Un week end in spa 2
di
yuba
genere
etero
Dopo essere usciti dalla doccia, io e Pierre siamo rimasti abbracciati e avviluppati in un caldo asciugamano senza dire una parola, solo i nostri occhi fissandosi comunicavano tra di loro.
Siamo stati così una decina di minuti anche se con la sensazione di avere trascorso qualche ora.
Saluto Pierre con un bacio, ancora frastornata di tutto ciò che successo e mi allontano da lui.
Raggiungo la mia stanza, con addosso un bagaglio di sensazioni, emozioni e appena aperta la porta, un enorme mazzo di rose rosse mi aspetta accompagnato da un biglietto “ non riesco a non pensarti e a non pensare a quello che è accaduto oggi tra noi, ho bisogno ancora di rivederti… sono in turno al piano bar e poi se vuoi possiamo andare a fare una passeggiata sul lungo mare….. Pierre”.
Sorrido e penso tra me e me: perché il destino ti fa incontrare una persona, che diventa subito speciale ma che sai che forse dopo questi due giorni non potrai più rivedere? Svuoto l’armadio degli abiti che mi sono portata per scegliere come vestirmi per quella sera per essere sensuale, attraente, affascinante e non deluderlo;
La mia collega mi telefona per organizzarci per la cena, anche a lei il pomeriggio non è andato niente male, le dico che dopo cena vado al piano bar a sentire suonare Pierre, si infatti il suo impegno in questa occupazione è suonare la tastiera e intrattenere i clienti.
Lei deve incontrarsi con Thomas, per cui mangeremo insieme e poi ognuna per la sua strada..
Entro nel piano bar… la luce soffusa e su ogni tavolino una candela accesa che crea una calda atmosfera, mi viene subito incontro un cameriere elegantemente vestito che mi accompagna ad un tavolino che Pierre aveva già riservato a mio nome. Mi accomodo e mi guardo intorno per vedere se riesco a trovarlo ma in quel momento non è in sala…. entrerà subito dopo sedendosi dietro la tastiera per iniziare a suonare..
Indossa un elegante pantalone nero, una camicia color salmone e un gilet nero …. oltre ad essere meravigliosamente vestito e anche di una bellezza che toglie il fiato…
Durante la prima pausa, Pierre viene al mio tavolo per offrirmi da bere, mi accarezza il viso e mi sussurra nell’orecchio. “ sei bellissima, mi mancavi”
La serata passa veloce, un aperitivo dietro l’altro mi sento euforica e su di giri, Pierre termina il suo lavoro, mi prende per mano e mi dice adesso andiamo….
Arrivati sulla spiaggia, mi sento quasi sospesa in aria, sicuramente è l’effetto dell’alcool che mi circola nelle vene… mi sfilo le scarpe, e cammino a piedi nudi, anche Pierre lo fa, la sabbia è calda…..
La brezza del mare ci accarezza il corpo , il viso e ci smuove i capelli… non ci sono rumori solo il canto delle cicale e quello delle onde che si increspano sulla riva…. Adoro il mare credo che sia la fonte di carica più grande che c’è mi sento subito euforica e felice….
Pierre mi prende per mano e iniziamo a camminare con i piedi dentro l’acqua, è leggermente fresca, e ad ogni onda che ci bagna facciamo un urletto per le sensazioni che proviamo, mi chino e con una mano lo schizzo con l’acqua, lui si vuole vendicare e lo prova a fare anche lui, ma scappo correndo per non farmi prendere, lui mi rincorre … corriamo per un po’ e poi inciampo e cado sulla sabbia ridendo a crepapelle, lui si butta accanto a me mi abbraccia…… ridiamo insieme, abbiamo entrambi il fiatone e poi posa le sue morbide labbra sulle mie….. “Piano così mi soffochi, non ho ancora ripreso a respirare”.. lui mi stringe forte a se e poi mi riempie di piccoli baci e poi la sua lingua si insinua nella mia bocca, accarezza la mia lingua, si strofinano una contro l’altra, poi si rincorrono si ritrovano e si avvinghiano tra di loro….. Ha una sapore coì buono forse sa ancora di tutto il cioccolato che si è leccato oggi…..
Mi aiuta ad alzarmi ed entriamo con le gambe dentro l’acqua, un onda un po’ più alta delle altre ci colpisce in pieno , mi abbraccia per non farmi cadere e ci avventuriamo dentro dove si tocca appena… così vestiti.
Siamo completamente bagnati, mi solleva e mi prende in braccio , attorciglio le mie gambe intorno alla sua vita, sento la sua pelle rabbrividirsi… anche io ho un po’ freddo e i miei capezzoli si irrigidiscono, mi accarezza le spalle e mi sfila le bretelle del vestito, mi bacia il collo , le clavicole, e poi scende sui miei seni.. succhiando alternativamente un capezzolo e poi l’altro….. poi le nostre lingue rincominciano a giocare come prima… sento il pene irrigidirsi sotto il mio peso e il mio clitoride lo riconosce e inizia a pulsare… non mi interessa che siamo in acqua e chiunque può vederci.. voglio solo amarlo ed essere posseduta da lui.
Mi sfila le mutandine e inizia con le su mani ad accarezzarmi il clitoride, poi scivola tra le grandi e piccole labbra, lo aiuto a liberare il suo pene dal pantalone, che preme subito sulla mia vulva già aperta davanti a lui e che invoca di essere penetrata…. Il suo glande fa capolino nella vulva e lui lo scuote per sollecitarmi il clitoride…. mi sembra di impazzire, in quella posizione non riesco a fare molto ma in fondo può essere bello anche lasciarsi fare… il suo pene penetra lentamente, vorrei schiacciamelo contro per sentirmelo dentro, tutto!! “ Scopami, fammi tua” gli grido .
Mi penetra prima lentamente e poi lo preme dentro, poi lo retrae e poi lo preme di nuovo…. La mia vulva e il suo pene sono ormai una cosa sola, sento la sua crema colarmi dentro…. E con un colpo più forte inizio a urlare in un orgasmo senza fiato……
Non mi vuole lasciare scendere, e cammina verso la riva con me ancora avvinghiata a lui… mi dice “ non mi basti mai”, riesco a scendere e voglio io adesso dirigere il gioco… mi chino e il suo pene non si è ancora ripreso e appare ancora molle ma eccitante… voglio stuzzicarti, voglio vederlo venire duro, voglio vederti soffrire…..
Inizio a leccarlo sa di sale e di noi…. Mi piacere questo profumo, passo la mia lingua sul glande mentre una mano lo accarezza, la lingua inizia a leccare i suoi testicoli, lo spazio tra i testicoli e l’ano, poi risale su, sento che inizia a fare dei piccoli movimenti… poi acchiappo con la bocca il glande come quando si mangia un gelato la lingua dentro la bocca lo avvolge, lo disegna, prova ad insinuarsi nel suo meato, lo lecca creando una spirale, mentre la bocca tenuta serrata sale e scende… inizio a sentire un po’ del suo sapore…. “ ti stai eccitando eh??” il suo pene inizia a pulsare di più… quando lo sento bello teso nelle bocca esco e mi fermo… lui mi guarda supplicante…..
….vorrei spremerti i testicoli fino all’ultima goccia ma….il gioco per il momento di stoppa qui… ti aspetto in camera mia….
Siamo stati così una decina di minuti anche se con la sensazione di avere trascorso qualche ora.
Saluto Pierre con un bacio, ancora frastornata di tutto ciò che successo e mi allontano da lui.
Raggiungo la mia stanza, con addosso un bagaglio di sensazioni, emozioni e appena aperta la porta, un enorme mazzo di rose rosse mi aspetta accompagnato da un biglietto “ non riesco a non pensarti e a non pensare a quello che è accaduto oggi tra noi, ho bisogno ancora di rivederti… sono in turno al piano bar e poi se vuoi possiamo andare a fare una passeggiata sul lungo mare….. Pierre”.
Sorrido e penso tra me e me: perché il destino ti fa incontrare una persona, che diventa subito speciale ma che sai che forse dopo questi due giorni non potrai più rivedere? Svuoto l’armadio degli abiti che mi sono portata per scegliere come vestirmi per quella sera per essere sensuale, attraente, affascinante e non deluderlo;
La mia collega mi telefona per organizzarci per la cena, anche a lei il pomeriggio non è andato niente male, le dico che dopo cena vado al piano bar a sentire suonare Pierre, si infatti il suo impegno in questa occupazione è suonare la tastiera e intrattenere i clienti.
Lei deve incontrarsi con Thomas, per cui mangeremo insieme e poi ognuna per la sua strada..
Entro nel piano bar… la luce soffusa e su ogni tavolino una candela accesa che crea una calda atmosfera, mi viene subito incontro un cameriere elegantemente vestito che mi accompagna ad un tavolino che Pierre aveva già riservato a mio nome. Mi accomodo e mi guardo intorno per vedere se riesco a trovarlo ma in quel momento non è in sala…. entrerà subito dopo sedendosi dietro la tastiera per iniziare a suonare..
Indossa un elegante pantalone nero, una camicia color salmone e un gilet nero …. oltre ad essere meravigliosamente vestito e anche di una bellezza che toglie il fiato…
Durante la prima pausa, Pierre viene al mio tavolo per offrirmi da bere, mi accarezza il viso e mi sussurra nell’orecchio. “ sei bellissima, mi mancavi”
La serata passa veloce, un aperitivo dietro l’altro mi sento euforica e su di giri, Pierre termina il suo lavoro, mi prende per mano e mi dice adesso andiamo….
Arrivati sulla spiaggia, mi sento quasi sospesa in aria, sicuramente è l’effetto dell’alcool che mi circola nelle vene… mi sfilo le scarpe, e cammino a piedi nudi, anche Pierre lo fa, la sabbia è calda…..
La brezza del mare ci accarezza il corpo , il viso e ci smuove i capelli… non ci sono rumori solo il canto delle cicale e quello delle onde che si increspano sulla riva…. Adoro il mare credo che sia la fonte di carica più grande che c’è mi sento subito euforica e felice….
Pierre mi prende per mano e iniziamo a camminare con i piedi dentro l’acqua, è leggermente fresca, e ad ogni onda che ci bagna facciamo un urletto per le sensazioni che proviamo, mi chino e con una mano lo schizzo con l’acqua, lui si vuole vendicare e lo prova a fare anche lui, ma scappo correndo per non farmi prendere, lui mi rincorre … corriamo per un po’ e poi inciampo e cado sulla sabbia ridendo a crepapelle, lui si butta accanto a me mi abbraccia…… ridiamo insieme, abbiamo entrambi il fiatone e poi posa le sue morbide labbra sulle mie….. “Piano così mi soffochi, non ho ancora ripreso a respirare”.. lui mi stringe forte a se e poi mi riempie di piccoli baci e poi la sua lingua si insinua nella mia bocca, accarezza la mia lingua, si strofinano una contro l’altra, poi si rincorrono si ritrovano e si avvinghiano tra di loro….. Ha una sapore coì buono forse sa ancora di tutto il cioccolato che si è leccato oggi…..
Mi aiuta ad alzarmi ed entriamo con le gambe dentro l’acqua, un onda un po’ più alta delle altre ci colpisce in pieno , mi abbraccia per non farmi cadere e ci avventuriamo dentro dove si tocca appena… così vestiti.
Siamo completamente bagnati, mi solleva e mi prende in braccio , attorciglio le mie gambe intorno alla sua vita, sento la sua pelle rabbrividirsi… anche io ho un po’ freddo e i miei capezzoli si irrigidiscono, mi accarezza le spalle e mi sfila le bretelle del vestito, mi bacia il collo , le clavicole, e poi scende sui miei seni.. succhiando alternativamente un capezzolo e poi l’altro….. poi le nostre lingue rincominciano a giocare come prima… sento il pene irrigidirsi sotto il mio peso e il mio clitoride lo riconosce e inizia a pulsare… non mi interessa che siamo in acqua e chiunque può vederci.. voglio solo amarlo ed essere posseduta da lui.
Mi sfila le mutandine e inizia con le su mani ad accarezzarmi il clitoride, poi scivola tra le grandi e piccole labbra, lo aiuto a liberare il suo pene dal pantalone, che preme subito sulla mia vulva già aperta davanti a lui e che invoca di essere penetrata…. Il suo glande fa capolino nella vulva e lui lo scuote per sollecitarmi il clitoride…. mi sembra di impazzire, in quella posizione non riesco a fare molto ma in fondo può essere bello anche lasciarsi fare… il suo pene penetra lentamente, vorrei schiacciamelo contro per sentirmelo dentro, tutto!! “ Scopami, fammi tua” gli grido .
Mi penetra prima lentamente e poi lo preme dentro, poi lo retrae e poi lo preme di nuovo…. La mia vulva e il suo pene sono ormai una cosa sola, sento la sua crema colarmi dentro…. E con un colpo più forte inizio a urlare in un orgasmo senza fiato……
Non mi vuole lasciare scendere, e cammina verso la riva con me ancora avvinghiata a lui… mi dice “ non mi basti mai”, riesco a scendere e voglio io adesso dirigere il gioco… mi chino e il suo pene non si è ancora ripreso e appare ancora molle ma eccitante… voglio stuzzicarti, voglio vederlo venire duro, voglio vederti soffrire…..
Inizio a leccarlo sa di sale e di noi…. Mi piacere questo profumo, passo la mia lingua sul glande mentre una mano lo accarezza, la lingua inizia a leccare i suoi testicoli, lo spazio tra i testicoli e l’ano, poi risale su, sento che inizia a fare dei piccoli movimenti… poi acchiappo con la bocca il glande come quando si mangia un gelato la lingua dentro la bocca lo avvolge, lo disegna, prova ad insinuarsi nel suo meato, lo lecca creando una spirale, mentre la bocca tenuta serrata sale e scende… inizio a sentire un po’ del suo sapore…. “ ti stai eccitando eh??” il suo pene inizia a pulsare di più… quando lo sento bello teso nelle bocca esco e mi fermo… lui mi guarda supplicante…..
….vorrei spremerti i testicoli fino all’ultima goccia ma….il gioco per il momento di stoppa qui… ti aspetto in camera mia….
0
voti
voti
valutazione
0
0
Continua a leggere racconti dello stesso autore
racconto precedente
Un week end in una spa 1racconto sucessivo
L'ultima notte in spa
Commenti dei lettori al racconto erotico