Bob e io - Capitolo 11

di
genere
gay

Capitolo 11

Mentre guidavo pensavo a come ero fortunato ad avere qualcuno come Bob. Ne ero, pazzamente, profondamente innamorato. Non c’era nient’altro che volevo se non spendere il resto della mia vita con lui. Ogniqualvolta ero con lui, tutto il mondo sembrava non esistere. Null’altro mi importava in questa vita se non essere con lui. Non potevo stare un giorno senza di lui. Lui era il mio destino, il mio tutto.
Poi la mia mente cominciò a vagare, a pensare a Chris. Come potevo essere stato con
lui quando quello che amavo era Bob. Mi riproposi di interrompere qualsiasi coinvolgimento sessuale con Chris. Era Bob che volevo ed amavo. Più tempo passavo con Bob, più lo amavo. Il tempo di arrivare a casa e la pace era scesa nel mio cuore, sapevo di aver scelto Bob ed avrei interrotto con Chris.

Arrivò la domenica e passò, ma molto lentamente. Dopo la chiesa feci un pisolino, finii
i compiti di fine-settimana ed andai a letto alle otto. Per qualche ragione ero completamente esaurito. Probabilmente perché non avevo dormito molto con Bob la notte prima.
Lunedì mattina mi svegliai presto, ma decisi di non andare a scuola presto, così avrei potuto evitare qualsiasi coinvolgimento non necessario con Chris. Quel giorno gli avrei detto che ero coinvolto con qualcun altro e che fare sesso con lui era fuori questione.
Decisi di andare a prendere a Bob per accompagnarlo a scuola, così avrei occupato il tempo. Pensavo che mi avrebbe dato la forza per quello che dovevo fare. Lo chiamai al telefono per fargli sapere che stavo per andarlo a prendere.
“Pronto?” Rispose Bob.
“Buon giorno!” Dissi col miglior tono innamorato possibile.
“Ciao Rob! Cosa c’è amore?”
“Pensavo di portarti a scuola questa mattina.”
“Non vai a nuoto stamattina?”
“No, non ne sono dell’umore, sono ancora un po’ esausto, sai quello che voglio dire.”
“Sì, anch’io.”
“Vengo?”
“Ok, ci vediamo tra poco!” E chiuse la comunicazione.
Io presi la mia roba ed andai in macchina. Girai la chiave di accensione la macchina cominciò a rombare come al solito. Mi diressi verso la casa di Bob e quando arrivai mi stava aspettando sul marciapiede. La maggior parte dei compagni raccoglievano là la loro ragazza, io invece stavo prendendo il mio ragazzo per accompagnarlo a scuola. E mi piaceva. Essere adolescente è così meraviglioso, nessuna vera preoccupazione, solo andare bene a scuola e fare amicizie ed avere qualcuno di speciale da amare.
Bob salì in macchina ed immediatamente mi diede un grande bacio bagnato sulle labbra, nessuno di noi si preoccupava di essere visto. Eravamo così innamorati e nient’altro sembrava importarci. Eravamo fatti l’uno per l’altro, un incontro voluto dal cielo. Non ci importava che quei fanatici religiosi pensassero che saremmo andati a bruciare all’inferno. A noi sembrava corretto e nessuno poteva dirci qualche cosa di diverso.

Arrivammo un po’ presto a scuola ed il parcheggio era quasi vuoto. Ci demmo un grande abbraccio e ci baciammo profondamente separandoci dopo un po’; se avessimo continuato ci saremmo succhiati nella mia macchina. Sicuramente sarebbe stato divertente tentare di spiegarlo!
Decidemmo di andare a vedere se il bar era aperto dato che non avevamo ancora fatto colazione. Quando arrivammo stavano aprendo. Eravamo i primi, la roba sarebbe stata più fresca. Ordinammo una piadina ed una coca cola. Ci sedemmo ad un tavolo d’angolo e mangiammo mentre guardavamo i ragazzi che entravano e davamo loro un voto, un 9 se era carino, ma 10 se era veramente bello. Dopo circa 10 minuti vidi Chris entrare. Il mio cuore accelerò al pensiero di quello che dovevo dirgli quel giorno. Poi sentii Bob dire qualche cosa e non potevo credere alle mie orecchie.
“Questo sicuramente un 10, un vero sogno da fottere!” Disse Bob mentre guardava Chris.
“Chi? Lui? Oh forse un nove, ma un dieci, dai!” Dissi nonostante pensassi la stessa cosa.
“Sì! Lui è un dieci! Ehi, non è quel ragazzo del nuoto, quello con cui stavi camminando l’altro giorno?”
“Hmm? Uh, sì è lui. Si chiama, uh, Chris sì, si chiama Chris!” Dissi tentando di essere uno che non lo conosceva bene.
“Io continuo a pensare che sia da dieci, ma tu sei da undici!”
“Grazie, baby, mi fai sentire bene!” Risposi guardandolo negli occhi.
“Sai, ho sentito dire che è gay.”
“Veramente?” Dissi tentando di sembrare sorpreso.
“Sì, ho udito per caso qualcuno dire di averlo visto fare un pompino ad un altro ragazzo
nello spogliatoio prima della scuola. Dissero che anche l’altro ragazzo stava per cominciare a farglielo quando il resto della classe aveva cominciato ad entrare nello spogliatoio.
“Veramente? Wow! Incredibile!” Dissi tentando di non sembrare nervoso. Cazzo! Pensai tra di me. Il mio cuore stava correndo ed i palmi delle mani erano viscidi mentre un sudore freddo cominciava a ricoprire il mio corpo. Il mio stomaco cominciò a contrarsi e mi sentivo un po’ confuso. Sapeva della mia scappatella? Chiunque ci avesse visti doveva sapere che ero io con Chris.
“Hanno detto chi era l’altro ragazzo?” Dissi con noncuranza.
“No, hanno detto che non avevano visto bene l’altro ragazzo.”
“Pensi sia vero?” Dissi un po’ più rilassato avendo sentito che non ero stato nominato.
“Non so, potrebbe essere una diceria, o potrebbe essere vero. Sono sorpreso che tu non l’abbia sentito, dato che sei nella sua classe.”
“Io non ascolto i gossip.”
“Ma hanno detto che l’avevano visto parlare con te durante il nuoto. Ma non dissero molto di più.”.
‘Cazzo!’ Pensai. Dove voleva arrivare, mi sospettava?
“È stato perché l’allenatore ci aveva messi in coppia per la lezione di salvataggio.”
“Oh, questo lo spiega.”
“Cosa spiega?”
“Perché voi due eravate insieme durante la lezione. Voglio dire, oh Rob, per favore perdonami!”
“Per cosa?”
“Per aver sospettato che eri tu quello con lui”
“Oh, nessun problema!” Ma stavo cominciando a sentirmi veramente colpevole. Come poteva averlo fatto a Bob, quello che veramente amavo?
“Ehi Rob, tutto ok? Mi sembri un po’ pallido, come se avessi visto un fantasma.”
“Penso che non aver digerito la piadina, non mi sento molto bene.”
“Forse dovresti andare in infermeria, baby, dovresti farti vedere.” Disse con la preoccupazione di un innamorato.
“Sì, forse hai ragione.”
“Vuoi che ti accompagni?”
“No, penso di poterlo fare da solo, ma grazie. Tu puoi andare in classe, ok?”
“Va bene, sei sicuro?”
“Sì, sono sicuro” Dissi alzandomi ed allontanandomi.
Quello di cui avevo veramente bisogno era una sigaretta, quindi andai nell’area di fumo tollerata per vedere se potevo avere una sigaretta da qualcuno. Quando arrivai erano rimasti solo alcuni ritardatari, così mi avvicinai a Rich, un vecchio amico, e gli chiesi una sigaretta.
“Ehi, è un po’ che non ti vedo.” Disse dandomi la mano: “Pensavo che avessi mollato.” Disse dandomi un pacchetto di Marlboro che aveva preso dalla sua tasca.
“Avevo proprio bisogno di una bella fumata.” Dissi estraendo una sigaretta e ficcandomela in bocca.
“Bene, bene.” Disse dandomi il suo zippo.
Accesi la sigaretta, aspirai una lunga boccata e poi espirai; aspirai altri due boccate tenendole nei polmoni per un momento prima soffiarle attraverso il naso.
“Ragazzi, dovevi proprio aver bisogno di fumo!”
“Sì, era molto che non ne avevo bisogno così.”
“E qual’è stata l’occasione?”
“Non so, avevo solo voglia di fumare.”
“Figo, uomo!”

Rich era un tizio che avevo conosciuto al primo anno di liceo ed ero uscito per un po’ con lui. Era alto un metro e settanta, capelli biondi lunghi sino alle spalle. Vestiva come un surfista, Levi, camicie Hang Ten e sneakers Van. Portava anche una collana di conchiglie. Era decisamente carino, ma per quello che ne sapevo, era etero. Stavamo molto insieme ed andavamo insieme in bicicletta. Avevo anche dormito da lui alcune volte, ma non avevo mai provato niente di sessuale con lui, non avevo voluto rischiare. L’avevo visto nudo alcune volte mentre si cambiava dopo aver nuotato nella sua piscina. Aveva un uccello snello di circa dodici centimetri da molle e peli pubici biondi come i capelli. Non avevo mai avuto l’opportunità di vederglielo duro, tuttavia l’avevo sognato. Forse un giorno o l’altro in futuro ci sarei riuscito.
“Hei! Guarda l’ora! Dobbiamo andare in classe!” Disse agitato.
“Oh sì! Bene, ci vediamo” Risposi schiacciando il mozzicone nell’erba.
“Ehi Rob!”
“Sì Rich?”
“Vieni qui durante l’intervallo per una fumata. Possiamo riprendere le vecchie abitudini.”
“Buona idea, Rich.” Dissi mentre ci allontanavamo. Mi accorsi di essere in ritardo e corsi nello spogliatoio, mi misi il costume e corsi in piscina.
“Felice di vederti, Rob, ora vai a fare 10 vasche dato che sei in ritardo!” Gridò l’allenatore.
“Sì signore!” Dissi facendo il saluto militare. Gli altri risero.
“Salta in piscina!” Disse l’allenatore in un tono che non ammetteva repliche.
Saltai dentro e cominciai le vasche. Dieci vasche non erano problema per me, dato che ne facevo quaranta ogni mattine prima delle lezioni. Mi piaceva mantenere il mio fisico da nuotatore. Finite le vasche nuotai dove gli altri erano stati radunati dall’allenatore. Mi misi in ultima fila e sentii qualcuno arrivare dietro di me ed afferrarmi il sedere. Mi girai per vedere chi era. Era Chris.
“Smettila Chris.” Bisbigliai.
“Cosa c’è? Non vuoi scherzare un po’?” Mi bisbigliò lui in un orecchio mentre mi afferrava l’uccello.
“No! Non oggi, mai. Dobbiamo parlare.” Risposi rimuovendo la sua mano dal mio busto.
“Dai, sai di colerlo!” Rispose spingendo l’inguine contro il mio sedere; sentii il suo membro duro nella fessura del mio culo.
“No Chris, ora fermati!”
Lui non disse niente ma fece scivolare una mano nel mio costume e cominciò a strofinare il mio cazzo mentre si strusciava contro il mio culo. Sentii il mio uccello cominciare a gonfiarsi nella sua mano. Era bello, ma dovevo fermarlo. Il suo corpo era così sexy ed era bello sentire la sua pelle contro la mia schiena. Sentii che cominciavo a cedere alle sue advances, allora estrassi la sua mano dal mio costume, mi allontanai da lui e mi girai guardandolo negli occhi.
“Per favore smettila!” Dissi digrignando i denti.
“Cosa c’è che non va? Perché mi fermi?” Mi chiese in un bisbiglio.
“Te lo dirò più tardi.”
“Ok, se è questo che vuoi.”
L’allenatore continuò la sua spiegazione usando uno dei ragazzi per mostrare cosa fare.
Dopo alcuni minuti ci disse di andare a fare pratica. Chris ed io nuotammo al nostro solito posto.
“Ok, allora cosa c’è, Rob.” Mi chiese.
“Ascolti, non possiamo continuare a farlo. Non va bene.” Risposi a bassa voce.
“Non mi dire che si tratta di un fatto di religione o roba del genere. O che ti senti colpevole.”
“No, nulla di tutto questo, eccetto il fatto che mi sento colpevole. Ascoltami, io sono coinvolto con qualcun’altro, e ero coinvolto prima di incontrare te. Non voglio mettere in pericolo quella relazione per qualche scappatella con te.
“Chi è? È il ragazzo con cui ti vedo sempre? Quello con cui facevi colazione questa mattina? Credo che si chiami Bob”
“Sì, sono innamorato di Bob, quindi non posso fare sesso con te e sentirmi bene. Sono attirato moltissimo a te, ma io amo Bob e lui ama me. Non voglio fare qualsiasi cosa che gli faccia male. Capisci?”
“Sì. Avevo avuto la sensazione di voi due e sono felice per te. Avrei solo voluto che tu me l’avessi detto quando ci siamo incontrati la prima volta, perché.........” Vidi un inizio di lacrima nei suoi occhi.
“Perché…?”
“Perché....” Vidi il suo labbro inferiore cominciare a tremare mentre lui lottava per riuscire a sputar fuori le parole: “Perché... io... io... io ti amo, Rob.” Disse mentre le lacrime cominciavano a fluire.
Non sapevo cosa dire. Chris mi stava aprendo la sua anima ed io ero là immobile. Io non volevo fargli male, avrei dovuto fermarlo la prima volta. Ora avevo il suo cuore infranto nelle mie mani.
“Chris, mi spiace di averti lasciato continuare, voglio dire, tu mi piaci veramente e sei uno dei ragazzi più sexy della scuola, ma io sono innamorato di Bob e non posso dividermi tra due innamorati. Ecco perché voglio che questo finisca ora, prima che mi innamori di te. Bob è il mio innamorato e lui è quello con cui ho scelto di stare. I giorni in cui scherzare sono finiti, è ora per me di stare con un innamorato. Spero che tu capisca. Il mio corpo ti vuole moltissimo, io sono attratto moltissimo da te, Chris. Ma io non posso proseguire così e sentirmi bene. Questo mi sta dilaniando dalla prima volta, quando mi hai avvicinato in piscina. Io non voglio mettere in pericolo la mia relazione con Bob, ok.”
“Sì, capisco, non mi può piacere, ma lo accetterò. Ancora amici?” Disse allungando la mano.
“Sì, amici.” Dissi dandogli la mano.

Quando arrivò l’intervallo mattutino, andai ad incontrare Rich all’ “area fumo”. Lui stava vicino al solito posto vicino alla vecchia quercia. Indossava dei Levi’s stretti che mostravano ogni centimetro della virilità tra le sue gambe. Potevo vedere chiaramente i suoi quindici centimetri molli appoggiati al lato destro dell’inguine. Aveva una camicia Lightning Bolt e scarpe Van blu. I biondi capelli lunghi sino alle spalle erano soffiati di fianco dal vento. Era semplicemente irresistibile. Molte volte, da quando ci eravamo incontrati, avevo sognato di vedere il suo uccello completamente duro. Potevo solo immaginare come fosse. L’avevo visto nudo molte volte a casa sua durante l’estate quando ci cambiavamo nella sua stanza dopo avere nuotato nella sua piscina. Non aveva problemi con me quando ci cambiavamo ed ero rimasto molte volte a dormire a casa sua. Lui dormiva sempre nudo e non sembrava preoccuparsi che io lo vedessi. Avrei voluto svegliarmi prima di lui per avere l’opportunità di vedere la sua erezione quando si alzava per andare in bagno, ma ero sempre in ritardo. Speravo che un giorno o l’altro fosse incuriosito a sufficienza da permettermi di succhiare il suo cazzo o che lui succhiasse il mio. Alcune volte ero andato a casa sua ed avevo dimenticati il costume da bagno. Lui era sempre più che disposto a prestarmene un paio dei suoi; aveva una collezione di costumi molto fighi da surfista. La sua vita era più piccola della mia di un paio di centimetri, ma non ci facevo caso, mi piaceva il modo in cui mostravano il mio uccello e le palle. Avrei potuto giurare che posava gli occhi sul mio inguine quando io non guardavo. Quello che so è che io prendevo ogni occasione di guardare lui. Un giorno o l’altro... un giorno o l’altro.
“Ehi Rich, come va?” Dissi avvicinandomi e tentando di non guardare il suo inguine.
“Niente di nuovo. Vuoi una sigaretta?” Disse allungandomi il pacchetto di Marlboro.
“Sì, grazie.” Dissi prendendo il pacchetto, estraendo una sigaretta e poi rendendoglielo. “Hai del fuoco?”
“Ecco.” Accese il suo zippo e lo portò alla sigaretta che tenevo in bocca. Il vento stava soffiando un po’ forte, così misi a coppa le mani intorno alle sue per riparare. Quel piccolo tocco fu sufficiente a spedire brividi lungo la mia spina dorsale. Dovevo stare attento per non far germogliare un’erezione per l’elettricità che lui spediva attraverso me. Mi chiesi se anche lui la sentiva.
“Cos’è successo, è un bel po’ che non ti vedo.” Disse sbuffando il fumo.
“Oh, non molto, stavo tentando di smettere di fumare, così ho cominciato a frequentare i non fumatori.” Risposi espellendo il fumo dal naso.
“Come mai hai pensato di riprendere?”
“Non so, ho cominciato a sentirne di nuovo la necessità.”
Continuammo a parlare ricordando fatti passati e fumammo altre due sigarette. Cominciava a girarmi la testa, non ero più abituato a tanta nicotina in così breve tempo. Prima che ce ne rendessimo conto, l’intervallo era quasi finito.
“Credo che sarà meglio ritornare in classe, ok ragazzo?” Disse Rich.
“Sì, credo che sia meglio.”
“Ehi Rob, perché sabato non vieni da me e ci facciamo ina nuotata, è ancora abbastanza caldo.”
“Ok, è un bell’appuntamento… er voglio dire una bella idea, ragazzo!” Dissi inciampando sulle mie parole.
“So quello che volevi dire, non preoccuparti.” Disse lui, poi si voltò e si allontanò da me verso la sua classe. Io guardai il suo sedere mentre si allontanava. Ragazzi, che culo stretto aveva. Era così sodo che si poteva vedere i muscoli contrarsi mentre camminava. Oh, avessi avuto solo una possibilità di conficcare il mio cazzo su nel suo caldo buco e spararci dentro la mia sborra. Potevo solo sognare.

All’intervallo di mezzogiorno andai direttamente nell’auditorium per incontrare Bob, il mio cazzo stava diventando duro per l’attesa. Erano due giorni che non eiaculavo, quindi le mie palle erano piene e pronte. Feci il solito percorso e trovai Bob sul letto, nudo e con le braccia allargate. Mi tolsi in fretta tutti i vestiti ed andai sul letto con Bob. Lo baciai sulle labbra ed inserii la mia lingua nella sua bocca in attesa. Ci baciammo così mentre ci accarezzavamo l’uccello l’un l’altro. Eravamo estremamente arrapati e ci comportavamo come se non fossimo stati insieme da mesi. In breve ci stavamo rotolando sul letto, baciandoci e strofinando insieme i nostri inguini. Ora dovevo averlo nella mia bocca!
Scesi immediatamente sul suo cazzo duro e lo presi completamente in gola con un solo movimento. Succhiai con tale frenesia che pensai che gliel’avrei divorato. Pochi momenti e Bob stava pompando il suo seme nella mia bocca ed io stavo ingoiando ogni fiotto, avrei potuto vivere del suo sperma, pensai tra di me. La sua sborra era così buona. Io continuai succhiare il suo cazzo, tentando di tirarne fuori un altro carico. I miei occhi si chiusero, ero preso completamente da quello che stavo facendo. Poi sentii qualche cosa di umido intorno al mio pene ed un paio di mani che scivolavano sul mio torace. Pensai fosse Bob, ma poi pensai! Come poteva Bob succhiare il mio cazzo se non eravamo nella posizione del 69. Poi sentii un altro paio di mani scivoli sul mio culo. C’era qualcun’altro nella stanza con noi.
Aprii gli occhi per vedere chi stava succhiando il mio uccello e, con mia sorpresa, era......
di
scritto il
2018-10-21
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