Una anomala storia di amore e di passione 8 - La prima notte con mio figlio vestita col mio abito da sposa.
di
Una madre
genere
incesti
Il mattino successivo a quella fantastica prima scopata con mio figlio,ci siamo alzati tutti presto giacché mio marito avrebbe dovuto andare a prendere l'aereo a Bergamo e mio figlio l'avrebbe accompagnato.
Mentre mio marito era ancora in bagno,io e mio figlio eravamo in cucina a fare colazione e nel tempo in cui lui era impegnato tra un caffé,alcune fette biscottate spalmate di burro e miele ed alcuni frutti di stagione,io mi gli ero inginocchiata davanti ed avevo approfittato dell'assenza di mio marito per fare anch'io colazione con una gustosa razione di crema munta direttamente dal suo cannolo.
Prima che io e mio figlio prendessimo accordi per quei due giorni,lui aveva già preso degli impegni col suo prof. per preparare un esame e dunque,non sarebbe rientrato prima di sera.
Sicuramente non eravamo contenti per quell'imprevisto ma tant'è,facendo buon viso a cattivo gioco,mi ero premunita di fare il pieno del suo nettare che mi avrebbe accompagnata sino al suo rientro.
L'esame che avrebbe dovuto fare era piuttosto importante e si riferiva a quegli studi di matematica nei quali io stessa lo avevo aiutato.
Il suo prof era piuttosto tradizionalista e severo e dunque mi figlio aveva deciso di presentarsi bene anche nell'abbigliamento.
Per l'occasione suo padre gli aveva prestato il vestito antracite che non aveva mai più indossato dal giorno delle nozze.
Lui e mio marito aveva pressoché la stessa taglia e dunque il vestito gli calzava a pennello ed anche i pantaloni un po' corti per via della maggiore altezza del figlio,gli conferivano un'aria elegante ma moderna.
Mentre uscivano lo avevo rimirato e complimentandomi con lui gli avevo detto:
-Stai benissimo tesoro...sei elegante come tuo padre in chiesa il giorno in cui ci siamo sposati.-
-E' vero!-
Aveva chiosato mio marito con aria fiera.
Prima che uscissero li avevo baciati entrambi sulle labbra evitando però quelle di mio marito per evitare che percepisse il sapore di sperma che ancora avevo in bocca.
Rimasta sola in casa,mi ero seduta sulla sedia di mio figlio per organizzare per il suo rientro,un'accoglienza adeguata alla straordinarietà delle due serate che ci attendevano.
Non volevo limitare il tutto ad una buona cena a lume di candela ma volevo dargli di più.
In definitiva era la prima notte che passavamo nello stesso letto.
"La prima notte!....La prima notte....La prima notte!"
Erano le parole ed il pensiero che improvvisamente come un tarlo si era incuneato
e rodeva la mia mente.
"Mio figlio è vestito come il mio sposo il giorno delle nozze e stanotte giacerà accanto a me come se fosse lui mio marito.
Perché non accoglierlo vestita da sposa?
La sua sposa per trascorrere insieme a lui la nostra prima notte di nozze!"
Quell'idea mi aveva messo una certa agitazione addosso.
Avevo cominciato a tremare mentre il mio cuore pulsava ad un ritmo fuori controllo.
Avevo dovuto bere un Cognac e distendermi sul divano per riprendermi da quello shock che io stessa mi ero procurata.
Era una meraviglia quello che stava per accadermi.
Un sogno...un sogno che io stessa non avrei mai osato sognare!
Avrei accolto mio figlio....il mio amante....come se davvero fosse il mio sposo.....vestita nell'abito bianco di tulle e di seta col quale avevo coronato il mio sogno d'amore.
Quando mio figlio era arrivato,aveva suonato il campanello ed io non gli avevo aperto.
Avevo atteso che aprisse con le sue chiavi ed io lo avevo aspettato davanti alla camera matrimoniale vestita da sposa.
Avevo lasciato la stanza in penombra in modo che le luci soffuse facessero risaltare il candido splendore del mio abito nuziale.
Quando mio figlio mi aveva vista si era bloccato di colpo e dalla sua bocca era partita una sola esclamazione:
-Mamma!?-
-Amore!-
Gli avevo risposto allargando le braccia.
Per la straordinarietà della circostanza,mi ero acconciata il vestito come avevo fatto la prima notte con mio marito.
Mentre il albergo lui era in bagno a prepararsi,mi ero sfilata il reggiseno ed abbassando il corpetto del vestito avevo lasciato scoperte le tette.
Mi ero già anche tolte le mutandine rimanendo in autoreggenti bianche trasparenti.
Mio figlio pareva di cera e quando mi sono avvicinata a lui per offrirgli le mie labbra e porgergli i seni nudi coi capezzoli già turgidi,mi pareva impacciato come la prima volta che lo aveva masturbato.
-Amore...sono la tua mamma....sono la tua sposa.....sono la tua amante.....sono...sono tutta tua.....prendimi amore...-
Gli avevo sussurrato con tono languido mentre cercavo la sua bocca ed accompagnavo una sua mano sotto la gonna a sfiorare il mio sesso nudo.
-Mamma!_
Aveva gridato prima di congiungersi alle mie labbra in un bacio voluttuoso e profondo mentre la sua mano sguazzava nell'umido tra le mie cosce.
Tremante e con gesti malfermi,mi ero inginocchiata davanti a lui e nervosamente gli avevo slacciato i calzoni da un numero infinito di bottoni.
Poi gli ho abbassato le mutande e con la premura di un'affamata gli avevo imboccato il cazzo ancora molle ed avevo cominciato a leccarlo e spompinarlo per godermelo come piaceva a me.
Quando era eretto e ben duro e dal forellino uretrale aveva cominciato a rilasciare profumi e goccioline di miele,non eravamo più in grado di controllare le nostre reazioni.
Spingendomi indietro,mi aveva costretta a distendermi e dopo essersi inginocchiato a sua volta,si era portato le mie gambe sulle spalle e con un preciso colpo di reni mi aveva infilata.
Mi aveva chiavata in modo animalesco senza nessun apparente riguardo per me.
Le sue spinte pelviche erano precise e profonde ed anche la morsa delle sue dita stringeva dolorosamente i miei fianchi.
Io godevo e guaivo come una cagna posseduta in modo violento ed animalesco dal suo maschio.
In quella situazione e con una carica di libidine così debordante sapevo già che non avrebbe potuto resistere a lungo.
Gridavo,stendevo le mie membra,stringevo le pareti della mia vagina su quel palo impetuoso,gli conficcavo le unghie nella carne sotto le mie dita e mi contorcevo in attesa dell'orgasmo esploso violento coinvolgendo ogni lembo delle mie membra mentre lui grugnendo come un animale mi bombardava la cervice uterina coi suoi bollenti getti.
Immobili,ansanti e tremanti siamo rimasti per molti minuti distesi su quel pavimento trasformato in un lago di sperma e di umori.
Quando ci siamo ripresi,come fossi la sposa di certi film,mi aveva presa in braccio e mi aveva adagiata su quello che sarebbe stato il letto della nostra alcova per 2 giorni.
-Scusami mamma....non volevo ma vederti così vestita,così bella e così eccitante,mi ha mandato il sangue alla testa....-
-Ma di cosa ti scusi amore....tua hai fatto esattamente quello che mi aspettavo da te.
Più tardi,dopo che avremo cenato potremo ritirarci nel nostro talamo nuziale e fare l'amore....baciarci....accarezzarci....e godere....per sempre.
Abbiamo cenato a lume di candela con gli stessi abiti addosso come avevo fatto nel ristorante dell'albergo la prima notte di nozze.
Mi sentivo davvero sua e lui era mio!
Quella notte e per tutto il giorno successivo,non abbiamo fatto altro che amarci concedendoci solo pochi momenti di relax per tubare come colombi,riprendere le forze e ricaricare il suo fucile sfruttato più che se fossimo stati in guerra.
Dio solo sa quanta crema ha prodotto quella pasticceria!
Senza che lui me lo chiedesse,la mattina successiva,dopo che con la lingua mi aveva trattato a dovere la fica e la rosellina segreta,mentre si accingeva a montarmi gli avevo chiesto:
-Amore cosa ne dici di assaggiare anche la fragolina che hai appena leccato?-
Senza farselo ripetere e con un bagliore di assenso negli occhi,mi aveva girata a pecora e mi aveva inculata sino a inondarmi il retto col suo caldo seme.
segue
Mentre mio marito era ancora in bagno,io e mio figlio eravamo in cucina a fare colazione e nel tempo in cui lui era impegnato tra un caffé,alcune fette biscottate spalmate di burro e miele ed alcuni frutti di stagione,io mi gli ero inginocchiata davanti ed avevo approfittato dell'assenza di mio marito per fare anch'io colazione con una gustosa razione di crema munta direttamente dal suo cannolo.
Prima che io e mio figlio prendessimo accordi per quei due giorni,lui aveva già preso degli impegni col suo prof. per preparare un esame e dunque,non sarebbe rientrato prima di sera.
Sicuramente non eravamo contenti per quell'imprevisto ma tant'è,facendo buon viso a cattivo gioco,mi ero premunita di fare il pieno del suo nettare che mi avrebbe accompagnata sino al suo rientro.
L'esame che avrebbe dovuto fare era piuttosto importante e si riferiva a quegli studi di matematica nei quali io stessa lo avevo aiutato.
Il suo prof era piuttosto tradizionalista e severo e dunque mi figlio aveva deciso di presentarsi bene anche nell'abbigliamento.
Per l'occasione suo padre gli aveva prestato il vestito antracite che non aveva mai più indossato dal giorno delle nozze.
Lui e mio marito aveva pressoché la stessa taglia e dunque il vestito gli calzava a pennello ed anche i pantaloni un po' corti per via della maggiore altezza del figlio,gli conferivano un'aria elegante ma moderna.
Mentre uscivano lo avevo rimirato e complimentandomi con lui gli avevo detto:
-Stai benissimo tesoro...sei elegante come tuo padre in chiesa il giorno in cui ci siamo sposati.-
-E' vero!-
Aveva chiosato mio marito con aria fiera.
Prima che uscissero li avevo baciati entrambi sulle labbra evitando però quelle di mio marito per evitare che percepisse il sapore di sperma che ancora avevo in bocca.
Rimasta sola in casa,mi ero seduta sulla sedia di mio figlio per organizzare per il suo rientro,un'accoglienza adeguata alla straordinarietà delle due serate che ci attendevano.
Non volevo limitare il tutto ad una buona cena a lume di candela ma volevo dargli di più.
In definitiva era la prima notte che passavamo nello stesso letto.
"La prima notte!....La prima notte....La prima notte!"
Erano le parole ed il pensiero che improvvisamente come un tarlo si era incuneato
e rodeva la mia mente.
"Mio figlio è vestito come il mio sposo il giorno delle nozze e stanotte giacerà accanto a me come se fosse lui mio marito.
Perché non accoglierlo vestita da sposa?
La sua sposa per trascorrere insieme a lui la nostra prima notte di nozze!"
Quell'idea mi aveva messo una certa agitazione addosso.
Avevo cominciato a tremare mentre il mio cuore pulsava ad un ritmo fuori controllo.
Avevo dovuto bere un Cognac e distendermi sul divano per riprendermi da quello shock che io stessa mi ero procurata.
Era una meraviglia quello che stava per accadermi.
Un sogno...un sogno che io stessa non avrei mai osato sognare!
Avrei accolto mio figlio....il mio amante....come se davvero fosse il mio sposo.....vestita nell'abito bianco di tulle e di seta col quale avevo coronato il mio sogno d'amore.
Quando mio figlio era arrivato,aveva suonato il campanello ed io non gli avevo aperto.
Avevo atteso che aprisse con le sue chiavi ed io lo avevo aspettato davanti alla camera matrimoniale vestita da sposa.
Avevo lasciato la stanza in penombra in modo che le luci soffuse facessero risaltare il candido splendore del mio abito nuziale.
Quando mio figlio mi aveva vista si era bloccato di colpo e dalla sua bocca era partita una sola esclamazione:
-Mamma!?-
-Amore!-
Gli avevo risposto allargando le braccia.
Per la straordinarietà della circostanza,mi ero acconciata il vestito come avevo fatto la prima notte con mio marito.
Mentre il albergo lui era in bagno a prepararsi,mi ero sfilata il reggiseno ed abbassando il corpetto del vestito avevo lasciato scoperte le tette.
Mi ero già anche tolte le mutandine rimanendo in autoreggenti bianche trasparenti.
Mio figlio pareva di cera e quando mi sono avvicinata a lui per offrirgli le mie labbra e porgergli i seni nudi coi capezzoli già turgidi,mi pareva impacciato come la prima volta che lo aveva masturbato.
-Amore...sono la tua mamma....sono la tua sposa.....sono la tua amante.....sono...sono tutta tua.....prendimi amore...-
Gli avevo sussurrato con tono languido mentre cercavo la sua bocca ed accompagnavo una sua mano sotto la gonna a sfiorare il mio sesso nudo.
-Mamma!_
Aveva gridato prima di congiungersi alle mie labbra in un bacio voluttuoso e profondo mentre la sua mano sguazzava nell'umido tra le mie cosce.
Tremante e con gesti malfermi,mi ero inginocchiata davanti a lui e nervosamente gli avevo slacciato i calzoni da un numero infinito di bottoni.
Poi gli ho abbassato le mutande e con la premura di un'affamata gli avevo imboccato il cazzo ancora molle ed avevo cominciato a leccarlo e spompinarlo per godermelo come piaceva a me.
Quando era eretto e ben duro e dal forellino uretrale aveva cominciato a rilasciare profumi e goccioline di miele,non eravamo più in grado di controllare le nostre reazioni.
Spingendomi indietro,mi aveva costretta a distendermi e dopo essersi inginocchiato a sua volta,si era portato le mie gambe sulle spalle e con un preciso colpo di reni mi aveva infilata.
Mi aveva chiavata in modo animalesco senza nessun apparente riguardo per me.
Le sue spinte pelviche erano precise e profonde ed anche la morsa delle sue dita stringeva dolorosamente i miei fianchi.
Io godevo e guaivo come una cagna posseduta in modo violento ed animalesco dal suo maschio.
In quella situazione e con una carica di libidine così debordante sapevo già che non avrebbe potuto resistere a lungo.
Gridavo,stendevo le mie membra,stringevo le pareti della mia vagina su quel palo impetuoso,gli conficcavo le unghie nella carne sotto le mie dita e mi contorcevo in attesa dell'orgasmo esploso violento coinvolgendo ogni lembo delle mie membra mentre lui grugnendo come un animale mi bombardava la cervice uterina coi suoi bollenti getti.
Immobili,ansanti e tremanti siamo rimasti per molti minuti distesi su quel pavimento trasformato in un lago di sperma e di umori.
Quando ci siamo ripresi,come fossi la sposa di certi film,mi aveva presa in braccio e mi aveva adagiata su quello che sarebbe stato il letto della nostra alcova per 2 giorni.
-Scusami mamma....non volevo ma vederti così vestita,così bella e così eccitante,mi ha mandato il sangue alla testa....-
-Ma di cosa ti scusi amore....tua hai fatto esattamente quello che mi aspettavo da te.
Più tardi,dopo che avremo cenato potremo ritirarci nel nostro talamo nuziale e fare l'amore....baciarci....accarezzarci....e godere....per sempre.
Abbiamo cenato a lume di candela con gli stessi abiti addosso come avevo fatto nel ristorante dell'albergo la prima notte di nozze.
Mi sentivo davvero sua e lui era mio!
Quella notte e per tutto il giorno successivo,non abbiamo fatto altro che amarci concedendoci solo pochi momenti di relax per tubare come colombi,riprendere le forze e ricaricare il suo fucile sfruttato più che se fossimo stati in guerra.
Dio solo sa quanta crema ha prodotto quella pasticceria!
Senza che lui me lo chiedesse,la mattina successiva,dopo che con la lingua mi aveva trattato a dovere la fica e la rosellina segreta,mentre si accingeva a montarmi gli avevo chiesto:
-Amore cosa ne dici di assaggiare anche la fragolina che hai appena leccato?-
Senza farselo ripetere e con un bagliore di assenso negli occhi,mi aveva girata a pecora e mi aveva inculata sino a inondarmi il retto col suo caldo seme.
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