Sonetto Volgare, Sborrata sul monte di Venere

di
genere
poesie

Giunco che al fiato del tepor nasci vivace
e vorace mandi la viva pioggia tua pace
Tu pari stecco ritto e lincio forte e audace
che nasce da la mia bocca sua radice

Poscia ch'io ti governai coi pomi e i fianchi
tremuli de le mie carni tu t'accasciasti
molle al tocco dei miei baci e rinascesti
come il rinverdir de l'erba che il freddo manchi

Tu ti sei torto come anguilla al guizzo
corto de le acque ferme e allo schizzo
tuo s'abbevera la fonte e 'l monte vivo

di mia corolla che mai di seme è privo
Lì or vegeta la tua virile vita che candisce
le anse umide col fango che voglia rinsavisce
scritto il
2020-07-10
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