Diario di una coppia disinibita (prologo)

di
genere
trio

Forse fu la noia.
O forse fu la nostra irrefrenabile voglia di fare sesso.
Ancora oggi non so esattamente quale fu la molla che fece scattare il tutto.
Probabilmente un insieme delle due cose.

I primi quattro anni del nostro matrimonio erano trascorsi in modo assolutamente tranquillo.
Tra i lavori che entrambi svolgevamo ed il poco tempo libero dei fine settimana, la nostra vita matrimoniale passava serena e piacevole.
Mia moglie ed io facevamo l'amore ogni volta che potevamo, dove ci trovavamo, entrambi sempre eccitati e desiderosi uno dell'altra, innamorati e felici.
Ma, con il passare del tempo, iniziammo a renderci conto che il sesso, vissuto come noi lo stavamo vivendo, non ci appagava più come all’inizio del nostro matrimonio..
Ci sentivamo, a volte, quasi "costretti" a farlo, senza più provare quello slancio e quel trasporto che avevamo sempre sentito uno per l'altra.
Non che ci amassimo di meno.
Questo no. Nel modo più assoluto.
I sentimenti erano sempre quelli; era proprio il sesso che ci appariva monotono e ripetitivo, non regalandoci più quelle sensazioni travolgenti ed uniche che entrambi cercavamo.
Anche se di caratteri abbastanza diversi, mia moglie ed io abbiamo sempre avuto in comune un desiderio sessuale quasi incontenibile, e questo ci ha fatto sviluppare un’intesa fisica totale e perfetta.
Ma, con il trascorrere dei mesi e degli anni, questa conoscenza assoluta dei nostri corpi e dei nostri desideri iniziò a far diventare pericolosamente ripetitive le nostre notti di sesso.

Iniziammo, perciò, a fare l'amore raccontandoci le nostre fantasie, i nostri desideri più nascosti, i nostri sogni proibiti, tutto quello che avremmo desiderato fare e che, fino ad allora, avevamo gelosamente tenuto in noi stessi.
Passavamo lunghi momenti di tensione erotica ad immaginarci con altri partners: pensavo a mia moglie scopata da un altro, e le raccontavo nei più minimi dettagli cosa avrei voluto vedere, quali particolari mi avrebbero maggiormente eccitato di quella situazione.
E lo stesso faceva lei con me: si eccitava fantasticando di vedermi leccare un'altra donna, o magari di assistere ad un rapporto omosessuale fra me ed un altro uomo, uomo che la sua mente eccitata disegnava fin nei minimi dettagli.
Questo raccontarsi a cuore aperto, questo mettere a nudo tutte le nostre più intime e nascoste aspettative, ci aiutava a sopperire a quel venir meno della nostra carica erotica.

Alla fine, il desiderio di mettere in pratica tutto ciò che avevamo così a lungo fantasticato divenne per tutti e due una vera e propria necessità.
Sentivamo entrambi di avere bisogno di tramutare in realtà tutte le fantasie ed i sogni che ci eravamo confessati.
E fu così che ebbe inizio il tutto.

La ricerca di nuovi (e nuove) partners, in tutti questi anni, non ci ha mai creato grossi problemi.
Escludendo per principio di ricorrere al pagamento, gli uomini e le donne che hanno frequentato il nostro letto lo hanno fatto sempre spontaneamente, perchè da noi coinvolti, intrigati, resi nostri complici.
Certo, la presenza fisica di Anthia, mia moglie, è stata un elemento decisivo nello spianarci la strada: di altezza media, Anthia è una ragazza bruna dai lunghi capelli corvini , un volto regolare e dagli occhi verdi, seno generoso, vita stretta, un sedere non abbondante ma perfettamente disegnato, gambe affusolate e snelle, mani e piedi perfetti e dalla grande carica erotica.
Dalla pelle levigata e perfetta, Anthia ha sempre affascinato tutti, uomini o donne che fossero.
Anche io (a proposito, chiamatemi Eusebios) non sono proprio da buttare via: alto un metro e ottantasette, discretamente palestrato, ho sempre riscosso un certo successo presso la popolazione femminile.
E, dopo esser diventato un personaggio pubblico, questo successo si è ovviamente decuplicato.
Sulla mia descrizione fisica mi fermo qui.
Il motivo è scritto qui sotto.

Già.
La notorietà.
Anthia ed Eusebios non sono i nostri veri nomi, ma nomi di fantasia.
Essendo io un volto decisamente noto a chi guarda la televisione greca, una ovvia quanto necessaria riservatezza ci ha spinti a narrare la nostra storia con nomi fittizi.
Come saranno di fantasia i nomi di tutte le persone che entreranno... nel nostro letto !

Di tutte queste nostre esperienze abbiamo voluto tenere un diario.
Questo diario è stato scritto a quattro mani, da mia moglie e dal sottoscritto.
L'idea del diario ci è apparsa come un’ulteriore iniziativa volta ad accrescere la nostra eccitazione.
Rileggere quanto era accaduto un giorno, un mese, o un anno prima, ci è servito per non perdere quei particolari e quei dettagli che erano alla base della nostra esaltazione sessuale di quei momenti.
Dopo ogni nostra nuova esperienza, entrambi l'abbiamo raccontata, scrivendola separatamente, per poi confrontare tra noi il risultato.
Lo scritto che più ci è sembrato cogliere l'intensità della situazione vissuta è entrato a far parte del diario.
Per cui, a volte l'io narrante sarà il sottoscritto, altre volte sarà invece Anthia.

Abbiamo deciso, quindi, mia moglie ed io, di rendere pubbliche alcune delle pagine di questo nostro diario.
Non essendo particolarmente esperti di Internet, abbiamo contattato, via e-mail, Diagoras, il cui sito greco di racconti erotici frequentiamo assiduamente: abbiamo esposto a lui il nostro desiderio di mettere on-line il diario e gli abbiamo chiesto ospitalità tra i suoi scritti.
Diagoras, dopo aver visionato parte del diario, ha accettato, e pubblicherà le pagine che noi gli sottoporremo di tanto in tanto.
Inoltre, Diagoras ci ha chiesto il permesso di pubblicare le stesse pagine di diario, previa traduzione dal greco, su un sito italiano di racconti erotici dove lui ha recentemente iniziato a pubblicare alcuni racconti fra le centinaia che ha scritto negli anni.
Naturalmente la cosa non ci ha creato alcun problema ed è probabile, quindi, che anche gli amici italiani abbiano l’opportunità di leggere le pagine del nostro diario erotico.

Il fatto che alcuni penseranno male di noi, o magari si convinceranno che siano situazioni inventate e non realmente accadute, non ci preoccupa minimamente.
Noi sappiamo di aver vissuto momenti di assoluta felicità, sessuale e mentale: e questo ci è più che sufficiente.

Un’ultima precisazione.
Mi rendo conto di come il nostro diario, da un punto di vista letterario, non sia certo un capolavoro.
Non siamo scrittori, ovviamente, ma solo due persone che hanno voluto mettere nero su bianco le loro emozioni e le loro sensazioni.
Ma il modo di scrivere non è stato, comunque, al centro dei nostri pensieri. Quello che ci premeva era immortalare, quasi come in una fotografia, scene e situazioni erotiche che ci avevano particolarmente coinvolti.
Ed anche il linguaggio usato è spesso "crudo".
Ma anche in questo l’amico Diagoras si è offerto di revisionare i testi, e di proporli al pubblico in un greco accettabile (come accettabile, ma sempre fedele all’originale, sarà l’eventuale traduzione, da lui fatta, in italiano).

Il 21 luglio 1995 è stata la nostra prima volta.
La prima volta in cui riuscimmo a tramutare in realtà le nostre fantasie.

Ed è da quella data che inizierà il racconto, la prima pagina del nostro diario segreto che potrete leggere prossimamente qui.

Anthia ed Eusebios

Fine

diagorasrodos@libero.it



scritto il
2011-03-03
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