Amici miei

di
genere
bisex

Avevo conosciuto da qualche tempo, proprio in palestra, una simpatica personal trainer.
Era davvero una ragazza carina, sempre pronta e disponibile. Lavorava lì insieme al suo compagno, meno simpatico di lei ma egualmente disponibile e professionale.
Io non sono una sgobbona, mi limito ad andarci per fare esercizi semplici, per mantenermi in forma e per fare piacevoli incontri. Nel loro caso si era trattato di una vera intesa. Lei, poco più grande di me, era la vera mente della coppia. Una donna astuta, sagace e pronta a discutere di tutto.
Eravamo diventate delle ottime amiche, si era sempre in sintonia e molto spesso dovevo richiamarla io all'attenzione per farla tornare dagli altri clienti. Con il suo compagno il rapporto era un po' diverso. Marino, questo il suo nome, era un tipo taciturno e tutto muscoli. Vedeva la palestra come un luogo di grande impegno e dedizione, parlava poco.
Roberta, la compagna, mi diceva che se fosse stato solo per lui la gente sarebbe scappata da quel posto. Mi diceva, infatti, che aveva ricevuto una ferrea educazione militare e spesso lei si poneva la domanda, che ormai mi ripeteva spesso.
-Secondo te, ama più me o il suo corpo?-
Non le rispondevo per non essere scortese e le sorridevo. Lui era un pezzo di maschio dominante. Il suo pacco non aveva più segreti per me, me lo mangiavo con gli occhi.
Quando Roberta, spesso, si allontanava io cercavo sempre di attirare la sua attenzione.
In effetti quel bestione poteva avere poco sale in zucca, tuttavia, aveva alti livelli di testosterone nel sangue.
Io volevo proprio farmelo, mi dispiaceva molto per Roberta ma almeno avrei chiarito il suo dubbio. Ah, poi, forse avrei dovuto cambiare palestra, o sperare in una semplice scappatella senza conseguenze. Ed era questo ciò che volevo, alla fine.

Sapete che in fatto di sesso sono poco cortese e non mi faccio tanti scrupoli.
Una sera, mentre Roberta era impegnatissima per preparare alcune ragazze per uno di quei concorsi da palestra io riuscii a portarmi Marino in disparte.
Ovviamente, con scuse di dolori e tensioni muscolari finii per sventolargli la fregna in faccia. Con grande abilità riuscii addirittura, mentre guidava le mie braccia da dietro, ad afferrargli il pacco con le natiche.
Glielo feci ondeggiare un po' e lo sentivo chiaramente eccitato.
-Vieni con me, andiamo a prendere dei pesi qui...-
Ci andai, era stato così chiaro e aveva scandito così bene le parole che mi era parso un' altra persona. Arrivati in quello sgabuzzino pieno di attrezzi e scarpe mi mise una mano tra le natiche e mi girai verso di lui.
-Che ti va?-
-Fammi guardare il cazzo e decido-
Estrasse un bel pisello mezzo indurito che strinsi tra pollice ed indice quasi a volerne misurare la circonferenza.
-Ah, sei circonciso-
Mi accasciai e vidi il cazzo sventolarmi sulla faccia. Lo inghiottii e iniziai a spomparlo.
Aveva delle palle grosse e tonde.
Il cazzo era liscio come marmo, tutto perfettamente depilato secondo l'etica dei palestrati.
Mi appoggiavo sulle gambe muscolose e lisce mentre lo pompavo e lui senza contegno mi prese per la coda e iniziò a infilarmi il fallo venoso dritto in gola.
-Aaaah, mmh, ti piacciono i porno, eh?-
-Aaah, come l'hai capito?-
Presi nelle tasche della mia felpa gli occhiali da riposo e li indossai.
-Mmh, che fai troia?-
-Hai detto che ti piacevano i porno, nei porno fanno i pompini con coda e occhiali da vista-
-E soprattutto...aaaah-
Non potè terminare quel pensiero perché gli presi le palle in bocca e ripresi a segarlo.
Con la lingua gli levigai tutto il frenulo e lui saltava per il piacere. Ma più che il suo cazzo mi interessavano i suoi coglioni grossi e lisci.
-Sai dove starebbero bene questi?-
-Aaah, dove?-
-Li vedo bene a sbattermi contro le chiappe mentre mi monti-
-Ma...Oddio, che gran troia che sei-
-Non hai visto nulla-
-Ah, dav...-
Gli smorzai di nuovo la parola schiudendogli un bacio sulla cappella liscia e purpurea.
Gli presi le palle in mano e strinsi le guance fino a svuotarlo del seme che riempiva quei testicoli floridi.
Continuai a fargli il pompino per prelevare completamente tutto il seme dall'uretra.
Aprii la bocca e lui tuonò duro.
-Ingoia!-
Chiusi e mandai giù, tutto.
-Ottimo, davvero-
Non mi ero accorta, però, che il pompino si era prolungato più del dovuto e che da un piccolo spiraglio un occhietto ci osservava.
Roberta entrò e chiuse subito la porta.
Scura in volto.
-Che cazzo state facendo?-
-Senti, scusa, vado via... cambio palestra, scusa ancora-
Non potevo recitare o far finta di niente, non sono un'androloga e c'era un motivo per avere il pisello del suo uomo tra le mani, una situazione troppo ovvia da dissimulare.
-Ma sei una gran puttana, io lo pensavo-
-Senti ora basta, mi dispiace vado via-
-Sei una puttana perché ti fai il mio amico senza di me...-
Mi voltai stupita e allo stesso tempo sorpresa.
Marino aveva ancora il cazzo smosciato ma scoperto e prese a ridere di gusto con Roberta.
-Siete due stronzi, che cazzo cercate di fare eh?-
-Dai, non prendertela, ahahahah-
-Cosa c'è da ridere?-
-Lo facciamo sempre sai e devo dire che hai un bel modo di reagire, sei abituata a farti gli uomini delle altre?-
-Fammi capire... chi cazzo siete voi e che volete da me?-
-Siamo amici e soci, non stiamo insieme. Ai soci lo diciamo perché si scopa di più... ha vinto lui questa volta-
-Sei bisex?-
-Abbastanza, tu? Oh non dirmelo... ti osserviamo da così tanto ormai. Quanto me la lecchi?-
Ero davvero sorpresa, strano. Quei due me l'avevano fatta sotto il naso.
-Senti, sarò chiara, a noi interessa giocare un po'-
-Dammi il tempo di riprendermi, che intendi?-
-Giochi con noi da sola o in coppia?-
-Aspetta... non dirmi che-
-Solo attivo, se il tuo lui ci sta. Altrimenti facciamo noi tre, oppure puoi anche perderti tutto, eh-
-Puoi perderti questa, tesoro...-
Roberta si calò il leggins e la mutandina mostrandomi una bella fichetta depilata.
Prese a masturbarsi davanti a me, in piedi e a gambe divaricate.
È troppo, non resisto a queste scene.
-Tieni, vuoi assaggiare?-
Roberta mi passò le sue dita umide d'umori.
Le presi la mano e tirata fuori la lingua le leccai le dita saporite.
-Si può attingere alla fonte?-
-Quando vuoi...-
La scena fu interrotta da voci insistenti.
-Oh cazzo, dobbiamo chiudere. Mari muoviti inizia ad andare tu-
Roberta mi diede un gustoso bacio in bocca.
-Organizza qualcosa dai...-
-Questa sera?-
-Sì, perfetto-

Non mi dilungo, organizzai subito.
Non vi servono indicazioni topografiche e orari di appuntamento, non vi necessita sapere se prima o dopo cena.
Ci incontrammo per fare sesso.
A lui bastò dire che era una bella ammucchiata e che i ruoli stabiliti erano quelli che voleva.
-Ma come sono questi due?-
-Belli, lui ha un cazzo normale ma il fisico compensa il resto e vedrai che le palle ti lasceranno sorpreso-
-Lei?-
-Biondina, ricciolina, non è male. Una fichetta tutta depilata-

Gli appuntamenti per fare sesso sono sempre accompagnati da alcuni convenevoli e attenzioni di cortesie. Quelli che organizziamo noi, no! Se entri a casa nostra si scopa subito.
Infatti li conducemmo in camera da letto e iniziammo a spogliarci, parlando.
Non erano impacciati, erano abituati forse o eravamo noi a metterli a loro agio.
-Partono le donne e noi guardiamo un po', ci stai?-
-Sì, ci sto. Sediamoci qui... di fronte al letto-
Io e Roberta eravamo curiose l'una dell'altra, i ragazzi si spostarono e ci lasciarono campo libero. Si fiondò subito sui miei seni, dopo avermi baciata.
-Che belle tette, guarda quei due...-
Come al solito non ci avevano dato il tempo.
Luca stava già spompinando Marino che gradiva parecchio.
-Ma che fate, avete due fiche qui e vi fate i pompini a vicenda-
-Aaaah e se ti dicessi che il tuo ragazzo li fa meglio di te?-
Roberta scoppiò a ridere e si abbassò per leccarmi la fica. Aprì bene le labbra e iniziò a baciarmi il clitoride. Mi guardavo bene la scena. Gli stava proprio facendo salire il cazzo alle stelle. Marino gli guidava la testa e lui ingoiava il suo cazzo, sbavando e tirandosi brevi colpi di sega.
-Vieni, dai, andiamo da loro-
Marino si alzò e venne verso di noi.
-Roby me la posso fare?-
-È pronta scopala-
-Preparami lui-
-Va bene-
Mi misi a pecorina, col culo bello in alto e Luca venne sopra di me aprendomi bene gli orifizi.
Marino dovette fargli dare qualche altro piccolo colpo di bocca e poi il cazzo mi entrò dentro, avevo la fica infuocata dal pomeriggio. Lo feci entrare dentro con un bel colpo sentento i coglioni di Marino battere sulle mie natiche.
-Ora ti monto, troia!-
-Vai Marino, aprimela-
Marino prese a scoparmi e ormai il cuckoldismo si era impadronito di Luca.
Roberta lo fece mettere sdraiato sulla schiena e prese a pomparlo un po' con la bocca.
Poi lui alzò bene le gambe in aria e Roby iniziò a prepararlo per il dopo.
-Cambio, Roby-
Mi sfilò il cazzo dalla fica e Marino trovò subito il culo del mio Luca da bucare.
-Aaaaah, questa sera mi scopo tutti-
Io e Roberta a goderci lo spettacolo ci masturbavamo vicendevolmente.
I ragazzi si fottevano vogliosi alla missionaria.
Marino mi segava il ragazzo e se lo fotteva con grande voglia. Lui gli si era attaccato ai seni muscolosi e lo faceva gemere.
-Che culo, che scopata-
Marino tesseva le lodi del culo stretto di Luca.
-Venite, forza. Tutte col culo in aria-
Quel "tutte" fece impazzire il mio Luca, che godeva e si faceva fottere da gran puttana.
Marino ci scopava a turni, si divideva tra le nostre fiche e il culo del mio lui.
Poco dopo Marino gli diede un poderoso schiaffo sulla natica facendolo sobbolzare.
-Hai un gran culo, bello stretto. Ma ora mi serve una mano a scoparmi queste due puttane-
Luca annuì, i due si slinguarono bene e Marino scese a farglielo tornare duro.
-Vai a scoparti lei a Luca ci penso io-
Intervenne Roberta, prendendo l'iniziativa.
Marino mi impalava e lei, ripreso il cazzo del mio lui, se lo mandò giù nella fica.
Ci scoparono mentre io e Roby, faccia a faccia, ci baciavamo.
-In bocca dai, vieni qui... fatti sborrare in gola-
Marino venne schizzandomi in bocca e Luca venne sul culo di Roby, che io e Marino ci preoccupammo di restaurare a colpi di lingue.

-Che scopata, ragazzi!-
Eravamo tutti soddisfatti e ci lasciammo cadere lì sul letto.
Mentre Marino ora, non la smetteva di parlare.
-Comunque caro Luca, io sono Marino e lei è Roberta e stiamo insieme da due anni-
Mi alzai di scatto e guardai gli occhi di lei che scoppiò a ridere.




scritto il
2018-10-14
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