Quella sera al cinema (quinta parte)

di
genere
prime esperienze

Tace e io vorrei farle mille domande.
"Ma..."
Lei mi blocca subito.
"No...niente domande, niente "ma" o "perchè"...questi sono i fatti e, secondo la mia amica è meglio non indagare oltre sul mio comportamento di quella prima volta al cinema. Secondo lei, e io sono d' accordo, a parte il divorzio che io non voglio, abbiamo due strade per vivere una convivenza serena e senza la conflittualità che renderebbe le nostre vite un inferno. Scegliere l' una o l' altra dipende da quanto è grande il nostro sentimento, da quanto ci amiamo.Ora che so...e che sai, se vuoi possiamo scegliere quale delle due intendiamo percorrere."
"Vuoi dire che..."
"Sì, se vuoi possiamo realizzare le tue...le nostre fantasie senza il blocco che mi impediva di avere quei rapporti...anche con te. Altrimenti non parliamone più e pian piano dimenticheremo quel che è successo."
"SE voglio? E me lo chiedi? Sai che ne sarei felice ma...solo se lo vuoi anche tu."
Lei mi fissa, e, con un lampo nello sguardo..
"Sì, lo voglio, lo voglio davvero."
Mi sollevo sul letto, l' abbraccio, sollevo il camicione per carezzarla ma lei mi blocca la mano, poi mi respinge di nuovo giù.
"Aspetta, non ho ancora finito, non ti ho detto tutto."
Chissà cosa c'è, ancora.
"Dimmi, amore."
E lei, con tutta tranquillità, come se parlasse della scoperta di un buon tea, che a lei piace molto...
"Sono stata con un uomo."
Le sorprese non finiscono mai. Penso velocemente se sia meglio tacere ma decido di incoraggiarla.
"Bene...hai fatto bene. Spero che ti sia piaciuto. Ora però sono curioso di sapere come è andata. Non me lo vuoi raccontare?"
"Ma certo: voglio che tu sappia. Dunque, l' albergo era quasi vuoto, per il fine stagione. Qualche coppia con bambini piccoli, una coppia di anziani e un singolo, più vicino ai sessanta che ai cinquanta. Non molto alto, capelli completamente bianchi.
Al lunedì, quando la mia amica è partita, sono andata sulla spiaggia. Non mi ero portata il costume, perciò indossavo una maglietta e pantaloncini. Era troppo caldo, e poi, non potevo fare il bagno, perciò me ne sono andata dopo un' oretta circa. Risalendo lungo la spiaggia, sono passata accanto al lettino su cui era il singolo e lui mi ha salutato. Ho risposto al saluto e sono andata in camera a fare una doccia e a cambiarmi. Poi sono uscita e ho camminato finchè ho trovato un negozio aperto dove ho comprato un paio di bikini. Quindi, sono tornata in albergo in tempo per un pranzo leggero. Al pomeriggio si annuvola, e io ne approfitto per una lunga passeggiata. Passo davanti ad un negozio di elettronica, entro e compro un PC. In albergo c'è il wifi e penso di controllare le mie e-mail e, in generale, passare il tempo.
Quando entro nel salone per la cena, lui è già seduto al suo tavolo e mi saluta mentre gli passo accanto. Contraccambio il saluto e vado al mio tavolo e ordino una cena veloce e leggera. Quando ho finito, lui è ancora seduto e ci salutiamo nuovamente.
Torno in camera, e sto al PC finchè non mi viene sonno. Dormo fino alle nove e mi sveglio ben riposata.
Dopo un cappuccino al bar torno in camera e indosso il costume sotto a pantaloncini e maglietta per andare in spiaggia. Quando li ho comprati non mi ero accorta che i costumi fossero così..mini. ma non me ne faccio un problema. Oggi mi sento serena, quasi allegra e non voglio che un piccolo dettaglio mi rovini l' umore. Ne indosso uno e metto l' altro nel borsone, per cambiarmi se fosse necessario. La spiaggia è quasi deserta, ma lui c'è, sdraiato sul lettino e, come al solito, sta leggendo un libro. I lettini, a causa del personale ridotto, sono stati raggruppati, per essere gestiti più facilmente. Il mio è alla destra del suo, un paio di metri più avanti. Mi tolgo la maglietta e gli short e resto in bikini. Mi sdraio e chiudo gli occhi, tranquilla e rilassata. Dopo un pò, mi volto per prendere le sigarette dalla borsa e mi accorgo che lui mi sta fissando. Lo faccio anch' io e lui, con un gran sorriso, mi saluta allegramente. Non ho appetito perciò non seguo gli altri clienti quando lasciano la spiaggia per andare a pranzo. Ne approfitto per fare un lungo, rinfrescante bagno. Tornata sul lettino, visto che sono sola tolgo il reggiseno bagnato e resto in topless. Poi, appena mi sono sommariamente asciugata al sole, mi vesto e vado in un bar lì vicino, dove mangio un toast e una pizzetta. Torno in camera e sto al PC fino all' ora di cena. Ora ho fame, e sono la prima ad entrare nella sala da pranzo. Poi entra anche lui e, invece che sedersi al suo tavolo, si dirige verso il mio. Si presenta e mi chiede se, visto che siamo due single, si potrebbe mangiare ad uno stesso tavolo, per scambiare quattro chiacchiere. Accetto, e così lui mi dice di essere un docente universitario di filosofia, e che è divorziato da una decina di anni. Non chiede notizie su di me, e io non gliene do. Finita la cena, dopo il caffè lo saluto e torno in camera. Accendo il PC e navigo finchè, stanza e rilassata, mi sdraio sul letto. Dormo profondamente e alle otto mi sveglio riposata e carica di energia. Anche oggi c'è un bel sole caldo e io mi affretto a fare una buona colazione, prima di andare in spiaggia. Il costume del giorno prima che ho risciacquato in bagno per togliere il salino è ancora umido e ho indossato l' altro che è, se possibile, ancora più ridotto, tanto che penso che la commessa abbia sbagliato taglia. Dopo essermi stesa sul lettino, chiudo gli occhi e mi accendo una sigaretta. Non sono nemmeno a metà quando sento la sua voce che mi saluta e mi chiede se sta disturbando. Ricambio e gli dico che no, non disturba. E lo dico perchè lo penso. La sua conversazione è interessante e mi piace ascoltarlo. Lui trascina il suo lettino accanto al mio e si siede sul bordo. Parliamo del più e del meno, ma anche di concetti filosofici - lui parla e io ascolto - che attirano la mia attenzione. Il sole si alza e io comincio a sentire caldo. Gli chiedo se vuole seguirmi in mare e, dopo il suo rifiuto, mi alzo e cammino verso la battigia. Sono consapevole che il pezzo sotto del costume è poco più di un perizoma e che copre ben poco del mio sedere. Immagino che lui mi segua con lo sguardo. Dopo una breve nuotata rinfrescante torno al lettino. Lui è ancora seduto sul suo e vedo che non sbagliavo. Tiene lo sguardo fisso su di me finchè non mi sdraio sul lettino. Lui capisce che per il momento non ho voglia di fare conversazione, e si sdraia a sua volta.
Il pezzo sopra, oltre che bagnato, è strettissimo e mi dà fastidio. Guardo verso di lui. Ha gli occhi chiusi e sembra sonnecchiare. Tolgo il reggiseno.
I due giorni seguenti ricalcano la stessa linea finchè, la sera del giovedì, mentre stiamo cenando lo ringrazio della compagnia che mi ha fatto e gli dico che la mattina dopo sarei ripartita. Sembra sorpreso, quasi deluso ma ricambia saluto e ringraziamenti. Poi, di punto in bianco, a cena terminata mi dice che avrebbe voluto farmi vedere un libro che mi avrebbe interessato e, con malcelato imbarazzo, mi domanda se, per caso, volessi raggiungerlo in camera, dove me lo avrebbe mostrato. La proposta non mi sorprende, anche se penso che quella del libro sia solo una scusa. Potrei accettare subito, ma gli dico che devo finire un lavoro al PC e che prima di un paio d' ore o più no n avrei potuto raggiungerlo, se anche avessi deciso di farlo.
Lui risponde che avrebbe aspettato anche tutta la notte...e che avrebbe lasciato la porta della stanza aperta.
Saliamo insieme un piano di scale e, arrivati nel corridoio mi mostra la sua camera, che è sul lato opposto al mio, solo un paio di stanze oltre la mia. Beh...dopo un paio d' ore al PC faccio una doccia, mi asciugo e profumo, indosso un comodo vestitino, tipo doposole e lo raggiungo in camera, dove...abbiamo fatto sesso."
Tace.
"Come...tutto lì? Avete fatto sesso, ok, ma non mi dici altro? Non mi dici "cosa" avete fatto?"
"Se vuoi...ti dico tutto, ma potrebbe non piacerti."
Preoccupazione inutile, da parte sua. Già quando mi aveva parlato del suo abbigliamento in spiaggia, e dell' interesse del tizio, avevo sentito le classiche fitte all' inguine. Certo che voglio sapere tutto, e glielo dico.
"Allora...come da programma, la porta è aperta, entro e dalla porta del bagno posto nel piccolo disimpegno che dà sulla stanza da letto sento il rumore della doccia. Mi siedo sul bordo del letto e aspetto che esca. Quando lo fa, indossa un accappatoio. Mi vede e sembra sorpreso, felicemente sorpreso di vedermi. Mi viene incontro con un gran sorriso. Mi alzo dal letto. Ricambio il sorriso e...
"Bene, eccoci qui. Dov'è il libro così interessante?"
Lui fa due passi verso di me, mi posa delicatamente le mani sulle spalle e...
"Cara, il libro più interessante che esista al mondo è..il libro della vita."
Così dicendo si china e mi bacia. Ricambio il bacio e, come se fosse la cosa più naturale al mondo, slaccio la cintura del' accappatoio e gli prendo in mano il membro. Non è nè grosso nè eretto, ma va bene così. Mentre continuiamo a baciarci lui trova la zip sulla parte posteriore del vestito, la apre e lo fa scivolare a terra. Ora, a parte un ridottissimo perizoma, sono nuda. Lui fa cadere a terra anche l' accappatoio, poi mi spinge dolcemente sul letto, mi sfila il perizoma e si sdraia accanto a me. Ci baciamo ancora, io torno con la mano sui suoi genitali, che accarezzo. Noto un inizio di erezione e mi chino per prenderlo in bocca. Mi sussurra di sdraiarmi di fianco accanto a lui. Mentre io riprendo a succhiarlo lui arriva con la bocca sulla mia fica e la bacia, la lecca, la succhia. Poi, passiamo un bel pò di tempo a baciarci, a leccarci - una breve esitazione - dappertutto."
"Dappertutto? - chiedo - cioè?".
"Cioè...dappertutto...anche dietro."
"Dietro?...vuoi dire."
"Sì, voglio dire proprio quello...era così...naturale. Lui ,lo faceva a me, e io a lui, quasi senza accorgermene. Sentivo solo profumo di bagnoschiuma. Poi, dopo il mio secondo orgasmo, e lui aveva una buona erezione, mi sono inginocchiata sul letto, la schiena incurvata in basso e il culo in alto e gli ho detto:
"Sono pronta...prendimi...dietro."
"Lui ha continuato a leccare, insalivando bene il...buchino e poi, lentamente, è entrato. Ha cominciato a muoversi avanti e indietro e mi ha sussurrato di accarezzarmi, di toccarmi per godere ancora. L' ho fatto e ho avuto un altro orgasmo, più forte, più completo, l' ho avuto in ogni fibra del mio corpo. Quando anche lui è stato pronto mi ha chiesto se volevo che si togliesse e io gli ho detto di no, che volevo sentire dentro di me i suoi caldi schizzi."
Resto in silenzio, ma solo perchè non sono sicuro che lei abbia finito. Mia moglie forse fraintende e...
"Beh, visto quanto è troia tua moglie? Non hai niente da dire?"
No, non ho niente da dire, le parole non servono. Voglio solo AMARLA, non fare sesso, voglio amarla, consolarla di tutto il male che ha subito, risarcirla per le crudeltà della vita e, soprattutto, voglio che sappia che la amo quanto, se non più, di prima. La spingo dolcemente sul letto e, senza nemmeno toglierle il camicione penetro in lei lentamente, dolcemente, mentre la bacio con rinnovata passione.
















scritto il
2018-10-17
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