La mia prof d'inglese 6: la donna più importante della mia vita.
di
Prof_emily
genere
incesti
Quel pomeriggio rimasi da Emily fino alle 17, poi mia madre mi chiamò per chiedermi se avessi intenzione di tornare a casa, dal tono della voce mi sembrava piuttosto scocciata, deve essere successo qualcosa, forse il suo appuntamento non è andato molto bene. Visto che lei era abbastanza irritata, decisi di rientrare al più presto, quindi non mi lavai.
Tornai verso le 17.30 a casa, lo trovai che era seduta sul divano in soggiorno a guardare la tv.
“come stai mamma” notai che era in una vestaglia, nera, un pò trasparente, che non era chiusa molto bene, e si intraveda che non indossava un reggiseno.
“bene” rispose scocciata allora mi sedetti vicino a lei.
“dai, non mentire, si vede che hai qualcosa”
“nulla”
Insistetti per almeno un quarto d’ora accarezzando le sue braccia o la coscia ogni tanto , poi finalmente lei confessò:”beh, sai quando te ne sei andato, è venuto l’uomo che sto frequentando, e abbiamo fatto certe cose ma voleva farmi una cosa che non volevo, e quindi si è incazzato mi ha dato della vecchia bagascia ” e se n’è andato lasciandomi sola.
“mi dispiace mamma, se ha fatto così allora è proprio uno stronzo, non ti merita”
“non serve che mi dici le frasi di circostanza”
“No mamma, non lo sono, sei ancora una donna bella, hai un fisico da schianto che farebbe girare la testa a parecchi uomini, me compreso”.
Si girò a guardarmi con attenzione, pensai che quell’ultima cosa non la dovevo dire.
“Te compreso? ma se sei mio figlio? come potresti mai?”
“beh, purtroppo sei una donna e io un uomo, poi spesso a casa ti vesti come se non ci fossi”
“beh, non pensavo che tu mi guardassi come una donna perché sono tua madre, inoltre dovresti farlo con le ragazze della tua età”
“perché non dovrei farlo anche con te? c’hai tutte le cose al loro posto, e faresti invidiare anche le giovani”
“Davvero trovi che ho ancora le cose apposto?” staccando lo sguardo dalla tv e si girò guardandomi con interesse.
”Sì mamma”
Alla mia risposta mi baciò vicino la guancia destra, quando si staccò notai il suo sguardo indagativo: “che cosa hai fatto prima di tornare a casa?”
Preso alla sprovvista, dissi la prima cosa che mi venne in mente: “sono andato a fare la ripetizione di inglese” capii di aver fatto la cazzata quando mi disse:
“e che cosa avete fatto?”
“beh ripetizione di inglese abbiamo fatto”
“e perché hai l’odore di sesso addosso?”
“ma cosa dici, come faccio a sapere di sesso, sicuramente ti sbagli, sarai te che sai di sesso”
“no no, io mi sono lavata stamattina a differenza tua prima di rientrare, e suppongo che non sei andato a ripetizione ma da qualche tua amica” suo sguardo divenne severo “non dovresti saltare gli appuntamenti di ripetizioni visto che i tuoi voti non vanno un granchè poi la prof. Emilia è così gentile da mettersi a disposizione”
Fui risollevato, sempre meglio che mi domandi se mi scopo la prof d’inglese, credo che mi abbia visto che ero risollevato, “che c’è? ho pensato male?“ poi disse scherzando: “Non è che ti scopi la tua prof d’inglese?”
“No, mavvah” e per sfuggire a quel l'interrogatorio dissi:”vado a lavarmi allora” andai in camera mia, risposi a un paio di messaggi, tra i quali uno di Emily che mi ha mandato una foto con lei e Paola in doccia, entrambe nude, con scritto: “Per nostro uomo di casa, ci manca già il tuo cazzo.”
Risposi con una foto del mio cazzo che si era indurito di brutto, e aggiunsi: “Per le mie vacche, le mie donne”.
Lascia il telefono sul tavolo, e andai a farmi la doccia.
Quando uscii con solo accappatoio, vidi mia madre, incazzata come prima senno di più, aveva mio telefono in mano, seduta sul divano e stava scorrendo sullo schermo.
“Allora saresti uomo di loro casa eh?”
Feci finta non capire, “come mamma?”
Lanciò il telefono sul divano:” guarda te stesso”
“Mamma, ti posso spiegare” tentai inutilmente
Lei alzandosi con lei anche la voce “Spiegati allora, perché se sei uomo di casa loro tornatene da quelle troie”
Rimasi con le parole in bocca, senza parlare, le chiesi scusa, mentre lei scappò in camera camera sbattendo la porta, io tornai in camera tutto sconsolato.
Quella sera quando cenammo, i nostri sguardi si incrociarono un paio di volte, ma ogni volta lei girava la testa per evitarmi.
Alla fine decisi di fare la mia mossa: “Mamma, sarò anche l’uomo di casa loro, ma non potrei mai abbandonarti, quindi ci sarò anche per te, ogni volta che vorrai”
“E per esserci per me intendi scoparmi come fai con quelle due zoccole? che al minimo avranno 20 anni di differenza, potrebbero essere madre e figlia”
“beh lo sono” dissi sottovoce senza farmi sentire, ma non ci udì
“Quindi ti scopi la madre e figlia insieme eh? non ti vergogni? non si vergognano?”
“beh, no, sai sono di mentalità molto aperte”.
”anche le gambe” aggiunsi dopo.
Lei scappò un piccolo sorriso, “Allora, chi sono? se non ho visto male, sembra la tua prof di inglese?”
“Sì è lei, con la figlia Paola”
“Quando è cominciata?”
“Da una settimana circa con la prof, e la Paola stamattina quando ci ha scoperti dopo che ho inculato la Emily”
“L’hai inculata?”
“Sì, era vergine lì” risposi, e nella cucina scese il silenzio più rumoroso che abbia mai sentito.
Finito di mangiare, la salutai, “mamma vado a letto” l’abbracciai, e la bacia sulla guancia, nel farlo mi accorsi che la sua vestaglia si era aperta, lasciando intravedere le sue tette bianche, sode con capezzoli turgidi.
“Non ti è bastato scoparti quelle due e adesso mi guardi nella vestaglia?”
“Scusami mamma, è che sei davvero splendida”
Lei non rispose, ma la sua faccia arrossì, e se ne andò in camera sua, così feci anche io.
Alle 2 di mattina mi sveglia che avevo sete, andando in cucina per bere qualcosa, vidi che nella camera di mia madre la luce era ancora accesa, entrai pensando che si fosse addormentata senza spegnerla, allora entrai piano, ma ciò che mi si parò davanti, mi fece rizzare il cazzo.
Mia madre, messa a pecorina, con il culo girato verso la porta, si stava masturbando infilando un dildo nel culo e mormorando mio nome ogni tanto, lei non se ne accorse, mentre io le fisso il culo e il dildo che entrava e usciva dal suo ano.
Presi a masturbarmi, e per sbaglio sbattei la mano sulla porta, lei si girò e mi vide, corsi via con i pantaloni ancora abbassate. Tornato in camera mia, mi feci una sega, e venni copiosamente.
Non successe nulla per l’intera settimana con lei, mentre gli appuntamenti di ripetizioni continuarono a gonfie vele, studiavamo per un’ora e passavamo un’oretta e mezzo a letto. Mia madre sapeva cosa facevamo, ma non disse nulla ogni volta che uscivo per andare alla mia seconda casa ormai. Fino alla venerdì sera, quando stavo uscendo per trovarmi con degli amici, lei, seduta sul divano con una vestaglia leggera, mi negò di prendere la macchina, “sei stato fuori tutti i pomeriggi questa settimana, tornando a casa tardi, per una sera potresti anche stare a casa, a fare uomo di casa come mi dicesti tu.” Vidi che le scendeva una lacrimuccia sulla sua guancia, mi sentii in colpa, è vero, quella settimana per evitarla rimanevo fuori tutto il pomeriggio rientrando tardi a casa. Mi sedetti vicino a lei, “Scusa mamma, mi dispiace, è che… ” e lì mi fermai.
“Che ti vergogni ad affrontarmi perché mi hai visto che mi stavo masturbando?”
“Si, e avevo sentito che mormoravi mio nome” dissi abbassando gli sguardi
“Si, vedi figliolo, dopo quello che mi dissi quella sera, mi avevi quasi convinto, per poco non ti saltavo addosso quando mi avevi baciando la guancia, e quella notte quando seppi che mi avevi visto volevo venirti a trovare in camera tua, ma fui fermata per la paura di quello che avremmo fatto, non potevamo farlo, siamo madre e figlio”
“Sono madre e figlia anche Emilia e Paola”
“Sì, ma non riesco a non sentirmi in colpa, ogni volta che facevo un pensiero su di te, mi vergognavo un sacco”
“Non dovresti invece, siamo entrambi maggiorenni e vaccinati, sappiamo quello che facciamo”
“Sì, se si venisse a sapere in giro, finiremmo in prima pagina, immagina :Figlio e madre amanti come titolo della prima pagina di giornale”
“Se non parli tu, non lo farei di sicuro io”
“Beh, non lo farei nemmeno io”
“Vedi, allora che problemi ci sono?”
“è solo che mi vergogno troppo”
Non le risposi, mi avvicinai a lei, sguardo fisso nei suoi occhi, la baciai, un bacio casto, e mi staccai, lei rispose al bacio aprendo la bocca, e cercò la mia lingua, che trovò nella mia bocca, le succhiavo il palato, e subito dopo lo succhiava lei a me. Mentre le mia mani andarono sul suo corpo, prima il collo per stringerla a me, poi una dietro alla schiena per farle sentire la mia presenza, mentre altra sulla sua tetta sinistra, la palpai da sopra la vestaglia, che si aprì lasciando nuda la mammella bianca, adornato da un’areola più scura mentre in mezzo un capezzolo duro.
Mi staccai per spogliarla, e quindi si stese sul divano, con entrambi i seni alla luce, ero in mezzo alle sue gambe, avevo un erezione che mi scoppiava nelle pantaloncini di felpa, mi appogiai su di lei, leccandole prima un capezzolo e quindi l’altro, lei ansimava mentre mi accarezzava la mia testa, “Sì, continua così, come facevi da piccolo”
“Si, mi sono mancate proprio queste paia di tette” dissi staccandomi da lei e ritornandoci subito dopo.
Quando mi sentii la lingua stanca, mi stesi su di lei completamente, con la testa fra le sue tette, baciandole ogni tanto, lei mi accarezzava la testa. Il cazzo duro cominciò a spingere sul suo pube, “Sei eccitato amore?”
“Come potrei non esserlo?”
“Lo sento sul mio pube la tua voglia di me”
Mi alzai da lei e calai i pantaloncini, il cazzo libero dalla costrizione delle boxer, saltò fuori in tutta sua bellezza.
“Ti ho fatto proprio bene, anche se avevo visto quella foto che hai mandato a quelle due troie”
“eh sì, fatto proprio un capolavoro”
Le scostai gli ultimi lembi della vestaglia che copriva le sue parti intime, e rivelarono una figa con una striscia di peli larga circa 4 cm, “Piaceva a quel stronzo che ho lasciato altro giorno” commentò lei, “A me non tanto, mi piace liscia, senza peli” aggiunsi io, lei mi sorrise: “Allora provvederò! “, mi abbassai per leccargliela, mi fermò la testa a pochi cm dalla sua figa, “Sicuro di volerlo fare? Non potremmo mai più tornare indietro”
“Lo voglio, e anche se potremmo. di sicuro non tornerei indietro.” Spinsi con la testa con la sua mano che faceva opposizione, guardai da vicino quel buco dal quale sono uscito anni orsono. Aveva la due labbra grandi di dimensione ridotte, non slabbrate diciamo, un piercing a forma di anello all’inizio della spaccatura della figa, appena sopra il clito.
Baciai il clito,lei sciolse le ultime resistenze, prendendolo tra le labbra, succhiandolo, e lei iniziò a gemere: “Oh si, mangiamela tutta, che è da una settimana che non mi tocco, fammi un pompino al clito”
“Con piacere” risposi staccando le mie labbra da quelle vaginali, e ciucciai il clito, stringendolo tra le labbra e facendo avanti indietro con la testa, “ohhhh, mi piace, sei proprio bravo, ti hanno insegnato per bene quelle due zoccole”
“Eh si, ho avuto due maestre bravissime”
“Le dovrò ringraziare allora”
Scostai le grandi labbra per leccare l’interno della sua figa, che cominciò a produrre quel liquido viscido che indicò quando le stava piacendo. Introdussi un dito nella sua vagina, mentre leccavo con la lingua insistendo sul clito, cominciavo a scoparla con quel dito.
Andai avanti con quel trattamento per almeno 5 minuti, lei venne, squirtandomi in bocca, e stringendo le gambe per gli spasmi. Quasi svenne dal piacere, quando si riprese le domandai: “Mamma, cos’è che voleva farti fare quel stronzo che non volevi fare?”
“nulla di importante ora che ho te”
“ma voglio saperlo” insistetti
“Voleva mettermelo nel culo, con quel cazzetto che si ritrova voleva provare un buco più stretto” disse
“E non lo volevi? perché?”
“Perché non l’avevo mai fatto”
“Ma quella notte ti avevo visto con un dildo in culo” la incalzai
“Sì, quello era la prima volta che lo facevo, mi era piaciuto tantissimo, quando mi hai visto era già la terza volta che venivo.”
“E perché hai cambiato idea?”
“Perché mi dicesti tu che mi trovavi perfetta, ed eccitante e che ti sei inculata la tua prof, quindi mi masturbai ma non riuscivo a venire, perciò provai l’entrata posteriore”
“E a cosa pensavi quando ti toccavi?”
“A te finché non mi vergognavo da morire e cambiavo pensiero pensando a quel stronzo o a un uomo qualunque” disse con un tono di leggero vergogna, “Ma adesso basta, mi hai fatto godere, ora tocca a te”, si alzò, mi fece sedere sul divano e si mise in mezzo alle mie gambe, mi prese il cazzo in mano, lo segò leggermente, e lo baciò delicatamente, quasi non volesse consumarlo, “Guarda che non si consuma se lo ciucci più forte”, ”lo so, ma non vorrei che tu venissi proprio sul più bello” e torno a succhiarlo, aumentando la presa della mano destra e strinse di più le labbra, e cominciò a muoversi su e giù, mentre i suoi capelli lunghi le coprivano tutta la testa, e non riuscivo a vederla, raccolsi i suoi capelli e li tenni in mano, avendo la visuale libera, potevo vedere quanto impegno ci stava mettendo.
Succhiava, per poi farlo uscire, mi leccava le palle, sputa sulla cappella quindi lo prese in bocca di nuovo.
Ero all’estremo della mia resistenza, lo comunicai alla mamma, “Sto per venire”
“Ok, amore” disse cercando di smettere di succhiare, ma volevo venirle in bocca, quindi presi la sua testa e comincia a scoparla in bocca, venni subito dopo, 2 fiotti le andarono a finire direttamente in gola, il resto in bocca, lei nel frattempo picchiava sulle mie gambe, quando mollai la presa, lei si staccò da sputò fuori la mia sborra.
Quando riprese dai conati di vomito, mi disse: “brutto stronzo, è così che tratti tua madre?”
“Così tratto le mie donne”
Mi sorrise e disse: “Chi ti ha detto che sono tua donna?”
“Se non vuoi esserlo, me ne vado subito” feci finta di alzarmi ma mi respinse sul divano, dicendo: “Guai a te che azzardi di andartene, senza scoparmi per bene”
“Ok, ma lasciami due minuti che riprendo il fiato”
“Ok” disse alzandosi e si sedette vicino a me, abbracciandomi il collo e baciandomelo.
“Perché mi hai sborrato in bocca? a me non piace” disse pulendo la traccia di sperma che aveva sul mento.
“Perché vorrei che bevessi il mio succo, Emily e Paola mi hanno detto che le piacciono”
“Loro lo fanno?”
“Sì” risposi deciso
“Allora lo farò anch’io” e succhiò il dito col quale si era pulito il mento, poi aggiunse: “si dai, non è male, anche perché ne ho assaggiato solo questo, sai a tuo padre e agli altri uomini ho sempre negato due cose: sborrarmi in bocca e il culo, e per un motivo o altro, ho perso la verginità di entrambe le cose in una settimana”
“No mamma, la tua verginità anale me lo prenderò io, con il dildo non vale, ma prima vorrei tornare in quella casa dove sono stato per 9 mesi”.
“Ok, ma andiamo in camera da letto, saremo più comodi.”
Disse alzandosi e prendendomi per la mano.
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