Frustrazioni di una Coppia Sfigata

di
genere
voyeur

La serata al Glamour è diversa da come me la aspettavo. Qui è pieno di coppie, con pochi singoli e pochissime singole, ma sembra che tutti conoscano bene le regole del gioco, mentre a noi decisamente sfugge qualcosa.
Balliamo, andiamo in giro, guardiamo e ci facciamo vedere… Ma è come se fossimo in un film tridimensionale, dove vediamo succedere di tutto ma nessuno vede noi.
Il fatto è che le coppie si conoscono davanti a un bicchiere, e chiacchierano fra loro. In inglese, francese, o altro…
Noi sappiamo solo la lingua di Dante. La conosciamo bene, ma solo quella, e pare che non la parli nessuno, a parte un paio di singoli napoletani che a Lele e Nico non allacciano neanche le scarpe (e infatti vagano come disperati senza che nessuno se li fili)… Finirà che ci scoperemo fra di noi in un privé?
Ora che siamo qui da una settimana comincio a riconoscere alcune facce: coppie che abbiamo visto in giro, magari in spiaggia o per la strada, singoli che pattugliano Cap in cerca di buche da riempire, gente che mi ha colpito per avvenenza o per satravaganza… E poi ci sono le due bionde dell’altra volta.
Non le ho notate subito perché sembra che giochino da singole. La più giovane e carina è una vera cagnetta in calore: da quando l’ho vista, credo sia già stata con una decina di maschi diversi, compresi alcuni di colore. Quell’altra ha più stile: se ne va in giro con un bicchiere di champagne che non beve ma che le dà un’aria da donna fatale che le consente di rimettere in riga chi non le piace…
No, non possono essere madre e figlia: non penso che la più depravata delle madri porterebbe in un locale così la figlia a farsi sbattere da moltitudini di maschi di ogni razza e religione, e intanto se ne andrebbe in giro con un bicchiere di champagne come se niente fosse.
Magari sono solo amiche, anche se di età diversa. Quella con i capelli corti a un certo punto è sparita. Poi è tornata ed è sparita di nuovo mentre l’amichetta della mia età si sollazzava sempre nello stesso privé.
Quando la più anziana è tornata per la seconda volta le ho sentite parlare: finora credevo che parlassero inglese, ma stavolta mi sono resa conto con stupore che parlavano in italiano, con uno spiccato accento veneto.
In un locale dove sembra che di italiani ce ne siano davvero pochi, il mio intresse è cresciuto di colpo.
Lo dico a Franco, che mi guarda sorpreso: - Davvero sono italiane?
- Direi venete, anche se quella giovane ha un filo di accento un po’ diverso… Magari friulana?
- Mah!
Le seguiamo e vediamo che puntano dritte al privé doe la più giovane si è già fatta sbattere da metà degli avventori del club.
Gettiamo uno sguardo dentro, e non restiamo delusi: le due sono con i due maschi di colore che si sono giù fatti la biondina.
…E sono già in azione.

Mi rodo d’invidia guardando le mie connazionali intente a spolparsi quei due enormi membri africani; dimostrano una sicurezza di sé che denota un’esperienza profonda e consolidata in fatto di perversioni sessuali.
Guardo la testa della mia coetanea che va su e giù mentre spompina il cazzone nero, e colgo l’espressione lasciva del suo viso: non lo sta facendo per esibizionismo, e neppure per gratificare qualcun altro… Lo fa perché le dà piacere.
Sono entrambe di traverso, così abbiamo modo di ammirare i loro corpi longilinei e abbronzatissimi: devono essere naturiste convinte, perché non hanno traccia di costumi e la loro pelle è uniformemente abbronzata fin nelle zone più intime… La ragazza è chiaramente una di quelle fortunate che non hanno bisogno di diete per tenersi in forma e che possono mangiare tutti i cornetti che vogliono al mattino senza mettere su un filo di pancia.
La donna adulta invece dev’essere una di quelle maniache della palestra un po’ narcisiste che combattono l’età mettendo su muscoli e bruciando grassi a ritmo continuo: mi chiedo se l’attività sessuale faccia parte dei suoi esercizi anaerobici. Può essere, visto che adesso si sta già imponendo al suo partner nero, che in fatto di muscoli non scherza neppure lui…
La bionda con i capelli corti è montata in sella e si sta scopando a smorzacandela sul suo uomo, mentre quella con i capelli lunghi sta ancora spompinando…
Non ce la faccio più: devo assolutamente placare il fuoco che mi sento fra le gambe. Sollevo la gonna e infilo una mano nelle mutandine, sfiorando con dita tremanti la mia passerina in bollore; appoggio la schiena allo stipite della porta e comincio a masturbarmi senza staccare lo sguardo dalla scena lubrica davanti a me.
Franco si accorge delle mie manovre e mi passa un braccio dietro le spalle per sostenermi meglio… Vedo che un paio di guardoni si sono anche tirati fuori l’uccello e si stanno segando senza pudore.
Hmmm… Ora anche la biondina si è impalata sul suo stallone. Che belli quegli uccelloni neri! Ancora più grossi di Lele… Chissà che buon sapore che hanno: mi piacerebbe tanto assaggiarli!
Che bella cavalcata! Osservo rapita i muscoli flessuosi di quegli stupendi maschi di colore che palpitano lucidi di sudore sotto la cavalcata frenetica delle due ninfomani bionde, e la mia voglia continua a montare.
Mi masturbo sempre più velocemente. Ora anche Franco ha tirato fuori il suo uccello e si tocca, rapito dalla scena: i suoi occhi sono incollati alla biondina stupenda che si sta scapicollando sul suo amante di colore… Mi chiedo cosa sia che lo affacina di più: le sue tettine tonde e sode che ondeggiano sensuali al ritmo della cavalcata, i suoi occhioni blu che sembrano brillare nella penombra, oppure il contrasto dell’uccellone nero che stantuffa nella sua passerina bionda e abbronzatissima.
Per me, non ho dubbi: i testicoli enormi e nerissimi dei maschioni africani mi fanno impazzire quasi quanto il profumo di sesso che permea la stanzetta del privé, intossicante e afrodisiaco…
Sussulto, scossa dal piacere; ho il clitoride eccitato e ipersensibile… Smetto di stropicciarmelo un momento e passo ad accarezzarmi i seni mentre Franco mi bacia sul collo e accelera la sua pippa.
Eccitante: le bionde si scambiano i partner… Come vorrei essere nei panni di una di loro! Essere posseduta da un vero uomo, maschio, con la pelle scura… Alternarlo con quello di un’amica più porca di me… Sentirmelo dentro, duro e profondo…
Sobbalzo, quando le mie dita si muovono da sole tornando a sfiorarmi il ciccetto.
Sto impazzendo di voglia.
Ora i maschi sono montati sopra le bionde e le stanno scopando alla missionaria: le due strepitano e si dimenano sotto i loro colpi, e io cerco di immaginare il sollazzo che provano ad essere trapanati da quegli uccelloni così grossi e potenti…
Chiudo gli occhi immedesimandomi nella biondina che gode davanti a me sotto il suo stupendo stallone… Mi riempio le narici del profumo inebriante di sesso che mi stordisce; i tonfi dei colpi di cazzo nelle fighe ormai spalancate… Il cigolare del letto… I gemiti d’estasi delle ragazze…
Le mie dita ora si muovono frenetiche, e sento accanto a me che anche Franco si sta masturbando con foga.
La biondina grida il suo orgasmo, e io vengo appresso a lei con un singulto.
Rimango lì, ansante, stravolta e sudata.
Riapro gli occhi e vedo che la scena è cambiata: ora le due bionde si sono scrollate di dosso i maschi e si stanno baciando fra loro…
Okay, l’ipotesi che fossero madre e figlia è tramontata del tutto: non c’è proprio niente di filiale nella passione con cui la bondina si strofina contro la cavallona con i capelli corti… Quelle due sudicione sono semplicemente due troie con un vincolo di complicità sessuale particolarmente stretto.
Uh! Molto stretto davvero… Guarda che roba! La cavallona sta succhiando i capezzoli dell’amichetta con più impegno di quanto ce ne metterebbe un maschio. E alla biondina piace, senti come si lamenta…
Lesbiche?
Cazzo, si direbbe di sì: si stanno mettendo a sesantanove, con la stangona sopra e la biondina sotto… Si leccano!
Accidenti, sembrano le due bisessuali più porche che abbia mai visto. Vorrei essere porca come loro…
I due maschioni sembrano apprezzare lo spettacolo: i loro uccelloni si stanno rinvigorendo a vista d’occhio… Le loro mani si muovono sui corpi flessuosi delle bionde, accompagnando le loro effusioni. Che bello il contrasto della pelle scura e di quella chiara nella penombra! Quest’ammucchiata meriterebbe un servizio fotografico…
Ora i due magnifici stalloni si stanno mettendo di nuovo in posizione: uno da un lato e uno dall’altro delle due lesbicone, pronti a punirle per la loro insolenza… Sì, dài! Inforcatele di nuovo, ragazzi…
Mi aspettavo che gli stalloni infilzassero di nuovo le passere delle biondine, ma il gioco è più complesso e se possibile ancora più sudicio del previsto.
La ragazza che sta sotto ha impugnato l’uccellone nero che le sfiorava il naso e lo ha indirizzato dritto nel secondo canale della cavallona sopra di lei. Quella ha strillato come se la stessero aprendo in due, e probabilmente vista la dimensione degli attrezzi in questione è proprio così…
L’altro maschio ha approfittato della bocca spalancata davanti a lui e ha pensato bene di riempirla con la sua bega gonfia di voglia. Così adesso la cavallona si sta prendendo entrambi i cazzoni neri, uno davanti e l’altro di dietro, e la sua amichetta più giovane le sta leccando la fica…
Oddio che roba! Come mi piacerebbe esserci io al suo posto…
Le mie dita si fanno frenetiche. Fremo di lussuria, in questo momento mi darei via a chiunque pur di essere coperta a dovere da un vero uomo… Meglio se da due.
Magari potrei perfino apprezzare una lingua sul clitoride, anche da una donna.
Oohhh…
Mi sembra di impazzire.
Accanto a me, Franco schizza il suo orgasmo sul pavimanto.
L’ammucchiata che si consuma rapidamente davanti ai miei occhi sgranati mi sta facendo sballare: il ciccetto mi brucia per la frenesia con cui me lo strofino, ma non riesco a fermarmi…
La cavallona trivellata in culo e in gola dai due stalloni superdotati si dimena impazzita cercando di gridare, e immagino stia attraversando una tempesta orgasmica di quelle che capitano ogni cento anni. I maschi neri appaiono stravolti anche loro, e immagino si stiano vuotando i coglioni dentro di lei.
A chi troppo, e a chi niente. Non è giusto… Oohhh!
Vengo con un brivido quasi doloroso.
Due orgasmi consecutivi, conseguiti masturbandomi nell’osservare qualcun altro fare sesso davanti a me…
Mai successo prima. Sono diventata una guardona come Franco?
Certo che è un bel guardare… I ragazzi di colore si sono staccati dalla troia bionda, e posso intravedere nella penombra il loro seme che sbrodola fuori dai suoi orifizi abusati per andare a bagnare l’amichetta che le sta sotto.
Cazzo che invidia!
Ora che lo spettacolo è terminato, gli altri guardoni cominciano a defluire, ma io non riesco a smettere di toccarmi.
Ora le due biondone si stanno sbaciucchiando in bocca… Non gli fa schifo? La più giovane ha perfino preso in faccia i liquami che uscivano dal culo dell’amica che si è fatta sodomizzare!
Ma che dico: in questo momento anch’io farei di tutto. Ma proprio di tutto…
La cavallona alza lo sguardo e incrocia il mio; ho un brivido, i suoi occhi grigi sono davvero inquietanti.
Mi fa vedere la lingua spaorca, poi torna a metterla in bocca all’amichetta, che la bacia con passione.
Il breve contatto s’interrompe, e io mi sento scossa da un brivido.
Afferro la mano di Franco, che si sta ancora menando stancamente l’uccello esausto, e lo trascino via.
Sono scossa. Piacere, eccitazione, invidia… Emozioni violente e contrastanti che mi attraversano la mente e il corpo lasciandomi tremendamente frustrata.
Frustata e disperatamente vogliosa.

Mi riporto a casa mio marito tirandolo per il braccio e senza rispondere alle sue proteste. Sono furiosa con lui: furiosa perché è un bianco con l’uccello mediocre e lo spirito d’iniziativa di un eunuco, e non uno stallone nero suerdotato e dominante. Sono anche furiosa con me stessa perché non sono la porca scatenata che vorrei essere e perché invece di essere su quel letto con i neri sono stata sulla porta a masturbarmi come una sfigata.
Ho gli occhi fuori dalla testa per la foia, e farei qualsiasi cosa pur di godere…
Qualsiasi cosa, davvero.
Così salto addosso a Franco, lo schieno sul letto e lo succhio come un’idrovora finché non glie lo faccio tirare abbastanza da impalarmici sopra.
Lo violento per quasi mezz’ora, indifferente ai suoi gemiti e alle sue proteste: non m’importa se ha sonno, è stanco e le palle gli fanno male dopo le seghe che si è fatto. Ho un marito e pretendo di usarlo per il mio piacere.
Anch’io ho il diritto di godere come le due venete bionde…
scritto il
2018-10-19
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