La mia storia con Elisa -- Le avventure di Giorgio e Elisa

di
genere
tradimenti

Questo racconto è stato riscritto, corretto e migliorato.
Potete trovarlo su Amazon, pubblicato dalla casa editrice "SOGNI PICCANTI" Nel racconto e-book "DIARIO. Gioie e dolori coniugali"
Vi consiglio di leggerlo e non ve ne pentirete


Capitolo nono
Mia moglie e Uber fecero la doccia assieme. Si rivestirono tutti e due. Uber mi disse. ''Giorgio, tua moglie è stata fantastica, ho ancora voglia di farmela.
Abbiamo deciso di andare al bar per un digestivo e, di finire il resto della notte nella mia cabina. Spero non ti dispiaccia?'' Risposi. '' Sono d'accordo, andiamo.'' Intervenne mia moglie. ''No caro, tu non vieni, mi appetterai qui. ''
Ero contrario, questa volta a zittirmi fu uno schiaffo di Uber, più pesante di quello di mia moglie. ''I cornuti non possono decidere nulla, ci aspetterai qui, a domani.'' Se ne andarono, io, rimasi li, con i miei pensieri, i miei tormenti e la mia grande eccitazione. Prima di dormire mi segai ancora una volta. Pensai alla sera prima con Mario. Quella notte almeno la passai con loro, anche se avevo dormito sul divano ai loro piedi. Questa notte dormivo sul letto ma da solo. Rivedo mia moglie il giorno dopo quando venne a cambiarsi per il pranzo.
Ci accomodammo al tavolo, Uber ci raggiunse dopo pochi minuti, non era solo, aveva con se un altra persona, anche lui un bell'uomo 40enne.
Uber ci salutò, abbracciò mia moglie e mi presentò la nuova persona, si chiamava Roberto, disse. '' Giorgio ti presento Roberto, un amico che abbiamo conosciuto ieri sera quando ci siamo lasciati...'', e aggiunse, ''tua moglie non importa che la presenti, si sono già conosciuti, ha anche avuto modo di vedere e sentire le sue grazie.'' Mi vergognai, risposi con un amaro sorriso e pensai. ''Cazzo! Allora ieri sera l'anno finita di scopare in due.'' Lei si accorse del mio stato di disagio, per farmi riprendere da sotto il tavolo mi diede un leggero calcio sulle palle e, rivolta ai due uomini disse. ''Scusatelo, è già eccitato. Ha capito perfettamente la situazione.'' Ormai la mia umiliazione non aveva più confini, avevo l'impressione che tutti i passeggeri della nave ridessero di me.
Facemmo aggiungere un altro posto a tavola e mangiammo assieme.
Parlavano sempre loro tre, io ero escluso da ogni conversazione, non mi consideravano, mi rivolgevano solo degli sguardi beffardi facendomi sentire inferiore.
La navigazione continuava, dovevamo ancora raggiungere il primo porto in Africa.
Il pomeriggio era lungo e per far venire sera andammo a vedere un film, poi un aperitivo e infine di nuovo a tavola per la cena. Dopo aver ascoltato della musica e ballato (lei), mia moglie mi disse. ''Vai in cabina e aspettaci la.'' Risposi.'' Vorrei aspettarvi.'' Lei rispose secca. '' Vai in cabina, comincia a segarti che ti aspetta una bella serata. '' Cosa diavolo stavano preparando tutti e tre? Uber mi disse. ''Vai stronzo, preparaci il letto, questa sera morirai segandoti.'' A quelle parole il mio cazzo riprese a premere sotto i pantaloni. Mi avviai pensando a cosa doveva succedere. Chissà cosa avrei dovuto subire quella sera? Fu una serata veramente sconvolgente.
Aspettai in cabina pieno di pensieri. Mi misi in libertà con il cazzo già duro.
Continua Giorgio.
scritto il
2019-01-12
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