Memorie adolescenziali di un sesso-dipendente (fine)

di
genere
voyeur

Dory...?
Oh... si! Successe anche con lei.
Ho già accennato che era bella quanto la mamma. Un attimo più formosa, più tette, più culo!
Vi ho detto che l'ammiravo e si... la concupivo mentre danzava ma da quando facevo sesso con la zia, lei era passata d'importanza, certamente cercavo di sorprenderla discinta, certamente osservavo quando, anche lei, si ritirava nella sua camera con dei ragazzi.
E si... questo mi eccitava e riversavo anche nei suoi confronti un sentimento di ingiustificata gelosia. Andavo alla porta della sua stanza e cercavo di ascoltare se faceva sesso. Sentivo a volte gemiti e urla, risate e naturalmente dovevo masturbarmi violentemente.
Successe...
Dimenticavo una cosa importante.
Loro, Zia Cristina e Dory, spesso lasciavano in bagno in piena vista la loro biancheria smessa e potete immaginare come reagivo! Immergevo il viso in quelle minuscole mutandine e impazzivo, riuscivo anche a distinguere il loro profumo intimo!
Zia... più forte, amaro e speziato.
Dory... meno penetrante, con un sentore di miele e acqua di mare!
In un pomeriggio, convintissimo di essere solo in casa, raggiunsi il bagno, frugai nel cesto le presi ed iniziai ad annusarle.
Avevo sul viso, proprio sul naso la parte che era stata a contatto con la fica e annusavo e leccavo... quanto avrei voluto leccare davvero la sorgente di quell'aroma!
Avevo tirato fuori la verga e preso a masturbarmi... avevo intenzione di godere così, sborrando nel lavabo, eccitato a sangue dall'odore delle loro fiche. Quanto avrei voluto svuotarmi in quei minuscoli indumenti ma mi tratteneva la paura che la domestica potesse accorgersene.
Quando si aprì la porta!
Sicuro di essere solo, non avevo chiuso a chiave!
Era Dory... che stava alzando la gonna, era evidente che era entrata per fare pipì e mi aveva sorpreso con i suoi slip sul viso e la mano sul cazzo!
Mi guardò sorpresa, sbalordita!
Per poi sbottare...
-Ma che porco sei! Ti stai segando con le mie mutandine... porco! Dai esci che devo far pipì!-
Senza aspettare, davvero le scappava, si abbassò l'intimo alle caviglie e si sedette sul wc.
-Su vai... che aspetti?-
Ero immobile, rapito! Lo scroscio del liquido dorato che sgorgava dalla sua vagina mi aveva ipnotizzato!
Ero lì fermo... desideroso di inginocchiarmi davanti a lei, guardare lo zampillare del suo piscio, leccarlo, berlo anche e poi asciugarla con la mia lingua! Ecco come mi ritrovai schiavo di un'altra depravazione! Il bere... il leccare e asciugare una vagina appena subito dopo aver urinato! Si... bere quella meravigliosa pioggia dorata!!
Mi riscossi dai miei pensieri a fatica, riposi le mutandine e feci per uscire... ma non raggiunsi la porta, fu lei a fermarmi...
-Aspetta un po'... vieni qui... davanti a me... ma che razza di cazzo hai? Sei un fenomeno!-
Lo avevo ancora fuori, rigido come ferro, non ero riuscito a rimetterlo nei pantaloni, mi avvicinai... lei prima lo esaminò e poi lo prese in mano.
-Ma... non è possibile! Un ragazzo così magro come te... di quindici anni, ma come fai ad avere un cazzo così?-
E lo accarezzava, copriva e scopriva il glande, passava le dita sulla nervatura, sulle vene in rilievo e palpava il sacco dello scroto...
-E che coglioni hai! Sembrano quelli di un toro...! Ma sei dotato come un cavallo!-
Mi abbassò i pantaloni e lei si rialzò, scalcio via le mutandine che aveva ai piedi e sempre tenendomi per l'asta mi fece sedere dove era lei poco prima.
Ora ero io sul wc e lei davanti a me, mi si inginocchiò davanti e prese il cazzo in bocca.
I suoi mugolii mentre baciava e leccava e cercava senza riuscirci di introdursi tutta la verga! Passò la lingua sotto e raggiunse lo scroto e prese a metterselo in bocca, mentre la sua mano continuava a menarmi.
La vedevo completamente presa, in balia di una libidine che mi coinvolgeva completamente. Sentivo il mio piacere levitare. Crescere. Sentivo l'orgasmo... che voleva scoppiare come un fuoco d'artificio, ma non riuscii a venirle in bocca...
Allargò le gambe e si abbassò su di me tenendomi in mano, si inserì completamente la verga in fica! Fece difficoltà, entrai davvero a fatica ma era così determinata che spingeva come una invasata per inserirselo tutto!
E lo prese! Tutto!
E cominciò a cavalcarmi, le sue mani sulle mie spalle e si alzava e ricadeva, sempre più velocemente, sempre con maggior forza... sbatteva sul mio ventre, sulle mie cosce!
E ci prese l'orgasmo quasi assieme!
Prima lei che iniziò a urlare dal piacere!
E subito dopo io che mi svuotai... con diversi spruzzi, dentro di lei. Continuò fino a quando si appoggiò a me sfinita.
Si levò... e il mio sperma le scivolò fuori lentamente.
Mi fece alzare.
E posò le mani sul bordo del wc, si piegò in avanti... e mi invitò...
"Ancora... così... ficcalo dentro, fammi sentire piena, rompimi, sbattimi fino a sfinirmi..."
Due volte.
Senza levarlo.
Due altre volte senza sosta!
Davvero ero concentrato sul cazzo. La mente svuotata o fuori uso!
Colpi forti contro il suo culo e... i suoi gemiti continui! Gli orgasmi! Le sue urla che raggiungevano ogni angolo della casa fortunatamente deserta.
Poi... il crollo sul pavimento e la ricerca del fiato perduto nello sforzo.
Ecco... fu quella volta che capii quanto le dimensioni del mio cazzo colpissero la libidine delle donne. Diventava un richiamo alla trasgressione così tentatore che non molte resistevano, trovai molte conferme a questo. E diventai esibizionista! Lo esibivo ogni volta che potevo!
Dory continuò a fare la sua vita, portava ragazze e ragazzi in camera, anche per la notte. Non mi cercava di giorno... no. Ma la notte? A volte... tornava a casa, spesso tardissimo, nel cuore della notte e veniva in camera mia, si spogliava e si infilava nel mio letto.
Mi prendeva il cazzo in mano... e menandomi mi raccontava cosa aveva fatto... chi aveva scopato, quanto aveva goduto. Ma era evidente che di godimento ne voleva ancora! Voleva godere nel sentirsi strappare la vagina facendomi entrare dentro di colpo! E mi montava pazzamente... per lunghe sessioni di sesso! Godeva ancora e ancora, poi sazia... o quanto meno sfinita si ritirava in camera sua.
Ora avevo zia Cristina nel pomeriggio e Dory di notte, almeno una volta alla settimana, a volte anche più frequentemente, loro erano così simili nella loro esagerata voglia di godere!
Si... presi anche Dory nel culo! Capitò la prima volta una notte nella quale era stata sodomizzata dal ragazzo con il quale era uscita, ma... non aveva provato quella libidine che cercava. Non era stato abbastanza violento o non era abbastanza largo da stimolare la sua voglia perversa di godere.
E la provò con me, quando dopo una lunga lotta con il suo buco del culo, riuscii a ficcargli dentro tutta la mia verga, facendola urlare e smaniare dal dolore e dal piacere!
Successe ancora e spesso.
Ma lei... Dory, era inquieta, era alla ricerca dell'esagerazione e questo la portò ad esperienze sempre più trasgressive. Forse dovrei parlarvene... dato che al rientro a casa veniva da me e si sfogava, ma forse lo farò in un altro tempo.
Ora voglio finire questa fase delle mie memorie, io da adolescente.
Sul richiamo sessuale del cazzo grosso?
Ne abbi altre prove e sinceramente ne approfittavo, mi facevo vedere, lanciavo il richiamo e qualche volta andava bene.
Presi a scoparmi anche la domestica. Sposata. Aveva un bel culo.
A volte la mattina oziavo a letto, saltavo ogni tanto le lezioni che si svolgevano in cucina. Stavo nel letto e mi masturbavo, qualche volta scoperto dal lenzuolo, a volte sotto... .
Una mattina di quelle successe che lei, Valentina si chiamava, certa che non ci fossi, entrò a rassettare la mia camera e mi trovo lì, in evidente opera di masturbazione, il cazzo duro, eretto come un obelisco e la mia mano che scorreva sull'asta.
Rise... e mi invitò a smettere e alzarmi. Doveva rifare il letto, disse, ma il suo sguardo era calamitato sul mio cazzo! Non smisi di menarlo... godevo che mi guardasse.
Uscì staccando a fatica gli occhi per rientrare dopo alcuni minuti. Ero ancora con la mano sul cazzo e appena mi arrivò a tiro, le presi un braccio e la feci cadere su di me.
Oh... si! Voleva il mio cazzo!
Dopo alcune schermaglie più di facciata che reali, monto sul letto così come era, spostò solo il fondo delle mutandine e a fatica si inserì il cazzo. Prese a cavalcarmi con una forza che sembrava una valchiria!
Quella mattina non mi riuscì di andare a scuola. Quando lei uscì dalla camera ero così sfinito che dovetti riprendere le forze con una lunga dormita.
Anche questo capitò ancora e ancora.
Mi piaceva che mi guardasse il cazzo, mi eccitavano le sue occhiate vogliose.
Ecco... presi atto che nonostante la mia giovane età, o forse proprio grazie ad essa, non mi mancava nulla relativamente alla depravazione.
Guardone... .
Feticista... .
Adoratore di fluidi femminili... .
Esibizionista... .
E a queste depravazioni col tempo ne aggiunsi molte altre.
Ecco... finì in quel momento la mia adolescenza.
Diventai rapidamente un giovane uomo, lo studio mi portò frequentemente all'estero per degli stage e volevo una mia indipendenza di vita e presi a vivere da solo.
Passarono gli anni.
Tornai ad occuparmi dell'albergo dei miei genitori anni dopo, dopo la loro morte accidentale, ma fino a quel momento lavorai presso altre strutture, come portiere e poi... come direttore e infine manager.
Presi anch'io a inseguire le cameriere, le inservienti, ogni gonnella disponibile e capii una cosa, che credo... poteva riferirsi anche a mio padre. Bastava che ne scopavi una... poi circolava la voce di come avevi il cazzo grosso e tutte ti cascavano fra le braccia.

Verità!
di
scritto il
2018-04-17
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