La barbiera, se così si dice
di
Franco 018
genere
etero
Per il mio lavoro di rappresentante, mi trovo in una bella cittadina umbra e, guardatomi allo specchio del bar dove avevo consumato la mia prima colazione, mi rendo conto di dover cercare un barbiere per rendermi un po più presentabile e allora domando al barista dove potevo farmi tagliare i capelli. Mi dice che a pochi metri ce n'è una e mi spiega come arrivarci subito. Lascio l'auto lì e vado a piedi. Entro nel locale e vedo un pezzo di donna da capogiro: mora, sensualissima, occhi da incanto, bocca da pompini, un culetto da acciuffare saldamente e le cosce assai scoperte da una minigonna, da fare eccitare anche una pietra. Entro e mi invita ad accomodarmi alla poltrona e, messo un mantellino intorno al collo, mi chiede cosa deve fare. Le chiedo di accorciarmi a fondo i capelli e lei, sforbicia qua e continua poi là, mi si struscia continuamente addosso ed io mi ritrovo con un'erezione da far paura ma lei, accortasi chiaramente di tutto, continua imperterrita il suo lavoro. Terminato di tagliare, mi chiede di seguirla nel bagno dove avrebbe fatto cadere i capelli tagliati dalla mantellina per spazzarli via dopo. Entriamo nel bagno e, scrollati i resti dei capelli, la sento armeggiare alla patta dei pantaloni ed estrarmi il cazzo che subito, piegandosi sulle ginocchia, mi prende interamente in bocca e succhia con passione e gemendo dal piacere che provava. Io, ancora sconvolto dal suo improvviso comportamento affatto professionale, rimango sconvolto dal tutto e, una volta ripresomi dalla sorpresa, le pongo una mano sulla nuca e spingo più dentro il cazzo. Dopo molto spompinare me ne vengo sborrandole tutto in bocca e, concluso il pompino ad arte, passa dietro di me e slinguazza anche il mio buco di culo, provocandomi rapidamente una seconda erezione. Allora lei, realizzata la mia erezione, si mette a cosce larghe seduta sul lavandino e mi avvicina col cazzo alla sua fighina che già sbrodola abbondantemente. Le infilo il cazzo in figa e pompo a lungo fino a farla venire più volte; dopo averla fatta ben godere, mi lascio andare e le sborro tutto in figa, incurante delle probabili conseguenze per lei. Rivestitomi le pago il taglio e, dopo visitato due miei clienti, lascio la città che dovrò poi rivedere per rinnovare i contratti tra due anni. Il mio girovagare di rappresentante mi porta in Toscana e tante altre regioni ed il mio giro programmato annualmente, mi fa ritornare alla cittadina umbra dove una parrucchiera per uomo mi aveva servito benissimo ed in più modi insoliti in una comune barbieria. Arrivo lì e non trovo più la barbieria. Ricordandomi del bar che mi aveva indirizzato là, ci ritorno e chiedo dove si è trasferita la ragazza che taglia i capelli agli uomini. Il barista sorride e mi dà il nuovo indirizzo. Ringrazio e me ne vado subito. Arrivo alla nuova barbieria e vedo lei che stava lavorando ed un bambino che giocava accanto a lei. Nel frattempo esce da lì un ragazzo e gli chiedo se lei fosse sposata, presumendo che il bambino sia il figlio. Il giovane mi conferma sul figlio ma lei non si è sposata ed il bambino è figlio di un suo non cliente che ha avuto due anni fa circa: Di solito due più due fa quattro ed io realizzo che quel bambino al centodue per cento è figlio mio!
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