Risveglio

di
genere
etero

Sono da solo in casa, mi guardo attorno, che faccio?

Doccia! Poi libro, nel silenzio più assoluto.

Giro per casa in accappatoio asciugandomi i capelli, mi piace questa pace, ogni tanto un po’ di solitudine ci vuole.

Hai cambiato le lenzuola, non resisto, lascio cadere l’accappatoio a terra ed entro nel caldo abbraccio delle lenzuola pulite.

Che bello, la sensazione delle lenzuola pulite e stirate sul corpo nudo … ancora nessuno ci ha scritto sopra una poesia o una ode?!

Soddisfatto prendo il mio libro dal comodino e mi ci immergo completamente.

Mi sveglio per il freddo, con il libro in faccia e qualcosa che mi sfiora le palle.

Sposto il libro e ti vedo seduta al mio fianco, che mi accarezzi lentamente, mi sorridi e torni al tuo lavoro.

Hai spostato le lenzuola e mi stai guardando.

Mi accarezzi con le dita e con gli occhi, mi stai studiando, mi fai allargare un po’ le gambe per guardarmi meglio le palle, mentre con le dita le sposti e le accarezzi, controlli tutta l’asta guardandola in tutte le angolazioni, mentre cresce sotto il tuo tocco.

È arrivato al suo massimo, con le dita segui il disegno delle vene gonfie, poi fai il giro della cappella, mi tiri la pelle per vedere cosa succede.

Mi prendi le misure, controlli il diametro, la lunghezza, lo stringi per sentire quanto è duro, mi pizzichi la cappella per vedere che cambia colore quando arriva il sangue.

Sei concentratissima, mentre io mi sento emozionato oltre che eccitato fino allo spasimo, mi hai visto, baciato, toccato, migliaia e migliaia di volte, ma mai così.

“è bellissimo!”

Io rido “grazie”

Ma sei seria, non mi rispondi neppure, non stavi parlando con me.

Scendi piano piano e mi dai un bacio proprio sulla punta, poi appoggi la testa sulla mia pancia e continui ad accarezzarmi.

Sposti l’uccello in modo che la mia cappella sia appoggiata sulla tua bocca, la prendi tra le labbra mentre mi accarezzi le palle.

“cavolo mi fai impazzire! Anch’io voglio leccarti!”

Non mi rispondi neppure.

Continui ad accarezzarmi delicatamente, mentre con la lingua giochi con la mia cappella.

Poi piano piano scendi un po’ più giù, lo fai lentamente, come per gustarlo, come per sentirne le pieghe, la forma.

Poi lo fai uscire tutto e lo guardi, ora è bagnato della tua saliva, ci sono anche un paio di fili che vi legano ancora.

Sei come in trance.

Scendi di nuovo, mi lecchi sotto le palle, attorno, poi ne prendi una tra le labbra, succhi, me la lecchi dentro la tua bocca, tiri un po’, poi fai lo stesso con l’altra.

Torni a guardarlo, non sembri soddisfatta, ti riavvicini e mi lecchi tutta l’asta dalle palle in su, non tralasci un centimetro.

Ora è tutto bagnato della tua saliva, luccica sotto la luce, sorridi.

Poi torni su di lui e lo prendi in bocca, va giù lentamente, sempre più giù, più che puoi, poi inizi a fare su e giù con passione, mentre con una mano mi stringi le palle.

Duro poco, ti esplodo in bocca stringendo le lenzuola con le mani, vorrei toccarti ma ho capito che non devo disturbarti.

Mi tieni in bocca continuando a muovere la lingua fino a che mi sono svuotato del tutto, poi continui a leccarmi e baciarmi fino a che non sono del tutto sgonfio.

Fai la prova, ora sta tutto nella tua mano, sorridi.

Appoggi di nuovo la testa sulla mia pancia, mi stringi forte e restiamo così abbracciati fino ad addormentarci di nuovo.
scritto il
2018-02-03
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