Mi prendi uno yogurt?

di
genere
etero

Stiamo guardando la TV, nel letto, sotto le coperte, fuori è freddo, è tardi, il riscaldamento è già spento da un bel po’.
“mi vai a prendere uno yogurt?”
“no è freddo fuori dalle coperte!”
“dai …”
“ok ... ma quando torno dalla cucina tu sei tutta nuda”
“perché? no è freddo!”
“perché ho voglia di vederti nuda! Ma se non vuoi è lo stesso, niente yogurt!”
“dai ok, va bene!”
“che gusto vuoi?!”
“albicocca”
Mi avventuro nel freddo della casa.
Prendo uno yogurt, un cucchiaino e torno di corsa da te, pregustandomi lo spettacolo.
Ma tu non ti sei mossa di uno spillo.
“ma…”
“ti ho detto che lo facevo, non quando!”
“ma... non vale però!”
Ti passo lo yogurt e faccio il broncio come un bambino, mentre mi infilo di nuovo sotto le coperte calde.
Non mi degni di uno sguardo, finisci il tuo yogurt con calma, facendo quel rumore fastidioso del cucchiaino che batte contro il barattolo, poi me li passi, barattolo e cucchiaino, tutti e due puliti, splendenti.
“lo metti sul tuo comodino?!”
“perché il tuo è in discesa?”
“no ma sul mio ci sono le mie cose e non voglio mettercelo”
“ma…”
“dai…non rompere!”
Ok ti gira male allora, anche oggi non si tromba!
Ti strappo il barattolino dalle mani e lo appoggio sul mio comodino.
“ma non c’è nient’altro da guardare?”
“no e ormai abbiamo iniziato questo film e voglio vedere come finisce”
Agguanti il telecomando e cambi canale.
“ma sei proprio stronza!”
“dai che era brutto!”
Giri tra i canali fino ad arrivare a “chi l’ha visto”
Ti guardo come se guardassi un’extraterrestre.
“stai scherzando vero?! stai cercando di farmi arrabbiare!?”
Sei serissima, non ci posso credere, ma poi, piano piano ti spunta un sorrisino furbetto sulle labbra
“si!”
Ok vuoi la guerra! Vuoi giocare!?
Prendo il bordo del piumino e lo lancio via scoprendoti tutta.
Faccio in tempo a vedere la camicia che ti è risalita fino alla vita e le tue lunghissime gambe nude, prima che ti lanci a riprendere le coperte per ricoprirti tremante.
“sei scemo?! è freddissimo!!”
“ho visto bene?!”
“cosa?” ma sorridi, sai cosa ho visto oltre le gambe nude…
Faccio finta di prendere fiato e mi immergo sotto il piumone come se dovessi recuperare un tesoro sott’acqua.
Avevo visto bene, sei senza mutande!
Affondo la faccia tra le tue gambe annusando il tuo pelo.
“dai lasciami stare, mi fai il solletico!”
Ma allarghi le gambe e spingi contro la mia faccia.
Ok, mettiamoci comodi.
Mi metto in ginocchio sul letto, al tuo fianco, ti allargo le gambe, una mano per chiappa, allargo e infilo la faccia di nuovo.
Quanto mi piace, ho il naso nella tua figa e le labbra sul clitoride, questo odore, questo sapore, mi mandano fuori di testa.
Ci vuole poco e sei bagnatissima di te e della mia saliva, mi disseto.
Ogni tanto mi stacco dal clitoride per esplorare con la lingua le tue labbra, cerco di spingermi il più in fondo possibile, di scoparti con la lingua, poi mi sposto ancora più in giù, gioco con il buchetto posteriore, ci spingo dentro la lingua.
Infili una mano nei calzoni e mi agguanti le palle, me le massaggi.
Mi stacco un attimo da te, per guardarti.
Non mi abituerò mai allo spettacolo della tua figa aperta e bagnata, sembra che mi chiami.
Infilo un dito dentro di te, fino in fondo, sospiri, ma l’ho fatto solo per bagnarlo, sbrontoli quando lo tiro fuori, ma poi lo appoggio al buco del culo e spingo, lentamente, trattieni il fiato, lo faccio anche io mentre lo guardo entrare in te, fino a sparire del tutto.
Mi stringi il cazzo con forza, mi fai quasi male.
Torno a torturarti il clitoride, mentre il mio dito inizia a muoversi dentro di te.
Le tue mani cercano con frenesia di abbassarmi i calzoni, poi con la testa cerchi di infilarti tra le mie gambe, ma non te lo permetto.
Mi dai un morso su una coscia per costringermi a farti passare.
“AHIA CAZZO!”
Appena sposto la gamba, ti lanci sul mio cazzo e lo prendi in bocca.
Ho le ginocchia a fianco della tua testa, stiamo facendo un perfetto 69.
Mi concentro sul mio lavoro cercando di non farmi distrarre troppo da te, ma non è facile.
Mi accarezzi le palle mentre con la lingua giochi con la mia cappella.
No ce la faccio, Inizio a muovere i fianchi a ritmo, ogni volta che spingo il dito nel tuo culo, spingo il mio uccello nella tua gola.
Stai per venire lo sento da come ti agiti, aggiungo un altro dito nel tuo culo, urli con il mio cazzo in gola, poi mi fai uscire dalla tua bocca, per poter dare libero sfogo al tuo orgasmo.
Di colpo mi stritoli la testa con le gambe, mi stringi fortissimo con le braccia, mi impedisci qualsiasi movimento.
Sono schiacciato sopra di te, il mio uccello e sulla tua faccia, urli il tuo piacere sulle mie palle, cerchi di morderle mentre mi solletichi l’ano con un dito.
Vengo grugnendo su di te, strusciando il mio cazzo sulla tua faccia.
Quando è tutto passato, rilassi i muscoli e finalmente mi liberi dal tuo abbraccio, mi lascio scivolare affianco a te.
Ti ho sporcato tutta, il viso, il collo, il seno … la camicia.
“se ti spogliavi prima come avevi promesso, non ti sporcavi…”
Ti togli la camicia da notte e la usi per darti una pulita
“Come promesso!”
Ti alzi e ti dirigi verso il bagno.
Vederti camminare nuda per casa mi eccita da matti.
Vedere le tue chiappe che si muovono a ritmo…
I seni che ondeggiano …
Balzo in piedi e ti seguo in bagno.
scritto il
2018-03-09
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