Sogno

di
genere
etero

Scendo dall'auto, e mi sento fottutamente splendida. Sapere che tra poco ti incontrerò mi rende euforica.
Il mio incedere è deciso, veloce. Mi è mancato percorrere la via deserta di casa tua, accompagnata solo dal ritmo dei miei tacchi sull'asfalto.
Indosso il "tubino da congresso" che mi dona quell'aria di precisina con il controllo della situazione.
È una farsa, sappiamo entrambi che ti divertirai a fare a pezzi la mia immagine, per far rinascere dalla polvere la vera Me.
In borsa ho le manette che mi hai regalato quel Natale di due anni fa, in questa stessa casa, all'epoca spoglia, ma arredata dal calore dei nostri corpi intrecciati.
Questa casa è da sempre il teatro del nostro amore nascosto, soffocato agli occhi del mondo esterno, ma che divampa dentro di noi, corrodendoci l'anima dal primo giorno.
Apri la porta, ed è come riprendere fiato dopo un'apnea. Ricominciamo a viverci con un bacio.
Hai cucinato per me. Lo hai già fatto in passato, è vero, ma mai con questa cura, mai facendomi trovare tutto già preparato. Mi saluti mentre controlli il polipo nel forno. Imposti il timer. "Ciao, mia scrittrice, abbiamo ancora 5 minuti prima di cena".
Ti siedi sul divano e mi inviti ad accomodarmi accanto a te.
Adoro il tuo modo di mostrarti incurantemente eccitato, i tuoi movimenti lenti, controllati, il tuo sorrisetto insolente, che vorrebbe essere rassicurante.
So che hai letto il mio ultimo racconto, so che hai sete di me. La leggo nei tuoi occhi da sempre, la tua voglia di me. Eppure non ho ancora imparato a ignorarla.
Uno sguardo, basta solo uno sguardo. Una fitta di calore nel basso ventre risveglia i miei istinti reconditi.
T'impadronisci di me, sono la tua bambolina in questo gioco di piacere.
Mi sento vergognosamente regina quando mi apri le gambe con un gesto fulmineo ed inspiri il mio odore di donna.
Mi sento fieramente schiava della tua lingua che lecca via famelica ogni mio pudore.
Mi sento orgogliosamente porca quando desidero che le tue dita penetrino ancor più profondamente le mie membra.
Mi sento profondamente donna, quando guardi il mio corpo scandalosamente scosso da un amplesso.
Fulmini di piacere percorrono la mia pelle, mentre lecchi via gli ultimi residui del mio orgasmo.
Il timer della cucina ti richiama all'ordine.
Ti guardo muoverti con calma, impiattare perfettamente il polipo e le verdure. Ho sempre amato il modo in cui ti impegni in ogni cosa.
Con fare da chef pulisci addirittura una goccia scivolata sul piatto. Come se niente fosse, come se avessi appena sognato tutto. Mi fai accomodare a tavola e mi baci.
Sorrido.
Non era un sogno.
La tua barba profuma scandalosamente di me.
di
scritto il
2017-09-26
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