Due Troie, due Tossici e un Cuck
di
Patrizia V.
genere
orge
(dal diario di Roby)
I nostri corpi soddisfatti riposano appaiati, mentre la mia mente galoppa libera sopra di noi.
Prima Pat ci ha scopati tutti e due, me e mio marito… Poi ha voluto fare l’amore solo con me.
Mi dispiace per Franco, ma è evidente che lei ha scelto me. E poi lo ha detto, che preferisce le donne…
Mi sento inorgoglita, sicura di me.
Non vedo l’ora di essere presa contemporaneamente da Pat e da Jen.
Jen e Pat insieme: non riesco ad immaginare niente di meglio!
Gli olandesi arrivano un paio d’ore più tardi, con comodo. Noi abbiamo mangiato un boccone e siamo pronti per la notte brava: Pat ha fatto una corsa a prendere il vestito per la sera e poi si è fatta una doccia nel nostro bagno mentre io preparavo la pasta, così siamo tutti pronti.
Faccio io le presentazioni, ma è un po’ imbarazzante visto che Pat parla perfettamente l’inglese e non ha problemi a comunicare con loro: è come se loro si conoscessero da sempre e gli outsider fossimo noi; mi faccio un appunto di prendere lezioni appena torniamo a Firenze.
Jen e Karin fanno la radiografia a Pat, inguainata nel suo vestitino nero cortissimo, e sembrano approvare anche se è più vecchia di loro: le sue gambe lunghissime e tornite spiccano quasi luminose sotto l’orlo dell’abito, e le sue braccia muscolose fanno lo stesso effetto. I capezzoloni che bucano il tessuto non lasciano dubbi sulla sua sensualità, e pazienza per la sua espressione arcigna e perennemente scontrosa: ha dei bellissimi occhi e i capelli iondi addolciscono l’aria aggressiva.
Noto che lei sembra preferire Karin, e naturalmente questo non mi sorprende viste le sue preferenze sessuali; meglio così, vuol dire che non ci litigheremo Jen…
Andiamo al Melrose per sballarci un po’ con la musica prima di andare al sodo, così noi ragazze abbiamo modo di scatenarci un po’ al palo… Ammetto di essere io quella più selvaggia quando si tratta di ballare, ma in fondo sono la più giovane.
Pat è piuttosto restia, e si rifiuta di andare al palo, però è molto sensuale quando si tratta di strofinarsi contro gli altri mentre balla in pista.
La guardo mentre si dimena agilmente, flettendo i muscoli flessuosi e agitando i capelli in modo sensualissimo: la desidero ancora. Mi è entrata nel sangue, non avrei mai creduto che potesse succedermi, eppure è così.
Jen, d’altra parte, è la quintessenza del maschio: arrogante, volitivo, aitante… Non posso pensare al momento in cui mi monterà di nuovo facendomi sua un’altra volta. Indossa un giubbotto di pelle aperto sul torso nudo e dei jeans sdruciti che lo fanno sembrare un macho di periferia poco raccomandabile, mentre i tatuaggi sulla pelle abbronzata e il pelo biondo sulla faccia non rasata lo rendono maschio all’ennesima potenza.
Non vedo l’ora di essere di nuovo la sua femmina…
Io indosso un abitino di quelli che si comprano qui a Cap: sgargiante, impossibile da piegare quando lo metti in armadio, e assolutamente indecente. Copre a mala pena i fianchi e le spalle, mette in mostra tutte le polpe più provocanti e scopre completamente gambe e braccia: non c’è nessun bisogno di toglierselo prima di scopare…
Karin indossa dei fuseaux blu elettrico e un toppino microscopico che in realtà è più che altro un reggiseno a fascia: si vede che ci tiene a far vedere i suoi tatuaggi, specialmente il dragone sulla schiena e i simboli celtici su braccia e spalle… E’ muscolosa anche lei, anche se in modo diverso rispetto a Pat: è meno slanciata e decisamente più volgaruccia. In effetti somiglia abbastanza al suo uomo. Ma per mia fortuna sembra semplicemente una zoccola perennemente in cerca di cazzi e assolutamente priva di gelosia, quindi so di avere via libera con Jen.
Franco si è messo in tiro anche lui: pantaloni di pelle nera e camicia di finta pelle dello stesso colore: ha un’aria piacevolmente maschia anche lui, e se non lo conoscessi direi che è uomo quanto il mio Jen…
Mio marito fa il cascamorto con Karin, e a lei sembra andare bene così: a quanto pare, per lei un cazzo vale l’altro e la quantità sembra importarle più della qualità. Io, oltre a esibirmi al palo, ballo sia con Jen che con Pat, e loro si strofinano a loro volta uno con l’altra, così direi che il triangolo a cui teevo tanto si sta realizzando in modo quasi naturale.
Non sto più nella pelle all’idea…
(dal diario di Pat)
Il tossico ce l’ha già duro. Ha le pupille strettissime, e si vede che è strafatto di coca. Si “sente” anche che ha voglia di scoparmi: il suo coso fra le gambe è innaturalmente duro, e posso capire che quell’oca della Roby abbia scambiato l’effetto della droga per mascolinità.
Ho paura che se voglio andare a vedere che carte in manno hanno i due tatuati di Amersfoort, mi toccherà mollargli la fica; spero almeno nel processo di divertirmi ancora con l’oca, perché a letto non è niente male…
Intanto i due olandesi sembrano davvero ossessionati da Eva: tutti e due mi hanno già ripetutamente chesto di lei. Sono la prima a riconoscere che la mia ragazza sia uno schianto di fica, e questo potrebbe giustificare l’interesse di Jan, ma Karin mi sembra più una zoccola che una lesbica, e non ci credo che le interessi particolarmente farsela.
Non sono dei geni: fra di loro parlano abbastanza liberamente, forse perché pensano che nessuno capisca la loro lingua; io non posso certo dire di parlare l’olandese, ma dopo quattro anni di convivenza con Eva qualche parola la capisco. Il loro riferimento al fatto che la nostra “barca” sia sparita dal porto mi sembra interessante: come mai sanno che abitiamo sulla Serenissima, e soprattutto cosa glie ne frega a loro?
Non mi sembra abbiano idea che ho usato la villetta di Gerd e Lise come base di appoggio dopo che Eva ha salpato, quindi se necessario ho un posto dove andare a rifugiarmi: sono davvero curiosa di vedere come andrà a finire.
Dovrei essere preoccupata, ma in realtà sono solo eccitata all’idea del pericolo che quesi due rappresentano… O potrebbero rappresentare.
Assuefazione all’adrenalina?
Quando sono tutti rintronati a dovere dal frastuono e si sono scolati un paio di bicchieri a testa, i miei compagni di bagordi sembrano pronti a trasferirsi in un posto più tranquilli per finire la serata in gloria.
Io ho dichiarato di essere “da amici”, e quindi non posso ospitare. Vorrei che gli olandesi ci invitassero da loro per capire finalmente dove stanno, ma l’oca (anzi: l’oha) di Roby si fa avanti e propone di andare da loro.
Ci avviamo: siamo in cinque, e quindi gli accoppiamenti promettono di essere interessanti. Franco è chiaramente interessato a Karin – forse non ha apprezzato il trattamento un po’ rude che gi ho riservato io – mentre l’oha è ciaramente impegnata ad organizzare una partita a tre con Jen e me… Almeno per cominciare.
Arriviamo a casa della coppietta toscana e ci vediamo offrire un altro bicchierino. Io opto per un caffè e vedo che Roby ne prepara uno anche per sé.
Sorseggiamo nel patio, dove la caffeina e l’aria fresca aiutano a snebbiare il cervello (almeno il mio), e lentamente ci lasciamo andare.
Afferro il bavero del giubbotto di Jen e gli metto la lingua in bocca obbligandolo a baciarmi. Poi allungo una mano e agguanto Roby, trascinandola verso di noi per coinvolgerla nello stesso bacio umidissimo; Jen ne approfitta per ghermire le chiappe di entrambe, e le vere danze hanno inizio.
(dal diario di Roby)
Hmmm… Il momento che aspettavo: un bacio a tre con Jen e Pat: le manone di lui che ci palpano i culi e quelle di lei che ci abbracciano entrambe; le lingue aggrovigliate e io nel pucio più completo che mi sfrego contro i miei amanti preferiti.
Pat si stacca per prima e comincia a sbottonare i pantaloni di Jen per tirarglielo fuori mentre io continuo a baciarlo a bocca aperta: lei comincia a menarglielo, ma non ce n’è veramente bisogno perché il maschione è già bello duro…
Mi strappo di dosso il vestitino e mi butto di schiena sul letto, nuda. Pat scivola in ginocchio e prende il cazzo in bocca insalivandolo per bene mentre allunga la mano libera per toccarmi al figa e assicurarsi che io sia bagnata a sufficienza.
Poi è lei a posizionare il membro enfiato all’ingresso della mia topa affamata: me la apre con due dita e spinge la cappella fra le grandi labbra bagnate…
Io stringo le gambe attirando a me il maschio, e Jen mi penetra con un movimento armonico delle anche, strappandomi un gridolino di gioia.
Lui è a torso nudo, con le braghe a mezza coscia e l’alito che sa di whisky: mi monta con forza, come piace a me, facendomi sentire femmina e sbattendomi sul materasso che cigola pericolosamente sotto i suoi colpi.
- Aah! Aah! Aahhh… - gemo, gustandomi il suo cazzo grosso e durissimo in fondo alla figa.
Pat sale sul letto accanto a me, mi massaggia le pocce e si piega per baciarmi in bocca mentre vengo scopata da Jen. Mi sussurra che sono una gran porca a farmi sbattere così da uno straniero davanti a mio marito, mi succhia la saliva dalla bocca e mi pizzica crudelmente i capezzoli raddoppiando il piacere della scopata…
Poi mi sale sopra con le ginocchia ai lati della testa e mi preme la figa fradicia sulla faccia per farsela slappare.
Il suo bel pelo biondo mi fa il solletico mentre spingo la lingua dentro la spacca bollente e suggo le prime gocciline del suo piacere, poi lei prende letteralmente a scoparmi la faccia mentre Jen mi scopa la figa: è semplicemente fantastico.
Il clitoride di Pat è gonfio come un piccolo cazzo e lo succhio con gusto facendola vibrare di piacere sopra di me.
Jen e Pat che mi si fanno di brutto e contemporaneamente, Franco e Karin che si stanno accoppiando accanto a noi: cosa potrei immaginare di più eccitante?
La veneta mi sbrodola letteralmente in faccia: le sue secrezioni vaginali sono abondanti e dolcissime, non mi stancherei mai di succhiarle.
Il cazzone di Jen mi fotte divinamente: sono già sulla strada giusta per un orgasmo profondo e potente, quando lui lo estrae e gattona più avanti. Mi ritrovo il suo cazzo davanti al mento quando Pat slitta appena più in avanti, e lo prendo istintivamente in bocca per dargli una buona succhiata; è intriso dei miei stessi succhi, ma io lo insalivo per lubrificarlo ulteriormente, poi lo impugno e lo faccio scivolare agevolmente nella topona spalancata di Pat, che uggiola di piecere nel sentirsi trafiggere il ventre.
- Aahhh! – grida la troia – Sì, fottimi, porco…
Jen comincia a chiavare Pat a pecorina sopra la mia faccia: il allungo la lingua a leccargli i coglioni gonfi, l’asta durissima, le labbra sgocciolanti della figa piena, il clitoride fremente, e poi di nuovo il punto di congiunzione dei loro corpi e i genitali del maschio quando questo arretra nel suo movimento coitale.
Intanto allungo una mano per masturbarmi in attesa che tocchi di nuovo a me prenderlo dentro.
Faccio da comprimaria per un po’ mentre Jen scopa Pat e il lecco i loro genitali, loi decido che tocca di nuovo a me: scivolo da sotto le loro gambe e vado a mettermi anch’io a pecorina accanto a Pat per seere presa da dietro.
Jen non si fa pregare: estrae il membro dalla topa fumante di Pat e si sposta dietro di me per infornarmi di nuovo, strappandomi un gridolino di gioia.
Pat non se ne ha a male e mi bacia in bocca ringraziandomi per il servizietto di lingua.
Accanto a noi, Karin è a spegnimoccolo sopera a Franco e lo cavalca rumorosamente, facendo ondeggiare le tette e dimenando i capelli mentre si prende in profondità l’uccello di mio marito nella figa depilata.
Pat mi viene davanti: allarga le gambe e mi sbatte di nuovo la passera pelosa in faccia per farsela leccare mentre Jen mi chiava la figa da dietro.
Io non chiedo di meglio e mi rimetto con impegno a sleccazzarle la fregna fradicia di piacere.
Sento di nuovo l’orgasmo montarmi rapidamente nel ventre mentre succhio golosa il clitoride della mia amante, e cerco di sincronizzare le curve dei nostri sensi. Sollevando lo sguardo sopra il suo monte di venere e la peluria dorata che lo ricopre vedo che Pat si tormenta i capezzoloni mentre io la slinguo a turno sul ciccetto per attizzarla e dentro la spacca per mangiarla tutta: anche lei è in dirittura d’arrivo.
Alla fine è Pat a sborrare per prima: mi gode in faccia con un grido rauco, e io mi trovo a bere i suoi abbondanti succhi dolcissimi un istante prima che Jen mi scaraventi oltre il muro del piacere.
- Oh! Ooh… - annaspo chiudendo gli occhi – Godooo…
Mi dimeno come una serpe, squassata dall’orgasmo, con il cazzone di Jen che non smette di pestarmi la figa.
Pat si riprende prima di me: Jen continua imperterrito a fottermi la figa, e lei si alza per raggiungere Franco e Karin: si siede sulla faccia di mio marito, di fronte alla donna di Jen, e la bacia in bocca mentre le tocca i seni sudati.
Quel contatto intimo è la spinta che mancava a Karin, che se ne viene anche lei con un grido strozzato dal bacio della veneta.
Le due bionde rotolano di fianco senza smettere di baciarsi in bocca, e mio marito riemerge da sotto di loro, tutto rosso in faccia e con il cazzo eretto e duro che ancora non ha eruttato.
Lo invito con un gesto debole ma chiaro, e lui si avvicina contento, offrendomi il pene coniugale da succhiare mentre continuo a farmi fottere da quello ben più grosso del mio amante.
Ora ho due cazzi: uno in figa e l’altro in bocca… Stupendo.
Riesco a fare in modo che si sincronizzino, in modo che quando uno entra l’altro esca e viceversa, e mi rendo conto con soddisfazione che il piacere ha ricominciato a montarmi in corpo, presagendo un nuovo orgasmo.
Accanto a noi Pat e Karin sono adesso a sessantanove e si leccano la figa una con l’altra come se non avessero mai fatto altro: si vede che Pat è una lesbica esperta.
Jen smette di fottermi e fa cenno a mio marito di scambiarsi.
Io protesto, perché preferisco il cazzo del mio amante nella figa a quello di mio marito, però Jen è anche buono da succhiare, così non mi lamento troppo quando Franco mi penetra da dietro.
Jen mi prende per le orecchie e mi chiava in gola, strozzandomi letteralmente con il suo attrezzo gonfio e nodoso mentre mio marito mi scopa finalmente anche lui.
Sgolino con gioia il mio uccellone preferito mentre mio marito mi tiene in caldo la passera, e sto già pregustando l’ingoio quando Jen cambia un’altra volta programma.
Mi sottrae crudelmente il cazzo e si sposta dietro di noi mentre Franco continua a scoparmi ininterrottamente.
Poi sento mio marito annaspare e perdere il ritmo; il suo cazzo dentro di me sembra indurirsi e ingrossarsi all’improvviso mentre lui geme lamentosamente.
Mi giro e sgrano gli occhi: Jen ha infornato Franco nel culo e lo sta montando da dietro mentre lui continua a riempirmi la figa e cerca di tenere il ritmo.
Siamo un trenino: Jen scopa Franco mentre Franco scopa me… Mio marito deve apprezzare decisamente il gioco nuovo, perché il suo uccello sembra quasi raddoppiato dentro di me, ed è duro come non lo ricordavo da tempo.
Jen è la locomotiva del treno: è come se mi fottesse in figa attraverso il corpo di mio marito, che annaspa sotto i suoi colpi trasmettendomeli dentro la figa che ringrazia estasiata.
Io e mio marito rantoliamo e mugoliamo di piacere mentre Jen ci scopa entrambi con forza implacabile, strappandoci dolorosamente il piacere dai lombi abusati con una ferocia mai vista prima.
- Ah! Ah! Ah! Aahhh… - gemo io, in preda all’estasi.
- Cazzo… Mi spacca in due! – rantola mio marito, stravolto dal piacere e dal dolore.
Jen grufola come un maiale nella sua lingua mentre ci fotte selvaggiamente, sodomizzando Franco e trivellando me con l’uccello di mio marito.
Pat e Karin godono insieme, gemendo e bevendo una il piacere dell’altra, rotolandosi come due gatte in amore accanto a noi: sono quasi invidiosa… Voglio fare l’amore anch’io con Pat in quel modo!
Intanto però i miei due maschi sono quasi al capolinea, e io con loro.
Jen eiacula dentro mio marito, farcendogli il retto di sperma, e lui a sua volta mi viene dentro allagandomi la passera con una sborrata molto più abbondante del solito.
La sensazione di riempimento e di calore mi fa sballare di nuovo, e me ne vengo anch’io, smucinandomi il clitoride e guaiolando come una cagna in calore nel mio guanciale.
Credo che sia la prima volta che godo così forte con il cazzo di mio marito nella fregna…
I nostri corpi soddisfatti riposano appaiati, mentre la mia mente galoppa libera sopra di noi.
Prima Pat ci ha scopati tutti e due, me e mio marito… Poi ha voluto fare l’amore solo con me.
Mi dispiace per Franco, ma è evidente che lei ha scelto me. E poi lo ha detto, che preferisce le donne…
Mi sento inorgoglita, sicura di me.
Non vedo l’ora di essere presa contemporaneamente da Pat e da Jen.
Jen e Pat insieme: non riesco ad immaginare niente di meglio!
Gli olandesi arrivano un paio d’ore più tardi, con comodo. Noi abbiamo mangiato un boccone e siamo pronti per la notte brava: Pat ha fatto una corsa a prendere il vestito per la sera e poi si è fatta una doccia nel nostro bagno mentre io preparavo la pasta, così siamo tutti pronti.
Faccio io le presentazioni, ma è un po’ imbarazzante visto che Pat parla perfettamente l’inglese e non ha problemi a comunicare con loro: è come se loro si conoscessero da sempre e gli outsider fossimo noi; mi faccio un appunto di prendere lezioni appena torniamo a Firenze.
Jen e Karin fanno la radiografia a Pat, inguainata nel suo vestitino nero cortissimo, e sembrano approvare anche se è più vecchia di loro: le sue gambe lunghissime e tornite spiccano quasi luminose sotto l’orlo dell’abito, e le sue braccia muscolose fanno lo stesso effetto. I capezzoloni che bucano il tessuto non lasciano dubbi sulla sua sensualità, e pazienza per la sua espressione arcigna e perennemente scontrosa: ha dei bellissimi occhi e i capelli iondi addolciscono l’aria aggressiva.
Noto che lei sembra preferire Karin, e naturalmente questo non mi sorprende viste le sue preferenze sessuali; meglio così, vuol dire che non ci litigheremo Jen…
Andiamo al Melrose per sballarci un po’ con la musica prima di andare al sodo, così noi ragazze abbiamo modo di scatenarci un po’ al palo… Ammetto di essere io quella più selvaggia quando si tratta di ballare, ma in fondo sono la più giovane.
Pat è piuttosto restia, e si rifiuta di andare al palo, però è molto sensuale quando si tratta di strofinarsi contro gli altri mentre balla in pista.
La guardo mentre si dimena agilmente, flettendo i muscoli flessuosi e agitando i capelli in modo sensualissimo: la desidero ancora. Mi è entrata nel sangue, non avrei mai creduto che potesse succedermi, eppure è così.
Jen, d’altra parte, è la quintessenza del maschio: arrogante, volitivo, aitante… Non posso pensare al momento in cui mi monterà di nuovo facendomi sua un’altra volta. Indossa un giubbotto di pelle aperto sul torso nudo e dei jeans sdruciti che lo fanno sembrare un macho di periferia poco raccomandabile, mentre i tatuaggi sulla pelle abbronzata e il pelo biondo sulla faccia non rasata lo rendono maschio all’ennesima potenza.
Non vedo l’ora di essere di nuovo la sua femmina…
Io indosso un abitino di quelli che si comprano qui a Cap: sgargiante, impossibile da piegare quando lo metti in armadio, e assolutamente indecente. Copre a mala pena i fianchi e le spalle, mette in mostra tutte le polpe più provocanti e scopre completamente gambe e braccia: non c’è nessun bisogno di toglierselo prima di scopare…
Karin indossa dei fuseaux blu elettrico e un toppino microscopico che in realtà è più che altro un reggiseno a fascia: si vede che ci tiene a far vedere i suoi tatuaggi, specialmente il dragone sulla schiena e i simboli celtici su braccia e spalle… E’ muscolosa anche lei, anche se in modo diverso rispetto a Pat: è meno slanciata e decisamente più volgaruccia. In effetti somiglia abbastanza al suo uomo. Ma per mia fortuna sembra semplicemente una zoccola perennemente in cerca di cazzi e assolutamente priva di gelosia, quindi so di avere via libera con Jen.
Franco si è messo in tiro anche lui: pantaloni di pelle nera e camicia di finta pelle dello stesso colore: ha un’aria piacevolmente maschia anche lui, e se non lo conoscessi direi che è uomo quanto il mio Jen…
Mio marito fa il cascamorto con Karin, e a lei sembra andare bene così: a quanto pare, per lei un cazzo vale l’altro e la quantità sembra importarle più della qualità. Io, oltre a esibirmi al palo, ballo sia con Jen che con Pat, e loro si strofinano a loro volta uno con l’altra, così direi che il triangolo a cui teevo tanto si sta realizzando in modo quasi naturale.
Non sto più nella pelle all’idea…
(dal diario di Pat)
Il tossico ce l’ha già duro. Ha le pupille strettissime, e si vede che è strafatto di coca. Si “sente” anche che ha voglia di scoparmi: il suo coso fra le gambe è innaturalmente duro, e posso capire che quell’oca della Roby abbia scambiato l’effetto della droga per mascolinità.
Ho paura che se voglio andare a vedere che carte in manno hanno i due tatuati di Amersfoort, mi toccherà mollargli la fica; spero almeno nel processo di divertirmi ancora con l’oca, perché a letto non è niente male…
Intanto i due olandesi sembrano davvero ossessionati da Eva: tutti e due mi hanno già ripetutamente chesto di lei. Sono la prima a riconoscere che la mia ragazza sia uno schianto di fica, e questo potrebbe giustificare l’interesse di Jan, ma Karin mi sembra più una zoccola che una lesbica, e non ci credo che le interessi particolarmente farsela.
Non sono dei geni: fra di loro parlano abbastanza liberamente, forse perché pensano che nessuno capisca la loro lingua; io non posso certo dire di parlare l’olandese, ma dopo quattro anni di convivenza con Eva qualche parola la capisco. Il loro riferimento al fatto che la nostra “barca” sia sparita dal porto mi sembra interessante: come mai sanno che abitiamo sulla Serenissima, e soprattutto cosa glie ne frega a loro?
Non mi sembra abbiano idea che ho usato la villetta di Gerd e Lise come base di appoggio dopo che Eva ha salpato, quindi se necessario ho un posto dove andare a rifugiarmi: sono davvero curiosa di vedere come andrà a finire.
Dovrei essere preoccupata, ma in realtà sono solo eccitata all’idea del pericolo che quesi due rappresentano… O potrebbero rappresentare.
Assuefazione all’adrenalina?
Quando sono tutti rintronati a dovere dal frastuono e si sono scolati un paio di bicchieri a testa, i miei compagni di bagordi sembrano pronti a trasferirsi in un posto più tranquilli per finire la serata in gloria.
Io ho dichiarato di essere “da amici”, e quindi non posso ospitare. Vorrei che gli olandesi ci invitassero da loro per capire finalmente dove stanno, ma l’oca (anzi: l’oha) di Roby si fa avanti e propone di andare da loro.
Ci avviamo: siamo in cinque, e quindi gli accoppiamenti promettono di essere interessanti. Franco è chiaramente interessato a Karin – forse non ha apprezzato il trattamento un po’ rude che gi ho riservato io – mentre l’oha è ciaramente impegnata ad organizzare una partita a tre con Jen e me… Almeno per cominciare.
Arriviamo a casa della coppietta toscana e ci vediamo offrire un altro bicchierino. Io opto per un caffè e vedo che Roby ne prepara uno anche per sé.
Sorseggiamo nel patio, dove la caffeina e l’aria fresca aiutano a snebbiare il cervello (almeno il mio), e lentamente ci lasciamo andare.
Afferro il bavero del giubbotto di Jen e gli metto la lingua in bocca obbligandolo a baciarmi. Poi allungo una mano e agguanto Roby, trascinandola verso di noi per coinvolgerla nello stesso bacio umidissimo; Jen ne approfitta per ghermire le chiappe di entrambe, e le vere danze hanno inizio.
(dal diario di Roby)
Hmmm… Il momento che aspettavo: un bacio a tre con Jen e Pat: le manone di lui che ci palpano i culi e quelle di lei che ci abbracciano entrambe; le lingue aggrovigliate e io nel pucio più completo che mi sfrego contro i miei amanti preferiti.
Pat si stacca per prima e comincia a sbottonare i pantaloni di Jen per tirarglielo fuori mentre io continuo a baciarlo a bocca aperta: lei comincia a menarglielo, ma non ce n’è veramente bisogno perché il maschione è già bello duro…
Mi strappo di dosso il vestitino e mi butto di schiena sul letto, nuda. Pat scivola in ginocchio e prende il cazzo in bocca insalivandolo per bene mentre allunga la mano libera per toccarmi al figa e assicurarsi che io sia bagnata a sufficienza.
Poi è lei a posizionare il membro enfiato all’ingresso della mia topa affamata: me la apre con due dita e spinge la cappella fra le grandi labbra bagnate…
Io stringo le gambe attirando a me il maschio, e Jen mi penetra con un movimento armonico delle anche, strappandomi un gridolino di gioia.
Lui è a torso nudo, con le braghe a mezza coscia e l’alito che sa di whisky: mi monta con forza, come piace a me, facendomi sentire femmina e sbattendomi sul materasso che cigola pericolosamente sotto i suoi colpi.
- Aah! Aah! Aahhh… - gemo, gustandomi il suo cazzo grosso e durissimo in fondo alla figa.
Pat sale sul letto accanto a me, mi massaggia le pocce e si piega per baciarmi in bocca mentre vengo scopata da Jen. Mi sussurra che sono una gran porca a farmi sbattere così da uno straniero davanti a mio marito, mi succhia la saliva dalla bocca e mi pizzica crudelmente i capezzoli raddoppiando il piacere della scopata…
Poi mi sale sopra con le ginocchia ai lati della testa e mi preme la figa fradicia sulla faccia per farsela slappare.
Il suo bel pelo biondo mi fa il solletico mentre spingo la lingua dentro la spacca bollente e suggo le prime gocciline del suo piacere, poi lei prende letteralmente a scoparmi la faccia mentre Jen mi scopa la figa: è semplicemente fantastico.
Il clitoride di Pat è gonfio come un piccolo cazzo e lo succhio con gusto facendola vibrare di piacere sopra di me.
Jen e Pat che mi si fanno di brutto e contemporaneamente, Franco e Karin che si stanno accoppiando accanto a noi: cosa potrei immaginare di più eccitante?
La veneta mi sbrodola letteralmente in faccia: le sue secrezioni vaginali sono abondanti e dolcissime, non mi stancherei mai di succhiarle.
Il cazzone di Jen mi fotte divinamente: sono già sulla strada giusta per un orgasmo profondo e potente, quando lui lo estrae e gattona più avanti. Mi ritrovo il suo cazzo davanti al mento quando Pat slitta appena più in avanti, e lo prendo istintivamente in bocca per dargli una buona succhiata; è intriso dei miei stessi succhi, ma io lo insalivo per lubrificarlo ulteriormente, poi lo impugno e lo faccio scivolare agevolmente nella topona spalancata di Pat, che uggiola di piecere nel sentirsi trafiggere il ventre.
- Aahhh! – grida la troia – Sì, fottimi, porco…
Jen comincia a chiavare Pat a pecorina sopra la mia faccia: il allungo la lingua a leccargli i coglioni gonfi, l’asta durissima, le labbra sgocciolanti della figa piena, il clitoride fremente, e poi di nuovo il punto di congiunzione dei loro corpi e i genitali del maschio quando questo arretra nel suo movimento coitale.
Intanto allungo una mano per masturbarmi in attesa che tocchi di nuovo a me prenderlo dentro.
Faccio da comprimaria per un po’ mentre Jen scopa Pat e il lecco i loro genitali, loi decido che tocca di nuovo a me: scivolo da sotto le loro gambe e vado a mettermi anch’io a pecorina accanto a Pat per seere presa da dietro.
Jen non si fa pregare: estrae il membro dalla topa fumante di Pat e si sposta dietro di me per infornarmi di nuovo, strappandomi un gridolino di gioia.
Pat non se ne ha a male e mi bacia in bocca ringraziandomi per il servizietto di lingua.
Accanto a noi, Karin è a spegnimoccolo sopera a Franco e lo cavalca rumorosamente, facendo ondeggiare le tette e dimenando i capelli mentre si prende in profondità l’uccello di mio marito nella figa depilata.
Pat mi viene davanti: allarga le gambe e mi sbatte di nuovo la passera pelosa in faccia per farsela leccare mentre Jen mi chiava la figa da dietro.
Io non chiedo di meglio e mi rimetto con impegno a sleccazzarle la fregna fradicia di piacere.
Sento di nuovo l’orgasmo montarmi rapidamente nel ventre mentre succhio golosa il clitoride della mia amante, e cerco di sincronizzare le curve dei nostri sensi. Sollevando lo sguardo sopra il suo monte di venere e la peluria dorata che lo ricopre vedo che Pat si tormenta i capezzoloni mentre io la slinguo a turno sul ciccetto per attizzarla e dentro la spacca per mangiarla tutta: anche lei è in dirittura d’arrivo.
Alla fine è Pat a sborrare per prima: mi gode in faccia con un grido rauco, e io mi trovo a bere i suoi abbondanti succhi dolcissimi un istante prima che Jen mi scaraventi oltre il muro del piacere.
- Oh! Ooh… - annaspo chiudendo gli occhi – Godooo…
Mi dimeno come una serpe, squassata dall’orgasmo, con il cazzone di Jen che non smette di pestarmi la figa.
Pat si riprende prima di me: Jen continua imperterrito a fottermi la figa, e lei si alza per raggiungere Franco e Karin: si siede sulla faccia di mio marito, di fronte alla donna di Jen, e la bacia in bocca mentre le tocca i seni sudati.
Quel contatto intimo è la spinta che mancava a Karin, che se ne viene anche lei con un grido strozzato dal bacio della veneta.
Le due bionde rotolano di fianco senza smettere di baciarsi in bocca, e mio marito riemerge da sotto di loro, tutto rosso in faccia e con il cazzo eretto e duro che ancora non ha eruttato.
Lo invito con un gesto debole ma chiaro, e lui si avvicina contento, offrendomi il pene coniugale da succhiare mentre continuo a farmi fottere da quello ben più grosso del mio amante.
Ora ho due cazzi: uno in figa e l’altro in bocca… Stupendo.
Riesco a fare in modo che si sincronizzino, in modo che quando uno entra l’altro esca e viceversa, e mi rendo conto con soddisfazione che il piacere ha ricominciato a montarmi in corpo, presagendo un nuovo orgasmo.
Accanto a noi Pat e Karin sono adesso a sessantanove e si leccano la figa una con l’altra come se non avessero mai fatto altro: si vede che Pat è una lesbica esperta.
Jen smette di fottermi e fa cenno a mio marito di scambiarsi.
Io protesto, perché preferisco il cazzo del mio amante nella figa a quello di mio marito, però Jen è anche buono da succhiare, così non mi lamento troppo quando Franco mi penetra da dietro.
Jen mi prende per le orecchie e mi chiava in gola, strozzandomi letteralmente con il suo attrezzo gonfio e nodoso mentre mio marito mi scopa finalmente anche lui.
Sgolino con gioia il mio uccellone preferito mentre mio marito mi tiene in caldo la passera, e sto già pregustando l’ingoio quando Jen cambia un’altra volta programma.
Mi sottrae crudelmente il cazzo e si sposta dietro di noi mentre Franco continua a scoparmi ininterrottamente.
Poi sento mio marito annaspare e perdere il ritmo; il suo cazzo dentro di me sembra indurirsi e ingrossarsi all’improvviso mentre lui geme lamentosamente.
Mi giro e sgrano gli occhi: Jen ha infornato Franco nel culo e lo sta montando da dietro mentre lui continua a riempirmi la figa e cerca di tenere il ritmo.
Siamo un trenino: Jen scopa Franco mentre Franco scopa me… Mio marito deve apprezzare decisamente il gioco nuovo, perché il suo uccello sembra quasi raddoppiato dentro di me, ed è duro come non lo ricordavo da tempo.
Jen è la locomotiva del treno: è come se mi fottesse in figa attraverso il corpo di mio marito, che annaspa sotto i suoi colpi trasmettendomeli dentro la figa che ringrazia estasiata.
Io e mio marito rantoliamo e mugoliamo di piacere mentre Jen ci scopa entrambi con forza implacabile, strappandoci dolorosamente il piacere dai lombi abusati con una ferocia mai vista prima.
- Ah! Ah! Ah! Aahhh… - gemo io, in preda all’estasi.
- Cazzo… Mi spacca in due! – rantola mio marito, stravolto dal piacere e dal dolore.
Jen grufola come un maiale nella sua lingua mentre ci fotte selvaggiamente, sodomizzando Franco e trivellando me con l’uccello di mio marito.
Pat e Karin godono insieme, gemendo e bevendo una il piacere dell’altra, rotolandosi come due gatte in amore accanto a noi: sono quasi invidiosa… Voglio fare l’amore anch’io con Pat in quel modo!
Intanto però i miei due maschi sono quasi al capolinea, e io con loro.
Jen eiacula dentro mio marito, farcendogli il retto di sperma, e lui a sua volta mi viene dentro allagandomi la passera con una sborrata molto più abbondante del solito.
La sensazione di riempimento e di calore mi fa sballare di nuovo, e me ne vengo anch’io, smucinandomi il clitoride e guaiolando come una cagna in calore nel mio guanciale.
Credo che sia la prima volta che godo così forte con il cazzo di mio marito nella fregna…
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