La squadra di calcetto
di
Evoman
genere
dominazione
Come una ragazza per bene si fa scopare da un'intera squadra di calcetto praticamente sotto gli occhi del ragazzo.
Il tuo fidanzato ti dice che dovete andare alla cena della sua squadra di calcetto, per festeggiare un torneo appena vinto.
Tu non vorresti, perché quelle cene sono di una noia mortale, non ci sono altre ragazze con cui parlare e i maschi parlano sempre e solo di calcio. Ma il tuo fidanzato non ammette rifiuti e devi per forza andarci.
Il ristorante è piccolo ed è stato interamente prenotato per la cena della squadra. A tavola hai seduto di fianco il tuo fidanzato, che però si è messo a parlare con un compagno dall’altra parte e a te neanche ti si fila un attimo.
Di fronte, invece, hai un bel ragazzo, che comincia a chiederti come mai ti sei fatta trascinare a una cena del genere, visto che per te sicuramente è una cosa noiosissima.
Un po’ a voce alta sperando che il tuo ragazzo senta, cominci a lamentarti del fatto che il tuo fidanzato ti trascura, che pensa sempre e solo a giocare a pallone e che la sera è stanco e spesso non ti soddisfa come dovrebbe. Esageri anche un po’, proprio nel tentativo di scatenare nel tuo fidanzato una qualche reazione.
Lui, invece, neanche ti ascolta e non fa minimamente caso a quello che stai dicendo. La cosa ti indispettisce non poco e cominci a parlare fitto fitto con il ragazzo di fronte, che oltretutto ha l’aria di uno che la sa lunga.
“Se io fossi il tuo fidanzato” ti dice “dedicherei gran parte del mio tempo libero a scoparti e a farti godere come una maiala”.
Usa proprio queste parole.
Come prima impressione ti senti offesa della libertà che si è preso, ma poi una strana sensazione di eccitazione ti prende. Il tuo fidanzato è lì vicino e non si accorge di niente e questo ragazzo si permette di dirti che sei una puttanella che lui farebbe godere come mai prima.
Qualcosa ti si smuove dentro e inizi a stuzzicarlo, un po’ per vedere come reagisce, un po’ sempre nella speranza che il tuo ragazzo si accorga di qualche cosa e intervenga.
Senza mezzi termini ti dice: “Io una come te la farei anche godere qui al ristorante, davanti a tutti e sicuramente la cosa ti ecciterebbe molto. Vedo che sei una troia, anche se la cosa cerchi di tenerla ben nascosta tutta per te”.
Di nuovo le sue parole ti colpiscono come una sferzata, ma di nuovo rilanci per vedere fino a che punto lui riesce ad arrivare. E anche la tua fica sembra gradire le sue parole, perché hai la netta sensazione che si sia bagnata.
Forse, rimugini tra te e te, che abbia ragione? Che sia vero che sono una troia e che mi farei fare chissà che cosa?.
Come per un moto di sfida gli dici: “E allora che mi faresti per farmi godere qui davanti a tutti?”.
Dieci secondi dopo aver finito la frase senti il suo piede nudo farsi largo tra le tue gambe.
Lui ti è seduto di fronte e il tavolo è molto stretto, per cui gli è bastato allungare la gamba in avanti per arrivare comodamente a te. Inoltre si è levato la scarpa e ora senti il suo piede spingere.
Istintivamente chiudi le cosce e gli dici: “Ma che fai? Sei matto?”.
Ma lo dici bisbigliando, questa volta per paura che il tuo fidanzato ti scopra per davvero.
Ti guarda negli occhi e in modo severo e perentorio ti dice: “Allarga le cosce troia, tanto lo so che non desideri altro”.
In effetti tu sei bagnata ma non vuoi cedere.
Lui allora si china in avanti e con le mani da sotto il tavolo ti allarga a forza le ginocchia e infila il suo piede direttamente a contatto con la tua fica.
Appena lascia le tue ginocchia, chiudi di scatto le gambe, ma ormai è troppo tardi, il suo piede è sulla tua fica. Lo stronzo, poi, da un po’ di tempo sta riempiendo con il vino il bicchiere del tuo fidanzato e ogni tanto lo invita a bere.
Solo ora noti la cosa e cominci a pensare che forse lo sta facendo apposta per farlo ubriacare e poter approfittare di te. Da una parte sei terrorizzata che la cosa possa accadere, ma dall’altra sei eccitata un po’ da tutta la situazione, ma soprattutto dal lato un po’ perverso della faccenda.
In fin dei conti ti sta masturbando a 20 cm dal tuo ragazzo in un modo così furbo che non si sta facendo scoprire.
Ancora una volta una vocina dentro di te vuole andare a vedere fino a che punto può arrivare questo gioco e allora allarghi un po’ le gambe dandogli una più ampia libertà di movimento. Il suo piede si muove a destra e a sinistra e inoltre con l’alluce preme proprio sul tuo clitoride. Il suo massaggio ti sta facendo proprio eccitare, anche se non vorresti ammetterlo a te stessa.
In compenso ormai il tuo ragazzo ha proprio la voce di chi è più che brillo, straparla, ride di continuo ed è al centro delle prese in giro degli altri ragazzi per il suo stato. Lo fanno alzare con la scusa di accompagnarlo al bagno e se lo portano via.
A quel punto il ragazzo di fronte a te ti intima: “allarga bene le cosce puttana, ho voglia di farti godere”.
Come in trance ubbidisci, allarghi le gambe e ti lasci andare al piacere.
Un attimo dopo, però, all’improvviso leva il piede e dice a voce alta agli altri ragazzi: “ma lo sapete che questa qua è proprio una gran troia, pensate aveva il mio piede piantato sulla fica e stava quasi per godere”.
Di nuovo le sue parole ti colpiscono come una frustata.
Diventi rossa paonazza dalla vergogna e farfugli: “No, non è assolutamente vero”.
Allora lui si alza, gira intorno al tavolo, ti viene vicino e dice: “ora vediamo se non è vero”.
Ti prende di forza, ti fa alzare, sgombera il tavolo davanti a dove sei tu e ti butta a faccia avanti sul tavolo, tenendoti con una mano dietro la schiena con il busto sdraiato. Con i piedi ti allarga le gambe e te le blocca in quel modo, poi ti alza la gonna e ti infila due dita dentro la fica.
Le ritira subito fuori gocciolanti i tuoi umori. “Guardate se non è vero quello che vi raccontavo. Questa troia è un lago e non vede l’ora che ce la scopiamo tutti quanti”.
Sei atterrita dalle sue parole e cerchi di rialzarti e divincolarti, ma non ci riesci.
Il ragazzo è molto forte e ti tiene lì bloccata.
Ora con la mano riprende a toccarti la fica e a infilarti le dita dentro.
“Che brava porcellina che sei, tutta bagnata ed eccitata al pensiero di essere scopata. D’altronde quel cretino del tuo fidanzato non se la merita una come te e allora ci pensiamo noi. Pensa, è di là che sta vomitando, mentre noi qui ora ci scopiamo la sua ragazza”.
Quasi non senti più quello che sta dicendo, perché sei concentrata sulle sue dita che ti scavano dentro e la cosa, benché tu non voglia ammetterlo, ti sta facendo impazzire dal piacere.
Un orgasmo si sta piano piano avvicinando, quando lui d’improvviso toglie di nuovo le dita dalla tua fica e ti fa alzare. Ti mette in piedi di fronte a lui e dice agli altri di tenerti ferma. Così ti ritrovi con le braccia dietro la schiena e impossibilitata a muoverti.
Le sue dita ancora grondano dei tuoi umori e lui, da vero bastardo, te le mette in bocca e ti dice: “allora stronzetta, cosa dicevi? Che non sei eccitata, che non stai per godere? Guarda come stai sbrodolando, come una cagna in calore”.
Ti vergogni da matti perché dentro di te sai che è vero, che ti sei eccitata da morire nonostante tutta la situazione.
Hai anche una gran paura che il tuo fidanzato da un momento all’altro ritorni e ti possa scoprire, ma in fin dei conti anche questa cosa contribuisce ad eccitarti ancora di più.
Dopo che ti ha fatto succhiare le tue dita il ragazzo ti apre la camicia, ti abbassa il reggipetto e tira fuori le tue tette.
“Guardate che belle tette che ha e che capezzoli dritti”.
In effetti è vero, eccitata come sei i tuoi capezzoli sono dritti e duri. Li prende tra le dite e comincia massaggiarli e intanto ti guarda in viso beffardo. Vuole vedere la tua reazione e ti provoca per vedere se cedi oppure resisti.
Ti vergogni da matti, ma non puoi fare nulla e comunque il suo gioco ti sta facendo uscire di testa.
Ora all’improvviso stringe più forte i capezzoli e ti strappa un mugolio dalla bocca.
Il maiale ride di gusto e dice: “scommettiamo che questa troia si eccita se le faccio male?”.
Lo preghi di non farti male e dici che non è vero che ti eccita, ma i capezzoli ancora più dritti di prima sono lì a smentirti. In effetti non ci vuoi credere neanche tu, ti ha fatto male, hai sentito una scossa di dolore che ti è arrivata fino al cervello, ma contemporaneamente nella pancia hai sentito un fortissimo piacere montare e la tua fica ha cominciato a sbrodolare tantissimo.
Non ti era mai capitata una cosa del genere e ora la prima ad essere stupita sei proprio tu.
“Vediamo se questa troia è una masochista, divertiamoci un po’ con lei” dice il ragazzo anche lui sempre più eccitato.
In un attimo ti levano gonna e mutande e ti lasciano mezza nuda.
“Tenetele le gambe larghe, ora ci divertiamo” dice. Immediatamente le mani degli altri ragazzi ti afferrano e ti espongono alla vista di tutti.
I ragazzi ridono e fanno commenti pesanti su di te che sei nuda e a loro disposizione.
Improvvisamente lui ti da uno schiaffo sulla fica e ti fa sussultare.
Un urletto ti esce dalla bocca e subito arrivano in sequenza altri 3 o 4 schiaffi, tutti che colpiscono con le dita il clitoride.
Resti senza fiato, neanche ti riesce di urlare per la sorpresa. Il dolore non è eccessivo, ma soprattutto senti il clitoride che si sta gonfiando e drizzando a dismisura.
Incredibilmente anche questo trattamento brutale alla fine sta risultando estremamente eccitante per te e la cosa ti lascia di stucco. “Forse è vero che sono una masochista" pensi.
La voce del ragazzo ti riporta alla realtà, in un modo per te decisamente choccante: “ora ragazzi scopiamocela per bene questa mignottella, che non aspetta altro”.
Di nuovo ti girano e ti mettono con il busto sdraiato sul tavolo, piegata a 90° e con le gambe tenute aperte da due ragazzi.
Lui per primo si tira giù i pantaloni ed estrae un cazzo di dimensioni notevoli.
“Il tuo fidanzato se lo sogna un arnese così, vero?” ti domanda avvicinandosi al tuo orecchio.
Ormai, completamente soggiogata dalla situazione, rispondi timidamente “si è vero”.
Ti vergogni da matti ma sei in preda a un’eccitazione mai neanche lontanamente provata prima e ora vuoi solo che ti scopino.
In un attimo l’uccello di quel ragazzo ti è dentro. D’altronde, bagnata come sei, è stato un attimo violarti fino in fondo. Lo senti molto grande e invadente e ogni volta che affonda lo senti sbattere contro il tuo collo dell’utero.
Ogni colpo ti si ripercuote lungo la spina dorsale e ti arriva al cervello e in breve di nuovo cominci a sentire l’orgasmo che monta dentro di te.
Bastano pochi altri suoi colpi perché tu venga urlando tutto il tuo piacere.
Non ti sei neanche ripresa da questa fortissima emozione che li senti tutti ridere, darti della troia e dire “ora tocca a me, ora tocca a me”.
Ti sembra impossibile che ti stia succedendo per davvero, tu scopata da un’intera squadra di calcetto e invece di sentirti violentata e provare ribrezzo, stai godendo come una cagna in calore.
Si, come una cagna in calore pensi e mai prima ti era mai venuta in mente una cosa del genere rivolta a te stessa.
Ora uno dopo l’altro i ragazzi ti stanno scopando, tu perdi il conto degli orgasmi che raggiungi.
Dopo un po’ hanno anche cominciato a mettertelo nel culo.
All’inizio ti hanno fatto un po’ male, ma poi ben presto al dolore è subentrato il piacere.
Non immaginavi quanto l’orgasmo dell’inculata fosse differente da quello della scopata. Ma questa era solo una delle nuove cose che avevi scoperto questa sera del tuo corpo.
Dopo circa un’ora, quando anche i loro cazzi ormai facevano fatica a tornare dritti, finalmente ti hanno detto: “Rivestiti puttana e torna da quel cornuto del tuo ragazzo, ormai la sbornia gli sta passando”.
Ti sei rialzata barcollando, facendo quasi fatica a chiudere le gambe. Ti sei riabbottonata la camicetta, hai rimesso la gonna, ma non hai più trovato le tue mutande.
Probabilmente, hai pensato, sono finite come trofeo portate via da qualcuno di loro.
Appena sistemata alla bell’e meglio ti hanno accompagnata nella saletta dove, buttato su un divano era il tuo ragazzo, che aveva passato l’intera serata a vomitare e che solo ora si stava riprendendo.
“Amore” ti dice “scusa, spero tu ti sia divertita alla cena anche se io non ci sono stato. Scusami ancora”.
E tu gli rispondi: “Ma no caro, non ti preoccupare. Alla fine sono stata bene. Sai abbiamo parlato di molte cose e il tempo è volato. Anzi, la prossima volta portami di nuovo con te. Mi piacciono queste vostre cene”.
E di nuovo hai sentito una stretta alla fica per l’eccitazione.
Per fare quattro chiacchiere: evoman@libero.it
Il tuo fidanzato ti dice che dovete andare alla cena della sua squadra di calcetto, per festeggiare un torneo appena vinto.
Tu non vorresti, perché quelle cene sono di una noia mortale, non ci sono altre ragazze con cui parlare e i maschi parlano sempre e solo di calcio. Ma il tuo fidanzato non ammette rifiuti e devi per forza andarci.
Il ristorante è piccolo ed è stato interamente prenotato per la cena della squadra. A tavola hai seduto di fianco il tuo fidanzato, che però si è messo a parlare con un compagno dall’altra parte e a te neanche ti si fila un attimo.
Di fronte, invece, hai un bel ragazzo, che comincia a chiederti come mai ti sei fatta trascinare a una cena del genere, visto che per te sicuramente è una cosa noiosissima.
Un po’ a voce alta sperando che il tuo ragazzo senta, cominci a lamentarti del fatto che il tuo fidanzato ti trascura, che pensa sempre e solo a giocare a pallone e che la sera è stanco e spesso non ti soddisfa come dovrebbe. Esageri anche un po’, proprio nel tentativo di scatenare nel tuo fidanzato una qualche reazione.
Lui, invece, neanche ti ascolta e non fa minimamente caso a quello che stai dicendo. La cosa ti indispettisce non poco e cominci a parlare fitto fitto con il ragazzo di fronte, che oltretutto ha l’aria di uno che la sa lunga.
“Se io fossi il tuo fidanzato” ti dice “dedicherei gran parte del mio tempo libero a scoparti e a farti godere come una maiala”.
Usa proprio queste parole.
Come prima impressione ti senti offesa della libertà che si è preso, ma poi una strana sensazione di eccitazione ti prende. Il tuo fidanzato è lì vicino e non si accorge di niente e questo ragazzo si permette di dirti che sei una puttanella che lui farebbe godere come mai prima.
Qualcosa ti si smuove dentro e inizi a stuzzicarlo, un po’ per vedere come reagisce, un po’ sempre nella speranza che il tuo ragazzo si accorga di qualche cosa e intervenga.
Senza mezzi termini ti dice: “Io una come te la farei anche godere qui al ristorante, davanti a tutti e sicuramente la cosa ti ecciterebbe molto. Vedo che sei una troia, anche se la cosa cerchi di tenerla ben nascosta tutta per te”.
Di nuovo le sue parole ti colpiscono come una sferzata, ma di nuovo rilanci per vedere fino a che punto lui riesce ad arrivare. E anche la tua fica sembra gradire le sue parole, perché hai la netta sensazione che si sia bagnata.
Forse, rimugini tra te e te, che abbia ragione? Che sia vero che sono una troia e che mi farei fare chissà che cosa?.
Come per un moto di sfida gli dici: “E allora che mi faresti per farmi godere qui davanti a tutti?”.
Dieci secondi dopo aver finito la frase senti il suo piede nudo farsi largo tra le tue gambe.
Lui ti è seduto di fronte e il tavolo è molto stretto, per cui gli è bastato allungare la gamba in avanti per arrivare comodamente a te. Inoltre si è levato la scarpa e ora senti il suo piede spingere.
Istintivamente chiudi le cosce e gli dici: “Ma che fai? Sei matto?”.
Ma lo dici bisbigliando, questa volta per paura che il tuo fidanzato ti scopra per davvero.
Ti guarda negli occhi e in modo severo e perentorio ti dice: “Allarga le cosce troia, tanto lo so che non desideri altro”.
In effetti tu sei bagnata ma non vuoi cedere.
Lui allora si china in avanti e con le mani da sotto il tavolo ti allarga a forza le ginocchia e infila il suo piede direttamente a contatto con la tua fica.
Appena lascia le tue ginocchia, chiudi di scatto le gambe, ma ormai è troppo tardi, il suo piede è sulla tua fica. Lo stronzo, poi, da un po’ di tempo sta riempiendo con il vino il bicchiere del tuo fidanzato e ogni tanto lo invita a bere.
Solo ora noti la cosa e cominci a pensare che forse lo sta facendo apposta per farlo ubriacare e poter approfittare di te. Da una parte sei terrorizzata che la cosa possa accadere, ma dall’altra sei eccitata un po’ da tutta la situazione, ma soprattutto dal lato un po’ perverso della faccenda.
In fin dei conti ti sta masturbando a 20 cm dal tuo ragazzo in un modo così furbo che non si sta facendo scoprire.
Ancora una volta una vocina dentro di te vuole andare a vedere fino a che punto può arrivare questo gioco e allora allarghi un po’ le gambe dandogli una più ampia libertà di movimento. Il suo piede si muove a destra e a sinistra e inoltre con l’alluce preme proprio sul tuo clitoride. Il suo massaggio ti sta facendo proprio eccitare, anche se non vorresti ammetterlo a te stessa.
In compenso ormai il tuo ragazzo ha proprio la voce di chi è più che brillo, straparla, ride di continuo ed è al centro delle prese in giro degli altri ragazzi per il suo stato. Lo fanno alzare con la scusa di accompagnarlo al bagno e se lo portano via.
A quel punto il ragazzo di fronte a te ti intima: “allarga bene le cosce puttana, ho voglia di farti godere”.
Come in trance ubbidisci, allarghi le gambe e ti lasci andare al piacere.
Un attimo dopo, però, all’improvviso leva il piede e dice a voce alta agli altri ragazzi: “ma lo sapete che questa qua è proprio una gran troia, pensate aveva il mio piede piantato sulla fica e stava quasi per godere”.
Di nuovo le sue parole ti colpiscono come una frustata.
Diventi rossa paonazza dalla vergogna e farfugli: “No, non è assolutamente vero”.
Allora lui si alza, gira intorno al tavolo, ti viene vicino e dice: “ora vediamo se non è vero”.
Ti prende di forza, ti fa alzare, sgombera il tavolo davanti a dove sei tu e ti butta a faccia avanti sul tavolo, tenendoti con una mano dietro la schiena con il busto sdraiato. Con i piedi ti allarga le gambe e te le blocca in quel modo, poi ti alza la gonna e ti infila due dita dentro la fica.
Le ritira subito fuori gocciolanti i tuoi umori. “Guardate se non è vero quello che vi raccontavo. Questa troia è un lago e non vede l’ora che ce la scopiamo tutti quanti”.
Sei atterrita dalle sue parole e cerchi di rialzarti e divincolarti, ma non ci riesci.
Il ragazzo è molto forte e ti tiene lì bloccata.
Ora con la mano riprende a toccarti la fica e a infilarti le dita dentro.
“Che brava porcellina che sei, tutta bagnata ed eccitata al pensiero di essere scopata. D’altronde quel cretino del tuo fidanzato non se la merita una come te e allora ci pensiamo noi. Pensa, è di là che sta vomitando, mentre noi qui ora ci scopiamo la sua ragazza”.
Quasi non senti più quello che sta dicendo, perché sei concentrata sulle sue dita che ti scavano dentro e la cosa, benché tu non voglia ammetterlo, ti sta facendo impazzire dal piacere.
Un orgasmo si sta piano piano avvicinando, quando lui d’improvviso toglie di nuovo le dita dalla tua fica e ti fa alzare. Ti mette in piedi di fronte a lui e dice agli altri di tenerti ferma. Così ti ritrovi con le braccia dietro la schiena e impossibilitata a muoverti.
Le sue dita ancora grondano dei tuoi umori e lui, da vero bastardo, te le mette in bocca e ti dice: “allora stronzetta, cosa dicevi? Che non sei eccitata, che non stai per godere? Guarda come stai sbrodolando, come una cagna in calore”.
Ti vergogni da matti perché dentro di te sai che è vero, che ti sei eccitata da morire nonostante tutta la situazione.
Hai anche una gran paura che il tuo fidanzato da un momento all’altro ritorni e ti possa scoprire, ma in fin dei conti anche questa cosa contribuisce ad eccitarti ancora di più.
Dopo che ti ha fatto succhiare le tue dita il ragazzo ti apre la camicia, ti abbassa il reggipetto e tira fuori le tue tette.
“Guardate che belle tette che ha e che capezzoli dritti”.
In effetti è vero, eccitata come sei i tuoi capezzoli sono dritti e duri. Li prende tra le dite e comincia massaggiarli e intanto ti guarda in viso beffardo. Vuole vedere la tua reazione e ti provoca per vedere se cedi oppure resisti.
Ti vergogni da matti, ma non puoi fare nulla e comunque il suo gioco ti sta facendo uscire di testa.
Ora all’improvviso stringe più forte i capezzoli e ti strappa un mugolio dalla bocca.
Il maiale ride di gusto e dice: “scommettiamo che questa troia si eccita se le faccio male?”.
Lo preghi di non farti male e dici che non è vero che ti eccita, ma i capezzoli ancora più dritti di prima sono lì a smentirti. In effetti non ci vuoi credere neanche tu, ti ha fatto male, hai sentito una scossa di dolore che ti è arrivata fino al cervello, ma contemporaneamente nella pancia hai sentito un fortissimo piacere montare e la tua fica ha cominciato a sbrodolare tantissimo.
Non ti era mai capitata una cosa del genere e ora la prima ad essere stupita sei proprio tu.
“Vediamo se questa troia è una masochista, divertiamoci un po’ con lei” dice il ragazzo anche lui sempre più eccitato.
In un attimo ti levano gonna e mutande e ti lasciano mezza nuda.
“Tenetele le gambe larghe, ora ci divertiamo” dice. Immediatamente le mani degli altri ragazzi ti afferrano e ti espongono alla vista di tutti.
I ragazzi ridono e fanno commenti pesanti su di te che sei nuda e a loro disposizione.
Improvvisamente lui ti da uno schiaffo sulla fica e ti fa sussultare.
Un urletto ti esce dalla bocca e subito arrivano in sequenza altri 3 o 4 schiaffi, tutti che colpiscono con le dita il clitoride.
Resti senza fiato, neanche ti riesce di urlare per la sorpresa. Il dolore non è eccessivo, ma soprattutto senti il clitoride che si sta gonfiando e drizzando a dismisura.
Incredibilmente anche questo trattamento brutale alla fine sta risultando estremamente eccitante per te e la cosa ti lascia di stucco. “Forse è vero che sono una masochista" pensi.
La voce del ragazzo ti riporta alla realtà, in un modo per te decisamente choccante: “ora ragazzi scopiamocela per bene questa mignottella, che non aspetta altro”.
Di nuovo ti girano e ti mettono con il busto sdraiato sul tavolo, piegata a 90° e con le gambe tenute aperte da due ragazzi.
Lui per primo si tira giù i pantaloni ed estrae un cazzo di dimensioni notevoli.
“Il tuo fidanzato se lo sogna un arnese così, vero?” ti domanda avvicinandosi al tuo orecchio.
Ormai, completamente soggiogata dalla situazione, rispondi timidamente “si è vero”.
Ti vergogni da matti ma sei in preda a un’eccitazione mai neanche lontanamente provata prima e ora vuoi solo che ti scopino.
In un attimo l’uccello di quel ragazzo ti è dentro. D’altronde, bagnata come sei, è stato un attimo violarti fino in fondo. Lo senti molto grande e invadente e ogni volta che affonda lo senti sbattere contro il tuo collo dell’utero.
Ogni colpo ti si ripercuote lungo la spina dorsale e ti arriva al cervello e in breve di nuovo cominci a sentire l’orgasmo che monta dentro di te.
Bastano pochi altri suoi colpi perché tu venga urlando tutto il tuo piacere.
Non ti sei neanche ripresa da questa fortissima emozione che li senti tutti ridere, darti della troia e dire “ora tocca a me, ora tocca a me”.
Ti sembra impossibile che ti stia succedendo per davvero, tu scopata da un’intera squadra di calcetto e invece di sentirti violentata e provare ribrezzo, stai godendo come una cagna in calore.
Si, come una cagna in calore pensi e mai prima ti era mai venuta in mente una cosa del genere rivolta a te stessa.
Ora uno dopo l’altro i ragazzi ti stanno scopando, tu perdi il conto degli orgasmi che raggiungi.
Dopo un po’ hanno anche cominciato a mettertelo nel culo.
All’inizio ti hanno fatto un po’ male, ma poi ben presto al dolore è subentrato il piacere.
Non immaginavi quanto l’orgasmo dell’inculata fosse differente da quello della scopata. Ma questa era solo una delle nuove cose che avevi scoperto questa sera del tuo corpo.
Dopo circa un’ora, quando anche i loro cazzi ormai facevano fatica a tornare dritti, finalmente ti hanno detto: “Rivestiti puttana e torna da quel cornuto del tuo ragazzo, ormai la sbornia gli sta passando”.
Ti sei rialzata barcollando, facendo quasi fatica a chiudere le gambe. Ti sei riabbottonata la camicetta, hai rimesso la gonna, ma non hai più trovato le tue mutande.
Probabilmente, hai pensato, sono finite come trofeo portate via da qualcuno di loro.
Appena sistemata alla bell’e meglio ti hanno accompagnata nella saletta dove, buttato su un divano era il tuo ragazzo, che aveva passato l’intera serata a vomitare e che solo ora si stava riprendendo.
“Amore” ti dice “scusa, spero tu ti sia divertita alla cena anche se io non ci sono stato. Scusami ancora”.
E tu gli rispondi: “Ma no caro, non ti preoccupare. Alla fine sono stata bene. Sai abbiamo parlato di molte cose e il tempo è volato. Anzi, la prossima volta portami di nuovo con te. Mi piacciono queste vostre cene”.
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