Storie di mostri - Preambolo
di
Alba6990
genere
pulp
Ti ricordi quando da piccolo o da piccola avevi paura del tuo armadio?
Di notte, nel buio più nero del nero, quell’anta pareva diventare un portale per l’Inferno.
Ti ricordi della manica di quel piumino dal colore scuro? Di come non stava mai dentro l’armadio e dovesse spuntare fuori ogni volta?
Era in realtà un demone venuto dall’Inferno, che usava quel portale per venire a spaventarti. La manica pareva essere un artiglio che apriva lentamente l’anta dell’armadio. Puoi giurare di averla vista muoversi!
Ti ricordi di quando, prima di andare a dormire, controllavi che non ci fossero mostri sotto il letto?
Ancora adesso ti copri mani e piedi con le coperte, per impedire a una mano squamosa e raggrinzita di afferrarteli e trascinarti giù.
Ti ricordi di quando sentivo un rumore nella notte e ti rintanavi sotto le coperte?
Le coperte sono ancora un improbabile e inutile rifugio.
Ti ricordi di quando tua mamma ti aveva chiesto di prenderle una cosa su in soffitta? O anche in cantina?
Scommetto che hai fatto una corsa assurda, convinto di avere il Diavolo pazzo alle tue spalle.
Ti ricordi di quando hai combinato quella cavolata e tua madre ti ha rincorso con la ciabatta, il battipanni, il matterello, la scopa e qualsiasi altra cosa le capitasse a tiro?
Quello sì che era il Diavolo pazzo! Altro che mostro o demone dell’oltretomba! È peggio una madre incazzata!
Ti ricordi la paura che provavi in ciascuna di queste situazioni? Il disgusto, il terrore, l’ansia, il panico?
Avevi la convinzione che gli unici mostri esistenti al mondo fossero quelli.
Quelli che trovavi nell’armadio.
Sotto il letto.
In soffitta.
In cantina.
In tua mamma quando era arrabbiata.
Poi sei cresciuto o cresciuta.
E hai capito che i mostri non sono affatto quelli.
I mostri che hai incontrato sono mostri dai quali non ti puoi nascondere semplicemente mettendosi sotto le coperte.
Sono mostri di tutt’altro genere. Più pericolosi.
Più ripugnanti.
Più atroci.
Più bastardi.
Sono mostri in grado di sentire la tua paura come gli animali. Si inebriano di quell’odore di male di vivere, provano piacere o anche indifferenza al tuo dolore.
Sono belve inferocite non castrate.
Sono mostri che vanno a braccetto, spesso e volentieri, con la morte.
Ne esistono tanti e diversi. Ma tutti con lo stesso fine: trovare il piacere nella tua sofferenza e nel tuo dolore.
E il nostro mondo è costellato di questi mostri, come lo è un cadavere di vermi.
Quei mostri sono vermi.
Vermi che si nutrono della tua carne che pian pian diventa marcia.
Di notte, nel buio più nero del nero, quell’anta pareva diventare un portale per l’Inferno.
Ti ricordi della manica di quel piumino dal colore scuro? Di come non stava mai dentro l’armadio e dovesse spuntare fuori ogni volta?
Era in realtà un demone venuto dall’Inferno, che usava quel portale per venire a spaventarti. La manica pareva essere un artiglio che apriva lentamente l’anta dell’armadio. Puoi giurare di averla vista muoversi!
Ti ricordi di quando, prima di andare a dormire, controllavi che non ci fossero mostri sotto il letto?
Ancora adesso ti copri mani e piedi con le coperte, per impedire a una mano squamosa e raggrinzita di afferrarteli e trascinarti giù.
Ti ricordi di quando sentivo un rumore nella notte e ti rintanavi sotto le coperte?
Le coperte sono ancora un improbabile e inutile rifugio.
Ti ricordi di quando tua mamma ti aveva chiesto di prenderle una cosa su in soffitta? O anche in cantina?
Scommetto che hai fatto una corsa assurda, convinto di avere il Diavolo pazzo alle tue spalle.
Ti ricordi di quando hai combinato quella cavolata e tua madre ti ha rincorso con la ciabatta, il battipanni, il matterello, la scopa e qualsiasi altra cosa le capitasse a tiro?
Quello sì che era il Diavolo pazzo! Altro che mostro o demone dell’oltretomba! È peggio una madre incazzata!
Ti ricordi la paura che provavi in ciascuna di queste situazioni? Il disgusto, il terrore, l’ansia, il panico?
Avevi la convinzione che gli unici mostri esistenti al mondo fossero quelli.
Quelli che trovavi nell’armadio.
Sotto il letto.
In soffitta.
In cantina.
In tua mamma quando era arrabbiata.
Poi sei cresciuto o cresciuta.
E hai capito che i mostri non sono affatto quelli.
I mostri che hai incontrato sono mostri dai quali non ti puoi nascondere semplicemente mettendosi sotto le coperte.
Sono mostri di tutt’altro genere. Più pericolosi.
Più ripugnanti.
Più atroci.
Più bastardi.
Sono mostri in grado di sentire la tua paura come gli animali. Si inebriano di quell’odore di male di vivere, provano piacere o anche indifferenza al tuo dolore.
Sono belve inferocite non castrate.
Sono mostri che vanno a braccetto, spesso e volentieri, con la morte.
Ne esistono tanti e diversi. Ma tutti con lo stesso fine: trovare il piacere nella tua sofferenza e nel tuo dolore.
E il nostro mondo è costellato di questi mostri, come lo è un cadavere di vermi.
Quei mostri sono vermi.
Vermi che si nutrono della tua carne che pian pian diventa marcia.
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