Come una pantera.

di
genere
saffico

Salgo nella sua macchina e vengo investita da un forte odore di fragola.
È il solito arbre magique che non ti aspetteresti da una come lei.
Il suo corpo è prepotente, lo è sempre stato. Non ci sta nei vestiti, pur essendo molto composta, le forme sono più forte di lei.
La sua schiena mi ha eccitata per l'intera serata. Liscia, da leopardo.
Non è mai stata coperta dalla maglia e io l'ho desiderata, volevo usarla come marmo per masturbarmi.
Per tutta la cena lei mi ha fatto colare voglie dalla fica, pensavo a cosa ci fosse dopo quello slanciato dorso, a quel solido culo sodo. Leila non è volgare ma non ha modi da donna. Per la maggior parte del tempo il suo pantalone nero e attillato non ha lasciato molto alla fantasia, mi ha fatto mandare giù bocconi amari.
Non le chiude le gambe, le dico spesso che mi ricorda gli sceriffi di Sergio Leone e lei ride.
Mi sta provocando? Ma come, proprio Leila?
La cena è stata un sacrificio, ad un certo punto ha iniziato ad accarezzarmi la gamba con un dito. Le sue dita sono fredde ma lisce sulla mia pelle. I suoi artigli sfidano le mie calze.
Non l'avrei detto, s'insinua tra le mie cosce e preme piano. Crede di essere giunta già al clitoride ma sta tastando il mio Monte di Venere ed il ciuffo che lo orna.
-Più giù...-
Le sussurro, per invitarla a scendere ma non vuole rischiare e mi lascia solo pregna di voglie. Sono tutti al buffet e allora sono io ad approfittare.
Le rigo la schiena con le unghie e i miei innocenti grattini la eccitano.
-Voglio leccarti tutta la schiena-
-Lo farai dopo?-
-Come dopo?-
-Vieni in macchina con me-
-Devo dirlo a lui-
-Come dirlo a lui?-
-Me lo lascia fare ma devo dirglielo-
-Sì, ma solo con te-
-Ovvio-
Da quell'ovvio alla macchina, da quella biancheria fradicia al forte odore dell'alberello.
Vuole contrastare la sua poca delicatezza comportamentale con lo stucchevole odore di quel deodorante.
Perché lei è un animale, è una pantera.
Me lo dimostra quando ci chiudiamo in macchina e si toglie quel maledetto top che non contiene proprio la sua carne.
Un reggiseno bianco e pieno.
Mi immergo tra i suoi seni e lei mi mette le mani tra i capelli, è sopra di me e mi soffoca con le sue fresche mammelle.
Tira fuori dalle cloche bianche di tessuto la pietanza più saporita della serata.
Fa fresco e i suoi capezzoli sono due campanellini rigidi e profumati.
Lecco le sue areole chiare e lei si struscia è una furia, una cavalla.
-La schiena, mmh, dai...-
Si mette prona sul sedile, ingroppa il suo culo e si cala i pantaloni scuri e cuciti sulla pelle.
Dio, che meraviglia!
Le provo a salire sopra e la lecco, ha un sapore così buono.
Le tocco la fica, gronda.
Intuisco che ha le piccole labbra sporgenti.
La lecco, le lecco il culo e la fica in contemporanea. Lei non ha timore di gemere e di dirmi porcate.
È un turbine, non la riesco a domare e infatti è lei che può domare me. Non c'è altra soluzione.
Mi metto sopra di lei a gambe aperte e ci baciamo, siamo sudate.
C'è un odore di femmina che copre pure l'arberello sdolcinato all'aroma Vigorsol.
Mi alza il vestito e le nostre passere si toccano, mi prende i fianchi e mi invita a muovermi su di lei.
-Se avessi il cazzo, te lo meriteresti un cazzo ora e io mi farei ingroppare Leila-
Mi prende i fianchi e ha una presa violenta e vellutata allo stesso tempo.
Il mio desiderio vuole esaudirlo.
-Aspetta un attimo...-
Salta ai posti avanti e cerca in un cassetto del cruscotto.
Sono troppo fortunata!
-Ciuccialo che io lo allaccio e ti ingroppo-
Le bacio la fica e poi le inizio a fare un pompino di plastica sul fallo finto.
Penso a Leila, la penso col cazzo vero.
Vedo scomparire quelle cinghie di pelle e l'odore di plastica.
Sogno un cazzo salato che odora di fica appena bagnata. Sto facendo mix di generi.
Mi siedo su quel fallo e inizia il rodeo.
Lei gode, anche molto.
Il mio corpo suonante le batte contro la fica, ci divide una barriera di pelle nera.
Leila, ormai, è tutt'una col suo cazzo finto.
Mi sbatte come un uomo, meglio di un uomo.
Mi distrugge i seni e la bocca per quanto forte mi morde e lecca. Mi punisce il culo e lo fa scoppiare sotto le sue mani.
-Fottimi, fottimi, vai. Rompimi la fica-
Me la sta rompendo, ansimo contro il lunotto.
Mi prende per i capelli, ha trovato le briglie.
Cambia buco, vuole rompermi il culo?
Appena il cazzo mi esce dalla fica io ci fiondo le mani per continuare a portarmi piacere.
Sento la sua saliva colarmi sul buco che, tuttavia, inizia a scopare con poche cerimonie.
Lei ragiona da uomo.
Continua così a fottermi fin quando non pensiamo che la resistenza è andata via.
Una di fronte all'altra ci masturbiamo e ci scambiamo il fallo. Lei viene prima di me e la sua reazione mi fa esplodere subito.

Mi rivesto poco, lui mi sta aspettando e mi preleva subito in quel buio.
Mi abbasso subito e glielo prendo nella bocca.
Non ci vuole molto a farlo sborrare tra le mie fauci.
-Vi ho viste, aaaah, era bellissimo-
Mando giù.
scritto il
2018-10-12
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