Wild Party
di
Kyknox
genere
tradimenti
La testa mi scoppia, la musica mi martella le tempie ho un crampo allo stomaco e la vescica che mi esplode.
Dico alle mie amiche che vado a cercare un bagno ma con tutto quel casino neanche mi sentono, erano completamente prese dai tipi che ci avevano rimorchiate poco prima al bar.
In mezzo quella folla sembrava un impresa cercare una bagno finalmente a forza di chiedere in giro la trovo ma c’è una fila pazzesca decisi così di andare in spiaggia, mi nascondo dietro un moscone e finalmente svuoto la vescica.
Appena finito di pisciare mi sdraio supina sulla spiaggia non tirai su neanche gli slip rimasi oscenamente a gambe aperte.
La mia festa di addio al nubilato mi aveva distrutta, ero ubriaca fradicia, stavo per addormentarmi in preda ai fumi dell’alcol quando udii una voce: “tutto bene signorina?” un angelo un demone all’improvviso tutto intorno si spense.
Quando apro di nuovo gli occhi, è l’alba il sole era apparso da poco in cielo, avevo un rivolo di saliva e di un'altra sostanza appiccicosa che mi colava dalla bocca, che cazzo è successo pensai tra me. Peggio ancora mi accorsi di essere completamente nuda e le mie amiche dove cazzo si trovavano. Scorsi in lontananza Veronica che giaceva sulla spiaggia insieme ad un tipo di colore provò a chiamarla ma nulla non rispondeva era troppo sfatta.
Che cazzo faccio penso tra me non trovo i vestiti la borsa sono completamente nuda, porca troia, vedo passare sulla spiaggia un “vu comprà” la mia ancora di salvezza. “Ti prego mi presti un vestito ti giuro questo pomeriggio te lo riporto” “Niente denaro niente vestito” rispose con un sorriso “Ti pago in natura” rispondo disperata non posso certo andare in giro nuda. Ci appartiamo dietro un casotto non faccio che pensare se mi vede Simon salta il matrimonio.
Quando il marocchino tira fuori il suo grosso arnese rimango sbigottita, inizio a segarlo poi lo scappello e lo prendo in bocca, mi viene dentro in pochi secondi, poi non contento mi piscia in bocca “fanculo” gli dico mi molla un ceffone mi prende con forza mi sbatte contro il casotto e inizia a scoparmi con foga, cazzo se mi vede Simon salta il matrimonio penso, ma chi cazzo se ne frega sto godendo come non mai, godo come una gran troia.
Mi lascia li sporca di sborra e di piscio, mi butta a fianco un vestitino estivo semi trasparente, se mi vedesse Simon salta il matrimonio continuo a pensare, mi sciacquo con l’acqua della doccia e indosso il vestito senza nulla sotto, è talmente trasparente che mi sento lo stesso nuda.
Cammino per il lungomare cercando di tornare a casa dove cazzo sono finite le mie amiche, la mia borsa, i miei affetti personali, devo fare denuncia? Ero assorta tra quei pensieri quando mi sento chiamare alle mie spalle “ Ginevra” mi volto quasi svengo cazzo Don Luca il prete che mi deve sposare, se mi vede ridotta così che figura di merda penso tra me e me. Cerco con non curanza di sprigionare il migliore dei miei sorrisi “Don Luca che fa qui?” “Torno ora dall’ospedale ero in visita ad alcuni parrocchiani, tu piuttosto che fai?” “Sto facendo una passeggiata mattutina per schiarire le idee” “Ma a piedi nudi?” ribattè Don Luca “ Si amo camminare scalza sulla spiaggia”. “Vuoi un passaggio fino a casa ho l’auto qui dietro” “Si volentieri” rispose Ginevra.
Quando salì in macchina il vestitino estivo si sollevò su e lasciò le cosce scoperte a Ginevra, Don Luca che di certo non era anziano ma aveva appena 38 anni non rimase indifferente e buttò l’occhio. Padre Luca per non cadere in tentazione inizia a parlare del matrimonio tra lei e Simon e dei preparativi , io ho la testa che mi scoppia e non presto molta attenzione non vedo l’ora di tornare a casa e capire cosa cazzo è successo ieri sera.
La mia vescica inizia a reclamare attenzione all’improvviso devo pisciare, speriamo di arrivare presto a casa se no la faccio sul sedile, purtroppo il traffico e la guida prudente di Don Luca non mi agevola.
Don Luca intanto non mi toglieva gli occhi di dosso , le mie cosce, i miei capelli castani lunghi e setosi il mio viso da cerbiatta accendevano la sua libido “Padre devo andare in bagno le dispiace se ci fermiamo” “No affatto ma dove?” “Anche dietro una fratta me la faccio sotto” disse Ginevra. “Va bene fermiamoci qui” si ferma in una piazzola vicino alla strada con una siepe ben riparata sul ciglio. Scendo di fretta quando vedo che il prete mi segue “ Ma Don Luca?” “Credi che non mi sia accorto che sotto sei completamente nuda, credi che non sappia che tu e le tue amiche siete delle gran troie?” rimasi sbigottita da quelle affermazioni “ Questa mattina ho incontrato le tue amiche in ospedale erano ancora in preda ai fumi dell’alcol e della droga e mi hanno raccontato tutto nel vostro addio al nubilato o wild party come si chiama adesso”
Rimasi di sasso non sapevo cosa dire “Devo pisciare” dissi solo queste parole “ Bene falla davanti a me poi ti voglio leccare la figa” “Se lo viene a sapere Simon succede un casino” “non lo saprà” disse il prete. Costai all’insù il vestito allargai le gambe e feci una delle più grandi pisciate in piedi. Don Luca aveva tirato fuori l’uccello si stava segando, poi si avvicina a me ed inizia a leccarmi il clitoride bagnato di piscia “Qui salta il matrimonio, salta il matrimonio” ripetevo a voce alta, intanto godevo come non mai in preda all’estasi quando fini di leccarmi il clitoride, mi gira mi fa appoggiare le mani sul cofano dell’auto, mi tira su il vestito fino alla vita ed inizia a penetrarmi la figa da dietro, “Cazzo se ci vede qualcuno salta il matrimonio” “Non passa nessuno tranquilla” aveva un arnese veramente grosso vedevo tutti i santi del paradiso “ Mio dio se ci vede qualcuno succede un casinoooo” godevo come una pazza il pericolo di essere vista mi eccitava, mi fa appoggiare supina sul cofano dell’auto con le gambe gli cingo la vita ed inizio la più grande cavalcata della mia vita “Simon, Simon sono qui” urlavo tutto ciò mi eccitava da morire Don Luca affondava i colpi e il suo cazzo mi arrivava sempre più giù fino al punto G “ Vedo il paradiso vedo il paradiso” “Non bestemmiare “ e mi diede un ceffone mi fa inginocchiare con la forza e pretese un pompino gli scappello l’uccello ed inizio il più bel pompino della mia vita “Cristo santo qui salta tutto il matrimonio mhuuu” “Smettila di bestemmiare e fai la comunione troia” ingoiai tutto lo sperma senza farne cadere una goccia.
Non contento decise di sverginarmi anche il culo mi fece girare e me lo infila fin su l’intestino “Cazzoooo” “Per…” mi da un ceffone sulla nuca “Smettila di bestemmiare puttana” “Per Diana Per Diana, mi hai sfondato il culo” continua imperterrito per alcuni minuti finchè non svuota i coglioni nel mio intestino, sono sfinita non ho mai scopato così eppure sono sempre stata una gran troia
Una volta finito mi rivesto in fretta la mia borsa con gli effetti personali e dietro il sedile posteriore sono state le mi amiche questa mattina a consegnarla a Padre Luca, e a dirgli dove mi trovavo.“Ma dove hai imparato a scopare cosi?” “ Mi sono esercitato con le suore e le puttane” sorrise “Sono una gran puttana e Simon è un cornuto” “ti assolvo figliola” disse Padre Luca.
Il mese dopo ero sull’altare vestita di bianco con il mio Simon al fianco e Don Luca che celebrava messa.
Non dimenticherò mai che quello che è stato nella mia vita il più grande Wild party
P.s: otto mesi dopo il matrimonio ho avuto un figlio, Mattia, ho sempre avuto il dubbio che sia del prete e secondo voi?
Dico alle mie amiche che vado a cercare un bagno ma con tutto quel casino neanche mi sentono, erano completamente prese dai tipi che ci avevano rimorchiate poco prima al bar.
In mezzo quella folla sembrava un impresa cercare una bagno finalmente a forza di chiedere in giro la trovo ma c’è una fila pazzesca decisi così di andare in spiaggia, mi nascondo dietro un moscone e finalmente svuoto la vescica.
Appena finito di pisciare mi sdraio supina sulla spiaggia non tirai su neanche gli slip rimasi oscenamente a gambe aperte.
La mia festa di addio al nubilato mi aveva distrutta, ero ubriaca fradicia, stavo per addormentarmi in preda ai fumi dell’alcol quando udii una voce: “tutto bene signorina?” un angelo un demone all’improvviso tutto intorno si spense.
Quando apro di nuovo gli occhi, è l’alba il sole era apparso da poco in cielo, avevo un rivolo di saliva e di un'altra sostanza appiccicosa che mi colava dalla bocca, che cazzo è successo pensai tra me. Peggio ancora mi accorsi di essere completamente nuda e le mie amiche dove cazzo si trovavano. Scorsi in lontananza Veronica che giaceva sulla spiaggia insieme ad un tipo di colore provò a chiamarla ma nulla non rispondeva era troppo sfatta.
Che cazzo faccio penso tra me non trovo i vestiti la borsa sono completamente nuda, porca troia, vedo passare sulla spiaggia un “vu comprà” la mia ancora di salvezza. “Ti prego mi presti un vestito ti giuro questo pomeriggio te lo riporto” “Niente denaro niente vestito” rispose con un sorriso “Ti pago in natura” rispondo disperata non posso certo andare in giro nuda. Ci appartiamo dietro un casotto non faccio che pensare se mi vede Simon salta il matrimonio.
Quando il marocchino tira fuori il suo grosso arnese rimango sbigottita, inizio a segarlo poi lo scappello e lo prendo in bocca, mi viene dentro in pochi secondi, poi non contento mi piscia in bocca “fanculo” gli dico mi molla un ceffone mi prende con forza mi sbatte contro il casotto e inizia a scoparmi con foga, cazzo se mi vede Simon salta il matrimonio penso, ma chi cazzo se ne frega sto godendo come non mai, godo come una gran troia.
Mi lascia li sporca di sborra e di piscio, mi butta a fianco un vestitino estivo semi trasparente, se mi vedesse Simon salta il matrimonio continuo a pensare, mi sciacquo con l’acqua della doccia e indosso il vestito senza nulla sotto, è talmente trasparente che mi sento lo stesso nuda.
Cammino per il lungomare cercando di tornare a casa dove cazzo sono finite le mie amiche, la mia borsa, i miei affetti personali, devo fare denuncia? Ero assorta tra quei pensieri quando mi sento chiamare alle mie spalle “ Ginevra” mi volto quasi svengo cazzo Don Luca il prete che mi deve sposare, se mi vede ridotta così che figura di merda penso tra me e me. Cerco con non curanza di sprigionare il migliore dei miei sorrisi “Don Luca che fa qui?” “Torno ora dall’ospedale ero in visita ad alcuni parrocchiani, tu piuttosto che fai?” “Sto facendo una passeggiata mattutina per schiarire le idee” “Ma a piedi nudi?” ribattè Don Luca “ Si amo camminare scalza sulla spiaggia”. “Vuoi un passaggio fino a casa ho l’auto qui dietro” “Si volentieri” rispose Ginevra.
Quando salì in macchina il vestitino estivo si sollevò su e lasciò le cosce scoperte a Ginevra, Don Luca che di certo non era anziano ma aveva appena 38 anni non rimase indifferente e buttò l’occhio. Padre Luca per non cadere in tentazione inizia a parlare del matrimonio tra lei e Simon e dei preparativi , io ho la testa che mi scoppia e non presto molta attenzione non vedo l’ora di tornare a casa e capire cosa cazzo è successo ieri sera.
La mia vescica inizia a reclamare attenzione all’improvviso devo pisciare, speriamo di arrivare presto a casa se no la faccio sul sedile, purtroppo il traffico e la guida prudente di Don Luca non mi agevola.
Don Luca intanto non mi toglieva gli occhi di dosso , le mie cosce, i miei capelli castani lunghi e setosi il mio viso da cerbiatta accendevano la sua libido “Padre devo andare in bagno le dispiace se ci fermiamo” “No affatto ma dove?” “Anche dietro una fratta me la faccio sotto” disse Ginevra. “Va bene fermiamoci qui” si ferma in una piazzola vicino alla strada con una siepe ben riparata sul ciglio. Scendo di fretta quando vedo che il prete mi segue “ Ma Don Luca?” “Credi che non mi sia accorto che sotto sei completamente nuda, credi che non sappia che tu e le tue amiche siete delle gran troie?” rimasi sbigottita da quelle affermazioni “ Questa mattina ho incontrato le tue amiche in ospedale erano ancora in preda ai fumi dell’alcol e della droga e mi hanno raccontato tutto nel vostro addio al nubilato o wild party come si chiama adesso”
Rimasi di sasso non sapevo cosa dire “Devo pisciare” dissi solo queste parole “ Bene falla davanti a me poi ti voglio leccare la figa” “Se lo viene a sapere Simon succede un casino” “non lo saprà” disse il prete. Costai all’insù il vestito allargai le gambe e feci una delle più grandi pisciate in piedi. Don Luca aveva tirato fuori l’uccello si stava segando, poi si avvicina a me ed inizia a leccarmi il clitoride bagnato di piscia “Qui salta il matrimonio, salta il matrimonio” ripetevo a voce alta, intanto godevo come non mai in preda all’estasi quando fini di leccarmi il clitoride, mi gira mi fa appoggiare le mani sul cofano dell’auto, mi tira su il vestito fino alla vita ed inizia a penetrarmi la figa da dietro, “Cazzo se ci vede qualcuno salta il matrimonio” “Non passa nessuno tranquilla” aveva un arnese veramente grosso vedevo tutti i santi del paradiso “ Mio dio se ci vede qualcuno succede un casinoooo” godevo come una pazza il pericolo di essere vista mi eccitava, mi fa appoggiare supina sul cofano dell’auto con le gambe gli cingo la vita ed inizio la più grande cavalcata della mia vita “Simon, Simon sono qui” urlavo tutto ciò mi eccitava da morire Don Luca affondava i colpi e il suo cazzo mi arrivava sempre più giù fino al punto G “ Vedo il paradiso vedo il paradiso” “Non bestemmiare “ e mi diede un ceffone mi fa inginocchiare con la forza e pretese un pompino gli scappello l’uccello ed inizio il più bel pompino della mia vita “Cristo santo qui salta tutto il matrimonio mhuuu” “Smettila di bestemmiare e fai la comunione troia” ingoiai tutto lo sperma senza farne cadere una goccia.
Non contento decise di sverginarmi anche il culo mi fece girare e me lo infila fin su l’intestino “Cazzoooo” “Per…” mi da un ceffone sulla nuca “Smettila di bestemmiare puttana” “Per Diana Per Diana, mi hai sfondato il culo” continua imperterrito per alcuni minuti finchè non svuota i coglioni nel mio intestino, sono sfinita non ho mai scopato così eppure sono sempre stata una gran troia
Una volta finito mi rivesto in fretta la mia borsa con gli effetti personali e dietro il sedile posteriore sono state le mi amiche questa mattina a consegnarla a Padre Luca, e a dirgli dove mi trovavo.“Ma dove hai imparato a scopare cosi?” “ Mi sono esercitato con le suore e le puttane” sorrise “Sono una gran puttana e Simon è un cornuto” “ti assolvo figliola” disse Padre Luca.
Il mese dopo ero sull’altare vestita di bianco con il mio Simon al fianco e Don Luca che celebrava messa.
Non dimenticherò mai che quello che è stato nella mia vita il più grande Wild party
P.s: otto mesi dopo il matrimonio ho avuto un figlio, Mattia, ho sempre avuto il dubbio che sia del prete e secondo voi?
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