Fiaba estiva immorale. Il Principe e la Regina arrivano (finalmente!) al palazzo della Principessa!
di
Tibet
genere
orge
Andiamo dalla Regina?
Meno confusa la sua vicenda.
E' ora alle prese con quel grosso batacchio di carne dura che è la verga dell'Abate.
Un uomo vecchio si... ma vigoroso. Alto e diritto.
La regina è interessata a provarla quella verga, le ricorda tanto quella dello stallone, ma il sant'uomo nicchia e poi se ne esce con una proposta.
-Vostra Altezza mi perdoni, ma sono più propenso verso i miei simili che verso le vostre pur muliebri attrattive. Vi propongo uno scambio, due dei miei frati più aitanti e vi assicuro che sono forniti di nodosi bastoni di carne e voi mi cedete il ragazzo...-
La Regina tituba ma ha voglia di cazzi. Tanti e duri che la riempiano per bene.
-Va bene... Vostra beatitudine, facciamo tre frati e che siano ben forniti e vi lascio godere del ragazzo...-
Ecco stipulato il patto. Entrano tre dei frati meglio forniti e la regina li usa.
Li usa fino a renderli inermi, usa i loro bastoni per farsi penetrare dappertutto e ripetutamente.
Ora non è ancora sazia ma si accontenta.
Ha il loro liquido, la loro sborra dappertutto... dentro e fuori, ne ha il gusto forte nella bocca.
Li lecca persino fra le grosse e pelose natiche e tutto ciò mentre guarda il suo pupillo, il suo dolce paggio che prima deve succhiare il nodoso arnese dell'Abate per poi mettersi a pecora e farsi prendere di forza fra le giovani natiche, nel suo tenero garofano ancora vergine.
Vede il ragazzo violato dalla enorme verga per poi vederlo trasformare, lo vede iniziare a godere della penetrazione feroce, vede l'Abate riempirlo e quando si toglie dal buco allargato vede una cascata di sperma tracimare.
Lo vede costretto a leccare la cappella ancora congestionata dal lungo strofinare e ancora bagnata di sperma.
Il ragazzo gode ad essere inculato?
Questo apre altre e nuove prospettive, lei ora è presa da tutti e tre i frati assieme e mentre gode immagina di far possedere il ragazzo dal suo stallone e il suo orgasmo diventa infinito!
Appena può si commiata e prosegue nella ricerca del Principe.
Ora... cari lettori, il viaggio avventuroso del Principe e di sua madre, l'augusta Regina, volge al termine.
Manca pochissimo per arrivare alla reggia della Principessa con la fica di traverso.
Ora le strade sono larghe e ben tenute.
La gente dimostra cordialità e manifesta un benessere altrove sconosciuto. I campi sono rigogliosi di messi, pronte per il raccolto.
Il primo ad arrivare al castello è il Principe, il suo corteo mostra evidenti segni di stanchezza.
Il più stralunato è Dago che ancora non ha smaltito la notte passata da solo in convento in balia delle suore scatenate. Più volte il Principe cerca di sapere cosa è poi veramente successo, ma alla domanda Dago prende a tremare e balbetta cose incomprensibili.
Dice del Cammino al Calvario, del suo cazzo costretto a sborrare sangue.
Dopo molti giorni infine racconta l'accaduto...
...le suore gli avevano dato una pozione amarissima da bere e dal momento che l'avevano costretto a trangugiarla, il suo cazzo era stato permanentemente duro.
Eretto, enorme.
Duro da fargli male, una vera mazza di ferro!
Una cosa incredibile!
Enormi vene in rilevo, la cappella grossa e paonazza, tesa e lucida.
Le suore lo avevano poi legato ad una croce stesa a terra, braccia allargate e gambe unite e a turno gli si erano stese sopra.
Una lo scopava di fica o di culo, un'altra gli si metteva seduta sulla faccia, altre ancora si strofinavano sulle sue braccia e sulle cosce.
Finito di scoparlo avevano preso a frustarlo con rami di rovo spinoso.
Come arpie impazzite urlavano che doveva essere anche lui un martire, un martire che alla fine del suo supplizio sarebbe salito senza soste diritto in paradiso!
E doveva guardarle infoiate mentre si scopavano uno dopo l'altro i grossi pioli del Golgota.
Quelle che attendevano di iniziare prendevano sempre più confidenza con il suo di piolo.
Lo facevano sborrare e sborrare! Alla fine gli sembrava che gli si svuotasse il cervello!
Che il cervello si fosse trasformato in una pappa liquida che gli usciva sotto forma di sborra!
L'avevano poi costretto a percorrere il Calvario!
Lo avevano preso in diverse e tenendolo bene avevano iniziato a metterlo a cavalcioni sul palo, lui... appena aveva sentito il primo duro arnese che spingeva per entrare nel suo culo stretto e rattrappito dalla paura con le suore accese da santa libidine che lo spingevano aveva urlato e urlato ma senza risultato.
Le sante donne infervorate dal sacro spirito religioso non cedevano e lo facevano passare da un palo al successivo senza sosta.
Alla settima od ottava stazione Dago si sentiva il culo aperto, sfasciato e come anestetizzato, e qui... approfittando di un attimo di disattenzione delle future sante, si era liberato ed era fuggito nudo dal convento, inseguito dalle monache.
Si era messo le gambe in spalla e le aveva seminate. Aveva preso i vestiti ad uno spaventapasseri e aveva raggiunto il suo Signore e padrone.
Finalmente si sentiva al sicuro.
Certo che dell'uomo che era prima del fatto non è rimasto nulla. Ora ha paura solo a sentirla nominare la fica.
Dovete anche sapere... cari lettori, che con lui scappò dal convento delle monache anche un poderoso cane nero che faceva la guardia nel cortile, probabilmente stanco anch'esso delle continue sevizie sessuali delle religiose, approfittò dell'accaduto per prendere il largo.
Da allora fa parte del corteo, non si allontana mai più di un passo da Dago, è la sua ombra.
Ecco come il piccolo gruppo del Principe giunse a palazzo. Chiesero di essere ricevuti da Sua Grazia la Principessa ma prima il Principe ottenne di potersi sistemare, voleva figurare al meglio.
E la Regina?
Anche lei giunge a palazzo nella stessa giornata. Anche lei molto provata dal viaggio. L'unica cosa che ambisce ora è un bagno caldo e profumato, cosa che le viene approntata subito.
Vuole goderselo con il suo pupillo, il ragazzo che ha preso con se durante il lungo viaggio, proprio quello che ha ceduto per una sola volta al robusto cazzo dell'abate in cambio dei suoi più nerboruti frati.
Durante le lunghe notti del viaggio a lei piace giocare con quella sua immatura verga d'uomo.
Gliela fa rizzare, la succhia, si fa penetrare e poi lo beve avidamente.
Ha la convinzione che bere la sua giovane sborra le possa servire come terapia.
Una terapia di ringiovanimento.
E lo constata anche, dopo che ci gioca a lungo e lo fa venire nella sua bocca, si convince che la sua pelle diventa più luminosa, soda e liscia.
Ora ha preso l'abitudine di farlo sborrare molto spesso. Beve e si passa la sborra come una crema per il viso.
Si vede così tornare bella e giovane.
Solo che il ragazzo deperisce, cinque, sei, a volte anche più sborrate a notte lo sciupa, lo fa dimagrire. Mentre l'epidermide della Regina prende a splendere quella del ragazzo s'ingrigisce a vista d'occhio, ancora qualche giorno di tutte queste sborrate e diventerà un vecchio!
Anche ora l'esigente nobildonna ne pretende una!
Lei in ginocchio nella vasca colma d'acqua profumata e lui invece in piedi fuori della vasca.
Lei che glielo prende in bocca e lo lavora di fino.
La sua lingua che saetta sotto l'asta rigida, gli prende in bocca la borsa dei coglioni e torna sulla cappella, lo bagna bene e se lo inserisce in gola fino al pelo.
Lo fa uscire e lo riprende nuovamente.
Quando il ragazzo fatica a venire lei gli parla del robusto cazzo dell'abate, di come lo ha inculato, gli dice che appena tornati lo metterà sdraiato su di uno sgabello a pancia in giù e lo farà inculare dal suo stallone.
E il ragazzo immancabilmente viene, svuota i suoi coglioni sul viso o nella bocca della sua padrona.
Il ragazzo non vede l'ora di conoscere lo stallone per cercare di riempire quel senso di vuoto che prova dopo aver avuto in culo il robusto tronco di carne dell'Abate!
L'incontro fra la nobile madre e il figlio è toccante!
Credo che i miei lettori piangerebbero di commozione ad assistervi!
Mai il Principe avrebbe pensato che la madre lo seguisse.
Accetta con molta pazienza i suoi rimproveri.
Le sue reiterate affermazioni che lei basta per tutti.
Che ha fica e culo per ogni uomo del suo piccolo regno e che non vuole troie nuove in giro.
Lei deve bastare per il figlio, per Dago e per chiunque altro!
La sua regale madre non è curiosa di vederla sta benedetta Principessa?
Magari non è neanche bella, in quel caso faranno i bagagli in due e due quattro.
La discussione viene interrotta dalla Regina che alza le vesti, apre le gambe e la mostra, vuole che il figlio riconosca espressamente che solo lei ha la fica più bella del mondo.
Vuole il suo omaggio!
Quindi che si dia da fare!
Prima la lingua e poi il cazzo duro dentro fino al pelo!
Il Principe le si butta ai piedi e le fa l'omaggio dovuto!
La lecca, la morde fino a farla godere e la prende forte a pecora, lei in ginocchio, testa a terra e lui sopra di lei che si sostiene con le mani sul suo dorso!
Il Principe viene presto e mentre si toglie con il cazzo ancora grondante, lei dice...
-Ora voglio Dago... voglio il suo cazzone enorme...-
Dago che stava guardando prende la porta e scappa.
La Regina sbalordita chiede il perché!
Dago?
L'uomo cazzo per eccellenza?
Il cazzo che non era mai sazio?
Ora scappa?
Il Principe le racconta l'accaduto e la Regina inizia a pensare che forse il suo stallone bianco avrà due culi con cui dilettarsi anziché uno!
Oltre al suo, naturalmente!
La loro unione viene interrotta, la Principessa vuole ricevere il loro omaggio. Sono pregati di andare da lei.
Tutti.
La principessa li riceve nel salone di rappresentanza, ma poi li prega di seguirla nel suo studio privato. I loro colloqui saranno riservati.
La Principessa è davvero molto bella. Lunghi capelli biondi che s'inanellano in boccoli che le cadono sulle spalle nude. Occhi blu e una bocca larga e sensuale.
Il nasino finemente cesellato è una vera opera d'arte.
Un cammeo.
Poi... il petto. L'ampia scollatura mostra due globi di carne bianchissima e soda.
L'orlo del bel vestito che indossa nasconde appena l'inizio delle areole.
Inoltre ha un corpo voluttuoso. Sotto il vestito s'intuiscono le forme. Pieno... molto eccitante.
Non possono staccare gli occhi da lei!
Persino la Regina se ne sente attratta.
D'altra parte lei si considera la miglior leccatrice di fica mai esistita, neanche sa quante fighe ha leccato!
Ora la Principessa è seduta su una poltrona, davanti a lei siedono la Regina e il Principe.
Vicino alla parete Dago e il ragazzo della Regina, accovacciato anche il grosso cane nero.
Ora la Principessa richiede la loro attenzione.
-Nobili Signori... ritengo che siate venuti, come molti altri, per vedere la particolarità della mia natura. E' così?-
Non possono che confermare, si... è così!
-Ebbene... non ho nessun ritegno a farvela vedere, dopo vi racconterò l'accaduto!-
Ora si alza il vestito alla vita, sotto è completamente nuda, una leggera striscia di pelo biondo le orna il ventre.
-Avvicinatevi... tutti... guardatemi...-
Ora allarga bene le cosce e si sistema proprio sul bordo della poltrona. La sua natura è visibilissima. Un piccolo deciso taglio le attraversa l'inguine appena sotto la leggera protuberanza del monte di Venere.
Il principe è il più lesto e le s'inginocchia proprio davanti per poterla vedere meglio... mormora.
-Principessa... siete comunque bellissima... avete un vero diadema che vi orna il ventre...-
-Caro Principe... siete un adulatore. Ora che tutti avete visto, vi prego di riprendere i vostri posti, devo raccontarvi una cosa, quanto è successo anni fa...-
Attende che tutti siano accomodati e inizia.
-Molti anni fa ormai... io... innocente fanciulla... fui concupita da un mago, un mago malvagio. Costui mi prendeva inizialmente nei miei sogni, mi eccitava oltre ogni dire e mi dava molto godimento. Altrettanto poi ero costretta a darmelo con mille toccamenti. Poi iniziò anche fisicamente, mi raggiungeva nel mio letto. Non mi trattengo certo da dirvi che mi prendeva mille e mille volte. Si presentava in molte forme. Umane e non umane. A volte era un possente toro, un grosso lupo e a volte un lungo serpente che mi entrava dentro dai miei pertugi, si insediava dentro di me dandomi voluttà impossibili da raccontare! Ero sua. Mi aveva preso in ogni maniera e in ogni dove. Davanti e nel mio didietro, in bocca, fra i seni. Ma voleva di più, voleva tutta me stessa, voleva la mia mente, che mi innamorassi di lui e che lo seguissi nelle scure e fredde regioni dove lui regnava. Io... non accettai, io sono una creatura della luce, del sole e restai salda nel mio rifiuto. Ciò causò la sua rabbia. Mi condannò, con le sue magie, ad avere la vagina come l'avete vista, di traverso. Mi condannò inoltre a non poter godere mai più, Dopo di lui nessuno poteva avere i miei orgasmi, ma mi lasciò una possibilità molto remota, solo quando potrò provare un vero orgasmo sessuale sarò libera da questa condanna immeritata.-
Alza in questo momento gli splendidi occhi e chiede...
-Capite ora il perché? Mille hanno provato a darmi piacere ma nessuno è riuscito, ma non vuol dire che voi non possiate provarci... Principe? Potete provare... la mia vagina è strettissima ma molto elastica. Senz'altro il vostro poderoso nerbo di bue potrà entrare e se volete è a vostra disposizione anche dove mi siedo... un buchino altrettanto stretto... molto piacevole per voi, ne sono sicura!-
Mentre si offre...
-Se riuscirete potrete chiedermi ogni cosa. La mia mano o ricchezze infinite a vostra scelta...-
Ora cari lettori... un attimo di pazienza.
Vero che la fiaba non ha più nulla di misterioso ormai, ma si sa come sono i viaggi... si parte e ogni volta succede un imprevisto, questo non è diverso!
Dobbiamo arrivare alla fine senza fretta, non vi pare?
Voi immaginate cosa accade in quel boudoir...?
Certo che si, state lavorando di fantasia.
Ebbene si... avete ragione.
Stanno provando a far godere la Principessa con la fica di traverso!
Tutti. Singolarmente o assieme.
Ora ve lo anticipo... la Principessa godrà e sarà libera da quel maleficio.
Ma chi sarà a farla godere?
Qui sta il vero ultimo interrogativo.
Lo saprete nella prossima e ultima puntata.
Ma potete provarvi ad azzardare la conclusione, chi sarà a darle l'orgasmo?
Nessun audace che prova ad azzardare su chi riuscirà ad avere la Principessa?
Meno confusa la sua vicenda.
E' ora alle prese con quel grosso batacchio di carne dura che è la verga dell'Abate.
Un uomo vecchio si... ma vigoroso. Alto e diritto.
La regina è interessata a provarla quella verga, le ricorda tanto quella dello stallone, ma il sant'uomo nicchia e poi se ne esce con una proposta.
-Vostra Altezza mi perdoni, ma sono più propenso verso i miei simili che verso le vostre pur muliebri attrattive. Vi propongo uno scambio, due dei miei frati più aitanti e vi assicuro che sono forniti di nodosi bastoni di carne e voi mi cedete il ragazzo...-
La Regina tituba ma ha voglia di cazzi. Tanti e duri che la riempiano per bene.
-Va bene... Vostra beatitudine, facciamo tre frati e che siano ben forniti e vi lascio godere del ragazzo...-
Ecco stipulato il patto. Entrano tre dei frati meglio forniti e la regina li usa.
Li usa fino a renderli inermi, usa i loro bastoni per farsi penetrare dappertutto e ripetutamente.
Ora non è ancora sazia ma si accontenta.
Ha il loro liquido, la loro sborra dappertutto... dentro e fuori, ne ha il gusto forte nella bocca.
Li lecca persino fra le grosse e pelose natiche e tutto ciò mentre guarda il suo pupillo, il suo dolce paggio che prima deve succhiare il nodoso arnese dell'Abate per poi mettersi a pecora e farsi prendere di forza fra le giovani natiche, nel suo tenero garofano ancora vergine.
Vede il ragazzo violato dalla enorme verga per poi vederlo trasformare, lo vede iniziare a godere della penetrazione feroce, vede l'Abate riempirlo e quando si toglie dal buco allargato vede una cascata di sperma tracimare.
Lo vede costretto a leccare la cappella ancora congestionata dal lungo strofinare e ancora bagnata di sperma.
Il ragazzo gode ad essere inculato?
Questo apre altre e nuove prospettive, lei ora è presa da tutti e tre i frati assieme e mentre gode immagina di far possedere il ragazzo dal suo stallone e il suo orgasmo diventa infinito!
Appena può si commiata e prosegue nella ricerca del Principe.
Ora... cari lettori, il viaggio avventuroso del Principe e di sua madre, l'augusta Regina, volge al termine.
Manca pochissimo per arrivare alla reggia della Principessa con la fica di traverso.
Ora le strade sono larghe e ben tenute.
La gente dimostra cordialità e manifesta un benessere altrove sconosciuto. I campi sono rigogliosi di messi, pronte per il raccolto.
Il primo ad arrivare al castello è il Principe, il suo corteo mostra evidenti segni di stanchezza.
Il più stralunato è Dago che ancora non ha smaltito la notte passata da solo in convento in balia delle suore scatenate. Più volte il Principe cerca di sapere cosa è poi veramente successo, ma alla domanda Dago prende a tremare e balbetta cose incomprensibili.
Dice del Cammino al Calvario, del suo cazzo costretto a sborrare sangue.
Dopo molti giorni infine racconta l'accaduto...
...le suore gli avevano dato una pozione amarissima da bere e dal momento che l'avevano costretto a trangugiarla, il suo cazzo era stato permanentemente duro.
Eretto, enorme.
Duro da fargli male, una vera mazza di ferro!
Una cosa incredibile!
Enormi vene in rilevo, la cappella grossa e paonazza, tesa e lucida.
Le suore lo avevano poi legato ad una croce stesa a terra, braccia allargate e gambe unite e a turno gli si erano stese sopra.
Una lo scopava di fica o di culo, un'altra gli si metteva seduta sulla faccia, altre ancora si strofinavano sulle sue braccia e sulle cosce.
Finito di scoparlo avevano preso a frustarlo con rami di rovo spinoso.
Come arpie impazzite urlavano che doveva essere anche lui un martire, un martire che alla fine del suo supplizio sarebbe salito senza soste diritto in paradiso!
E doveva guardarle infoiate mentre si scopavano uno dopo l'altro i grossi pioli del Golgota.
Quelle che attendevano di iniziare prendevano sempre più confidenza con il suo di piolo.
Lo facevano sborrare e sborrare! Alla fine gli sembrava che gli si svuotasse il cervello!
Che il cervello si fosse trasformato in una pappa liquida che gli usciva sotto forma di sborra!
L'avevano poi costretto a percorrere il Calvario!
Lo avevano preso in diverse e tenendolo bene avevano iniziato a metterlo a cavalcioni sul palo, lui... appena aveva sentito il primo duro arnese che spingeva per entrare nel suo culo stretto e rattrappito dalla paura con le suore accese da santa libidine che lo spingevano aveva urlato e urlato ma senza risultato.
Le sante donne infervorate dal sacro spirito religioso non cedevano e lo facevano passare da un palo al successivo senza sosta.
Alla settima od ottava stazione Dago si sentiva il culo aperto, sfasciato e come anestetizzato, e qui... approfittando di un attimo di disattenzione delle future sante, si era liberato ed era fuggito nudo dal convento, inseguito dalle monache.
Si era messo le gambe in spalla e le aveva seminate. Aveva preso i vestiti ad uno spaventapasseri e aveva raggiunto il suo Signore e padrone.
Finalmente si sentiva al sicuro.
Certo che dell'uomo che era prima del fatto non è rimasto nulla. Ora ha paura solo a sentirla nominare la fica.
Dovete anche sapere... cari lettori, che con lui scappò dal convento delle monache anche un poderoso cane nero che faceva la guardia nel cortile, probabilmente stanco anch'esso delle continue sevizie sessuali delle religiose, approfittò dell'accaduto per prendere il largo.
Da allora fa parte del corteo, non si allontana mai più di un passo da Dago, è la sua ombra.
Ecco come il piccolo gruppo del Principe giunse a palazzo. Chiesero di essere ricevuti da Sua Grazia la Principessa ma prima il Principe ottenne di potersi sistemare, voleva figurare al meglio.
E la Regina?
Anche lei giunge a palazzo nella stessa giornata. Anche lei molto provata dal viaggio. L'unica cosa che ambisce ora è un bagno caldo e profumato, cosa che le viene approntata subito.
Vuole goderselo con il suo pupillo, il ragazzo che ha preso con se durante il lungo viaggio, proprio quello che ha ceduto per una sola volta al robusto cazzo dell'abate in cambio dei suoi più nerboruti frati.
Durante le lunghe notti del viaggio a lei piace giocare con quella sua immatura verga d'uomo.
Gliela fa rizzare, la succhia, si fa penetrare e poi lo beve avidamente.
Ha la convinzione che bere la sua giovane sborra le possa servire come terapia.
Una terapia di ringiovanimento.
E lo constata anche, dopo che ci gioca a lungo e lo fa venire nella sua bocca, si convince che la sua pelle diventa più luminosa, soda e liscia.
Ora ha preso l'abitudine di farlo sborrare molto spesso. Beve e si passa la sborra come una crema per il viso.
Si vede così tornare bella e giovane.
Solo che il ragazzo deperisce, cinque, sei, a volte anche più sborrate a notte lo sciupa, lo fa dimagrire. Mentre l'epidermide della Regina prende a splendere quella del ragazzo s'ingrigisce a vista d'occhio, ancora qualche giorno di tutte queste sborrate e diventerà un vecchio!
Anche ora l'esigente nobildonna ne pretende una!
Lei in ginocchio nella vasca colma d'acqua profumata e lui invece in piedi fuori della vasca.
Lei che glielo prende in bocca e lo lavora di fino.
La sua lingua che saetta sotto l'asta rigida, gli prende in bocca la borsa dei coglioni e torna sulla cappella, lo bagna bene e se lo inserisce in gola fino al pelo.
Lo fa uscire e lo riprende nuovamente.
Quando il ragazzo fatica a venire lei gli parla del robusto cazzo dell'abate, di come lo ha inculato, gli dice che appena tornati lo metterà sdraiato su di uno sgabello a pancia in giù e lo farà inculare dal suo stallone.
E il ragazzo immancabilmente viene, svuota i suoi coglioni sul viso o nella bocca della sua padrona.
Il ragazzo non vede l'ora di conoscere lo stallone per cercare di riempire quel senso di vuoto che prova dopo aver avuto in culo il robusto tronco di carne dell'Abate!
L'incontro fra la nobile madre e il figlio è toccante!
Credo che i miei lettori piangerebbero di commozione ad assistervi!
Mai il Principe avrebbe pensato che la madre lo seguisse.
Accetta con molta pazienza i suoi rimproveri.
Le sue reiterate affermazioni che lei basta per tutti.
Che ha fica e culo per ogni uomo del suo piccolo regno e che non vuole troie nuove in giro.
Lei deve bastare per il figlio, per Dago e per chiunque altro!
La sua regale madre non è curiosa di vederla sta benedetta Principessa?
Magari non è neanche bella, in quel caso faranno i bagagli in due e due quattro.
La discussione viene interrotta dalla Regina che alza le vesti, apre le gambe e la mostra, vuole che il figlio riconosca espressamente che solo lei ha la fica più bella del mondo.
Vuole il suo omaggio!
Quindi che si dia da fare!
Prima la lingua e poi il cazzo duro dentro fino al pelo!
Il Principe le si butta ai piedi e le fa l'omaggio dovuto!
La lecca, la morde fino a farla godere e la prende forte a pecora, lei in ginocchio, testa a terra e lui sopra di lei che si sostiene con le mani sul suo dorso!
Il Principe viene presto e mentre si toglie con il cazzo ancora grondante, lei dice...
-Ora voglio Dago... voglio il suo cazzone enorme...-
Dago che stava guardando prende la porta e scappa.
La Regina sbalordita chiede il perché!
Dago?
L'uomo cazzo per eccellenza?
Il cazzo che non era mai sazio?
Ora scappa?
Il Principe le racconta l'accaduto e la Regina inizia a pensare che forse il suo stallone bianco avrà due culi con cui dilettarsi anziché uno!
Oltre al suo, naturalmente!
La loro unione viene interrotta, la Principessa vuole ricevere il loro omaggio. Sono pregati di andare da lei.
Tutti.
La principessa li riceve nel salone di rappresentanza, ma poi li prega di seguirla nel suo studio privato. I loro colloqui saranno riservati.
La Principessa è davvero molto bella. Lunghi capelli biondi che s'inanellano in boccoli che le cadono sulle spalle nude. Occhi blu e una bocca larga e sensuale.
Il nasino finemente cesellato è una vera opera d'arte.
Un cammeo.
Poi... il petto. L'ampia scollatura mostra due globi di carne bianchissima e soda.
L'orlo del bel vestito che indossa nasconde appena l'inizio delle areole.
Inoltre ha un corpo voluttuoso. Sotto il vestito s'intuiscono le forme. Pieno... molto eccitante.
Non possono staccare gli occhi da lei!
Persino la Regina se ne sente attratta.
D'altra parte lei si considera la miglior leccatrice di fica mai esistita, neanche sa quante fighe ha leccato!
Ora la Principessa è seduta su una poltrona, davanti a lei siedono la Regina e il Principe.
Vicino alla parete Dago e il ragazzo della Regina, accovacciato anche il grosso cane nero.
Ora la Principessa richiede la loro attenzione.
-Nobili Signori... ritengo che siate venuti, come molti altri, per vedere la particolarità della mia natura. E' così?-
Non possono che confermare, si... è così!
-Ebbene... non ho nessun ritegno a farvela vedere, dopo vi racconterò l'accaduto!-
Ora si alza il vestito alla vita, sotto è completamente nuda, una leggera striscia di pelo biondo le orna il ventre.
-Avvicinatevi... tutti... guardatemi...-
Ora allarga bene le cosce e si sistema proprio sul bordo della poltrona. La sua natura è visibilissima. Un piccolo deciso taglio le attraversa l'inguine appena sotto la leggera protuberanza del monte di Venere.
Il principe è il più lesto e le s'inginocchia proprio davanti per poterla vedere meglio... mormora.
-Principessa... siete comunque bellissima... avete un vero diadema che vi orna il ventre...-
-Caro Principe... siete un adulatore. Ora che tutti avete visto, vi prego di riprendere i vostri posti, devo raccontarvi una cosa, quanto è successo anni fa...-
Attende che tutti siano accomodati e inizia.
-Molti anni fa ormai... io... innocente fanciulla... fui concupita da un mago, un mago malvagio. Costui mi prendeva inizialmente nei miei sogni, mi eccitava oltre ogni dire e mi dava molto godimento. Altrettanto poi ero costretta a darmelo con mille toccamenti. Poi iniziò anche fisicamente, mi raggiungeva nel mio letto. Non mi trattengo certo da dirvi che mi prendeva mille e mille volte. Si presentava in molte forme. Umane e non umane. A volte era un possente toro, un grosso lupo e a volte un lungo serpente che mi entrava dentro dai miei pertugi, si insediava dentro di me dandomi voluttà impossibili da raccontare! Ero sua. Mi aveva preso in ogni maniera e in ogni dove. Davanti e nel mio didietro, in bocca, fra i seni. Ma voleva di più, voleva tutta me stessa, voleva la mia mente, che mi innamorassi di lui e che lo seguissi nelle scure e fredde regioni dove lui regnava. Io... non accettai, io sono una creatura della luce, del sole e restai salda nel mio rifiuto. Ciò causò la sua rabbia. Mi condannò, con le sue magie, ad avere la vagina come l'avete vista, di traverso. Mi condannò inoltre a non poter godere mai più, Dopo di lui nessuno poteva avere i miei orgasmi, ma mi lasciò una possibilità molto remota, solo quando potrò provare un vero orgasmo sessuale sarò libera da questa condanna immeritata.-
Alza in questo momento gli splendidi occhi e chiede...
-Capite ora il perché? Mille hanno provato a darmi piacere ma nessuno è riuscito, ma non vuol dire che voi non possiate provarci... Principe? Potete provare... la mia vagina è strettissima ma molto elastica. Senz'altro il vostro poderoso nerbo di bue potrà entrare e se volete è a vostra disposizione anche dove mi siedo... un buchino altrettanto stretto... molto piacevole per voi, ne sono sicura!-
Mentre si offre...
-Se riuscirete potrete chiedermi ogni cosa. La mia mano o ricchezze infinite a vostra scelta...-
Ora cari lettori... un attimo di pazienza.
Vero che la fiaba non ha più nulla di misterioso ormai, ma si sa come sono i viaggi... si parte e ogni volta succede un imprevisto, questo non è diverso!
Dobbiamo arrivare alla fine senza fretta, non vi pare?
Voi immaginate cosa accade in quel boudoir...?
Certo che si, state lavorando di fantasia.
Ebbene si... avete ragione.
Stanno provando a far godere la Principessa con la fica di traverso!
Tutti. Singolarmente o assieme.
Ora ve lo anticipo... la Principessa godrà e sarà libera da quel maleficio.
Ma chi sarà a farla godere?
Qui sta il vero ultimo interrogativo.
Lo saprete nella prossima e ultima puntata.
Ma potete provarvi ad azzardare la conclusione, chi sarà a darle l'orgasmo?
Nessun audace che prova ad azzardare su chi riuscirà ad avere la Principessa?
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