Sono diventato grande due

di
genere
incesti

Credo di essere nato per questo, per questo giorno, per l'alba della mia nuova vita, eccomi tra le braccia di mio padre in mostra a mia madre e alle mie sorelle, eccomi vergine pronta al sacrificio.
Per prima cosa, ripetei il pompino del pomeriggio, con più convinzione e maestria, tanto che pochi minuti dopo mio padre mi interruppe, e mi baciò, sentii il gusto della sua bocca, la sua lingua, e mi sciolsi, allora lui scese veloce al mio cazzo e con una mossa veloce lo prese in bocca e cominciò un veloce risucchio, cosa che mi mandò immediatamente in crisi e venni, riempii la sua bocca, e un attimo dopo mi baciò e deglutii tutto, brava mi disse, da oggi il mio e il tuo sperma rimarrà dentro di noi, non lo perderemo, e poi con delicatezza, mi denudò, e prese a leccarmi e a baciarmi, poi si dedicò al mio culetto, e lo leccò con amore e dedizione per lungo tempo, alternando prima una e poi due dita e poi trè, poi decise che ero pronta.
mi mise a pancia sopra, e mi disse: come le tue sorelle mi devi vedere mentre ti rendo femmina, e poi pose il suo enorme cazzo sulla mia pancia, e notai la lunghezza e la grossezza, lo pose in maniera che su vedeva arrivare alla base dello stomaco, mi spaventai e disse che era impossibile prendere una cosa simile senza morire, e di canto le donne risero, e mia madre disse: io lo presi molto giovane e credimi è stato meraviglioso, allora, sollevai le gambe e dissi: papà fammi tuo, sverginami, rendimi femmina, e allora con calma, si posizionò, e cominciò a introdursi in mè.
Fu pazzesco, sentii la sua cappella farsi strada inesorabile in mè, non mi aprì, mi dilaniò, urlai, sentii bagnarmi, ma lui non smise, vinta la prima spinta, entrò ancora, sentii tutto il tragitto, e il dolore era troppo, svenni per un attimo, ma lui entrò, mi ripresi, era in fondo, il mio ano stringeva ma doveva cedere, lui era dentro.
Poi si fermò, mi accarezzo, e mi sussurrò parole dolci, poi si ritrasse e il dolore riprese,si sfilò, e riprese ad entrare, ad ogni colpo urlavo ma poi col passare dei minuti cominciò a piacermi, anche se doloravo.
Mi scopò per una mezz'ora, ormai il mio ano era rotto, e quando papà venne, mi innondò di sperma, e una volta uscito mischiato al suo sperma c'era molto sangue, e le mie sorelle mi aiutarono poi ad calmare il dolore rimasto, ero finalmente diventata donna, la sua donna.
Ora disse papà finalmente la famiglia è al completo, e da oggi, tu darai la mia donna, non scoperai nessuna donna oltre a quelle della famiglia, vestirai da donna e vicrai da donna, la mamma e le tue sorelle provvederanno alle tue necessità, ma vedrai che col tempo sarai solo passiva, ecosì fù, non passarono due anni che non ebbi più erezioni, anche se per il primo anno ebbi rapporti con mia madre più che con le mie sorelle, ma questo sarà materiale futuro, io intanto ero la donna di papà.
Anche se come scoprii non era il mio vero padre, le mie sorelle si, ma tutto avvenne, quando dopo la nascita della seconda figlia, i miei ebbero difficoltà finanziarie, e mio padre dovette andare a lavorare lontano per dei mesi, e mia madre, che non aveva mai lavorato, in accordo con lui, fece il lavoro più vecchio del mondo, la prostituta.
Era giovane e carina, ben messa, poco ci olle ad avere clienti, i nonni accudivano alle mie sorelline e lei con la scusa del lavoro si assentava e batteva, poi un giorno, il caso volle, che nella villetta dove mamma lavorava, si recasse mio nonno, uomo di mondo e puttaniere incallito, non sapendo della figlia, le viene detto che c'è la nuova, così la chiamavano, e lui volle provarla, solo che quando si trova nudo in camera con la donna riconosce la figlia.
Credo sia stato inbarazzante, so solo che il nonno scopò la mia mamma, e poi la riportò a casa, e da allora la mamma non si prostituì più, ma rimase la sua amante per dei mesi, poi un giorno mamma chiese al nonno di ingravidarla, e così avvenne, il nonno la scopò per giorni, fino al metterla incinta, ed eccomi nata.
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scritto il
2017-09-13
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