Famiglia Cristiana X finale
di
Kyknox
genere
orge
Miguel aveva rischiato di perdere i sensi quel crosso palo di carne gli era arrivato fino all’intestino un dolore indescrivibile, ma questa era anche la sua punizione, per andar dietro a quella troia gli affari erano calati, si avete capito bene era lui l’uomo di Don Carmine all’interno della parrocchia era lui che doveva convertire gli avventori della chiesa alla Dea Neve. Da quando era iniziata la relazione con Jessica però si era distratto gli affari erano calati, pensava più a scopare che a spacciare e alla lunga ciò non andava bene all’organizzazione.
Don Paolo aveva finito di celebrare e ora anche lui poteva banchettare come gli altri con quelle fanciulle così candide, era lui infatti il grande sacerdote vestito di porpora, lui che aveva tentato in tutti modi di far uscire la droga dalla sua chiesa, ma purtroppo era ricattabile a causa del suo vizio. Aveva sempre avuto un debole per le giovani fanciulle e non esitava a procurarsele anche a pagamento proprio dall’organizzazione di Don Carmine, quel peccato lo tradì, era ricattabile e dovette piegarsi ai voleri del boss. Adesso era in ginocchio intento a leccare il clitoride di una giovane ragazza dai capelli corvini.
Andrea era fuori di se prese la moglie per i capelli , aveva il viso coperto di sborra “ succhiami l’uccello troia” era in preda la demonio non sapeva di essere stato drogato anche lui, durante la comunione gli era stata riservata un ostia speciale a base di anfetamine, ora aveva anche lui una gran voglia di scopare, tirò fuori l’uccello e costrinse la moglie ad ingogliarlo tutto.
Giada era in preda agli spasmi da orgasmo, un brivido percorreva tutto il suo corpo, la lingua di quella donna che gli succhiava il clitoride la faceva tremare di piacere, l’uomo invece da dietro gli toccava i capezzoli, la fecero piegare in avanti e a turno il “Signore” e la”Signora” con uno strap on la inculavano da dietro, poi si diedero il cambio l’uomo andò davanti prese il suo grosso membro e con estrema calma lo introdusse nella vagina di Giada fino a deflorarla, un rivolo di sangue imbrattò le sue cosce. Era in preda al piacere più intenso non poteva sapere che dietro quelle maschere si celassero i suoi genitori Massimo e Virginia.
Jennifer intanto continuava la sua maratona del sesso senza sosta, passava da una fellatio ad un cunilingus senza sosta, si faceva inculare, scopare , frustare da tutti i cazzi che gli capitavano a tiro, era in preda al demone della lussuria, in mezzo a quel bordello, si accorse di suo padre e sua madre che stavano scopando furiosamente, Andrea quando la vide la prese per i capelli gli mollo un ceffone “Brutta Troia cocainomane succhiami il cazzo adesso” con la faccia deformata dal piacere non si fece pregare. Ai lati delle salette alcune maschere osservavano la scena non tutti partecipavano al baccanale, una maschera si stava preparando una pista di coca su un mobiletto appoggiato al muro, sollevo la maschera e tiro su tutto era Giulia la catechista anche lei era coinvolta in quel casino.
L’orgia andò avanti per tutta la notte in un turbinio di corpi, di libidine senza sosta, tutti godevano, il pavimento era bagnato di umori, sborra e piscio, una giovane ragazza mentre segava l’uccello di un uomo di colore, fece uscire un forte getto di piscio dalla sua fica. Padre Paolo intanto era stato legato mani e piedi e da dietro veniva frustato da due donne un rossa e l’altra mora godeva come un porco. Tutto veniva filmato in modo che tutti coloro senza maschera potessero essere ricattati.
La domenica dopo erano tutti alla messa in prima fila Don Paolo diceva l’omelia, Andrea e Jessica sorridenti ascoltavano senza perdere una sillaba, Jennifer assonnata la famiglia di Giada sembrava quella del mulino bianco. Miguel con il culo roto era tornato a spacciare e aspettava nei cessi Jessica per la consueta sveltina, Don Carmine era tornato a fare affari, tutti erano felici e contenti tutti oramai facevano parte della “setta della Dea” facevano tutti parte della stessa grande famiglia, una….
Famiglia Cristiana
Don Paolo aveva finito di celebrare e ora anche lui poteva banchettare come gli altri con quelle fanciulle così candide, era lui infatti il grande sacerdote vestito di porpora, lui che aveva tentato in tutti modi di far uscire la droga dalla sua chiesa, ma purtroppo era ricattabile a causa del suo vizio. Aveva sempre avuto un debole per le giovani fanciulle e non esitava a procurarsele anche a pagamento proprio dall’organizzazione di Don Carmine, quel peccato lo tradì, era ricattabile e dovette piegarsi ai voleri del boss. Adesso era in ginocchio intento a leccare il clitoride di una giovane ragazza dai capelli corvini.
Andrea era fuori di se prese la moglie per i capelli , aveva il viso coperto di sborra “ succhiami l’uccello troia” era in preda la demonio non sapeva di essere stato drogato anche lui, durante la comunione gli era stata riservata un ostia speciale a base di anfetamine, ora aveva anche lui una gran voglia di scopare, tirò fuori l’uccello e costrinse la moglie ad ingogliarlo tutto.
Giada era in preda agli spasmi da orgasmo, un brivido percorreva tutto il suo corpo, la lingua di quella donna che gli succhiava il clitoride la faceva tremare di piacere, l’uomo invece da dietro gli toccava i capezzoli, la fecero piegare in avanti e a turno il “Signore” e la”Signora” con uno strap on la inculavano da dietro, poi si diedero il cambio l’uomo andò davanti prese il suo grosso membro e con estrema calma lo introdusse nella vagina di Giada fino a deflorarla, un rivolo di sangue imbrattò le sue cosce. Era in preda al piacere più intenso non poteva sapere che dietro quelle maschere si celassero i suoi genitori Massimo e Virginia.
Jennifer intanto continuava la sua maratona del sesso senza sosta, passava da una fellatio ad un cunilingus senza sosta, si faceva inculare, scopare , frustare da tutti i cazzi che gli capitavano a tiro, era in preda al demone della lussuria, in mezzo a quel bordello, si accorse di suo padre e sua madre che stavano scopando furiosamente, Andrea quando la vide la prese per i capelli gli mollo un ceffone “Brutta Troia cocainomane succhiami il cazzo adesso” con la faccia deformata dal piacere non si fece pregare. Ai lati delle salette alcune maschere osservavano la scena non tutti partecipavano al baccanale, una maschera si stava preparando una pista di coca su un mobiletto appoggiato al muro, sollevo la maschera e tiro su tutto era Giulia la catechista anche lei era coinvolta in quel casino.
L’orgia andò avanti per tutta la notte in un turbinio di corpi, di libidine senza sosta, tutti godevano, il pavimento era bagnato di umori, sborra e piscio, una giovane ragazza mentre segava l’uccello di un uomo di colore, fece uscire un forte getto di piscio dalla sua fica. Padre Paolo intanto era stato legato mani e piedi e da dietro veniva frustato da due donne un rossa e l’altra mora godeva come un porco. Tutto veniva filmato in modo che tutti coloro senza maschera potessero essere ricattati.
La domenica dopo erano tutti alla messa in prima fila Don Paolo diceva l’omelia, Andrea e Jessica sorridenti ascoltavano senza perdere una sillaba, Jennifer assonnata la famiglia di Giada sembrava quella del mulino bianco. Miguel con il culo roto era tornato a spacciare e aspettava nei cessi Jessica per la consueta sveltina, Don Carmine era tornato a fare affari, tutti erano felici e contenti tutti oramai facevano parte della “setta della Dea” facevano tutti parte della stessa grande famiglia, una….
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