A caccia di asparagi

di
genere
orge

Belle queste giornate di fine aprile. Oggi è la giornata ideale per una bella uscita fuoriporta. Insieme ad i nostri amici Giovanni ed Alma ci siam organizzati per un picnic in un bel boschetto ad una ventina di km da casa. Li c’è di tutto; una zona dedicata e ben attrezzata con tavolini, giostre per i più piccoli ed anche un percorso ginnico, e poi c’è una zona più rustica, molto meno praticabile, lasciata allo stato brado. Tutto pronto, borsa frigo colma di bevande e cibo per un intero reggimento nonostante siam solo in 4, pallone e carte in borsa, tovaglia, tovaglioli, bicchieri e posate di plastica in un'altra sacca. Arrivano Gio e Alma, si parte. 20 minuti e raggiungiamo il boschetto, troviamo un tavolo libero, e ne prendiamo possesso. Ci sediamo, due chiacchiere e subito una partita a burraco, maschi contro femmine ovviamente. Si scherza, si ride, ci si prende in giro. Ah questi uomini che non sanno perdere…. Si comincia a sentire un leggero languorino, arriva la fame, chiudiamo la partita con una vittoria netta sui maschietti. Gli uomini con la scusa della fame provvedono subito a cambiare discorso attirando l’attenzione verso il cibo. Apparecchiamo, tovaglia e tovaglioli, bevande sul tavolo, antipastini rustici ed ecco la tanto attesa teglia di parmigiana seguita da cotolette di pollo e finalmente un po’ di frutta. La ciambella proprio non entra…… Ci vuole una bella passeggiata, c’è il percorso ginnico, ne approfittiamo. Il posto è tranquillo lasciamo la cibaglia e ci avviamo lungo il percorso. Bello camminare fra i boschi, aria fresca, clima mite, sia io che Alma siamo vestite leggerine, io le mie scarpette ginniche con una maglia piuttosto scollata, reggiseno e gonna larga sopra il ginocchio che svolazza ogni minimo colpo di vento, e per fortuna il vento è leggero tanto da non far alzare troppo la gonna, altrimenti si noterebbe il perizoma nero sotto. Alma un po’ meno sobria sotto con i suoi jeans come sempre stretti a far uscire tutte le sue belle curve, una bella camicia e splendidamente senza reggiseno, se lo può permettere con le sue tette non troppo grosse in cui la gravità non ha influito per niente. Il percorso ginnico alterna momenti comuni con altra gente e attimi in cui siamo solo noi 4. Di tanto in tanto proviamo a fare qualche attrezzo e notiamo come i nostri uomini si divertono a guardarci. Nelle varie prove del percorso la gonna effettivamente non è proprio un indumento adatto, per cui spesso diventa inutile mostrando tutto o quasi. Lo stesso vale per Alma, sicura sotto, grazie ai jeans, ma spesso in evidente difficoltà con i seni che si notano liberi sotto la camicia sbottonata al punto giusto. Se per i nostri uomini lo spettacolo è molto gradito, per noi donne il siparietto diventa piuttosto eccitante, soprattutto quando a guardarci non ci sono solo loro. E’ veramente gratificante notare gli sguardi furtivi di altri uomini, provare ad entrare nei nostri vestiti, soffiando mentalmente sulla mia gonna e sbottonando con lo sguardo un altro bottone della camicia di Alma, nonostante siano fiancheggiati dalle loro compagne. Il percorso ginnico finisce, ci apprestiamo a tornare al tavolo e Giovanni si ferma un attimo: ha trovato un asparago, comincia a gironzolare la intorno alla ricerca di altri, senza produrre risultati utili. Mi viene un idea: “Proviamo la parte rustica del bosco, magari li ne troviamo altri”. Ci immergiamo nel bosco, effettivamente asparagi ne troviamo, ma il desiderio era un altro, Alma mi ha capito, mi asseconda, ci avvantaggiamo, siamo davanti agli uomini, di tanto in tanto ci pieghiamo in avanti con la scusa degli asparagi a mostrare tutta la bellezza dei nostri glutei. Dopo qualche tentativo andato a vuoto finalmente Claudio e Gio se ne accorgono….. e cominciano le battute, i doppi sensi. Ci avviciniamo ad una radura, bellissimo il prato con l’erba altissima, si sente un profumo di fieno che mi fa girar la testa, sono già eccitata di mio, quel profumo mi alimenta ancor più, ho una voglia di sesso che mi stravolge. Devo fare qualcosa per cogliere al volo quest’occasione, siamo solo noi 4, lontani da tutto in mezzo alla natura ed ho una voglia matta di…. Comincio a provocare, mi dirigo verso il prato, ogni piccolo colpo di vento aiuto la mia gonna a sollevarsi, girandomi su me stessa e mostrando tutto. Alma mi segue a ruota, si sbottona i jeans mostrando per qualche secondo il suo bel culetto per poi subito ricoprirsi. Gli uomini sono sorpresi ed eccitati allo stesso tempo. Ci infiliamo nell’erba alta che supera le ginocchia raggiungendo quasi i fianchi. Bella la sensazione dell’erba che mi accarezza le cosce. Mi chino nascondendomi qualche secondo sotto l’erba, giusto il tempo di sfilarmi il perizoma senza che nessuno se ne accorga. Mi rialzo ed attendo che la natura faccia il suo. Arriva una folata di vento, faccio un salto, la gonna si solleva e per un attimo si nota che sotto non c’è nulla…. Il volto di Giovanni è piuttosto eloquente, Claudio conoscendomi se lo aspettava ma non vedeva l’ora che lo facessi. Mi viene incontro: “Ma non è che ti sei persa qualcosa?” mi fa sdraiare nell’erba, mi allarga le gambe, la gonna è lì solo per onor di cronaca, comincia a leccarmi la fica. Siamo nascosti nel prato, qualche secondo, si sentono dei passi: “Avete trovato qualcosa?” Alma e Giovanni a due passi da noi a godersi lo spettacolo. La camicia della mia amichetta è completamente sbottonata ed il suo seno in bella mostra. Si avvicinano, Gio gli sbottona i jeans, glie li toglie unitamente ai suoi slip. Alma si inginocchia poggiando le sue tette sulla mia bocca, tiro fuori la lingua e comincio a leccargli i capezzoli, mentre Claudio continua il suo fantastico lavoro di lingua giocando con il mio clitoride. Giovanni dietro Alma si diverte anche lui con la sua lingua. Ho voglia di cazzo, Claudio lo capisce, si toglie i pantaloni e gli slip, il suo membro è già bello duro e grosso pronto a riempirmi ma prima di infilarmelo si avvicina alla bocca di Alma. Si infila dentro, la lingua fa i commensali il tutto sotto il mio sguardo. Guardo il cazzo di Claudio entrare ed uscire dalla bocca di Alma è mi eccito ancor più, finalmente lo tira fuori, è diventato enorme, me lo infila, lo sento durissimo e forte, comincio ad urlare di piacere. Nella concitazione dei movimento io ed Alma abbiamo formato un bel 69, io sotto e lei sopra con i nostri compagni che si divertono, non solo a scoparci ma di tanto in tanto tirarlo fuori ed infilarcelo in bocca. Che scopata ragazzi, spesso mi ritrovo con due cazzi dentro e con la lingua di Alma e litigare con la mia fica, ovviamente la cosa è reciproca. I colpi di Claudio sono sempre più forti, io trattengo le urla, ho tanta voglia di gridare di piacere, non mi trattengo più comincio ad urlare, a godere, Claudio non resiste, lo tira fuori, sta per venire, Alma se lo infila in bocca poi lo tira fuori, Claudio gli viene in faccia. Giovanni a quello spettacolo non resiste, anche lui lo sfila e lo avvicina ala mia faccia, sono eccitatissima, lo voglio, me lo prendo, lo sento venirmi in bocca, continuo a tenermelo in bocca giocando con la mia lingua, sento i suoi gemiti, il suoi piacere condiviso con me. Eccoci nascosti nell’erba agli occhi di tutti e di nessuno. Sguardi incrociati, facce sfatte e serene, l’aria è piacevolmente calda. Tutti e quattro stesi sull’erba, quasi completamente nudi, a godersi una giornata meravigliosa di fine Aprile. Una frase interrompe il silenzio: “Ma gli asparagi che fine hanno fatto?” E’ il momento di tornare. Ritrovo il mio perizoma, ci rivestiamo. Torniamo nella parte rudimentale del bosco, lo attraversiamo, di asparagi ne troviamo tanti, raggiungiamo il tavolo, è tutto li come lo abbiamo lasciato. Chiudiamo il tutto, si torna a casa. Appuntamento a stasera per una bella frittata di asparagi…… con contorno di…..
scritto il
2018-10-06
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