Gioco a Squadre: Prima la Figlia e poi la Madre (Primo Tempo)

di
genere
esibizionismo

Il mattino dopo mi risveglio con un languore irresistibile.
Mi viene istintivo portarmi le mani ai seni e stropicciami i capezzoli, mentre già sento il piacere montarmi dalle gonadi verso il cervello.
Ci metto un po’ a svegliarmi del tutto e a rendermi conto che Giulia mi sta leccando la fica come una gattina che beve il suo latte.
- Hmmm… - protesto debolmente io – Cazzo, Giulia! Così mi fai godere subito…
Lei bofonchia qualcosa di incomprensibile e continua a slappare con foga: sa che come lei non sono clitoridea, così scava più in fondo che può dentro la mia spacca già completamente slabbrata, cercando di arrivare al mio punto G, o almeno di avicinarcisi quanto basta da farmi esplodere.
Spalanco le cosce più che posso per darle completo accesso alla mia femminilità, e lei scava ancora più a fondo, quasi cercasse di scoparmi con la faccia.
Una slinguazzata feroce, quasi dolorosa per quanto è intensa e brutale: non c’è niente di amorevole o di seducente in quella leccata, solo una passionale voglia di mangiarmi la fica.
- Oddio, Giulia… - annaspo, cominciando ad inarcarmi per il piacere – Continua, sto già per godere…
La lingua implacabile di mia figlia mi trafigge la vagina, risucchiando la mia sbroda profumata e opalescente e facendomi scoppiare il cervelletto.
- Cazzo, sborro! SborroooOOOHHHH!!!
Mi contraggo come un ragno schiacciato: serro convulsamente le cosce intorno alla testolina bruna della mia amante, afferrandole i capelli e infradiciandole la faccia con una sbrodolata abbondante e quasi dolorosa.
Giulia non sembra aver paura di affogare: si abbevera con entusiasmo alla mia fontanella, deglitendo rumorosamente tutto il brodo di fica che le riverso sulla lingua avida.
Continuo a venire violentemente, tesa in un arco dorsale che mi fa vibrare tutta, finché non mi abbatto easusta, svuotata.
- Hmmm! – fa la stronzetta – Che buona… Ieri sono rimasta all’asciutto perché mi hai sfiancata, e così adesso avevo una fame che non ci vedevo più.
- Brutta stronza – mi lamento io – Mi hai fatto godere così in fretta che adesso ho più voglia di prima!
Lei ridacchia divertita: - L’ho fatto apposta. Così ti sarà più facile dirmi di sì.
- Oohhh… Dirti di sì a cosa?
Vuole che usciamo insieme.
No, non una passeggiata fra madre e figlia… Vuole uscire la sera per farci rimorchiare insieme: dice che l’ha già fatto con Eva, ma non con me.
- Vuoi andare a rimorchiare con me? – domando, allibita.
- Certo! – ridacchia lei con aria entusiasta - Tu e io, insieme a caccia di maschi… E poi dobbiamo consumare tutti insieme!
Consumare? Che razza di termine, cosa le insegnano in collegio?

Mi lascio convincere: devo ammettere che l’idea intriga anche me.
Naturalmente non posso portarla al casinò, e neanche in un club di quelli che frequentiamo Eva e io; però nulla vieta di andare insieme in discoteca, dove fra l’altro possiamo pescare cazzi più consoni alla sua età.
Ci organizziamo con calma, andiamo fino a Mestre con la barca, ormeggiamo come se niente fosse e ci cambiamo insieme, scambiandoci consigli e osservazioni come fossimo due amiche della stssa età intente ad equipaggiarsi da adescamento.
Beh, in effetti è proprio quello che siamo, oltre ad essere anche madre e figlia, no?
Giulia attinge senza ritegno al guardaroba di Eva: tanto le due hanno grosso modo le stesse misure, anche se Giulia è un po’ più bassa e adesso ha anche le tette più grosse. E sicuramente la mia amante non se ne avrà a male, anzi…
Devo dire che alla fine Giulia è molto meno sconcia di me: la piccola ha stile. Indossa un paio di fuseaux neri attillatissimi e lucenti a vita bassa, con stivaletti da elfa e canotta entrambi verde foglia morta perfettamente intonati ai suoi occhi; completa il tutto con un giubbino nero e una sciarpa color crema. Rivela le sue forme appetitose senza scoprire un solo centimetro di pelle di troppo.
Devo ammetterlo, io sono molto più volgare. Ho la mia adorata mini di ecopelle abbinata agli stivali, con una maglia vaporosa a collo alto: praticamente invito il mondo a guardarmi il culo, e ho le gambe competamente di fuori… Per non morire di freddo devo indossare il mio vecchi impermeabile rosso fuoco, così adesso accanto a Giulia sembro esattamente quella che sono: un puttanone d’assalto di mezza età.
Per fortuna la Giulia si è truccata pesante per mascherare la differenza di età.
All’ingresso in discoteca il buttafuori ci osserva con approvazione: quelle come noi aiutano a riempire la pista da ballo.
Ci liberiamo del giaccone di Giulia e del mio impermeabile e ci tuffiamo nella bolgia.
Dentro, la musica è assordante, e il timbombo mi rintrona più del doppio Gin & Tonic
che ordino al bar insieme ad una coca per la troietta in erba.
Giulia mi guarda oltraggiata, scola la coca e sbatte il bicchiere sul bancone prima di buttarsi in pista e di scatenarsi.
La ammiro mentre si dimena al ritmo della dance: ho davvero fatto un buon lavoro con lei… Si muove con grazia aggressiva, con gli occhi chiusi e l’espressione intensa e beata: assapora la libertà, e intanto ammalia i maschi circostanti e irrita le loro compagne consapevoli della propria inferiorità.
Il sex appeal della Giulia è devastante.
Sorseggio il mio drink con calma: non ho fretta di gettarmi in pista, preferisco osservare con calma il campo di caccia e valutare le possibili prede.
Siamo a caccia di uomini, quindi scarto a priori tutte le femmine, comprese quelle che normalmente prenderei seriamente in considerazione; scarto velocemente anche i mocciosi, le checche e i rattusi… A questo punto il campo è già dolorosamente ristretto.
Hmmm… Sarà il caso di eliminare anche tutti gli over 50: normalmente sono i miei portatori di cazzo preferiti, ma devo tenere in conto i gusti e le esigenze della mia partner di caccia, che probabilmente non è interessata nei coetanei di suo nonno.
Non sono molti in ogni caso, quindi non è una gran perdita…
Una volta eliminati i ciccioni, quelli vestiti in modo ridicolo, i finti maori con troppi tatuaggi e i masochisti pieni di piercing, non ne restano più molti.
C’è quel gruppetto di ragazzotti abbastanza sportivi seduti al tavolo a bordo pista: sono in tre e sembrano amici fra loro, niente ragazze intorno e l’aria degli universitari fuori corso in vena di dimenticare i libri e sballare un po’.
Certo che se fossero solo in due sarebbe meglio. Scaricarne uno? Però sono bellocci tutti e tre, sarebbe un peccato…
Uh, guarda più in là sulla pista: la Giulia non li ha ancora notati, però ce ne sono due davvero interessanti. Sulla ventina, l’aria da ragazzi-bene, vestiti piuttosto ricercati, aria sicura e sguardo intelligente… Mmm. Sono accompagnati: due ragazzotte a mala pena sui diciotto, vistosette e un po’ goffe; divorano i loro ganzi con uno sguardo adorante che rivela la loro assoluta subalternità al cosiddetto “sesso forte”. Non sarebbero certo loro il problema…
La Giulia li ha visti. Non si fa sgamare, ma adesso ha gli occhi aperti, e non li perde di vista.
Svuoto il bicchiere e la raggiungo in pista.
Lei mi strizza l’occhio e io sorrido, accennando alla direzione in cui si trovano i due tipi che abbiamo notato entrambe.
Lei annuisce: è interessata.
Accenno alle due pollastrelle, e lei fa spallucce senza smettere di ballare, come a dire peggio per loro…
E’ mia figlia: ha l’istinto della caccia… Portare via il maschio a una rivale è più eccitante che farsi rimorchiare da uno scapolo.
OK, siamo d’accordo: le nostre prede sono i due figli di papà. Quanto alle loro squinziette, vorrà dire che se ne torneranno a casa da sole…
Ammicco a Giulia e mi faccio sotto.
Non intendo bruciare la mia compagna di caccia, voglio solo farmi vedere: bisogna che i due tipi comincino a farsi venire il dubbio che forse in giro c’è di meglio delle loro due gallinelle.
Mi dimeno un po’ sulla pista accanto a loro, senza guardarli ma offrendo ai loro sguardi il mio lato B ondeggiante, e esibisco un po’ del mio estro ballerino.
Una MILF in forma e scatenata può attrarre un maschietto inesperto come un magnete.
Porgo loro le terga, ma la Giulia li osserva per me, e quando mi segnala con un sorrisetto che ho la piena attenzione dei soggetti, li pianto per andare a prendermi un altro drink.
E’ il momento di Giulia a farsi sotto: si esibisce in un solo di danza nel momento clou del pezzo, senza far loro capire di averli presi di mira… Finché non finisce “casualmente” addosso a uno di loro, separandolo dalla pollastra e obbligandolo a sorreggerla.
Li vedo ridere tutti e due: contatto eseguito… Poi la Giulia si rialza e si allontana ballando da sola, come se il ragazzo con cui si è scontrata non le interessasse minimamente.
Brava Giulia! Ora ha la piena attenzione dei due, ma sta attenta ad ostentare indifferenza.
Le due pollastrelle ora si sentono insicure: starnazzano un po’, e i due tipi sono chiaramente seccati.
Tocca a me: torno in pista con il bicchiere in mano. Non mi esibisco in nuovi virtuosismi, né mi agito come la Giulia: sono una cougar in caccia e devo avere un certo stile…
Questa volta il mio pezzo forte sono le gambe: le esibisco con una serie di passi brevi e veloci, facendo attenzione a che le luci cadano con la giusta angolazione sulla mia pelle ancora abbronzata…
La Giulia viene verso di me sorridendo beata, e la nostra vicinanza porta i due a guardarci entrambe mentre interagiamo: siamo due donne che danzano da sole, ed è naturale che volteggiamo un po’ una intorno all’altra.
Poi Giulia mi sorprende con un’iniziativa che non avevo previsto: mi si avvicina al ritmo della musica, mi sorride e mi sfiora le labbra con un bacio rapinoso.
Poi si stacca, volteggia su sé stessa, sfila il giubbino e lo fa roteare in aria con un gridolino di gioia che ottiene il doppio risultato di attrarre l’attenzione e di fare il vuoto intorno a lei.
Mi congratulo per lo show alzando il bicchiere, e lei gongola senza smettere di ballare.
I due si sono avvicinati impercettibilmente, con le pollastrelle al seguito che cercano di recuperare la loro attenzione… Questa volta Giulia urta l’altro maschio, e fa finta di perdere del tutto l’equilibrio.
Il tipo l’afferra abbastanza prontamente, e vedo che scambiano due parole.
Io sono svelta a farmi sotto e le porgo un braccio, che lei coglie prontamente: di nuovo, ostenta disinteresse nel maschio, mentre sembra dimostrare interesse nei miei confronti.
- Balli benissimo! – mi urla, per farsi sentire dagli altri.
- Grazie! – rispondo io – Anche tu sei forte… Come ti chiami?
Tanto per dare l’idea che non ci conosciamo.
I due si guardano fra loro incerti, poi si fanno sotto: sono all’amo.
- Stai bene? – le urla quello che l’ha raccolta.
Giulia annuisce, e questa volta gli concede un sorriso.
…Poi si volta e sparisce velocemente nella calca, sfiorandomi appena.
Quello che le ha parlato fa per seguirla, e mi sfiora a sua volta…
Io colgo l’attimo e lascio cadere il bicchiere.
- Cazzo, stai attento!
Quello si blocca, confuso.
L’amico si fa sotto a sua volta, facendo la ruota come un tacchino a spese dell’amico: - Sì, stai attento Claudio: hai fatto cadere il bicchiere alla signora…
Mi giro facendo una smorfia: - Oh, grazie tante per la “signora”!
Lui rimane un attimo incerto, e il suo amico recupera: - Sei il solito, Max. Mi dispiace per il bicchiere, te ne compro un altro, va bene?
Sorrido, ammansita: - Sei carino, grazie…
E’ fatta. Claudio mi scorta al bancone mentre Max rimane indietro a cercare di calmare le ragazze inviperite.
Mi faccio offrire un Black Russian bello forte (e costoso), e lui paga senza battere ciglio. Sorseggio, guardandolo di sottecchi mentre lui non sa cosa fare; poi gli porgo il calice.
- Assaggia anche tu: costa parecchio, non voglio approfittarmi…
Lui sorride, deliziato della mia considerazione. A volte non mi capacito di quanto possano essere imbecilli i maschi…
Assaggia il cocktail, probabilmente molto più forte di quanto non fosse abituato, e mi regala un sorrso ebete prima di tossire: - Buonissimo…
- Mi dispiace di averti separato dai tuoi amici… Torniamo da loro.
Raggiungiamo gli altri tre e io sorrido alle ragazze fingendo una simpatia femminile alla quale solo i maschi più imbranati possono credere: - Ciao ragazze! Scusate, non volevo interrompere…
I due portatori di czzzo senza cervello si sbracciano ad assicurarmi che non ho interrotto nulla, facendo arrabbiare ancora di più le pollastre.
Poi il più tonto dei due cade nella trappola per elefanti: - Ma quella ragazza di prima, è tua amica?
- Chi, la brunetta che balla così bene? No, mai vista in vita mia.
- Oh… Sembravate, come dire… Un po’ intime.
Questa era la pollastra meno ebete delle due.
- Oh, per via del bacio? – faccio io, con noncuranza – Magari le piaccio, chissà? Capita. Però io preferisco gli uomini… Almeno di solito.
Ammicco alla furbetta, e quella arrossisce imbarazzatissima. Poi mi rivolgo al cavaliere che mi ha offerto il drink e lo provoco: - E tu, cosa preferisci?
Lui balbetta: - Eh… Sicuramente non gli uomini.
- Beh, lo spero per te, e anche per le tue amiche… No, io intendevo fra me e la tipa che mi ha baciato.
- Oh! – imbarazzo melmoso – Eh… A me piacciono le donne, non le sbarbine.
Bel colpo.
La sua ragazza diventa rossa come un peperone, ma prima che possa reagire io mi volto e richiamo Giulia con un gesto, dicendo: - Aspetta, facciamo venire anche lei, così puoi giudicare con più calma.
Giulia arriva, sorridendo con aria incuriosita nei miei confronti e ignorando il resto della banda: - Ciao. Vuoi offrirmi un drink?
Faccio una smorfia: - Non credo tu abbia l’età per questo… Ma Claudio, qui, doveva scegliere chi gli piace di più fra te e me.
- Oh! – fa Giulia, divertita – Però non vale: a te ha offerto da bere…
Max coglie la palla al balzo: - Allora a te lo offro io, così siamo pari!
Ben fatto, imbecille.
Rimango con Claudio e le due pollastre mentre i due spariscono nella folla, così ora tocca all’altra ragazza essere mollata.
- Voi quattro state insieme? – chiedo con aria casuale per riempire il tempo.
La ragazza di Claudio si affretta a dire di sì e ad informarmi del loro presunto status di fidanzate ufficiali.
Claudio cerca di minimizzare, imbarazzatissimo, poi Giulia e Max ricompaiono e una volta raggiuntici la piccola peste pensa bene di ringraziare il tipo con un bacetto volante simile a quello che aveva scoccato a me.
La pollastra di Max apre la bocca per protestare, ma io la prevengo sbaciucchiando a mia volta Claudio, con la scusa che non lo avevo ancora ringraziato.
Le pollastre starnazzano insieme la loro indignazione e i due idioti cercano di calmarle mentre Giulia e io sorseggiamo beate i nostri drink gratis… Noto con stizza che mia figlia ha scroccato un Bloody Mary.
- Oh, piantatela voi due! – esclama Giulia interponendosi fra Max e la sua gallina – Non voglio mica portartelo via… Sai cosa facciamo? Adesso balliamo noi due, cosa ne dici?
La pollastra si vede trascinare in pista da una coetanea presunta possibile lesbica, e si ribella platealmente, scrollandosela di dosso: - Non mi toccare!
- Uffa! – fa allora giocosamente la Giulia, senza prendersela – Allora mi fai ballare tu?
Afferra Max e se lo trascina in pista proprio mentre parte un lento.
La sua ragazza a questo punto è fuori di sé, e la sua amica fa per clamarla.
Io ne approfitto e mi approprio di Claudio gettandogli le braccia al collo e costringendolo a farmi ballare: sono più alta di lui, ma solo di poco, e facciamo una coppia abbastanza omogenea mentre le pollastre sono bassottelle.
- Ma la tua ragazza è gelosa? – gli faccio in un orecchio – Si rende conto o no che potrei essere sua madre?
- Eh… - lui esita un attimo poi annuisce: - Hai ragione, è ridicolo. Però tu sei molto attraente, deve ssere per questo che…
- Oh, che carino! – gorgheggio io, sfiorandogli la guancia con un bacetto casto – Ti meriti un premio!
La ragazza di Claudio si avvicina e gli batte sulla spalla: - Adesso basta!
- Lola, ti prego… - fa lui – Ci stiamo solo divertendo, non lo vedi?
- Stronzo! – esplode la pollastra, fissandomi con odio da quindici centimetri più in basso – E stronza anche tu!
Io la guardo con indifferenza: - Hai dei problemi, ragazzina?
Quella sgrana gli occhi, scoppia in lacrime e scappa verso il bagno, seguita dall’amichetta.
Claudio esita, incerto se seguirla, ma io lo trattengo di forza: - Lasciala andare, dove vuoi che vada? Tornerà subito, vedrai…
Lui rimane un attimo incerto.
- Non vorrai mica correrle dietro come un cagnolino?
Questa funziona sempre. Nessun portatore di cazzo di vent’anni vuole essere considerato un cagnolino da una cougar.
Finiamo il lento, e alla fine ci ritroviamo con Giulia e Max; le pollastre sono sparite.
Giulia si guarda intorno con aria svampita, poi sorride: - Oh, le vostre amiche se ne son andate? Peccato…
- Beh, sai…
- No, perché mi chiedevo… Il mio papi ha la barca attraccata al porto, e pensavo che avremmo potuto andare a finire la serata a bordo, cosa ne dite?
Mica male, la mia cucciola!
Per incentivare l’offerta, la stronzetta fa un po’ di fusa, si strofina e poi ficca un istante la lingua in bocca a Max, tanto per mettere in chiaro come intenderebbe finire la serata una volta a bordo…
Max si scioglie al bacio, e le cinge i fianchi tenendola a sé.
Io sospiro, appoggio il bicchiere e mi rivolgo a Claudio afferrandolo per la cintura: - Hmmm… Perché no? A me sta bene, e a te, tigrotto? Te la senti di venire con noi?
Una sfida: di nuovo l’incubo-cagnolino… Claudio sorride e mi prende la mano con gesto che crede virile: - Ah, ma allora fai sul serio! Certo che ci sto…
Vittoria.
- Ma… E le vostre amiche? – a Giulia piace stravincere.
Indicativo che non ne conosciamo neanche il nome.
- Oh, sai, loro non credo che verrebbero.
- E perché no?
- Ma, vedi… Sono giovani, non vorrebbero rischiare che una volta a bordo…
- Vuoi dire che non gli piace scopare? – Giulia fa una faccia sbalordita, e a me quasi scappa da ridere.
Claudio esita, imbarazzato: - Sono giovani…
- Non mi sembrano più giovani di me – taglia corto Giulia, schifata (mi credo quanto c’entrino nel suo disgusto le “verginelle” della sua classe) – Dev’essere frustrante per dei ragazzi prestanti come voi, uscire con delle ragazzine cui non interessa il sesso. Ma come fate?
Claudio apre la bocca, poi la richiude.
Max fa solo: - Se tu sapessi…
Immagino. Poi sbuffo: - Insomma, ragazzi: stiamo qui a chiacchierare, o andiamo a divertirci?
Si riscuotono. Bene, pregusto già una bella partita a quattro…
- Chi di voi ha la macchina?
Silenzio.
I due si guardano imbarazzati.
Giulia è indignata: - Come? Non avete neanche una macchina? Volete che oltre alla barca, io ci metta pure il taxi?
Imbarazzo crescente: altro che melma, adesso sono sabbie mobili…
Giulia afferra Max e lo bacia di nuovo, quasi a forza… Poi si stacca di colpo.
- Ma tu fumi!
- Ecco, io…
- Che schifo! Io non scopo i tabagisti! Senza macchina, poi… Filate, tornate dalle vostre verginelle, se vi aspettano ancora – Giulia è scatenata e io faccio sforzi eroici per non scoppiare a ridere, specie quando lei mi abbraccia prima di proseguire - Piuttosto che con due sfigati come voi, preferisco andare con lei!
Mia figlia è una forza della natura. La osservo ammirata mentre le sue vittime si allontanano scornate e con la coda fra le gambe per vedere se le pollastrelle ci sono ancora… Brava Giulia: così si trattano gli uomini senza palle!
Lei mi guarda sogghignando: - Pensi che ho esagerato?
Io finalmente scoppio in una risata liberatoria: - Direi che se lo meritavano… Anzi, quei quattro si meritano a vicenda.
- Vero. Patetici, tutti e quattro.
- Pensavo che i maschietti ti piacessero…
- Cosa? Sì, magari per i primi due minuti. Ma li hai sentiti, che razza di sfigati morti di seghe? Figli di papà che non si sanno neanche allacciare le scarpe da soli!
- Così, volevi solo divertirti?
- Divertirmi, e dare a quei borghesucci una bella lezione – sorrisetto – No, la cosa che mi interessava di più era portarli via a quelle smorfiosette. Il resto non mi interessava… E a te?
Per un attimo le viene il dubbio che magari io volevo scoparmeli davvero. In effetti ci avevo fatto un pensierino (tanto di loro mi interessava il cazzo, non la personalità), ma il mare è pieno di pesci.
- Figurati! – le faccio accarezzandole la mano – La notte è giovane…
scritto il
2017-12-17
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