaloni neri elasticizzati sono così aderenti che gli scolpiscono ogni muscolo del corpo e risaltano il suo membro stretto dentro di loro…la pelle è olivastra e il suo volto è incorniciato da una barbetta appena cresciuta leggermente brizzolata come i suoi folti capelli….
Non smette di guardare la mia scollatura, che mostra il mio seno morbido e generoso…….”guardare e non toccare”……anche se lo so che due delle tue ditine scorrerebbero volentieri nello spazio per sprofondarsi oltre…. guarda pure in fondo piace anche a me …” Mi alzo e senza dirgli nulla mi dirigo verso l’uscita, lui mi guarda senza distogliere lo sguardo….lo sento, mi fermo sulla porta che suona al mio passaggio mi volto fissandolo dritto negli occhi, mi bacio una mano e lo soffio dritto verso di lui, esco senza parlare…
Adesso i miei pensieri sono alternati le scarpe, il barista e di nuovo le scarpe….una coppietta cammina davanti a me, lui avvolge il corpo di lei con un braccio, tenendosela stretta, e lei appoggia la sua testa sulla sua spalla….dolci, amanti appassionati, lei solleva il volto e lo bacia frettolosamente ma lui la ferma senza pensare a nulla, come se il mondo intorno a loro non esistesse, come se ci fossero solo loro, appoggia le sue labbra su quelle di lei, le fa coincidere con le sue, e affonda la sua lingua calda e vogliosa, muovendola ingordamente…riesco ad evitarli per un pelo, a guardarli mi rabbrividisco e sento un forte peso nel cuore…è da molto che non provo emozioni così …..i loro genitali bramarsi, pulsare, umettarsi, il volersi ad ogni costo…..cammino e poi mi volto per un breve attimo e loro sono ancora lì avvinghiati e avvolti….
…un cagnolino abbia come un disperato a un gatto sotto ad una autovettura, liberando il mio pensiero..
Un artista di strada sta creando delle statue con la sabbia, la spruzza con l’acqua e dopo averla bagnata la lavora velocemente, creando….un sirena, sdraiata su una scogliera……accanto un altro suona una fisarmonica, resto li ad ammirare, senza respirare estasiata, mi chino gettando nel loro piattino della moneta e poi riprendo la mia strada, ma questa volta verso il ritorno
……la sera sta calando e i lampioni iniziano ad accendersi e a illuminare con la loro luce fioca..…tenuta viva dalla luce delle vetrine, continuo a pensare a quei due ragazzi, e senza accorgermene sono davanti al negozio di scarpe….. “adesso entro…”
Un giovane commesso mi accoglie alla porta, si sente il profumo della pelle, del cuoio, e un forte profumo di incenso…..mi accomodo su una poltroncina, descrivo il tipo di scarpe che vorrei provare “ che numero hai?” il 38 non importa il colore l’importante che il tacco sia alto, adoro i tacchi alti” …dopo pochi istanti tutto lo spazio davanti a me viene occupato da scatole e scarpe, scarpe e ancora scarpe….mi solleva dolcemente la gamba, per aiutarmi e il mio vestito scorre e scivola verso l’inguine scoprendo la mia coscia, mi sfila con le sue calde mani la scarpa che indosso e mi accarezza il piede, creando un leggero attrito con la calza velata che ricopre la mia pelle…mi fa solletico, “hai un bel piede, così affusolato…hai un collo così allungato , la volta da ballerina… qualsiasi scarpa non può che risaltare con un piede così” penso tra me e me che nessuno mi ha mai fatto i complimenti ai piedi, e la cosa mi incuriosisce molto
Apre i coperchi di alcune scatole …..”partiamo da questo decolté blu, elegante e raffinato”, afferra la scarpa e mi aiuta ad indossarla, accompagna le mie dita, e di seguito introduce, sempre accarezzando il resto del piede…avvolge la caviglia in un cinghietto, dopo averlo fatto girare più volte, intorno ad essa, si china sfiorandomi con il torace le gambe per riuscire a fermare la chiusura, sollevandola ancora un po' di più, e scoprendo il mio autoreggente…..percepisco il peso e il calore di lui sulla mia pelle, che si attiva e si accende assettata e affamata.
Dopo diversi tentativi, esulta per esserci riuscito e mentre alza lo sguardo, si rende conto di avermi scoperto le gambe dall’abito….arrossisce sprofondando con i suoi occhi sulla mia coscia sollevata, lo abbassa per un attimo intimidito ma incuriosito si insinua nella profondità oltre alla fascia della calza….si spinge aggrottando gli occhi come volesse mettere bene a fuoco…. le sue mani tremano, sono calde e sudate….mi posa il piede a terra ”preferisci provarle tutte due, sai normalmente abbiamo un piede più gonfio”… mi risiedo, sollevando l’altra gamba, stavolta sono io ad alzarla quanto basta per mostrare le mie gambe, l’accavallo sulla prima, e l’autoreggente di pizzo si mostra sulla coscia proprio sotto la mia natica…..deglutisce, è impacciato, il suo volto è ancora più arrossato di prima, è talmente agitato che mi guarda, si volta, mi riguarda….lo sguardo scivola caldo appassionato sulla natica, disegnandone il contorno, e si introduce nello spazio che separa le due parti del lato B alla scoperta del punto in cui nasce la mia fessura nascosta…..facendo finta di nulla “ in realtà così faccio credere” ruoto il mio bacino verso l’esterno, facilitando l’esposizione della mutandina che gli mostra tra il pizzo il nudo umido e caldo della mia vulva, in questa posizione non riesco però a chiudere il cinturino, raddrizzo il mio corpo, appoggio ambedue i piedi a terra, tenendo le gambe leggermente divaricate …… mi chino con il busto in avanti per provare da sola, e il mio seno morbido sborda nella scollatura…
….accovacciato davanti alle mie gambe, si immerge completamente nei miei genitali, si umetta le labbra, si mordicchia come se volesse nutrirsi di me delle mie labbra, umido e caldo scorre prima sopra e poi sotto al tessuto, disegna i petali dei fiori, le foglie del pizzo, mi solletica, mi stuzzica, mi accarezza…..se solleva leggermente la testa si tuffa nella scollatura, completamente occupata, li sento, ingordamente alla ricerca dei miei capezzoli che si nascondono…..
I suoi pantaloni iniziano a mostrare un membro aumentato, che tira strozzato nel suo pantalone, cerca di spostarselo con le mani, pensando che io non lo stia osservando….sogghigno in silenzio, un uomo così giovane, trascinato in un vortice di emozioni e desiderio che non riesce a controllare….cerca di distrarmi parlando dell’ultima moda in arrivo dall’ America…..si libera la maglia dall’interno del pantalone per farla scivolare fuori e nascondere quello invece io ho già notato e mi stuzzica l’appetito…e la fantasia…chissà se i suoi peli sono ramati come i suoi capelli…..chissà se gli tirassi giù la zip adesso ora, riuscirei a farlo impazzire senza che nessun cliente se ne accorga…..
“prova a guardarti allo specchio, ritorno subito e sparisce”….mi alzo, mi guardo , provo a camminare, sono belle….e le gambe appaiono ancora più aggraziate, giro su me stessa, sollevo leggermente l’abito per immaginarle con una gonna corta…..” si mi piacciono, eleganti, seducenti, mi piaccio”, guardo fuori dalla vetrata ormai è buio, un uomo appoggiato al muretto della vetrina guarda dentro, o forse sta guardando me…. non so da quanto….le luci dei faretti nella vetrina mi impediscono di mettere bene a fuoco il suo volto…sono curiosa
Il commesso rientra….la maglia è di nuovo dentro al pantalone ….forse una pausa liberatoria, lo immagino correre trafelato nei servizi, la chiusura rapida della serratura, la mano sudata tremante afferrare la zip, veloce, la smania, la voglia….giù e poi scoprire dal suo pantalone e dallo slip la sua asta dritta, umida calda e vogliosa….sfiorarla, sentirla pulsare e poi non resistere afferrarla strofinarla, energicamente, trascinare la pelle fino alla base e poi riaccompagnarla, il respiro caldo e pacato, aumentare trasformarsi in rantolo, il glande arrossato, bagnato….una iniziale colata calda anticipa la fuoriuscita copiosa di una abbondante crema che scivola sulla mano…… gli occhi chiusi ancora ad assaporare ogni secondo di questo violento e insolito orgasmo……
..”Tutto bene?” “benissimo….. e non sai quanto, scusa l’attesa” “le prendo e vorrei provare ancora quelle stringate di pelle marrone…. il suono della porta avvisa l’ingresso di un nuovo cliente, il commesso si volta per accogliere la persona, sollevo lo sguardo e l’uomo appoggiato al muretto non c’è più e…. sull’uscio della porta il barista… entra e mi sorride, mi guarda con uno sguardo penetrante e voglioso, e si accomoda su una seduta di fronte a me….”ho visto tutto sai?” “tutto cosa?” ”sei una profonda provocatrice non ho perso neanche un millimetro della pelle delle tue gambe….ero li fuori da un pezzo….””hai fatto bene ad entrare, seduto in quella postazione puoi vedere meglio….””non mi voglio perdere nulla…stupiscimi”….
Si mette leggermente sdraiato con la schiena appoggiata, le gambe accavallate, si sorregge la testa con la mano…mi chino e accarezzo con movimenti appena percettibili la calza scorrendo dalla caviglia, e andando su lentamente….affondo le dita tra i laccetti della scarpa facendo scorrere le mie dita calde, le umetto leggermente con la lingua e le sollevo, affondo le dita del piede nella scarpa ma non riesco a penetrare … il commesso pronto chinato davanti a me , aiuta a spingere con un calzascarpe, spinge, preme afferra la mia caviglia, e ripreme, il suo volto affaticato e accaldato….poi di colpo il piede penetra si espande si diffonde, si adatta….”forse una mezza misura in più non sarebbe male”…..
…..il piede avvolto in una scarpa morbida e sensuale, la pelle diventa la mia seconda pelle, mentre il commesso va alla ricerca della mezza misura in più…..rimango ferma, non abbasso lo sguardo dagli occhi del mio osservatore…. “adesso iniziamo a giocare…“
Le gambe piegate e divaricate, un movimento rotatorio del tacco a spillo sul pavimento, cadenza il tempo a ritmo del mio respiro, mi eccita l’idea che lui mi sta guardando…vorrei potergli mostrare ogni cosa, vederlo lentamente cedere sotto il desiderio irrefrenabile di possedermi….. l’altro piede velato dalla calza appoggia al pavimento… allargo il più possibile le gambe, ed elegantemente accarezzo le mie calze con i polpastrelli delle dita… prima fatti penetrare nella bocca , succhiati e pennellati con la lingua calda e umida, movimenti lenti……ben visibili…..poi così gocciolanti scorrere sulla calza, sull’autoreggente…e intrufolarsi sotto la fascia…. sollevarla…..e disegnare il bordo intorno alla coscia…..l’uomo del muretto cambia spesso posizione come se la sua seduta fosse invasa di spilli….scorro veloce…(il commesso può ritornare)…su fino alla mutandina…la mia vulva è talmente bagnata che ha intriso del mio umore il pizzo bianco che appare lucido….mi accarezzo a mano aperta per un po' di volte, lui mi guarda….”guardami…il gioco è appena iniziato…peccato che non puoi toccarmi…mi piacerebbe sai…magari dopo…da soli”…infilo il dito indice sotto il bordino, e lo faccio scorrere sulle grandi labbra, scoprendole dal pizzo…..sono calda, il mio bottone pulsa è turgido vuole che lo accarezzi…..sollevo leggermente il sedere e con un atto fulmineo mi libero delle mutande ….gli mostro la mia natura nuda, bagnata aperta davanti a lui….deglutisce…” ti sta pulsando vero?? Come vorrei sfiorarlo per vedere se veramente ciò che vedi ti piace?” la mano si insinua nello spazio tra le grandi e le piccole labbra, il clitoride viene pigiato e spremuto tra due dite….ho voglia di penetrarmi…..accarezzo le labbra e un dito si ferma sul clitoride, premendolo, tirandolo….i miei umori escono abbondanti…..vorrei urlare…..mi piace….voglio penetrarmi…un dito impavido sprofonda nella grotta mentre l’altra mano divarica le labbra…entra e esce e preme, fino a dove si può spingere ad entrare…..fuoriesce scorrendo sul clitoride….. un gemito silenzioso mentre tuto il corpo sta tremando…per un orgasmo mai provato prima…..
Non ho mai abbassato lo sguardo da lui…che si è immerso nel mio mondo diventando la mia saliva, il mio umore, il mio dito….il suo volto arrossato….e sudato….il suo membro pulsare, crescere….la sua mano muoversi sforzando nello spazio angustio della tasca…per riuscire a toccarlo…per assecondarlo per accarezzarlo, per placarlo………
“scusa il ritardo”, ho trovato la mezza misura, era in un magazzino….mi sistemo l’abito, mi alzo in piedi, e mentre indosso le mie nuove stringate, l’uomo del muretto si alza….” Io andrei, si è fatto tardi, magari ritorno domani”, si avvicina alla porta ed esce…. “Ma come va via?”, sento il cuore battere all’impazzata non può finire così… prendo le scarpe mi dirigo velocemente alla cassa….il mio corpo sta ancora fremendo e ho il suo sguardo e i suoi occhi scuri lucidi e vogliosi stampati dentro i miei…”perché sei andato via….no non posso perderlo adesso”……pago, lascio una lauta mancia al commesso…e scappo fuori….
Mi guardo intorno…non lo vedo, mi sposto dal negozio verso un vicolo…le luci dei faretti mi abbagliano…sono confusa, desolata…non c’è…rimango li ferma pensando a cosa fare….una mano calda e forte mi afferra da un braccio, il mio cuore batte veloce, sono spaventata…sto per urlare quando il mio corpo è avvolto dalle braccia possenti di lui che mi stringono, facendomi mancare anche il respiro…mi guarda fisso senza parlare, mi appoggia su una parete e morbosamente la sua lingua si avventa nella mia bocca….la sua saliva calda, invade la mia bocca, la lingua si avvolge alla mia la pennella, l’accarezza….china la testa e mi lecca ogni centimetro del collo…scivola sulla mia clavicola mentre le sue mani scendono lungo la mia schiena fino a raggiungere le natiche… il mio corpo freme….solleva l’abito e i miei glutei nudi sono sotto le sue mani….li sfiora, li preme, si insinua con le dita passando da dietro fino a sfiorare la mia fessura vogliosa e umida…….”dalla voglia che ho potrei morire adesso…..ma non ora…un'altra volta…e questa volta il gioco lo piloto io”……
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