Un canto di Natale per l'ineffabile Master Frank – Prima parte (1di 4)

di
genere
comici

Bene , era un po' che non pubblicavo qualcosa di comico, o perlomeno che non provavo a farlo, da qualche anno avevo in testa quest'idea e poi mi sono deciso, spero davvero che vi piaccia. Lo sciame sismico che sentite è Charles Dickens che si sta rivoltando nella tomba.
Al solito non si intende offendere nessuna persona reale o immaginaria e i riferimenti a cose e persone esistenti o anche soltanto immaginate è da considerarsi casuale e/o funzionale ai fini narrativi. Cito spesso un noto Amaro, che neppure mi piace, spero che prima o poi mi paghino per questo mio maldestro tentativo di pubblicità occulta, peraltro non richiesta dall'azienda ...si è natale e non sto bene di testa :) buon divertimento (spero)

Le festività natalizie possono divenire assai perniciose a volte, e questo Frank lo sapeva bene. Master N'docojocoio si era buttato nell’organizzazione di un evento e lo aveva invitato alla prima edizione della Fetish Nigth di Crevalcore insieme alla slave, ma erano sorti subito dei problemi di carattere ideologico/pratico/logistico.
Haimé, l'organizzazione della Fetish Nigth aveva previsto, inspiegabilmente solo camere matrimoniali per le coppie Dom/sub.
La conversazione era iniziata pressapoco così: Lei “Che bello Frank! ci andiamo? è tanto che non partecipo ad un evento fetish/BDSM!”
Frank: “Si lo so, N'docojocoio mi ha invitato apposta perché sa che sono una figura di riferimento per tutta la comunità del territorio...ma non so...”
Lei: “eddai non fare il solito orso, pensa è un bel po’ che non percuoti a dovere queste chiappette sode da pilates che ho tostato al sole dei Caraibi tutte per te, sode come prosciuttini patanegra…. Dopo poi potremo andare in albergo e li potrai montarmi come una giumenta delle madonie, farmi nitrire di desiderio, ed ululare ad ogni tua perversione mio magnifico padrone.”
Frank: “Mhmmm… beh dai in effetti portarti già fuori dall’auto nuda al guinzaglio dentro l’evento...”.
Era a questo punto che la slave gli aveva fatto impudentemente notare, che entrambi ci avevano una certa età, che portarla in giro nuda con sto freddo le avrebbe procurato solo una polmonite, un attacco di diarrea convulsiva e l'infiammazione del nervo sciatico in quest'ordine.
Frank, dal canto suo, aveva ribattuto che lui non era un famolostranista qualsiasi, ma un Master conosciuto e ben introdotto, con una reputazione solida da difendere.
La discussione si era chiusa con Frank che teneva il punto e la slave che lo abbandonava uscendo di casa ricordandogli la demolizione di un dungeon e i diari sul blog dell’ultima adepta.
Ma questa non era la cosa più grave, era ormai il weekend prossimo a Natale e la sub si era congedata senza neppure avergli preparato la solita teglia di lasagne, una casseruola di melanzane alla parmigiana, una rolata di coniglio con patate al forno, il pollo alla diavola e le costaiole con polenta gratinata, Panna cotta, crema al mascarpone con savoiardi e gocce di cioccolata.
Master Frank non si perse d'animo, e passato lo sgomento iniziale, dopo una febbrile ricerca sulle pagine gialle, non riusciva a ritrovarsi con le app dei cellulari , dopo febbrili ricerche trovò un take away cinese con un nome impronunciabile, che suonava grosso modo come “Ciao Miao”. Il suddetto esercizio commerciale, altro non era che un bieco tentativo di Revercing commerce di un pizzaiolo di Caserta, che pieno d'inventiva e fervore imprenditoriale, stanco di essere lui oggetto di concorrenza sleale e dall'apertura di pizzerie/focaccerie cinesi/egiziane, era passato al contrattacco, proponendo lui i loro piatti da asporto orientali.
Certo con qualche significativa variante e reinterpretazione che non sarebbe sfuggita ad un attento gastronomo, o più semplicemente da qualcuno con una fame meno atavica di quella di Frank. Il nostro Master decise che avrebbe comunque festeggiato il weekend da solo; per ottimizzare ordinó cibo per due giorni, avrebbe riscaldato nel forno le pietanze a sua discrezione al momento di consumarle, sull' onda del “meglio abbondare che deficere”, ordinò due porzioni di tutto quel che lo ispirava: involtini 4 stagioni, gattho di patate, gattho alle mandorle, sushi di pesce gattho, gelato bollito, torta della fortuna, zuppa di pinne di pesce gattho. il tutto annaffiato da una confezione da sei di taroccatissima birra Pironi “Nastro Celeste”.
Chi li voleva i piatti della Slave? Visto com’era facile? Tzè!
A dire il vero il menù gli pareva forse un po' troppo esotico, ma era in vena di provare  sapori nuovi. quel che accadde in seguito era assai prevedibile: il fattorino consegnò il tutto verso l'ora di cena, e preso dalla golosità, Frank si sbafó le scorte del week end in una volta sola tutte in quella sera. Lievemente appesantito da ciò, provò a rimediare scolandosi mezza bottiglia di amaro Montenegro emettendo qualche ruttino simile per sonorità ad un soriano in calore.
Mezzo ....no... una volta e mezzo ubriaco, in qualche modo guadagnò il letto mentre fuori dalla finestra i primi fiocchi di  neve presero ad imbiancare i tetti delle case.
Il sonno al fine giunse, tormentato e popolato di orribili sogni: la sua slave era diventata una Mistress di rivalsa, Master N’docojocojo era divenuto il suo maestro, e lui era divenuto sub di Skiavaskiva… una sciroccata bipolare.
Si svegliò di soprassalto, coperto di sudori freddi, la stanza era gelida...eppure aveva caricato la stufa a pellet prima di andare a dormire, si alzò allora per controllare se vi erano finestre aperte...nulla.
Tornò in camera con passo strascicato, non prima però di un altro bicchierino di digestivo, quindi tornò a letto, ma l’aria era davvero gelata e fu allora che una figura familiare si materializzò sopra il letto.
Si...doveva davvero aver esagerato con quelle pietanze simil-cinesi, davanti a lui si librava Master Baltazar, vecchio compagno di scorribande, mentore, e morto sette anni prima: gli era venuto un coccolone mentre si dava da fare in contemporanea con una casalinga di Casalecchio di Reno in cerca di avventure e una trans uruguaiana sub con le chiappe di marmo. Avevano provato un giochino erotico con dei leeches, uno spazzolino da denti, un cavatappi e una copia di Famiglia Cristiana… gli fu fatale.
Si strofinò gli occhi, ma la figura era sempre lì, ok stava sognando…
“Frank! Frank! Ascoltami!”
Frank fu immediatamente colpito da questa invocazione e realizzò che stava per avere una vitale rivelazione, quindi fece l’unica cosa sensata che gli venne in mente, “Baltazar! Vecchio mio ! Ti prego, dammi i numeri del lotto della ruota di Venezia! “
Il fantasma si accigliò, rimase in silenzio e poi… “ sei...sei...sei… “
Frank: “si sei … e poi?”
Baltazar: “SEI UN CRETINO! Ma secondo te io compaio la sera prima della vigilia di Natale per dare i numeri del lotto? Ma tu… Dickens lo hai mai letto? Hai mai letto qualcosa di diverso a parte Historie d’O?”
Frank: “Beh ho letto il diario della slave….e quel libro 50 sfumat...”
Baltazar: “Abominio! Frank senti...stai zitto un secondo e ascoltami! Io sono finito all’inferno, ed è peggio di quel che credevo, vivo una sorta di talk show perenne con una versione demoniaca Barbara d’Urso, solo più intelligente, sono corso ad avvisarti, tu ti puoi ancora salvare, ma stanotte riceverai la visita di tre spiriti ...ascoltali attentamente, il primo arriverà al rintocco dell’una”.
(voce in lontananza) “Baltyyyy tesoro dai torna qui che abbiamo la diretta con il purgatorio...”
La camera torna ad essere buia e Frank, mezzo embriago nel centro di essa, si domanda che cazzo di spezie abbiano usato in quel che ha mangiato, forse origano scaduto…
Torna nel letto, cercando di dimenticare lo strano sogno, appuntandosi mentalmente di punire la slave per averlo lasciato da solo a rimpinzarsi di cibo dall’oscura provenienza.


Fine prima parte
scritto il
2018-12-21
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