Famiglia Cristiana III
di
Kyknox
genere
tradimenti
Jennifer stava percorrendo di gran lena la strada verso casa quando gli si accostò un auto, era quella di Haziz, “dai sali ti do un passaggio” non se lo fece ripetere due volte un passaggio era ben gradito “ ho roba nuova da farti provare” disse “ No grazie mi sono appena fatta una pista basta così per oggi” “Dai prova è roba buona questa l’ho presa dai nigeriani “ ribattè Haziz “ Ok ma solo un tiro già sono fatta e poi devo correre a casa” “ con questa correrai di più vedrai” disse sogghignando il ragazzo.
I due amanti erano in prenda al panico chiusi in quel locale caldaia si sentivano in trappola, non potevano uscire di li altrimenti il marito e il parroco fuori li avrebbero visti e da li a poco magari sarebbero entrati dentro, l’unica via d’uscita era percorrere le scalette che portavano nei locali sotterranei ma dove conducevano, all’interno della chiesa azzardò Miguel, le percorsero in tutta fretta, Jessica era sempre più eccitata da tutto quel trambusto e continuava a grondare piacere come una fontana. Arrivarono ad un corridoio stretto lo percorsero rapidamente poi altre scale che salivano ed infine un'altra porta quando l’aprirono dall’interno misero la testa fuori ma purtroppo non si trovavano nei locali della chiesa.
Finalmente Don Paolo arrivò con le chiavi, la porta non voleva sapere di aprirsi era come se qualcuno l’avesse chiusa dall’interno, Andrea gli diede una mano ad aprirla con una spallata quando finalmente riuscirono ad aprirla dentro non c’era nessuno. “Qui non c’e nessuno” andiamocene “No aspetta” disse Andrea quel odore acre misto a piscio e secrezioni vaginale credeva di conoscerlo per terra era c’era un lago si chino passa sopra quella pozzanghera il suo dito indice “ E questo?” “Qualche ragazzino ci avrà pisciato “ disse il prete “ Non credo troppo fresca la nostra amica è nelle vicinanze”
Jennifer non credeva che quella roba fosse così pura, quando fece il primo tiro iniziò subito il trip andò in estasi, ora giaceva sfatta sul sedile accanto a quello del guidatore, non ricordava neanche come si chiamava, “cosa dovevi fare a casa?” chiese il pusher, Jennifer non rispose neanche si ricordava, Haziz intanto gli mise la mano destra in mezzo alle gambe e iniziò a sditalinarla, poi iniziò leccargli il collo da li a poco se la sarebbe fatta senza pietà, era il prezzo per quella dose.
Davanti ai loro occhi cèra la desolazione del cortile esterno del monastero vicino la chiesa, cazzo siamo ancora all’agghiaccio pensò Jessica. “Porca puttana adesso come facciamo?” disse Miguel la scena era imbarazzante, lui era in maglietta e mutande, lei in camicetta e passera al vento tra l’altro che passera, all’età di quarant’anni era ancora una bella figa bionda occhi azzurri corpo tonico niente male, “Ma vuoi smetterla di grondare come un adolescente” “non posso farci nulla sono troppo arrapata dai scopiamo qui” Miguel si accorse che dall’altro lato del cortile c’era un capanno degli attrezzi e per fortuna ci si poteva arrivare senza attraversare ma costeggiando le siepi del giardino. “Dai andiamo di corsa” , riparandosi dietro le siepi raggiunsero il capanno, Jessica cercava con la mano di coprirsi come meglio poteva le zone pubiche, davanti a lei stava sempre Miguel che gli faceva scudo con il corpo.
I due uomini decisero di seguire le tracce lasciate da Jessica, “Ma tua moglie si sta pisciando addosso?” chiese il parroco “ No sta squirtando” rispose Andrea accigliato, quell’odore inconfondibile era di quella troia di sua moglie ne era certo doveva beccarla, riempirla di botte e poi lasciarla li nella sua merda. Percorse tutto il corridoio di fretta, le scale e finalmente arrivarono alla porta .ci siamo pensò Andrea.
I due amanti erano in prenda al panico chiusi in quel locale caldaia si sentivano in trappola, non potevano uscire di li altrimenti il marito e il parroco fuori li avrebbero visti e da li a poco magari sarebbero entrati dentro, l’unica via d’uscita era percorrere le scalette che portavano nei locali sotterranei ma dove conducevano, all’interno della chiesa azzardò Miguel, le percorsero in tutta fretta, Jessica era sempre più eccitata da tutto quel trambusto e continuava a grondare piacere come una fontana. Arrivarono ad un corridoio stretto lo percorsero rapidamente poi altre scale che salivano ed infine un'altra porta quando l’aprirono dall’interno misero la testa fuori ma purtroppo non si trovavano nei locali della chiesa.
Finalmente Don Paolo arrivò con le chiavi, la porta non voleva sapere di aprirsi era come se qualcuno l’avesse chiusa dall’interno, Andrea gli diede una mano ad aprirla con una spallata quando finalmente riuscirono ad aprirla dentro non c’era nessuno. “Qui non c’e nessuno” andiamocene “No aspetta” disse Andrea quel odore acre misto a piscio e secrezioni vaginale credeva di conoscerlo per terra era c’era un lago si chino passa sopra quella pozzanghera il suo dito indice “ E questo?” “Qualche ragazzino ci avrà pisciato “ disse il prete “ Non credo troppo fresca la nostra amica è nelle vicinanze”
Jennifer non credeva che quella roba fosse così pura, quando fece il primo tiro iniziò subito il trip andò in estasi, ora giaceva sfatta sul sedile accanto a quello del guidatore, non ricordava neanche come si chiamava, “cosa dovevi fare a casa?” chiese il pusher, Jennifer non rispose neanche si ricordava, Haziz intanto gli mise la mano destra in mezzo alle gambe e iniziò a sditalinarla, poi iniziò leccargli il collo da li a poco se la sarebbe fatta senza pietà, era il prezzo per quella dose.
Davanti ai loro occhi cèra la desolazione del cortile esterno del monastero vicino la chiesa, cazzo siamo ancora all’agghiaccio pensò Jessica. “Porca puttana adesso come facciamo?” disse Miguel la scena era imbarazzante, lui era in maglietta e mutande, lei in camicetta e passera al vento tra l’altro che passera, all’età di quarant’anni era ancora una bella figa bionda occhi azzurri corpo tonico niente male, “Ma vuoi smetterla di grondare come un adolescente” “non posso farci nulla sono troppo arrapata dai scopiamo qui” Miguel si accorse che dall’altro lato del cortile c’era un capanno degli attrezzi e per fortuna ci si poteva arrivare senza attraversare ma costeggiando le siepi del giardino. “Dai andiamo di corsa” , riparandosi dietro le siepi raggiunsero il capanno, Jessica cercava con la mano di coprirsi come meglio poteva le zone pubiche, davanti a lei stava sempre Miguel che gli faceva scudo con il corpo.
I due uomini decisero di seguire le tracce lasciate da Jessica, “Ma tua moglie si sta pisciando addosso?” chiese il parroco “ No sta squirtando” rispose Andrea accigliato, quell’odore inconfondibile era di quella troia di sua moglie ne era certo doveva beccarla, riempirla di botte e poi lasciarla li nella sua merda. Percorse tutto il corridoio di fretta, le scale e finalmente arrivarono alla porta .ci siamo pensò Andrea.
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