La mia Prof d'inglese 5: la giornata inizia bene, finisce meglio.
di
Prof_emily
genere
etero
Mi sono reso conto che non ho descritto Paola: aveva 21 anni, la sua chioma bionda della foto che vidi nella foto erano diventati rossi, deve essersi tinti, il che le donava un’aria più da troia. Aveva gli allineamenti facciali soffusi, non molto definiti, occhi grandi e verdi, un culo che riempiva pienamente quella paia di jeans nera che lei stava portando, fasciando quel culo a mandolino e sodo, tutto da schiaffeggiare.
Paola mi prese il cazzo in mano, lo scappellò facendo scorrere le sue manine, ben curate con le unghie di color fucsia, che la fanno sembrare più troia di quanto possa essere.
Mentre la figlia mi segava, la madre mi tastava i coglioni.
E. “Ce la fai a farlo rizzare dopo che sei già venuto due volte da quando sei sveglio”
G. “Con il giusto stimolo, tutto si può fare” dissi facendo l’occhiolino alla Paola.
P. “mi sorrise” capì cosa intendevo, avvicinò la bocca alla mia cappella, era impacciata, deve essere i primi pompini che fa, lo baciava timidamente, strisciò i denti sull’asta, protestai: “Ahia, che male, Emily insegnale come si fa un bocchino”
E. “Subito, togliti bimba mia, ora ti insegno come far perdere la testa ad un uomo usando la sola bocca.”
P. si staccò a malavoglia dal mio cazzo, ma mi dispiace dirlo, nonostante il suo impegno, aveva bisogno di qualche dritta.
Emily me lo prese in mano, lo segò due volte, mi baciò sulla cappella, e quindi se lo infilò tutto nella bocca, facendo roteare la lingua lungo l’asta dura, mentre la madre me lo succhiava, la figlia rimase fissa a guardarmi, ogni tanto imitando i movimenti della sua genitrice. La feci alzare, e la baciai in bocca, infilandoci la lingua, che me lo succhiò con decisione, le palpavo tutto il corpo durante il bacio, lei capì che volevo vederla nuda, si staccò dalla mia bocca, si sfilò la maglietta, aveva un piccolo top di color viola, che mostrava il suo contenuto, sostenendolo anche se non penso ce ne fosse il bisogno. Quindi se lo sfilò anche quello, e come immaginavo, le sue tette stettero su come se nulla fosse successo, aveva le areola chiara e di piccola dimensione intorno al capezzolo che invece era molto scuro, e soprattutto grossi, quasi come la punta di un dito, lungo 1.5 cm, “dio che capezzoli tutto da succhiare” commentai, mentre lei si girava e piegatasi a 90 si stava sfilando la jeans, mostrando quel suo culo favoloso, coperto solo da un pezzo di pizzo, e da due filetti di tessuti, si girò e mi mostrò la sua folta peluria di color bionda, “Allora è davvero come si dice che le bionde di testa sono bionde anche di figa”, lei mi sorrise, mentre allungavo la mano per tastarle da sopra la tanga che indossava, percepii dell’umido, quindi iniziai a masturbarla da sopra l’indumento, nello stesso momento giocando con le sue tette, succhiando i capezzoli delicatamente, poi aumentando sempre di più le forze. Sentii la sua clito indurisi sotto i miei tocchi, le piaceva farsi toccare, era evidente.
Emily si alzò, ci prese per la mano, Paola nella destra e io nella sinistra, e disse: “andiamo a metterci comodi nel letto”
Quando fummo arrivati, decisi di dare una seconda possibilità a Paola, mi stesi supino sul letto, mentre Emily mi mise la sua figa sopra la mia faccia, e la figlia in mezzo alle mie gambe, e prese a succhiarmi, le labbra strette sulla mia verga, stando attenta di non farmi sentire i suoi denti, mentre faceva su e giù, ogni tanto lo liberava dalla bocca e sputava sopra la cappella. Io nel frattempo leccavo la figa di Emily, spostando le sue labbra grandi, liberando il clito, e lo succhiai, e la penetrai con un dito nella figa, contemporaneamente l’altro dito nel culo, che stava ancora perdendo gocce di sperma che glielo depositai mezz’oretta fa, e la scopavo con quelle due dita. Quando Paola si stuffò di farmi il bocchino, si avvicinò alla madre e prese a torturarle le tette, la troia cominciò a gemere sotto doppio stimolo delle penetrazioni e delle torture ai seni. “Si, continuate così che vengo, sì, leccami quella figa da troia“ e venne, squirtandomi nella bocca, tenni tutto nella bocca, quando Emily mi lasciò andare, condivisi il contenuto della mia bocca con le due troie, che bevvero felicemente.
Allora ci concentrammo a dar piacere a Paola, visto che è quella che fin’ora non ha goduto minimamente, quindi le tolsi quella tanga che ormai era fradicia davanti, aveva tutti i peli della sorca appiccicosa, e non mi piaceva molto, ma per il momento la questione peli intimi passa al secondo piano, lì spostai, leccando le grandi labbra, mentre la madre le succhiava i seni, io continuando a leccare, e a succhiare il clito, e quindi presi a penetrarla con il medio, lei gemette e ansimava pesantemente, “Si, leccami quella figa pelosa, quella foresta in mezzo alle gambe”, colto da un colpo di genio, aggiunsi un dito e muovendoli sempre più veloci, presi un gruzzoletto di peli e glielo tirai prima piano poi aumentando la forza utilizzata, si dimenava scalciava le per il dolore, ma la tenni ferma, e venne, lei non squirtò, ma venne colpito a una serie di scosse fortissime.
Rimanevo solo io col cazzo duro, presi Paola per il braccio e la misi a pecora, mi misi dietro di lei, puntai il cazzo in mezzo alla foresta di peli biondi, e la penetrai lentamente, “si, entrami dentro, fai piano, è la prima volta che prendo un cazzo grosso come tuo”.
“Ok, mia bella troia” le tirai su il braccio, per poterla scopare mentre le torturo i seni.
“si, sono la tua troia, insieme a quella vacca di madre” e E che fino ad allora era rimasta in parte ad osservare e a masturbarsi, ci sorrise, quindi si stese sotto a Paola, con la testa tra le sue gambe, che allargò le gambe per appoggiare le labbra della propria vagina sulle labbra della madre che accolse a pieni polmoni la vagina della figlia. Lascia le tette di Paola, che si stese su Emily e appoggiò a sua volta lingua sulle grandi labbra lisce della madre. Leccandola avidamente e infilandoci due dita.
Mentre l'afferrai per la vita, e cominciai a scoparla selvaggiamente, tanto è che non riuscirono a leccarsi la figa vicenda per tanto movimento, dopo altri 20 minuti sentii che sto per venire, chiese se le potevo venire dentro, il permesso mi fu negato, quindi lo tirai fuori prima che fosse troppo tardi, lo infilai nella bocca di Emily che era a pochi cm dalla figa della figlia. Sborrai di gusto, almeno 7-8 fiotti di sborra, lei bevve quello che poteva, ma era davvero troppa, nel frattempo Paola si era girata e si è stesa vicina alla madre con la bocca chiusa, e aiuto la madre a pulirmi il cazzo.
Mi stesi in mezzo a loro due, con la testa all’altezza delle loro cosce, appoggiai la testa sulla coscia di Paola, e vidi di nuovo quella foresta. “Paola, cosa ne dici se facciamo qualcosa a questa foresta bionda?” “Cosa vorresti fare?” “farla diventare come quella di Emily” “posso tenermi una striscia di peli? mi piace quella sensazione che mi hai fatto provare prima tirandomeli”, intervenne Emily “Ah che porcellina che ho fatto”, mi sedetti, feci alzare anche altre due, andammo verso il bagno.
Lei si sedette sul bidet per lavarsi i peli della figa e del culo, lì insaponò per bene, mentre Emily prese quello che usò su se stessa.
Quando fummo pronti, presi un asciugamano, lo stesi per terra e fece segno a Paola di sederci sopra, aprì le gambe quanto poteva, Emily prese a spargere dello schiuma da barba, quindi presi il rasoio, passai una prima volta sul monte venere, dall’alto verso il basso, togliendo i peli che era stati portati via dall’intimità della giovane ragazza, quindi feci lo stesso per tutta la larghezza, poi feci una seconda passata, poi una terza passata in contropelo, rendendo la pella liscia come quella di un neonata, lascia una striscia di peli lunghi quasi 1 centimetro, e la striscia era lunga quasi 4, larga poco meno di mezzo cm. Poi rasai anche le grandi labbra, mentre lo facevo Emily mi aiutava, mentre Paola stava eccitando di nuovo sotto il sapiente tocca delle nostre mani.
Finita la parte davanti, la girammo, mettendola a pecorina, con il culo per l’aria mentre lei si separava le chiappe, e la rademmo tutta, quando ebbi finito, notai quella rosa di carne che era in mezzo suo sedere, presi a massaggiarlo, lo sfintere reagì.
G. “Questo oggi ho propria voglia di sverginare i culi, cosa ne dite”
P. “beh, per me va bene, mi devi fare il clistere, quello di mia madre te la devi vedere tu”
E. “amore della mamma, lui si è già preso la mia verginità anale, prima che arrivassi, quella striscia di sborra che hai visto era uscito dal mio culo”
“Non pensavo di avere una madre così porca da farsi inculare, allora Gianluca,lo vuoi o no sto culetto?” disse sculettando.
Allora Emily prese il clistere che stamattina utilizzai su di lei, preparò il liquido, mentre io continuavo a palpare il sedere alla Paola, penetrandolo con l’indice d'una mano e masturbandolo con l’altra, e lei gemeva leggermente.
Presi la cannula dalla mano di Emily, presi un pò di umore dalla figa, e lo cosparsi sull’ano, quindi la penetrai, e aprii il rubinetto, vedo che il sacchetto si svuotava, mentre la pancia di Paola si gonfiava allgermente. Quando il sacchetto fu vuoto, lei alzò il busto, e tastandosi la pancia disse: “mi sono piena, come se avessi mangiato due chili di pasta”
“Meglio che ti siedi sulla tazza che non ti scappa” disse E.
L’aiutai ad alzarsi e lei si sedette, facendo segno a noi di uscire, tentai di rimanere dentro, ma venni trascinato per il cazzo dalla E, mi fece sedere sul divano, e lei si inginocchiò in mezzo alle mie gambe, ero moscio, e me lo prese in mano, cominciando una lenta sega, “Devi essere pronto per dopo”. quindi me lo prese con la boccia, cominciai a sentire il sangue fluire verso il cazzo, e che si induriva, questo trattamento durò per quasi 5 minuti, quando la porta si aprì, venne fuori Paola, e disse: “Facciamo il secondo clistere?”
Si alzò prima Emily e quindi la seguii, ripetemmo operazione di prima, mentre Paola si liberava, io ed Emily tornammo di là sul divano.
“Te lo preparo per bene”
“Grazie mamma”
“Ti aspettiamo, fatti il bidet quando hai finito.”
Torniamo alla posizione di prima, e Emily me lo preso in bocca di nuovo, a contatto con le sue labbra, si indurì vistosamente, “Ti eccita il fatto che mi inculerai la figlia eh brutto porcone?”
“Si, mi inculo la madre e la figlia nella stessa mattinata”
“Hai trovato due troie belle zozze come noi, non ti senti fortunata?”
“Eh sì, sono un uomo fortunato”
Quindi la porta del si aprì, si presentò Paola, si era truccata mentre era in bagno, con i capelli rossi, le labbra rosse, la faceva più matura dei suoi 21 anni. Mi alzai, le feci posto, mentre lei si sedette e appoggiò le gambe sui poggioli, offrendo la sua parte intima completamente depilata, mostrando le labbra della figa carnose e si intravedeva già il clito, “deve essere molto eccitata” pensai, mi inginocchia davanti a lei, abbassandomi per baciarla, quindi scesi con la lingua, lasciando una striscia di saliva sul suo corpo, partendo dalla bocca, capezzolo destro e sinistro, ombelico, aveva un piercing che molto carina, quindi clito, diedi una succhiatina veloce, facendo lo stesso per la figa, arrivai al mio obiettivo finale, suo ano.
Premetti il pollice sul sfintere, che cominciò a cedere leggermente, la punta entrava lentamente, e lei socchiudeva gli occhi per godersi il momento, io mi dedicavo ad allargarle il culo, mentre la madre le masturbava la figa infinlandoci due dita. Paola gemeva sempre più forte: “Si, mi piace la sensazione di avere entrambi i buchi occupati, anche se solo dalle dita, non vi fermate vi prego, voglio venire” sfilai il pollice e vi introdussi indice medio e anulare, ebbe un colpo di dolore, sussultò talmente forte che mosse il culo, quando fui dentro del tutto con le dita, feci roteare la mano, in senso orario poi al contrario, procurandole un piacere immenso, talmente forte che venne, squirtando, era stremata, quasi svenne.
Presi in mano il cazzo che rimase in tiro per tutto il tempo, lo puntai all’entrata posteriore, entrai con fatica e sempre più deciso, mentre lei cercava di respingermi con le mani, che vennero prese dalla madre, gli ultimi 5 cm le entrai tutto di un colpo.
Lei urlo: “Bastardo, fai piano, me lo rompi tutto così, non riuscirò manco a camminare così, mi sento tutta rotta, stai fermo che mi abituo” ultima frase lo disse con il tono supplichevole, ma non le diedi ascolto, cominciai a muovermi avanti indietro, due colpi leggere uno profondo, poi altri due profondi e uno leggero, il piacere subentrò al dolore, e cominciò a godere: “Si, mi piace, stronzo che non sei altro, prima ti scopi e inculi la madre poi fai lo stesso anche con la figlia, che porco che sei”
Continuai così per almeno 20 minuti, lo sfintere cominciava ad arrossarsi, nonostante la lubrificazione attraverso il liquido che colava dalla sua fregna.
Decisi di cambiare posizione, la feci alzare e la presi in braccio, senza sfilarmi da lei, mi stesi con lei sopra di me, e mi cavalcava, prima lentamente, poi prese il ritmo e cominciò a farlo furiosamente, Emily si era seduta sulla mia faccia a sua volta, e mi faceva leccare la sua figa, che sbrodolava, “Alla porca piace vedere la figlia farsi inculare”
Dopo un tempo che non riuscii a capire, Paola urlò: ”Sto venendo, squirto dalla figa mentre tu mi inculi”, del liquido usciva dalla sua vagina, come se fosse piscio, e mi bagnò le palle, il calore del liquido mi fece sborrare nel suo culo 4-5 fiotti le finirono in culo.
Alla fine, stanca si stese su di me, il cazzo le uscì dal culo, la madre si sollevò dalla mia faccia, e andò a posizionarsi davanti al culo della figlia e al mio cazzo, che rimase semi duro, E. lo prese in bocca, pulendolo, quando vide una goccia del mio nettare uscire, fiondò la lingua sul sfintere per raccogliere il mio piacere. Leccava avvidamente, cercando di infilarci tutta la lingua e il naso entrava a contatto con la figa.
Quindi ci stendemmo insieme sul divano, ero stanco, appoggiai la testa sulle tette di Emily, mi sorrideva, “Da oggi in poi, abbiamo ufficialmente un nuovo uomo di casa”
“Si mamma, un uomo che riesce a soddisfare entrambe noi.”
“Sono onorato esserlo e di potervi soddisfare”
“Sai mamma, da oggi in poi non voglio più stare una settimana con te e una con papà, perderei una settimana di sana scopata con voi, e non voglio che facciate le peggio porcate senza di me.”
“Ok, ne parlerò con papà, non sarà un problema visto che potrà stare con la sua vacca senza preoccuparsi”
“Mentre io starò beato tra le mie vacche” commetai io.
0
voti
voti
valutazione
0
0
Continua a leggere racconti dello stesso autore
racconto precedente
La mia prof d'inglese 4racconto sucessivo
La mia prof d'inglese 6: la donna più importante della mia vita.
Commenti dei lettori al racconto erotico