Trasferito per fare maggiori esperienze...e ne feci proprio tante! 2

di
genere
etero

Al mattino dopo andai a scuola e trovai una novità: si erano aggregate alla mia classe, due ragazze rosse di capelli, gemelle, alte, ben messe, insomma due sventolone ma anche tanto vivaci...diciamo. Spiego subito il perchè del considerarle entrambe vivaci: Le avevo chiamate difronte a me per sapere come stavano con la preparazione scolastica. Portarono con loro dei quaderni dove notai che avevano scritto appunti meticolosamente precisi. Elogiai il loro lavoro precedente ed una in particolare quasi arrossì dalla presunta timidezza ma dimostrò subito che ponendosi accanto a me, mi fece notare alcune pagine e...casualmente...la vicinanza la portò a sbattermi i suoi prosperosi seni sotto il mio naso e mi sussurrò all'orecchio"con un insegnante come Lei studierei anche a letto, sei proprio un gran figo, Professore, anzi, se potrai darci lezioni private, dimostreremo entrambe di saper fare molte cose noi tre!" Ci misi un po di tempo per riprendermi e le dissi di tornare al loro posto per procedere con la lezione del giorno. Per tutta la lezione mi rimbombava nella mente il "saper fare molte cose in tre". La lezione terminò e vennero da me, chiedendo, questa volta, ad alta voce, se potevo metterle al corrente delle precedenti lezioni. Stetti al loro gioco e mi offrii di raggiungerle a casa loro per aggiornarle sul programma. Negarono da loro e dissero di sapere dove alloggiavo, così stabilimmo un appuntamento al pomeriggio. Alle tre sentii bussare alla porta, aprii e vidi la gemelline vestite di un sexy ... camicetta scollatissima, minigonna da scoprire le tornite cosce fino quasi all'inguine, rossetto delicatamente rosa che risaltava labbra da pompinare ed occhi che sprizzavano libidine, erotismo e tutto quello che meglio si può gradire. Senza libri ed appunti, chiaramente avevano altri interessi che svelarono subito lasciando cadere a terra le gonnine, scoprendo cosce da infarto e, in pochi attimi si spogliarono completamente. Che fare? Il moralista? Mi spogliai anch'io e, subito dopo, eravamo ad accarezzarci sui sessi. Le vidi entramnbi con le fighette sgocciolanti di umori e mi lanciai a leccargliele con foga, slinguandole fino a vedere un fiume che scorreva fuori dalle loro fighine. Non attesi che terminasse il profumatissimo fiume e iniziai a scopare con Marika. Quando sentii che stavo per godere, chiesi se potevo sborrare dentro o fuoriuscire ma dissero in coro:"vieni, Professore, godi!". Lei venne, io sborrai tanto di quello sperma da riempirne un bicchierone da birra. Mi strinse forte a lei ed infilò la lingua in bocca. La baciai a lungo e intanto notavo Katia che si sditalinava con foga. Non ero per niente esausto e scopai subito anche con Katia. Le succhiavo i capezzoli, le stuzzicavo l'ano col dito mentre la stavo scopando senza pause. Katia ad un certo punto iniziò a godere ed emise dei lamenti di piacere che mi diedero ancora di più forza di scoparla. Me ne venni poi anch'io ed insieme pronunciammo dei gridolini di piacere. Marika non volle sentirsi messa a parte e mi sussurrò all'orecchio che ambedue erano ancora vergini ai culetti. Dopo essermi preso una brevissima pausa, mi alzai dal letto per prendere un tubetto di gel che avrebbe notevolmente aiutato a rendere più penetrabili quei due forellini coperti da una folta peluria che io scostai col gel e resi gli ingressi più accessibili, anche con l'infilarci due dita per uno. Rimasi qualche secondo immobile, poi chiesi chi di loro voleva essere servita per prima e Mrika mi disse di procedere nell'ordine di prima: la prima sarebbe stata lei anche nella deflorazione anale, poi sarebbe toccato a Katia. Feci sdraiare Marika a pancia sopra e le piegai le gambe tanto da fare mettere in evidenza il forellino da trapassare. Mi unsi dalla cappella alle palle il cazzo col gel e accostai il glande all'ano, penetrandola lentamente e lessi subito la smorfia di dolore nel suo viso. Spinsi dentro fino in fondo poi tornai indietro, sempre lentamente, riinfilandolo interamente dopo iniziai un movimento regolare: avanti e indietro, aumentando la velocità e lì notai che Marika aveva abbandonato la tensione del dolore fisico ed iniziava a provarne piacere, la pompai con più intensità e le contrazioni che percepivo nella mia asta, mi portarono all'orgasmo e notai pure che anche lei stava godendo ed il dolore era già un lontano ricordo. Le leccai il buchino perchè aumentasse in lei il godimento e mi arrivò in faccia uno spruzzo di umori vaginali che mi resero soddisfatto del lavoro eseguito in lei. Katia mi disse di prendermi una pausa poi avrei dovuto pensare anche al suo culetto. Baciai in bocca Maruska poi anche Katia. Quando sentii che il mio fedele amico cazzo stava rinvigorendosi, feci mettere Katia in posizione supina a pancia sopra e le allargai le cosce per evidenziare la posizione del suo ano, le lubrificai dentro e fuori il forellino, poi toccò al mio cazzo che si rese scivoloso e pronto ad affondarsi nel suo dolce piccolo ano Anche lei la possedetti con delicatezza all'inizio per poi passare ad un ritmo accelerato che la fece soffrire poco e poi godere molto. Con Katia sborrammo all'unisono e, quando estrassi il cazzo dal suo culetto, mi chinai su di lei e la baciai in bocca, Poi passaia lenire le ferite leccandole l'ano e notai in lei delle goccioline di sangue. Non le dissi nulla per non spaventarla, rientrava anche quello nella normalità. Maruska era già a lavarsi sotto la doccia ed io e katia ingannammo l'attesa del nostro turno lasciandosi trasportare da un sessantanove che finì con un altro fiume di sborra per entrambi Ricompostici tutti e tre, le riaccompagnai al paese dove abitavano e me ne tornai all'Abbazia a riposarmi. Mi misi un attimo a pensare a quanto era accaduto e, dopo varie considerazioni mi dissi che dovevo sentirmi a posto con la coscienza perchè in fondo loro erano già maggiorenni e consapevoli di quanto era accaduto. Stavo per addormentarmi quando sento bussare alla porta: era Concetta che voleva sdebitarsi con le lezioni a sua figlia Laura. Le dissi di lasciare perdere il Professore ma di chiamarmi invece Francesco, mio vero nome lasciando anche il Lei ma passando al tu. Mi chiese se ero stanco della lezione appena terminata con le ragazze e le chiesi a chi si riferiva. Lei rise poi mi disse che loro due avevano incontrato lei nei corridoi e le avevano chiesto dove si trovava la mia camera. Poi, mentre senza tanti preamboli si stava spogliando, mi chiese se avevo ancora delle cartucce da sparare con lei. Quando mi spogliai anch'io, vedendo il mio batacchio che svettava nell'aria in alto, non fece più domande ma me lo prese subito in bocca e lo ciucciò fino all'orgasmo. Venni anche in quel momento con molta foga e volli contraccambiare con una bella leccata di figa e, per dare anche a lei un bel servizio le misi un pò di gel sull'ano e me la inculai vigorosamente, urlò di piacere e dolore, il cazzo mi si era gonfiato da far paura e non pensai che così le avrei provocato del dolore ma lei invece si eccitò ancora di più ed arrivò a chiedermi di sculacciarla, cosa che non avevo mai fatto che mi incuriosì ed eccitò moltissimo. Quando se ne venne mi confessò che non era mai stata sculacciata e che qualche volta aveva goduto quando da ragazzina le facevano le iniezioni al culetto per crescere bene e lì lei godeva anche insieme al dolore dell'ago che ai tempi suoi era uno spadino che facevano bollire e si doveva attendere che si freddasse per poi forare i culetti. Quel suo racconto mi eccitò nuovamente e le dissi che al prossimo nostro incontro le avrei praticato anche le punture se quello la eccitava. Lei si rivestì e, stampatomi un bacio in bocca mi disse che da me si sarebbe fatto fare qualsiasi cosa. Dopo che mi accarezzò il cazzo stampandogli un bacio sul glande, se ne andò via.
scritto il
2018-10-13
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