L’ineffabile Master FrankCastle VS PlayParty

di
genere
comici




 “Non sei un vero BDSMers se non hai mai partecipato ad un PlayParty, e non sei davvero un vero Dom se non ne hai mai organizzato uno”.
Ora a parte che vorrei capire chi inventa ste frasi ad effetto che mi paiono solenni (stronzate), ma travolto dal sacro fuoco del BDSM e mentre ancora mi stavo spazzolando di dosso la polvere dei calcinacci del crollo del mio Dungeon, mi resi conto che nell'euforia data dagli effluvi della tinteggiata di vernice fresca (all'arsenico) avevo imprudentemente spedito circa una centocinquantina di inviti per l'inaugurazione dello stesso.
 Accantonata l'idea di spacciarlo per un evento “BDSM-post nucleare”, rimossa quella di venderla come una innovativa iniziativa radical chic sulla decadenza del BDSM, da qui le macerie, visto che fa ancora freddino e muri e finestre la sera servono ancora, mi risolsi che dovevo cercare una nuova location.
Cominciai a chiedere aiuto a qualche amico master che mi prestasse il suo, ma inspiegabilmente fui travolto dalla sfortuna e il destino avverso, molti di loro mi dissero che non potevano cedermelo per le ragioni più disparate, vado ad enumerare le principali:

1) riunione condominiale preventiva dei Master affittuari del Dungeon che devono deliberare circa la cessione temporanea a un non affittuario.

2) L'assicurazione del Dungeon non copre le catastrofi e l’Ineffabile Master Frank

3) “ti presterei il Dungeon ma serve a me, anzi non è che mi presteresti la schiava così lo uso?”

4) stiamo ristrutturando il Dungeon i muri si sono lesionati dopo che una palazzina dove c'era un Dungeon vicino è venuta giù (Ops!)

5) Se cedessi il mio dungeon a te, la sua armonia verrebbe meno e influenzerebbe l'appartenenza e gli orgasmi delle mie slave.

 Insomma gli inizi non furono incoraggianti, ma può un uomo pieno di risorse come me abbattersi alle prime difficoltà?
Giammai!!! Mi misi subito alla ricerca di un altra location, qualcosa da affittare a modica cifra, ma anche qui poco il preavviso e scarsità di luoghi idonei, infatti io cercavo un salone da poter organizzare come meglio credevo.
A quel punto dall'alto mi venne un ispirazione, un segnale dal cielo! No non caddi in crisi mistica.
No non non sono caduto da cavallo sulla strada di Damasco casello di Alepppo Nord, semplicemente un piccione mi cagò sulla spalla ed io, mentre complicavo ulteriormente il mio rapporto con tutti i santi del paradiso, girai il mio sguardo in alto, al rintocco delle campane per i vespri serali.
Poco lontano Don Luigi, un giovane energico parroco con cui ero cresciuto accoglieva i fedeli per la la funzione serale, ed io...pensai che l'oratorio aveva un salone parrocchiale piuttosto grande e che spesso veniva affittato previa una modesta offerta ai parrocchiani per feste, rinfreschi ecc ecc.
Non ci volle molto a convincere Don Luigi che mi serviva il salone di venerdì sera per un convegno di una compagnia di filodrammatici, e lui non fece resistenze, mi diede le chiavi, per l'allestimento delle scene per le prove, e per portare dentro “le attrezzature di scena” . Insomma con un piccolo stratagemma ce l'avevo fatta, mi sfregavo diabolicamente le mani, complimentandomi con me stesso per il mio indiscusso genio mefistofelico. Insomma riusci a portare tutto dentro nottetempo la notte prima e insieme alla slave mi misi a montare la Croce, il palo per le fustigazioni, e quattro scatole di candele da cimitero che avevo comprato dai cinesi, insomma il minimo indispensabile.
La mattina seguente portai le bibite e passai in pasticceria a ritirare i rinfreschi e gli stuzzichini, insomma tutto era pronto per il “Play Party” Alle ore 21.00 scoccò l'inizio delle operazioni, gli invitati arrivarono alla spicciolata più Master uomini che slave donne e più slave uomini che Mistress insomma tutto regolare.
La serata fu un successone insomma la mia slave finì subito sulla croce, una slave intervenuta fini subito al palo della frusta, mentre altre tre dalla parte opposta del salone aspettavano di prendere il suo posto chiuse dentro delle lunghe tuniche, pescate chissà dove in una cassapanca.
Era il mio mento di gloria, quando ad un certo punto su incitamento di qualcuno mi fu chiesto di fare gli onori casa aprendo il play party e frustando con una Long whip, la slave al palo. Cazzo mi sentivo gasato come Indiana Jones al mercato della caasba ne “I predatori dell'arca Perduta”, caricai il braccio diedi il colpo indietro e poi in avanti verso la slave.
Tutto andò bene finché non direzionai il braccio verso la slave, in quell'istante, la luce andò via in crepitio elettrico, la luce si spense, qualcosa sibilò vicino alla mia testa e un urlo agonizzante riempi la sala.
Negli istanti successivi le plafoniere di emergenza si accesero rivelando una scena apocalittica, dantesca, rischiarata solo dalla luce tremolante delle candele: un Master era stato colpito dalla plafoniera agganciata dalla frusta con precisione millimetrica in fronte, dove recava un taglio orizzontale dal quale sanguinava copiosamente.
Attorno a lui tre schiave chine cercavano di rianimarlo, una particolare gli reggeva il capo in grembo.
Poco dopo dalla porta fece la sua comparsa un allarmato Don Luigi in paramenti sacri, in sintesi la plafoniera che era sta divelta dal muro, aveva fatto scattare il salvavita che aveva tolto la corrente anche alla canonica e alla chiesa stessa dove si stava svolgendo un rosario in quel momento, lasciando tutti al buio, eccezione fatta per gli altari con le candele votive. Don Luigi nella semioscurità mi cercò subito, dopo avermi chiesto che era successo, si avvide della slave al palo della tortura, di quella alla croce e del Master a terra attorniato dalle tre slave, e chiese cosa stava succedendo.

Don Luigi : Frank che sta succedendo qui? Che genere di rappresentazione state mettendo in scena?
Frank (con la migliore faccia di bronzo): Don Luigi mi meraviglio di Lei, stiamo mettendo in scena i sacri misteri della passione pasquale...
Don Luigi: Frank Pasqua è stata tre settimane fa.
Frank: Infatti ci prepariamo per l'anno prossimo
Don Luigi: che dedizione! Ma così in anticipo?
Frank (con sussiego) : Certo Don se vuoi un esecuzione perfetta bisogna provare, provare, e ancora provare
Don Luigi (occhialuto e cieco come Mister Magoo): Ma quella laggiù è una donna nuda attaccata ad un palo?
Frank: certo rappresenta la fustigazione, passaggio chiave della passione
Don Luigi: si ma è una donna! Ed è nuda
Frank : Don lo sa che la Chiesa ha rivalutato il ruolo della donna dandogli pare dignità, la nudità rappresenta l'ineluttabilità del destino contro cui siamo tutti nudi ed inermi.
Don Luigi (perplesso) : Si ma l'altra donna nuda sulla croce e messa al contrario...nuda lei pure!
Frank si avvicina con noncuranza alla sua slave appesa e gli piazza una manata sul culo tirandone su la pelle : che dice! È una calzamaglia color carne, ed è girata al contrario per simboleggiare che ciascuno di noi può essere uno dei due ladroni....
Don Luigi si gira e vede il Master a terra con le tre slave che lo accudiscono: non non me lo dire Frank riconosco a occhio nudo la scena della pietà con le tre Marie pietose... a quel punto si gira si avvicina alla slave al palo per congratularsi, quella alza il viso mostrandosi al chiarore delle luci di emergenza e delle candele.
 Don Luigi: Ersilia, la nostra catechista, ma anche lei! Non sapevo che le interessasse la rappresentazione sacra!

Abbrancai con fare disinvolto Don Luigi traghettandolo fuori dal salone....superfluo dire che il Play party finì e alla fine a chi chiese, spiegai che quello era un amico, un vecchio master curioso: Dom Luigi.
Il giorno dopo riparato il guasto, e rimossi gli attrezzi riportai le chiavi in canonica, Don Luigi mi prese per un orecchio e mi amministrò una penitenza pari a 200 preghiere assortite in latino, commutabili in indulgenza plenaria se avessi confessato come avevo convinto la signorina Ersilia, la catechista, a “fare una rappresentazione” per la parrocchia.

 E si il BDSM è sacrificio!
scritto il
2018-08-26
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