Mavi

di
genere
etero

Un giovedì, ricevo una telefonata da Roberto. Mi ringrazia per avergli affidato la realizzazione di piastrelle e servizi igienici del palazzotto di cui inizierò a breve la costruzione, e ci invita al mare il sabato successivo. Dice che non accetta rifiuti e che ha già prenotato la cena in un rinomato ristorante di pesce e la camera per noi in albergo. Roberto è una brava persona, onesta e leale, ma so già che non farà altro che parlare di...lavoro, e se non fosse per la curiosità di vedere la moglie in costume da bagno troverei ogni scusa possibile per evitare l’ incontro.
Invece, dopo quello che mi ha detto Ada, decido di accettare.

Arrivato il sabato, lasciamo il poco bagaglio nella nostra camera d’ albergo, prima di scendere in spiaggia, appena oltre la strada.
Sono solo le dieci, ma Roberto e la moglie sono già sdraiati sui loro lettini.
Si alzano per salutarci: io mi soffermo ad osservare Maria Vittoria. E’ più alta di Ada, più alta e con un fisico più...formoso, senza essere grassa. Indossa un costume intero(c’era da aspettarselo) nero che copre quel che potrebbero essere due seni prosperosi e ancora sodi (la parte scoperta non mostra la tipica rugosità dei seni cadenti quando sono sorretti dal reggiseno), cosce robuste ma affusolate e, quando si volta, noto che ha un sedere rotondo, prominente e sodo.
Malgrado tutto, mi riesce difficile immaginarla nei panni della...troia di cui mi ha parlato mia moglie.
Come temevo, Roberto apre una capiente borsa che ha accanto al lettino e ne estrae i cataloghi che contiene. Certo, si tratta del mio lavoro, e in un certo senso mi sta facendo un favore, ma odio dovermi dedicare a queste questioni quando vorrei rilassarmi.
Arriva l’ ora di uno spuntino che consumiamo nel locale del bar. Ada viene con il costume, un bikini che indossa in spiaggia, come noi uomini. Invece, Maria Vittoria indossa sul costume una gonna di jeans lunga fino ai piedi. Non dubitavo di quello che mi aveva detto mia moglie, ma non riuscivo proprio a vederla nei panni (anzi, senza i panni) della femmina affamata di sesso.
Dopo il caffè torniamo a stenderci sui lettini. Le nostre mogli si espongono ai raggi cocenti come lucertole, cospargendosi di olii e schiume varie. Ogni tanto fanno una passeggiata sulla battigia, chiacchierando fitto.
Alle quattro, stanchi ed anche un po’ annoiati, noi uomini saliamo al bar per sorseggiare un altro caffè. Mentre siamo lì, decidiamo di fare una partita a scacchi. Come si sa, giocando il tempo vola, e non ci accorgiamo che sono le sei finchè le nostre mogli vengono ad avvisarci che è ora di rientrare in albergo e di prepararci alla cena.
Giunti in camera, il bagno viene immediatamente occupato da mia moglie che ne esce completamente nuda e apre l’ armadio per scegliere la mise più adatta ala serata.
Io entro in bagno, mi rado e, dopo la doccia torno in camera.
Mi siedo sulla sponda del letto e, tanto per fare due chiacchiere…
- Beh, come è andata con Maria Vittoria? Da come parlavate animatamente sembravate in sintonia. Ti stava forse raccontando le sue ultime avventure?-
Lei si volta, si sdraia sul letto accanto a me e mi afferra la nuca.
- Ti racconto tutto, ma prima vieni…baciami.-
Dice mentre guida la mia testa sul suo ventre.
Non è una richiesta così insolita, da parte sua. Forse si è eccitata ascoltando le avventure erotiche di Maria Vittoria, e con piacere affondo la lingua nella sua vagina, suggendone gli umori asprigni da cui è intrisa. Ben presto, solleva il bacino sempre più in alto e raggiunge l’ orgasmo. Fa per alzarsi, ma io la fermo.
- Non dimentichi niente? – le chiedo con un sorriso – sono così eccitanti i racconti delle avventure di Maria Vittoria?-
Mi guarda, sospira, poi si sdraia nuovamente e, fissando il soffitto.
- Non è quello che racconta, la causa della mia eccitazione, ma quello a cui ho assistito.-
- Cioè?-
- Ecco, passeggiando lungo la spiaggia, siamo arrivate in fondo, dove inizia la scogliera. Lei voleva fare una nuotata e mi ha chiesto di accompagnarla. Nuotiamo lungo gli scogli finchè lei vede una specie di minuscola insenatura fra i massi. Siamo uscite dall’ acqua e lei si è tolta il costume e si è stesa nuda sui piccoli ciotoli. Mi ha invitato a togliermi il bikini, ma io ho rifiutato e le ho chiesto il motivo del suo comportamento. Lei mi ha spiegato che il suo dom, che sarebbe il singolo di cui ti ho già parlato, le aveva detto, anzi, ordinato, di mettersi nuda e di fare la troia con chiunque fosse arrivato.-
- Scusa – la interrompo – ma non può raccontare una balla al dom o come si chiama? E come poteva sapere che sarebbe arrivato qualcuno?-
- E’ quello che le ho detto anche io, e lei mi ha risposto che non poteva mentirgli, altrimenti sarebbe stato come barare al gioco. Quanto agli uomini, secondo la sua esperienza non avrebbero tardato a farsi vivi. Dalla spiaggia avevano visto due donne sole tuffarsi in mare e scomparire dietro la scogliera, e qualcuno sarebbe arrivato, anche solo per curiosità. E infatti – prosegue – di lì a poco due ragazzi passano nuotando davanti alla spiaggetta. Proseguono oltre, ma dopo pochi secondi tornano indietro. Intanto lei, Mavi (come vuole essere chiamata) con noncuranza esegue una specie di danza, mettendo bene in mostra il suo corpo nudo. Prima che quelli si decidano, lei mi invita, mi spinge a partecipare a quello che chiama gioco, assicurandomi che sarebbe stato un nostro segreto, che né tu né Roberto l’ avreste mai saputo. Insiste nuovamente perché io tolga il bikini, ma io continuo a rifiutare. I due intanto sono tornati indietro, e questa volta escono dall’ acqua. Quella specie di spiaggetta è minuscola. I due cercano di fare gli indifferenti appoggiandosi con la schiena allo scoglio. Mavi si distende a gambe larghe sulla ghiaia. Uno dei due si fa coraggio, si avvicina di un passo e abbassa il costume. Lei si mette seduta e, senza la minima esitazione, lo succhia. Il suo amico si avvicina a me e abbassa anche lui il costume.-
- E tu? – non riesco a fare a meno di interromperla.
- Io salgo sullo scoglio e guardo ostentatamente da un’ altra parte. Mavi lo fissa e si mette a pecora. Lui capisce e mentre lei continua a succhiare il suo amico, la penetra e inizia a scoparla. Poi ne sono arrivati altri due e lei ha pensato anche a loro. Non ti dico altro, ma puoi immaginare una donna e tre, quattro uomini. E lei godeva, godeva.-
-E tu – domando – avresti voluto prendere parte al...movimento?-
Lei non risponde né sì né no, ma con una frase sibillina.
- Sarebbe stato, come dice Mavi, barare al gioco. E ora sbrighiamoci, non facciamoli aspettare troppo.-

Durante l’ ottima cena, annaffiata da altrettanto ottimo champagne, Roberto e Mavi sembrano due piccioncini. Non perdono occasione per scambiarsi sguardi, sorrisi, affettuose strette di mano.
Tornati in camera le chiedo se vuole ancora parlare della giornata.
- Ora no – risponde – sono troppo stanca. Domani, a casa. Buonanotte, tesoro.-
Il giorno dopo, salutati Roberto e Mavi, decidiamo di concederci un altro pranzetto di pesce fresco, prima di tornare al di là degli Appennini.
I week end successivi trascorrono nella più assoluta normalità. Ada si abbronza total body sul terrazzo della villetta. Al mare lei, oltre ad incrementare la già notevole abbronzatura, partecipa a lezioni pomeridiane di ballo latino e caraibico, che poi mette a frutto alla sera, quando lo stabilimento si trasforma in una piccola discoteca.
Un sabato verso la fine di giugno, al ritorno dalla discoteca, mia moglie va in bagno e ne esce completamente nuda. E’ una serata caldissima, perciò lasciamo aperta la porta del terrazzo. E' luna piena e la sua silohuette si staglia contro il chiarore lunare. Sale sul letto e, senza dire una parola, mi toglie i corti pantaloncini del pigiama, e lo prende in bocca. Io la accarezzo e la trovo calda, rorida di umori. La invito con una leggera, gentile pressione sulle spalle a stendersi e mi insinuo fra le sue gambe aperte. Entro in lei lentamente, sento le sue vibrazioni, le sue contrazioni che accompagnano il mio penetrarla.
Mi abbraccia stretto, mi cinge i fianchi con le gambe, mi attira, come se mi volesse tutto in lei. Sento che viene scossa da un orgasmo improvviso, fulmineo, ma capisco che non è quello che la può soddisfare, quindi continuo, ed ora la mia azione è costellata da suoi “sì…sii…siiii” ripetuti, quasi ininterrotti. Poi, con un ultimo, quasi urlato “SIIIIIIIII” solleva le gambe e ha un altro intensissimo orgasmo che scatena anche il mio, troppo a lungo trattenuto.
Il tempo di riprendere fiato e mi sciolgo dall’ abbraccio. Sto per scendere dal letto per recarmi in bagno, ma lei mi afferra per un braccio…
- Resta qui - sussurra.-
Mi stendo al suo fianco e lei…
- Non vuoi sapere perchè ero così eccitata? -
- Ma certo, cara – rispondo.-
- Però, per piacere, ascolta fino in fondo senza interrompere…prometti? –
- Va bene, prometto.-
- Ecco, quel che ti ho detto di quel pomeriggio è tutto vero. Non ho partecipato a…a quell’ orgia. Però…però non ti ho detto tutto, e non l’ ho fatto perché...perchè...non c'è una ragione precisa...-
Fa una breve pausa per riordinare le idee.
- Come ti ho già detto, mi tenevo in disparte. Però, quando ho visto che ne stavano arrivando a nuoto altri due, per non farmi vedere sono scivolata dietro allo scoglio. Ero lì, in piedi, nascosta, e guardavo quel che faceva Mavi. Senza che mi fossi accorta di nulla, sento una voce maschile, alle mie spalle, dire: “che spettacolo”. Mi volto: è un uomo sulla cinquantina, basso, con la pancetta. Indossa uno slip blu. Non voglio che riveli la mia presenza: metto una mano a traverso alle labbra, invitandolo a tacere, mentre con l’ altra mano gli faccio segno di abbassarsi. Non so se fraintenda, ma invece che limitarsi ad abbassarsi mi viene a fianco, non proprio incollato, ma abbastanza vicino da esserci reciprocamente a portata di mano. Ovviamente, sono tranquilla, non provo ansia, né timore. non lo cerco, ma sono intimamente preparata a un mio coinvolgimento sessuale. Quel che è sicuro è che quel che vedo non mi lascia indifferente. Mavi è totalmente a suo agio, nelle mani di quei quattro. Mentre viene scopata succhia, usa le mani…insomma…è uno spettacolo. Con la coda dell’ occhio, cercando di non farmi vedere, osservo il mio vicino. Sopra lo slip si sta accarezzando un grosso gonfiore. Mi lancia un’ occhiata e, forse rassicurato dalla mia indifferenza, abbassa gli slip. Ora lo vedo: è veramente grosso…lungo e grosso e…provo l’ impulso di toccarlo, ma mi trattengo. Lui comincia a masturbarsi, lentamente, e il…il cazzo si fa ancora più grosso. Ora non gli lancio più occhiate di nascosto, ma guardo alternativamente quel che si svolge al di là dello scoglio e quel che sta facendo il mio vicino. Vorrei…vorrei, quante cose vorrei: vorrei toccarlo, prenderlo in bocca, vorrei masturbarmi ma non faccio niente: me ne sto appoggiata allo scoglio con le braccia incrociate sotto il mento. Ora lui, incoraggiato dal mio atteggiamento mi posa una mano sulla nuca e, visto che non mi oppongo, inizia una lunga carezza lungo la schiena. Ha una mano asciutta, morbida ma forte e finalmente arriva all’ orlo del mio slippino, insinua la mano sotto e mi accarezza il culo. Io sono in uno stato di eccitazione sospesa, mi scuoto dal torpore nel quale sono immersa: sciolgo la fettuccia dello slip e questo cade a terra. Lui insinua una mano fra le cosce, e io lo aiuto allargando le gambe e protendendo indietro il sedere. Sento il suo dito penetrare gentilmente nell’ apertura della fica e non mi trattengo più: inizio a masturbarmi. Lui raccoglie con il dito gli umori di cui è intrisa la mia piccola grotta e lo sento appoggiarlo al buchino. Si ferma, come in attesa di un mio eventuale rifiuto. Invece protendo ancora più indietro il culo, lui capisce e, con molta delicatezza lo fa penetrare a fondo nel buchino. La mia eccitazione è al massimo, e finalmente ho un forte orgasmo, che però non appaga la mia voglia. Non resisto alla tentazione di avvicinarmi a lui, di toccargli il cazzo. Lui continua a toccarmi, a muovere il dito nel mio culo con un lento va e vieni. Penso che le sue siano manovre per poi prendermi dietro. Lo vorrei ma...non dimentico che a pochissima distanza c'è Mavi. Non voglio che senta, che veda. Non mi fido della sua promessa di non dire niente a Roberto. Non voglio che lui possa pensare che sei un cornuto e tua moglie una troia. Decido di stringere i tempi: visto che pare che gli piaccia tanto infilarmi il dito in culo, lo assecondo come posso e, accelerando il ritmo della sega, lo faccio godere. Lui spruzza sul masso una grande quantità di sperma bianchissima.
Io torno a guardare, nascosta, le performances di Mavi
Finalmente, anche gli ultimi due ragazzi si tuffano e se ne vanno. Lei entra, ancora nuda, in mare e…
- Adaaaa, dove sei? Dai, fatti vedere…è tutto finito, non c’è più nessuno. –
Io sto per salire sullo scoglio, ma mi accorgo che ho lo slip attorno al piede destro. Lo sistemo ed esco allo scoperto.
Lei torna a terra, si infila il costume e mi dice che è meglio andare. Poi mi chiede cosa ho visto e se mi è piaciuto. Io le dico che no, mi sono seduta dietro lo scoglio e non ho visto niente.
Non so se lei ci creda, ma non fa commenti. Entriamo in acqua e torniamo alla spiaggia.-
Una brevissima pausa e:
- Ecco, mentre scopavamo stavo rivivendo tutto questo, ed ero eccitatissima. -
- Bellissimo racconto: peccato che non c' ero anche io, ad ammirare...Mavi. -
Lei si inginocchia sul letto e afferra un cuscino con cui, ridendo, mi colpisce ripetutamente.
- Ammirare Mavi? Ma brutto stronzo...-

https://imieiraccontierotici.blogspot.com/2018_10_17_archive.html
scritto il
2018-10-23
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